I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

30 aprile 2004

La Pedopedagogia globale

Fin dall'inizio di questa cosa irachena è stato ovvio che gli Stati Uniti rivestivano i panni del bidello. Se non altro perché per ritenersi un "educatore" - soprattutto se ci si confronta non con i cavernicoli ma con un paese che ha dato origine alla civiltà - è necessario avere fiducia nelle possibilità del soggetto da "educare" e dimostrare di sentire di avere delle responsabilità. Quelle del più forte, se non altro. Che poi sostanzialmente significa saper "educare" attraverso la diplomazia e non attraverso l'esercito.

Ora i governi USA questa fiducia storicamente non hanno mai, nemmeno in un singolo caso, dimostrato di averla. E nemmeno la percezione delle responsabilità, con buona pace di Spider Man. Perciò i panni del bidello sono appropriati.
Come spesso accade e quindi non era del tutto imprevedibile, si scopre ora che quando si delegano le responsabilità dell'educazione a un branco di bidelli incontrollati succedono i peggio casini. E quello che mi colpisce è che il governo degli Stati Uniti non ha mai nascosto nei fatti di essere un incontrollabile branco di bidelli drogato dal potere che deriva dall'assenza di professori. Cioè: lo sapevamo.

Abbiamo dato l'Onu in mano a dei bidelli pedofili per tutti questi anni e questo non è un segreto per nessuno: era sotto gli occhi di tutti. Gli States nei panni dei bidelli hanno volontariamente destabilizzato a destra e a manca e portato a termine due dei quattro più memorabili genocidi del secolo, secondi solo a un imbianchino austriaco e a un branco di Hutu zelanti e imprevedibilmente efficienti. Ora mi si viene a dire che quello che fanno gli States coi prigionieri iracheni non è accettabile e apriti cielo? Ma per cortesia. Se non possiamo essere umani cerchiamo perlomeno di essere un minimo coerenti.

Ma ok, accettando pure questo per realpolitik, la domanda è: chi ora non è ancora convinto che sia necessario ritirarsi subito dall'Iraq e che in base a qualche bizzarro vaticinio o lettura delle foglie di tè gli iracheni staranno peggio di come stanno ora, è disposto a prendersi le responsabilità *storiche* di questa posizione? Io sospetto di no.

Ma quando la polveriera mediorientale comincerà a saltare davvero in aria a partire da Siria, Giordania e Palestina per dirette responsabilità della politica bidellesca, sappiamo bene che si continuerà ad attribuire le colpe a un fondamentalismo islamico che - per quanto ributtante - ha alla fine dei conti ben poco che fare con tutto ciò. Stando in metafora, il bidello pedofilo si scopa lo scolaretto bianco e dà la colpa al suo compagno di classe Abdul. E noi puniremo Abdul, delegando il bidello pedofilo a esercitare la punizione. Poi ci meraviglieremo quando il bidello si scoperà pure Abdul, e via così ad libitum.
Non solo siamo ben bizzarri quanto a ragionamenti, ma facciamo anche un po' schifo.

Democrazia elettronica

Eccola. Basta una pagina, un po' d'impegno, zero menate.

Tutti a Napoli a giugno

Grande iniziativa del Guru, e non solo: il convegno "I weblog e la nuova sfera pubblica" parte online, anche grazie alla sponsorizzazione di Typepad.

29 aprile 2004

Galeotto fu il modem

Aprile 1996, cedo alla voglia, tralasciando la paura (reduce da una brutta chat-dipendenza via Videotel) e vado a comprarmi un modem, provider Videonline. Più che altro, desidero un indirizzo di posta elettronica, che Internet la uso in università e pensavo che quel paio d'ore al giorno fosse più che sufficiente :)
L'indirizzo era mafca@mbox.vol.it: mafca stava per mafe+carlo, il mio fidanzato di allora. Una mailbox in due: non avevo capito un cazzo. Prima mailing list a cui mi sono iscritta, Lisa. Primo post di cui sono orgogliosa su Usenet qui. Primo amico in rete, il Diegone. Il resto, lo racconta alla perfezione LisaGialla.

E oggi, un bel suicidio stoico

La vita è come un piatto di pasta: mi piace moltissimo, ma posso anche farne a meno.

Illuminazioni da Sashimi

I delusi dal Tarantino di Jackie Brown e Kill Bill, non è che - forse ma forse - avevano un po' frainteso il Tarantino delle Iene e di Pulp Fiction?

28 aprile 2004

E alla terza volta...

Di solito, i rapporti tra uomini e donne si complicano perché lui fa di tutto per assicurarsi la prima notte, lei lavora per garantire che ce ne sia almeno una seconda.
L'osservazione dei fatti dimostra la quasi totale incompatibilità dei due obiettivi.

27 aprile 2004

Straccioni e forcaioli

Quando la Rossanda sul manifesto scrive di Melfi e della tradizionale grettezza FIAT, non si sa mai se linkarla sia più un piacere che un dovere. E basta là.

Sbandieratori

Mi sento un po' come se Kim Chong-il mi chiedesse di fargli il sito: le "Falangi verdi" gradirebbero la mia manifestante presenza in cambio di liberazione di tre ostaggi, RSVP. Bel doppio legame: se vai a manifestare sei con i terroristi, se non ci vai ti sei fatto ricattare e manipolare e sostanzialmente inculare, sempre dai terroristi. Ma non erano degli ignoranti medievali allo stato brado, questi qui?

Io mi sa che a manifestare ci vado comunque, però mi faccio un bel cartello personale con la bandiera della pace, la bandiera dell'Unione Europea, quella italiana e anche quella americana. Anzi, sul cartello ci scrivo "BASTA GUERRA IN IRAQ" e con le bandiere mi ci faccio un vestito, le metto come le donne africane usano i pareo: una in testa, una a camicetta, una a zaino e una come gonna.
Strategicamente, in campagna elettorale, vedere Bertinotti, Agnoletto & miti simili sfilare con la bandiera americana e il dito medio alzato tapperebbe la bocca a tutti.

26 aprile 2004

Donne

Due gran bei film in una settimana: Ti do i miei occhi e Kill Bill vol II. Perché mi sono piaciuti, ve lo leggete nella recensione: quello che mi preme sottolineare qui è che Pilar e The Bride sono due icone di Donne_Prima_e_Dopo_la_Cura, e questo mi ha molto affascinato. Ecco, l'idea che esistono ancora milioni di donne nella condizione di Pilar - che deve chiedere al marito il permesso per respirare - mi rende sempre più convincente l'idea che, per farlo (respirare) l'umanità intera debba uccidere Bill, che è il Maschio Adulto Bianco (anche quando è donna, come Condoleeza Rice, anche quando è nero, come Colin Powell).

23 aprile 2004

Kill Bill - Da Soundtrack

Non mi metto adesso a parlare di un film così pieno di spade e veleni, pistole e coltelli, colpi segreti letali di kung fu e soprattutto una gran voglia di fare cinema divertente. La rece la faccio poi un altro giorno, ma per stasera mi preme solo segnalare due pezzi della colonna sonora che entrano istantaneamente nella mia playlist, e cioè la versione strumentale sui titoli di coda di Black Mamba by Wu Tang Clan (yo Riza, you da Man) che è anche il primo pezzo hip hop mai usato da QT, e About Her, ennesimo bizzarro parto di quel geniaccio pop-trash di Malcolm Mc Laren, un pezzetto vagamente triphoppato con voce femminile e il ritornello (ricantato e non campionato) di She's not There, singolo "minore" di Santana che per me ha sempre avuto grande impatto emotivo.
Il resto è il solito Morricone e varie cineserie di livello, ma questi due accattatevilli.

Prossimo rodeo

Alle 15 c'è il Blogrodeo online :)

Semplici, cristalline, lineari deduzioni

Se l'emendamento che limita l'applicazione della legge sulla tortura è stato approvato perché "le forze dell'ordine devono poter fare il loro lavoro", come dichiarato esplicitamente da più di un parlamentare della maggioranza, una deduzione logica e incontrovertibile dice che in Italia la tortura rientra da sempre tra i compiti delle forze dell'ordine.
E che nelle Questure e nelle Caserme dei Carabinieri d ti tutto il simpatico Stivalone, dalle alpi alla sicilia, la tortura viene (solo saltuariamente, mi raccomando) applicata sotto lo sguardo comprensivo dello Stellone e dei faccioni di Pertini, Cossiga (com'è che non stupisce?), Scalfaro, Ciampi.
Non che sia una novità, in certi ambienti lo si sa da sempre. Però magari se ne potrebbe rendere conto pure l'Italia cosiddetta "moderata e riformista" più realista del Re, sempre pronta a scendere in campo a difendere "i nostri ragazzi" (anche quelli che menano e sparano per divertimento) per non sembrare, non sia mai, troppo di sinistra.

Contemporaneità nella mente

Non sono ricordi: in diversi momenti della giornata io torno a eventi passati della mia vita e sono proprio lì, in quel tempo e in quello spazio. Sono momenti significanti e non, il clacson di un camion quando ho preso di notte una curva larga andando a Città di Castello per un convegno di Legambiente (1991), quel caffé a Torino dove andavo dopo il laboratorio di scrittura inglese (1994), quando ho cambiato saletta di studio a Palazzo Nuovo e mentre addentavo un panino tutti si sono alzati e hanno iniziato a pregare (1995), Attila piccolissimo che mi stava in tasca e litigare con mia madre che non voleva che lo portassi all'esame di maturità (1987).

Seduta da piccola sul prato a mordicchiare un filo d'erba pensando "chiedo solo di essere lasciata in pace", andar via da Virtual in bicicletta pensando che è giovedì e ho finito di lavorare e prendere una rotaia e ridere come una pazza mentre ci scio dentro (1996), una saletta a Monza sola con una bancaria costretta a lavorare ore di filato senza Internet (1997), pugni a un sacco, pugni a un sacco e la prima volta che mi è riuscito un v-step reverse senza sbagliare gamba, e sorridendo pure.

Tutte quelle me esistono ancora e mi vengono a visitare in continuazione, forse tolgono spazio disco a ricordi ben più importanti (un camioncino che blocca il parcheggio, scaricare la mailbox sbagliata e non trovare la mail promessa, non negare, non dire no, dire di sì, dirlo ancora, dire me ne vado), però io a quelle Mafe in giro nel mondo persistente della mia memoria ci tengo assai, e spero che si moltiplichino.

22 aprile 2004

Noios Volauvent Savuar

Quando hai fatto il liceo linguistico in una città di provincia e hai studiato due o tre lingue in più dei tuoi coetanei, tendi a tirartela un po', almeno da adolescente. In spiaggia sai parlare con le straniere e i tuoi amici no, quindi anche i tipi più fichi fanno i simpatici e ti vengono a chiedere aiuto; insomma è uno status symbol. Non come suonare la chitarra o avere il fumo, ma qualche punto lo guadagni.
Poi il tempo passa e, soprattutto se una o due di quelle lingue le hai un po' coltivate, ti si sedimenta in qualche modo una segreta convinzione che "parli le lingue". In realtà a parte l'inglese io non è che sia un granché poliglotta: farei fatica a reggere una conversazione sostenuta in francese, e in tedesco sono giusto in grado di odinare da mangiare e scambiare qualche frase col portiere d'albergo.
Ma lo spagnolo, si sa, è facile, in più l'ho studiacchiato, in più sono stato un paio di volte in Spagna, poi si sa che italiani e spagnoli una faza una raza, insomma, dai per scontato di quasisaperlo. Poi una mattina una spagnola ti chiede indicazioni su come arrivare in Porta Garibaldi e tu ti rendi conto immediatamente che non hai la minima idea di come si dica "treno", "binario", "fermata". E te ne esci con qualcosa di patetico che suona come "Ahm, el prosimo treno, ehm, es la, uhm, segunda stop."
"Gracias."
"Prego."
Sì, e du gust is megl che uan.

21 aprile 2004

Gmailaci


(clicca sul logo per vedere l'interfaccia di Gmail)

D'ora in poi ci sono due indirizzi in più ai quali potete scriverci ;-)
lucavanzella[at]gmail.com - mafe.debaggis[at]gmail.com
Difficilmente comprensibile la scelta di imporre un limite minimo di sei caratteri agli username. E così "mafe" e "vanz" sono saltati.

Ste nei commenti mi segnala un link alle ben note issue di privacy di Gmail, e allora ne approfitto per fare qui un postino che mi premeva da un po'. Senza nessuna polemica, solo la mia posizione personale che vale solo per me (e per la maestrina).
Più ci penso, più mi convinco che per quanto la privacy su Internet sia un valore importante in assoluto, personalmente me ne faccio poco. Per quanto mi riguarda metterei tranquillamente tutti i contenuti dei miei hard disk, casa e ufficio, online e accessibili a chiunque, posta compresa. Credo che il disinteresse che le mie mail rappresentano per l'essere umano medio in condizioni psichiche normali sia superiore al rischio che mi succeda qualcosa. Cosa, poi?
Tanto spammare mi spammano già nell'ordine di decine o centinaia ai giorno, e lo spam grazie a Mozilla non lo vedo neanche. Non dico che sia giusto ragionare così, ma in un mondo difficile o ti difendi o affondi, e per chi ha un minimo di competenze ormai essere succubi dello spam non dico sia una scelta, ma è facilmente evitabile.
Il che, ripeto, non significa che non sia giusto proteggere la privacy delle conversazioni, ma noi ci stiamo accanendo sulle aziende mentre i governi fanno quello che gli pare, e al limite mi spaventa molto, ma molto di più l'idea di un controllo politico delle mie mail che di uno marchettaro. Ma anche in questo caso, metti che Google passi le tabelle delle mie ricerche in rete al governo americano. E che se ne fa il governo americano (o cubano o ceceno o cinese)? Le mie posizioni politiche le scrivo qui, le porto in piazza, le andrei a esporre anche in televisione, e questo vale per il 99,9% delle persone.
Noi ci preoccupiamo di non far sapere a Google che ci eccitiamo con le manette e abbiamo firmato la petizione della FIAB e di Greenpeace, mentre le Brigate Rosse avevano tutti i dati su un palmare comodamente a disposizione della polizia e i terroristi di Madrid usano i cellulari intestati a uno di loro. Buffo pianeta.

Ehi, grazie

Piazza Argentina, Milano. Lego la bici al palo. Controllo che il palo tenga. Controllo che la bici sia legata bene. Me ne vado, chiacchierando con il maestrino. Una macchina ci tallona, si ferma in curva, fa segno. Io sospiro - il fatto che io indossi un vago sorriso, invece del classico grugno milanese, fa di me una specie di ufficio indicazioni ambulante, e io le indicazioni non le so dare. Il tipo abbassa il finestrino e mi dice "ha lasciato le chiavi appese al lucchetto".

Sono corsa a recuperarle talmente di corsa che non credo di averlo ringraziato come meritava. Lo faccio qui, adesso, per quel che vale :)

20 aprile 2004

Analogicamente vostra

Proprio quando la sola possibilità di leggere ancora una volta la parola cliente-centrico o viral marketing o usabilità avrebbe potuto anche uccidermi, arriva un lavoro di quelli proprio vecchi, analogici, cartacei, ma soprattutto un lavoro umile, in cui la qualità del risultato dipende solo dall'attenzione chi lo fa, e non dai capricci del committente o dalla mia abilità creatività e cazzate simili.

Ne avevo bisogno.

Prospettive

La Passione con cui molti italiani per bene si affrettano a identificarsi - in quanto Vittima del Nemico - con uno con cui probabilmente non avrebbero fatto uscire la propria figliuola, mi ricorda neanche tanto da lontano la Passione con cui Mel Gibson identifica la cristianità intera con il fatto che uno, duemila anni fa, si è preso un sacco di botte ed è morto malamente.

19 aprile 2004

Mal di Toscana

Ok, sono incazzata perché a Bagno Vignoni ci sarei rimasta almeno una settimana, pure con la pioggia. Caffé e aperitivo al Barrino, un bagnetto alle terme dell'Hotel Posta, grandi dormite al Loggiato, ampi giri nei dintorni. Per una che si fa sopraffare dalla bellezza beccare due patrimoni dell'umanità in due giorni (Pienza e Siena, + San Gimignano) significa un hangover da paura, al risveglio a Milano il lunedì mattina. Non ho voglia di lavorare. Non ho voglia di niente.

(World Heritage List via IntranetManagement)

Oggi non ho tempo

Oggi voglio stare spenta.

16 aprile 2004

Pareri non richiesti

Di rimbalzo da livefast su Macchianera, passando per mantellini, mi metto ordinatamente in fila a linkare questo post di Benty, aderendo pari pari a tutti i contenuti del post. Che non mi sembra poi neanche tanto provocatorio, ma anzi che abbia il pregio di dire papale papale come stanno le cose e quindi come vanno dette. Senza se e senza ma.

Michael Moore sull'Iraq

"Quelli che sono in Iraq, non sono «imprenditori». Non sono lì per riparare un tetto o per spalmare calcestruzzo su un piano stradale. Sono mercenari e soldati di ventura. Sono lì per i soldi, e la paga è molto buona - se riesci a vivere abbastanza per godertela. La Halliburton non è un «società» che sta facendo affari in Iraq..."

il resto sul manifesto, qui, da domani probabilmente il pezzo sarà qui.

(quando al manifesto risolveranno il problema del permalink sarà sempre troppo tardi.
idem quando cominceranno a tradurre Michael Moore in modo meno impacciato)

Scrittura automatica

Non so voi, ma io scrivo in modo abbastanza inconscio: il mio metodo è leggere il più possibile su un argomento, stordire qualcuno di chiacchiere a raffica con idee anche strampalate e miei personali arzigogoli, spendere qualche deliziosa giornata in questa attività, poi in un'oretta produco 10.000 caratteri che di solito vanno bene (o quantomeno, sono quello che avevo in mente di dire).

Ho sempre taciuto questa cosa perché sa un po' di vanagloria, però ieri ho verificato una cosa interessante dal punto di vista cognitivo e linguistico: se nella parte di raccolta leggo in inglese, la scrittura si inceppa. Interessante, no?

14 aprile 2004

shiny shiny boots of leather

Dai commenti su Blogrodeo incappo in questo capiscononcicapisco, blog in pieno flusso di coscienza, niente male. Bello scoprire un blog un po' diverso ogni tanto. Che sì è vero che son tutti diversi come le persone che li scrivono, ma insomma. Non dirò che sembra di leggere Joyce perché - beh, che cosa impegnativa - però ho sempre amato il train of thought. Dà un tremendo senso di libertà e ha l'aria di essere davvero terapeutico. Come il free jazz. Joyce è un po' come Ornette Coleman, Beckett come John Coltrane. O forse il contrario. Forse era Coltrane a essere più strutturato. In fondo aveva i ritornelli.
Ehi, funziona.

Spurlbar!

E' disponibile la sidebar per spurl! nel gusto dei due principali browser: Mozilla e Opera. Volendo, se uno proprio vuole farsi del male, c'è anche per quell'aborto di Internet Explorer.
Si installano tutte e tre da qui con un clic.
Hjalmar, invece di copiare la barra orizzontale tradizionale che ormai ne abbiamo pieni i browser, ha pensato bene di sfruttare il concetto della tradizionale sidebar di Mozilla (della quale dovrebbe esistere una versione per ogni aggregatore, tanto è comoda).

BLOGRODEO 1.0

E' arrivato! Spostati!


In love with Kinja

Direi che Kinja spacca tutti: lo definiscono già il "blog aggregator per le masse". Speriamo se lo compri qualcuno e lo diffonda davvero, alle masse.

13 aprile 2004

Ah, l'oroscopo

Ma, dico, come fanno a sapere che "You're so tired of grim, negative people."? Sono sempre più convinta che questo oroscopo lo scriva il Vanz. L'alternativa è iniziare a crederci...

Ah, la vita

Reduce da quattro giorni belli di film, amici, vite di filosofi (Wittgenstein, Russell e Popper) e di dei greci (Ilium di Simmons), torno in ufficio accolta da una mail con una bellissima notizia: il mio ex fidanzato è incinto :) Tecnicamente cosa sarò, una specie di zia?

09 aprile 2004

Ragno d'oro

Ieri sera, non avendo capito che l'appuntamento con BlackCat era confermato, sono andata al Ragno d'oro con gruppo misto: sulla destra, mio marito con gli amici della vela. Sulla sinistra, io con gli amici di Internet (starring Jason, LisaGialla e Dottor Gioia), con tanto di carrambachesorpresa. DottorGioia esce con un compagno di classe delle medie di mio fratello: i due si sono ritrovati ieri dopo VENT'ANNI, complice tra gli altri Orkut. A metà serata sono arrivati tre outsider, né vela né Internet: hanno dovuto ammettere che il gruppo internet era più divertente, ecco (tra straorza e postare, voi cosa preferireste non capire?)
Solite considerazioni sparse. Chi insiste che frequentare ambienti digitali rende asociali di fatto nega la realtà. Ecco. E Susan, qualche corto circuito dell'anima ieri sera DEVE esserti arrivato :)

08 aprile 2004

In Canada sono un pelo avanti

"Non si vedono reali differenze tra una biblioteca che metta una fotocopiatrice in un luogo pieno di opere protette dalla legge sul diritto d'autore, e un computer che mette una copia di un file personale su uno spazio condiviso, collegato a un sito dedito allo scambio di file".
via Apogeonline

Spurlare con Criterio

In collaborazione con Hjalmar Gislason, l'autore islandese di Spurl, ne stiamo testando un nuovo uso che ci sembra particolarmente adatto alle organizzazioni: si tratta dello Spurl di gruppo, che permette a diversi utenti di spurlare link o fonti in diversi ambienti a seconda dell'argomento degli spurl.
Per esempio, se trovo una news interessante sulle community online, spurlandola sul gruppo "Daimon" mi finisce sulla home page del nostro sito aziendale.
Se la news è di tecnologia geek il gruppo sarà "maestrini" e lo spurl finirà qui in fondo alla colonna di sinistra, mentre i lanci relativi al cinema finiscono direttamente sulla home page di Filmagenda (sotto ai due lanci con le locandine che gestiamo con Blogger perché supporta le immagini, mentre spurl non ancora).
Qui, sul blog di Hjalmar, per capire cos'è spurl e a cosa serve.

Per chi chiede permesso

E forumizzateli, sti commenti! Più li forumizzate più i maestrini sono contenti: la nostra estrazione niusgruppar-comunitaria fa sì che consideriamo il blog uno strumento un po' chiuso e unidirezionale, che manca di opportunità di dibattito collettivo.
Più forumizzate, chattizzate o niusgruppizzate, più ci si diverte tutti.

Se è civile è peggio?

Frattini: "in Iraq non c'è una guerra civile". Certo che no: è una guerra militare e i civili ne fanno solo le spese, là come qua. Quindi tutto a posto, la guerra non è civile, niente panico.

Riavvolgete, ne godrete!

Io sono estremamente solidale con i nostri soldati in Iraq. E' anche per questo che vorrei che tornassero subito a casa.

07 aprile 2004

BLOGRODEO 1.0

Perché i blogger sognano parole elettriche?


06 aprile 2004

The Passion of the Reborn Christian

Io è tutt'oggi che ci penso ma mi sa che, sempre da ateo, mica ce l'ho tutto sto rispetto per la fede altrui.
Cioè, rispetto, ci mancherebbe: ho rispetto per qualunque espressione della spiritualità umana, anche se in questo caso è un po' il rispetto del turista in visita in un paese dal quale non vede l'ora di tornare a casa. Però insomma, rispettare senza condividere e soprattutto senza capire minimamente, più che riuscirmi difficile mi sembra privo di senso. Soprattutto, non riesco a farmi carico di questo tremendo psicodramma collettivo che si svolge sul film di Gibson.

Voglio dire, avendo frequentato il catechismo e sentito i racconti dei miei genitori sulla loro educazione religiosa (mio padre fu educato dai salesiani, che la passione l'hanno fatta passare a lui), mi pare che sulla Passione di Cristo la Chiesa Cattolica non è che ci sia mai andata con la mano leggera, quindi non era difficile immaginare che prima o poi sarebbe saltato fuori il fondamentalista di turno a metterla giù come gliel'hanno marchiata a fuoco addosso. D'altra parte, rispetto alla Fallaci Gibson è un vero moderato bipartisan, e per quanto sia criticata (poco, mi pare) nessuno contesta alla Fallaci il diritto di scrivere.

Però quello che conta qui è che dopo aver terrorizzato a morte le tue pecorelle a colpi di diavolo e martiri non ti puoi meravigliare più di tanto se esce dal mucchio un povero cristo a esorcizzare quelle paure in forma di arte figurativa (e sul fatto che l'arte sacra abbia risparmiato di infierire sul corpo umano ho francamente più di qualche dubbio). L'arte religiosa in verità l'ha fatto per un par de millenni, e a diversi livelli di gore, e se è vero che la Chiesa è cambiata, è anche vero che il senso di colpa globalizzato che sta alla base del Cristianesimo è sempre lo stesso (ehi, il povero Cristo è morto per i TUOI peccati, e non ti permetteremo mai di dimenticarlo).
Il che mi ricorda che volevo parlare del perché per una questione ideologica non posso non essere ateo, ma questa rimandiamola.

Insomma, per quanto formalmente di cattivo gusto possa essere, non mi pare che la Passione di Gibson sia così fuori dal mondo rispetto a quello che fino a qualche anno fa veniva inculcato ai ragazzini nell'età più ricettiva. E forse tuttora, visto che della Passione gibsoniana se ne organizzano proiezioni per le scuole persino a Milano. Sempre parlando di ciò che semini raccogli, e poi lo risemini, eccetera.

Il sospetto è che questa Passione sia più l'estremizzazione splatter di un dogma che un affronto al cattolicesimo moderno. Questione di stile. Ma anche che si tratti di un film che mi risulterebbe tremendamente noioso nonché assai rivoltante. Per non parlare del fatto che, all'esame dei trailer che girano in rete, dà l'impressione anche di girato parecchio male. Quindi continuo ad ascoltarmi la Passione di Bach (secondo Matteo, possibilmente) e i sensi di colpa li lascio a chi di dovere, ma senza scandalizzarmi.

L'abuso del sangue

Non andrò a vedere La passione di Cristo, per puro ignavo boicottaggio pregiudiziale: mi ha definitivamente convinto la Aspesi, che scrive "si perde fortunatamente ogni senso di tragedia e sofferenza come fosse un cartone animato e ci si guarda attorno per vedere se gli altri spettatori invece svengono o si sono assopiti." Da atea, io ho un grande rispetto per la fede altrui, e non ci sto a vederla svilita e splatterata a colpi di uffici stampa e gatti a nove code: "A parte tutto, ci sarà una ragione, non solo estetica ma anche religiosa per cui l'arte ha risparmiato di infierire sul corpo di Gesù".

Altro film che va a titillare i più bassi istinti è L'odore del sangue (purtroppo di Mario Martone): a meno che non siate una coppia borghese in vena di esperimenti sessual-sessantottini e desiderosi della giusta punizione, certo. Al sangue e al dolore vero continuo a preferirei le metafore del cinema di genere: L'alba dei morti viventi, per esempio, che uscirà il 23 aprile e che è un bel thrillerone teso senza troppi trucchetti (anche se con un sospetto di razzismo che vado ad approfondire).

05 aprile 2004

School of Rock - Rock Aptitude Test

Tenendo conto che è roba da matusa, 20 su 35 giuste (con una sbagliata per distrazione) e il titolo di Headbanger sono un risultato che mi soddisfa. Insomma, chi raccoglie la sfida del Rock n Roll Trivia di School of Rock?

Domeniche pomeriggio

MafeCi sono persone che a un certo punto guardi l'orologio e pensi che si sia fermato, e persone che quando guardi l'orologio ti rendi conto che sei tu che ti sei finalmente fermata, e sono ore che chiacchieri.
A volte, ci sono anche persone di sei mesi, ad aiutare questo piccolo miracolo (e un po' di sole e il fiume vicino e tanto vino bianco e i gamberoni e la torta pere e cioccolata).

02 aprile 2004

Beccato!

Il pop-up era "colpa" del nuovo sistema di referrer, che non ne fa parola (anche perché nel sito non esistono condizioni di servizio). Tolto subito: qualcuno ha alternative?

La dura vita del giornalista (non) professionista

Le prime volte, quando arriva un invito a una conferenza stampa, sei felice. Un po' di inutile bla bla (che hai gia' trovato in rete da giorni) e poi cibo e alcol gratis a volontà. A volte, anche un regalino (tipo il Muvo). Poi impari a selezionare (da quelli si mangia male, quelli ti leggono la scheda stampa, quegli altri danno pochi free drink). Poi alla fine desideri solo non andare mai più a una conferenza stampa (a meno che non sia la favolosa formula "bevi gratis in un posto fico e manco mi devi salutare"). Poi cominci ad aver proprio paura, soprattutto delle "feste stampa": un paio di esperienze al Transilvania e con le lotte stile Rambo ci hanno cambiati dentro. Ieri sera però, titubanti fino all'ultimo, ci siamo recati all'altro capo della città per il lancio di The Sims, ma solo perché il Vanz voleva vedere il C-Side (la discoteca con la Mission, signori e signore)

L'ultima volta avevamo mangiato prima, e ci siamo trovati davanti un buffet francamente strepitoso (Halifax), tonno fresco al forno e simili, e mi è toccato rimangiare (burp). Ieri non abbiamo mangiato, e ovviamente non c'era neanche una patatina e ci hanno dato UN SOLO FREE DRINK. Orrore. Non avevamo neanche l'accendino: la serata buttava male.

E poi, però, sorpresa: dopo il pessimo conduttore (che ha chiamato i Sims "giochini" sei volte in tre minuti e continuava a inventare feature che il gioco ancora non ha ) e l'impacciata direttrice marketing (che sapeva solo dire "molto particolare) ci siamo beccati un prodigioso concerto di Elio e le Storie Tese, mica pizza e fichi. Un concerto quasi vero: una decina di canzoni, di cui l'ultima "improvvisata" con tanto di cori su Electronic Arts e i suoi dati di vendita. Quasi genio, musicale e istrionico, a dimostrare per l'ennesima volta la sconsolata verità a cui ormai ci stiamo abituando: nel campo della comunicazione aziendale, ormai, solo i (non) professionisti sanno comunicare.

Ed ecco la prova documentale dell'avvenuto evento.

01 aprile 2004

BLOGRODEO 1.0

mancano 50 giorni