I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

30 settembre 2002

Primo incontro a Milano per i BookCrosser

L'otto ottobre ci si incontra per il piacere di scambiarsi libri di persona, dopo tanti agguati fatti nei posti via via indicati dagli altri Bcers. Se siete già dei nostri, trovate le info per il raduno di Milano qui.
Se invece pensate che io sia impazzita, vi state perdendo la community più generosa del pianeta: il piacere fondamentale di partecipare a BookCrossing è infatti quello di lasciare dei libri - precedentemente catalogati - dove è facile che qualcuno li trovi, li legga e se tutto va come deve lo rilasci "in the wild".
Perché farlo? Per gioco, per il proprio karma, per fare ogni tanto qualcosa di generoso senza scopo. Chiunque ami i libri è invitato :)

26 settembre 2002

Dimmi come ti nicknami :)

Un bravo community manager è prima di tutto uno che negli ambienti digitali si muove bene, ha una sua personalità, reputazione e savoir faire. Il primo segnale di distinzione tra un kewl e uno sfigato è il nickname, l'equivalente online di abito-capelli-espressione. Anzi, ancora di più: se nel mondo fisico possiamo anche innamorarci di un ometto stropicciato e malvestito, è un po' difficile prendere sul serio qualcuno con un nickname vorrei ma non posso, chessò, Ridge o Principessa. Ambire a personaggi mainstream è un chiaro segnale di sfiga appiccicata a vita, mentre il nick poco simpatico è tipico del newbie impacciato che non ha ancora ben capito perché inventarsi un nome nuovo. Entrare in una chat popolata da paolorossi, mariog, cleopatra, totti e salamino è un brutto trip, soprattutto quando la scarsità dei nick storici (da Gandalf a Holden) ha scatenato la fantasia dei dip (digital important people) più creativi ;-)

24 settembre 2002

Ancora sulla profilazione

Scendiamo nel tecnico con questo interessantissimo saggio intitolato Automatic Personalization Based on Web Usage Mining: tutti gli strumenti del data mining e dell'analisi dei log possono convergere per raggiungere l'obiettivo più ambizioso di tutti, la profilazione automatica basata sui comportamenti di una singola sessione, combinati con i dati forniti spontaneamente e lo storico della navigazione su quel sito. Se ho tempo nei prossimi giorni lo traduco!

20 settembre 2002

Profilazione di belle speranze

Sulla profilazione si sono infrante migliaia di belle speranze, dai mitici "un iscritto profilato, un milione" dei tempi delle IPO fino agli attacchi di panico del "metti una crocetta sui tuoi interessi" dove di fronte a una ventina di scelte la reazione principale e' "tutto/niente" e quindi crocetta casuale, tanto poi nessuno profila, e infatti nessuno profila, e chi lo fa si rende conto dopo che forse e' un errore.

Per esempio questa settimana ho ricevuto da un noto portale di libri una mail di scuse: contrariamente al mio profilo, mi avevano segnalato un libro della categoria "cappa e spada", mentre io voglio solo libri "sesso e sangue". Ovviamente, non ricordando a memoria le mie profilazioni, non me n'ero neanche accorta: due giorni dopo arriva un'altra mail che mi dice "ah, dall'errore nasce l'idea, le vostre mail ci hanno fatto capire che profilare e' sciocco, chi ama i libri li ama tutti etc etc etc".

Ora, sia che si pensi bene (e' tutto vero), sia che si pensi male (stratagemma per aumentare la base di prospect per tutto il catalogo), questi signori qui hanno abbastanza ragione: chi legge non sceglie tanto per generi, quanto per autori: King si', Koontz no, chi mi propone il secondo perche' amo il primo mi offende alquanto. Ma come profilare in base ad autori? A registi? A musicisti? A localita' turistiche? Ad azioni in portafoglio? Un delirio :)

Se non si e' capito, il mio punto non e' che profilare e' sciocco, ma che farlo in base a dichiarazioni esplicite e statiche e' inefficiente. Farlo in base a comportamenti passati e' leggermente meglio, ma presenta una serie di problemi (umani, non tecnici) da renderlo altrettanto bizzarro nei risultati. Se poi per "incongruenza dei dati" si intende uno che si registra come Paperon de Paperoni, beh, proviamo a entrare in una gioielleria e a comprare Trilogy con nome falso e contanti veri, vediamo se qualcuno si scompone ;-)

L'unica profilazione sensata, nonostante sia difficilissima da pianificare, imho e' quella JIT, si', proprio Just in Time, quella che qualcuno se non sbaglio su Lavapiubianco si chiama by usage e non by user. La stessa persona puo' avere molta fretta, nessuna voglia di scherzare e un interesse spasmodico per il costo di un mutuo alle dieci di mattina e tanta voglia di cazzeggiare, di comprare vino costoso chiacchierando in chat alle tre del pomeriggio: nessuna profilazione basata su un modulo compilato mesi o anni fa puo' stare dietro alla natura umana :)

04 settembre 2002

Liberty Alliance o Passport? Forse entrambi.

Sono ormai 95 le aziende che partecipano alla Liberty Alliance, il progetto Sun Microsystems per una tecnologia - basata sullo standard di sicurezza Saml - che permetta di usare un solo username in tutto il Web.Tra queste troviamo United Air Lines, General Motors e American Express.
Per fortuna il progetto è diventato così grosso da spingere Microsoft (che con Passport sta cercando di fare la stessa cosa) a cercare un'alleanza invece che la guerra, includendo il supporto per Saml nelle prossime release di Windows.