I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

30 giugno 2006

Carramba che Sorpresa!

Di calcio non so niente, anche se so riconoscere quando una squadra ha un tale CULO da non dover nemmeno giocare seriamente per arrivare ai quarti a reti pressoché inviolate. Ma di una cosa mi sono accorto: ci sono due separati alla nascita che bisogna al più presto ricongiungere.




Apdeit: Moreno suggerisce un'altra separazione alla nascita (questa già più nota, mi pare):



29 giugno 2006

Per non morire

Nell'ultimo anno la vita professionale dei Maestrini è cambiata in modo radicale, e in meglio (anche se soldi sempre pochi, ma quelli in un'altra vita).
Lavoriamo su progetti interessanti che ci permettono di continuare a imparare e di mettere a frutto ciò che sappiamo fare bene.
Nessuno dei nostri clienti usa il telefono, lavoriamo via mail e via messenger (con la minuscola).
Molto spesso siamo Il Cliente, nel senso che siamo chiamati a valutare progetti di terzi. Questa parte è meno divertente di quello che ho sempre pensato. La quantità di fuffa e di furbizia dal fiato corto è abnorme. La capacità di chi presenta di valutare chi ha di fronte e adattare stile, linguaggio e proposte di conseguenza tende a zero. Spesso si rasenta il grottesco. A volte un po' d'ossigeno.
Partecipiamo a un sacco di riunioni, ma quasi sempre sono riunioni sensate che fanno avanzare il lavoro in corso o in cui comunque tutti impariamo qualcosa (fossero anche solo le Nuove Cazzate in voga).
Stamattina ho fatto il Cliente in una Riunione interessante e per una volta ho desiderato con tutte le mie forze di poter Comprare.
Chiacchierando, un'intuizione di quelle semplici, che razionalizzano gli scenari complessi: misurare l'impatto dei blog sulla società in base al numero dei blog attivi è radicalmente sbagliato. La domanda giusta è quanti lettori hanno i blog, altrimenti è come misurare l'impatto dei media di massa in base al numero dei giornalisti. Lo so, c'eravate arrivati tutti anni luce prima di me, però provate a rileggere tutte le discussioni sull'effetto che i blog hanno sulla vita pubblica e vedrete che c'è sempre questo vizio di forma che impapera il confronto. Io per non morire la smetto di cercare di convincere chicchessia che le persone che abitano la rete in Italia creano - senza un coordinamento attivo - contenuti di valore e un ambiente interessante da frequentare: per chi fosse interessato, siamo qui.

PS: se qualcuno davvero pensa che solo chi ha un blog legge i blog, ho una Fontana a Roma da vendergli

27 giugno 2006

Quotes of the month

Il Dalai Lama si guarda intorno, furtivo, poi si mette una mano sotto la veste e ne estrae una piccola pistola d'argento. La porge al tizio e dice:
DL (sottovoce): Tieni. Prova un altro giro, amico.
(Chinaski)

Qualcuno ha pensato di mergere insieme i Finley e "Dentro una Scatola" di Marcio.
E' come se Darth Vader e Gargamella si fossero alleati solo per venire a pisciarmi sulle scarpe.
(bucknasty su Hatingline)

Le ciabattine di plastica della nonna sono il messaggio da una generazione all'altra. Il messaggio dice: Eravamo poveri. Sarete poveri anche voi.
(Leonardo, blog di Grazia)

26 giugno 2006

Le grandi inchieste dei Maestrini: gli assorbenti

Qualunque cosa che debba essere esplicitamente vietata, che sia scambiare musica in p2p o sputare in tram, implica un'incompleta accettazione sociale del divieto. Voglio dire, non è che ci siano cartelli che dicono "Vietato mettere il dito nel naso del conducente" o "Non si leccano i DVD".
Ci sono però ampie zone grigie, secondo me testimoniate dall'artigianalità dell'avviso, a volte istituzionalizzato nel cestino apposito, che però sempre più spesso richiede un recall tipicamente a gesso, a penna, a stampante laser. E qui sorge spontanea la domanda, dallo spessore tipicamente estivo: ma a casa vostra dove li buttate gli assorbenti usati?

24 giugno 2006

Referendum

Ehi, non fate i pigri: il 25 e il 26 si vota per il referendum e io voto No, anzi NO.
E personalmente spero che Leonardo commenterà i risultati anche nei panni della Graziosa Leonarda.

22 giugno 2006

Quelli che

"no a me Internet non serve, io la vita la vivo".

Internet pullula di hacker, di pedofili e di anarcoinsurrezionalisti.

lavorano in Internet, ma se li cerchi su Google non trovi niente: cazzo faranno tutto il giorno?

"ma che giochi multiplayer online, vuoi mettere la tombola o il monopoli quanto sono più educativi"?

"Youtube è la più grande novità degli ultimi cinque anni" perché assomiglia alla TV.

"qual è il ROI delle community"?

"qualunque cosa ha un ROI, basta inventarselo".

"Google dovrebbe controllare le fonti".

"l'informazione su Internet non è affidabile" (davanti al televisore sintonizzato su Studio Aperto)

(...)

21 giugno 2006

Googspaw (for fanz only)

Dai primo post di Catspaw dopo il trasferimento a Google:

Browsing the Google Intranet is like surfing through Google Labs on crack.

Most programmers multitask in the following way: Coding /Talking on IM /Listening to some sort of techno music /drinking caffeinated beverage.

On the way back to my desk I passed by Howard Rhinegold. (sic)

It's called Café 150, where all ingredients are farmed within 150 miles of the Google campus.

I work at a place that thinks that starting at 8:30 is outrageous.

Here they don't know yet that the secret to programming success involves loudly belting made-up songs, leaning back in your chair as far as you can go, and occasional fights in the cage.

I was sitting on a sunny grass field eating the large bowl of raspberries, and this was my job.


Cadavres exquis

Mi informo poco, ho smesso i TG, sono in una fase di decompressione, non lo so. Fatto sta che mi ero perso la scomparsa di due figure enormi (beh, una enorme, una molto grossa) del mondo della musica. Di uno mi ha informato iTunes, dell'altro la radio.

György Ligeti è morto a Vienna il 12 giugno 2006 all'età di 83 anni -> (Ligeti su Last.fm)
Ali Ibrahim "Farka" Touré è morto il 7 marzo 2006 all'età di 67 anni -> (Touré su Last.fm)

Il primo era una delle tre o quattro figure più importanti della classica contemporanea, ma ai più l'aveva reso noto Kubrick; il secondo era il più grande bluesman africano, ma in Occidente l'aveva fatto conoscere Ry Cooder.

I don't use old music
(Gyorgy Ligeti)

15 giugno 2006

Gbuy this

Il sistema di pagamenti online di Google (Gbuy?) è in arrivo. Forbes dice il 28 giugno, e anche altri, aggiungendo che alcuni retailer online stanno testando il sistema. Pare che per la release la fine di giugno non sia una brutta data. Secondo tradizione, un martedì o un mercoledì (in effetti il 28 è un mercoledì).

Le privacy policy e le condizioni di servizio di Google Purchases sono online da gennaio, anche se potrebbe non essere lo stesso servizio, và a capire con tutti sti working name.

Comunque, ecco le mie sette ragioni per usare Gbuy:

- l'Interazione con Froogle per la ricerca sul miglior prezzo, e la wishlist (integrata con altri servizi G).
- le Epinions e altre opinioni degli utenti sui prodotti, dalle quali mi aspetto molto in futuro.
- API galore. Google + Amazon: sky's the limit. Sperando nel rilascio delle API di Play.com.
- la Geolocalizzazione: la posizione fisica del produttore/distributore/corriere/centro d'assistenza non conta quando compri online? Think again.
- l'Expertise: chiunque non abbia avuto seri casini di sicurezza con una base utenti planetaria può trasmettere i miei soldi quando vuole.
- Does no evil. Ok, lo so, ma per me è ancora più vero se con gli occhi della Borsa addosso hai le palle di dire "beh, abbiamo sbagliato".
- "Google is very, very heavily liberal" (ZorbaTHut, Google employee)
Hey, conta! Per me, almeno.

Apdeit: pare che, fonte Schmidt, l'ammissione di errore di Brin sia stata un "fraintendimento". Google resta in Cina secondo le regole di censura dettate dal regime per non perdere quote di mercato sul motore locale Baidu. Nell'intervista Schmidt conferma che Gbuy (ma non si chiamerà così) "is coming soon" ma che non sarà un altro Paypal.


Il Bell'Addormentato [cit]

Fa piacere vedere che Riotta ha letto e digerito McLuhan e che condivide le nostre elucubrazioni sul "nuovo umanesimo digitale": sono anni che rivendico la supremazia della persona e del contenuto rispetto alle tecnologie, meri catalizzatori, condizioni necessarie ma non sufficienti.
Mi permetto umilmente di suggerire, una volta dato per scontato questo importante punto di partenza, che forse sarebbe il caso di:
  • leggersi qualche blog, giusto per capire che non sono solo uno strumento di pubblicazione, ma sono soprattutto uno strumento di relazione, a volte volutamente chiuso (vedi l'uso che ne fanno gli adolescenti)
  • leggersi testate cartacee come Amica o Grazia, già pesantemente influenzate dal "volgare" dei blog
  • scoprire il fantastico concetto di "hub", che si applica sia alle persone con tanti amici, sia ai blog con tanti lettori, concetto che all'allargarsi della rete non fa che consolidare una Long Tail tale per cui, se davvero avessimo sei miliardi di blog, ce ne sarebbe almeno uno con un miliardo di lettori (e non sarebbe in inglese), mentre tutti quelli con un lettore solo chiuderebbero in fretta (come già succede).
Poi possiamo discutere se accusare i media di declino E accettare di mettersi in gioco personalmente per migliorarli è "ortodossia in parrucca" o no. Questo non è il '68: io personalmente voglio un'industria dei media migliore, non il Game Over.

13 giugno 2006

Mondi possibili

Io a mio modo arrivo un po' sempre dove voglio, anche se non sembra neanche a me. E' che fin da piccola mi muovo preferibilmente in bici e in bici impari subito (se no cambi mezzo) che la distanza più veloce non è la più breve.

Il percorso perfetto in bici richiede prima di tutto l'assenza di elementi di disturbo: pavè, rotaie del tram, macchine in doppia fila, cattivi odori sopra la media, signore attempate che si innervosiscono se si vede la coscia. E' però importante ricordare sempre che gli elementi di piacere possono ampiamente bilanciare alcune scomodità: se in un giardino a maggio fiorisce il gelsomino o ai Giardini stanno tagliando il prato, beh, va inserito nel percorso, a qualunque rischio.
A Milano ho itinerari quasi perfetti per tutte le mie strade abituali: so dove posso praticamente piegare in curva, come e dove osare marciapiedi e sensi vietati, le scorciatoie e i falsopiani da sfruttare in discesa. Poi c'è una realtà che vince le leggi della fisica: quando ti sposti a piedi o in bici, il parco non conta, fa da teletrasporto.

Ci sono però posti che nella mia testa sono contigui, ma che nei fatti si rivelano sempre distantissimi, qualunque strada provi, tipo la palestra e Claudio, o casa mia e il cinema Odeon: un po' come capita con il marketing e l'ambientalismo, i miei due grandi amori ormai da 15 anni.

Essendo cocciuta, è dal 1991 che ci provo, ma resto convinta che si tratta solo di trovare la strada giusta.

PS: poche cose sono più belle di girare in bici per Milano mentre quasi tutti gli altri guardano la nazionale, soprattutto se prima hai visto un bel film.

12 giugno 2006

EBA forum: the audiolog

Alura, come promesso, e dopo non pochissime peripezie (cioè aver provato a podcastizzare un file di 160MB senza avere abbastanza spazio di hosting e senza sapere una fava di xml), siamo riusciti a uploadare i due file audio (pre- e post-coffee break) della tavola rotonda di giovedì scorso all'EBA Forum sul nuovo umanesimo digitale.

Per un simpatico totale di 164MB e quasi quattro ore di conversazione registrate con uno Zen micro posizionato davanti alle casse (siete avvisati).

I masochisti che desiderano ascoltare 4 ore di audio mediocre li troveranno qui
- Registrazione pre-coffee break (100MB)
- Registrazione post-coffee break (63MB)

Con tanti ringraziamenti a OurMedia (e a Paolo per la dritta. Considerate l'idea di fare una donazione di qualche dollaro, che ne han bisogno e sono ben spesi, e ve lo chiede anche Lawrence Lessig). La licenza è Creative Commons non-commercial share-alike.

Ecco i link a alcuni resoconti sparsi della tavola rotonda, mi scuso da subito con quelli che avrò sicuramente dimenticato:
guido
lafra
marco grossi
marlenek (1)
marlenek (2)
palmasco
paolo valdemarin
stefano vitta


11 giugno 2006

L'attacco dei suicidi

Non so a voi, ma il modo in cui questa notizia viene commentata a me sembra un pezzo di The Onion.

07 giugno 2006

Blogger al Jap

Questa sera i maestrini incroceranno le bacchette con Paolo Valdemarin, qui (se ci sentiamo ricchi) o qui (che voglio provarlo). Invito esteso (ognuno paga per sè beninteso).

06 giugno 2006

Replicanti feriti

Una legge non è applicabile se la maggior parte delle persone che la devono rispettare ritiene che non sia giusta. Naturalmente è in vigore, ma resta lettera morta. E' per questo (più che per le scarse probabilità di essere beccati) che moltissimi italiani continuano a fumare le canne senza il minimo senso di colpa, ed è per la stessa ragione che gli italiani hanno smesso immediatamente di fumare nei locali pubblici.

Ovvero: divieto di fumare canne = non condiviso (limita la libertà personale) quindi non rispettato, versus divieto di fumare nei luoghi pubblici = condiviso (difende la libertà personale) quindi rispettato. Se la Chiesa, AN e la Lega capissero questa cosa, avrebbero e avremmo tutti una vita più semplice.

Alla categoria del "limita la libertà personale" appartiene anche la legge che vieta il file sharing di brani musicali. Ormai è evidente a chiunque che alla Siae, invece di dibattersi in preda a convulsioni come replicanti feriti, dovrebbero rendersi conto che è avvenuto un mutamento tecnologico e culturale dal quale non si può più tornare indietro. Se si vuole parlare di soluzioni, proposte sensate sono già state fatte: se si vuole continuare a sbraitare come replicanti feriti, si sappia che anche i replicanti prima o poi crepano.

Direi anche che quando un Ministro della Repubblica mette sul suo blog un mp3 scaricabile presumibilmente coperto da diritto d'autore (autore che - guarda caso? - è proprio una delle voci più critiche contro lo scambio di musica) probabilmente il mutamento culturale è innegabile e irreversibile: le leggi - così come i grandi progetti infrastrutturali - non possono più essere decise unilateralmente: oggi vanno concertate con la cittadinanza che dovrà poi rispettarle, non solo con la sua rappresentanza parlamentare.

Amigli

Marta
Marta,
originally uploaded by mafe.
Dedicato ai miei amici :-)
(sperando che un giorno a ogni nome corrisponda non dico un blog, ma un qualcosa da linkare)

01 giugno 2006

Il nuovo umanesimo digitale (tm g.g.)

Giovedì prossimo (8 giugno - 14:30) a Milano, ho l'onore di fare da chairman a una tavola rotonda con alcune delle menti più brillanti dell'informazione italiana: Luca De Biase, Marco Mazzei, Giuseppe Granieri, Sergio Maistrello, Paolo Valdemarin e Marco Grossi e ( spero Carlo Annese e chiunque abbia qualcosa da dire e vuole aggiungersi, anche last minute. Sì, Fabio, anche tu).

Visto che siamo tutti impegnati ogni giorno in questa grande conversazione chiamata "blogosfera" mi piacerebbe organizzare l'incontro come una chiacchierata vera, non solo tra di noi, ma anche con chi ci viene a trovare/ascoltare. Per rompere il ghiaccio sto cercando di raccogliere le domande in rete, così possiamo dare voce anche a chi non potrà partecipare fisicamente.
Se ti va, scrivi le tue nei commenti: farò il possibile per sintetizzare le risposte qui (Gaspar, mi dispiace, niente diretta in rete, forse qualcosa dopo, non prendertela con me).

La partecipazione è gratuita, la registrazione è gradita ma non indispensabile.