Qui in Daimon riceviamo ogni tanto curriculum di persone che si autocandidano; non tantissimi, ma con una certa regolarità. Noi di solito assumiamo le persone per averle incontrate in Rete: a una società che si occupa di
social media fanno molto più impressione le attività che svolgi online, che dove hai fatto uno stage in precedenza o il fatto che sai usare Office (e chi è che non lo sa usare?).
Ma visto che un minimo di occhio su quello che conta nell'Internet attuale ce l'abbiamo, qualche consiglio mi sento di darlo, se non altro per contribuire a un'ecologia dell'autocandidatura. Se stai scrivendo a FIAT o IBM, puoi anche smettere di leggere.
Dati personali e indirizzi online- Ribadisco: più che le scuole che hai fatto o le "occupazioni precedenti", mi interessa vedere cosa fai online, come ti esprimi e in che modo comunichi, per iscritto e con le immagini. Non per metterti ansia, ma sappi che te la giochi un po' tutta qui.
L'indirizzo del blog sta insieme alla mail e ai dati personali, prima del telefono (tanto non lo uso). Un instant messenger sarebbe una buona idea: sono un potenziale datore di lavoro, non un serial killer. Un IM mi permette quella che per i miei criteri di
Net addicted è una "conoscenza di persona". Lo so, sono una personcina bizzarra.
Corollario: una mail personale su Hotmail o Fastwebnet non comunica cose molto positive sulla tua competenza di Rete. Fatti una Gmail. Idem se il messenger è MSN.
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Il blog: non vogliamo essere razzisti ma onestamente sarebbe bene che ce l'avessi. Vanno bene tutti, anche se Libero mi comunica una cosa e Blogger un'altra. Wordpress su un dominio personale mi va
molto bene perché significa che almeno sai installarlo (e non è poco). Se hai solo un
MySpace e hai più di 16 anni o non sei un musicista, lascia perdere.
Facebook e
Twitter mettili: se non li hai, li avrai appena arrivi qui; se non li hai mai sentiti nominare probabilmente hai un problema.
E sarà bene che tu sappia usare Google un po' al di là di "scrivi la parola nel campo bianco e clicca". E' impressionante quanta gente non abbia mai avuto la curiosità di andare oltre la home page di Google. E sappi che se scopro che usi Internet Explorer sei licenziato.
Formato del curriculum- Word o non word? Non word. Usa il software che ti pare per scriverlo, ma il documento finale salvalo in PDF: Word è un mattone, fa casini con le diverse versioni, in generale è una noia, e una noia poco elegante. Un PDF è standard e si apre rapidamente su qualunque computer. Un RTF è sobrio e comunica concretezza, probabilmente la scelta migliore se non sei un grafico.
Se me lo mandi in
Pages mi stupisci per temerarietà ma l'apprezzo. Se l'hai redatto in
Vi o
Emacs mi tolgo il cappello ma probabilmente sei troppo nerd per avere a che fare con una community.
- Basta col Times New Roman, se non altro perché il fatto di usare il font predefinito di Word denota scarso spirito di iniziativa e scarsa disposizione all'eleganza della tipografia, che in Rete ha qualche importanza. Scegli un basso profilo con caratteri non graziati da Web, come Verdana, Lucida o Helvetica (non sono un esperto di tipografia, mi accontento).
I curriculum scritti in Comic Sans finiscono direttamente nel cestino.
Forma & contenuti- Basta con l'impostazione business: nessuno ha mai apprezzato il fatto che lo definissi "egregio" o "gentilissimo", figuriamoci oggi e sul Web, dove l'informalità
is the new black. In generale, parla come mangi, evita le locuzioni formali e le formule precompilate: voglio vedere che nel curriculum ci hai messo del tuo, e che sai essere spiritoso/a. L'estrema informalità è caratteristica del nuovo Web: dimostrami che sai "scrivere 2.0".
- Evita, evita, EVITA, ti scongiuro, frasi fatte e forme di cortesia. Sii personale, sii originale, almeno non essere scontato e derivativo. Io non sono un
gentile signore, non voglio essere ringraziato per l'attenzione dedicatati.
- Non essere schematico: sii un po' discorsivo. Non è la lista della spesa: è una narrazione in cui mi racconti di te. Non mi frega quanti stage e corsi tabellati o in elenco puntato hai fatto (quelli sì, mi annoiano). Hai la patente B? Chissenefrega, qui nessuno ha un'automobile. Voglio capire che persona sei. Prenditi il tuo tempo, raccontami di te. Cosa fai nella vita? Nel tempo libero? Cosa ne pensi delle cose che fai? Cos'è che ti piace un sacco? Questo devi raccontarmi. Voglio sapere chi sei, non quanti cartellini hai timbrato.
- La foto. Metticela. Noi non ti scegliamo per l'aspetto fisico (alcuni lo fanno, in verità), ma ci fa piacere vederti in faccia mentre leggiamo la storia della tua vita. Certo se anche qui mostri un po' di creatività è meglio, ma non ci formalizziamo.
- Se hai un gatto, metti anche la sua foto. Non è una regola, ma noi l'apprezziamo parecchio :-)
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