the Village
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PS: attenzione, nei commenti ci sono rivelazioni sulla trama del film
Un diario dove cazzeggiamo annotando onori e orrori della vita su internet (e non solo), dal nostro osservatorio privilegiato di maestrini per caso.
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Si velocizza ulteriormente la lunga marcia delle donne milanesi, che non trovando il tempo per fare la piega ai pantaloni, sono costrette a fare un veloce risvolto al contrario. Lo spirito pratico dei pionieri respira pesante (e alitoso) nella vita metropolitana.
Sto facendo un serio pensierino su questo workshop sul web semantico organizzato dallo Swap (Semantic Web Applications and Perspectives) dell'Università di Ancona.
Il tempo previsto per domenica era arrapamenti casuali con innamoramenti sparsi. È andata assai peggio di così. Se l'intelligenza ti titilla direttamente le ghiandole del Bartolini, da una giornata così non ne esci viva.
Ieri ai WebDays (grande giornata, grazie a tutti) qualcuno, credo Alessio, mi ha parlato di questa interessante ricerca sulle diverse "mappe del mondo" dei sostenitori di Bush e Kerry: "The Separate Realities of Bush and Kerry Supporters" [.pdf] Giusto per darvi un'idea:
Ho le calze smagliate e non me ne fregherebbe neanche niente, anzi, fa molto Zion.
Mi piace, questo aumentare dei passaggi dal web alla carta: mi piace perché dimostra la consapevolezza del digital divide occidentale, quello che vede due schieramenti, uno che ha digerito la rete (e i computer), uno che ancora li rifiuta (con svariati atteggiamenti).
Piove. Le ultime due sere il mio televisore è stato requisito dal genitore maschio per le partite (credo di essere intollerante). Non potrò vedere la puntata di ER di lunedì scorso finchè i miei non partono lunedì questo. Martedì la trottolona che pulisce l'ufficio si è fatta rubare le chiavi a cui aveva appeso un simpatico cartellino con l'indirizzo. Il passante ferroviario è pieno di ventenni ridanciani che turbano il mio cattivo umore mattutino. Ieri si è rotto il monitor di un computer e il sito di Fabio Concato ha fatto ammalare Firefox sul mio e in un valzer di schede video Windows ME ci ha fatto il dito medio. Il deodorante in crema di Clarins non deodora. Sono diventata zia, ma ancora non ho potuto vedere il neonato. Piove.
Sempre più frenetica la vita delle mie coetanee: la maggior parte di loro è costretta a calzare gli stivali direttamente sopra i pantaloni.
Bush "accetterebbe un Iraq islamico". Io accetterei il soggiorno della casa del mio vicino di pianerottolo.
Comunicazione di servizio: il nostro intervento ai WebDays è stato spostato domenica alle 16:30; alle 11:30 parlerà invece Derrick de Kerckhove. Io parlerò in canadese in omaggio al Maestro.
In un commento a un post precedente, Spiritum propone di "riflettere sul COSA sta diventando Google". In un post, inizia a chiarire la natura della sua preoccupazione: non è che Google ci diventa un monopolista stile Microsoft? Estendendo il suo dominio su sempre più attività online, Google sta diventando un sinonimo di Internet; per molti - io per prima - Google è già in un certo senso il sistema operativo della rete, quello che ha cercato di essere Explorer con i risultati che conosciamo.
Hai appuntamento in un locale. Arrivi per prima. Entri, ti siedi da sola e ordini da bere o aspetti fuori?
- "I ask because I work at Microsoft and am interested in the technology people use."
In attesa che Blogger si arripigghi, si torna ai commenti di Haloscan. Fateci felici, bambini miei :D
Insomma, è un po' che non ci si incontra a dire qualche cazzata sui blog, così poi se ne parla per settimane sui blog, trenino sì trenino no e altre simpatiche questioni. E' quindi con vero piacere e profonda stima che ho accettato l'invito di cari amici ai WebDays, dove però parleremo di reti sociali (siamo mica scemi, io e il Vanz: non parlerò mai più di blog davanti a una platea, sono una persona fragile).
I partecipanti:
Derrick de Kerckhove
Riccardo Staglianò
Loredana Lipperini
Giuseppe Granieri
Antonio Zoppetti (Zop)
William Nessuno
Princess Proserpina
Luca Pianigiani
Sasaki Fujika
Ieri un classico della stagione: riunione per decidere se trasformare un bollettino via fax in una newsletter. L'obiezione principale è stata "un fax quando arriva lo vedi, una mail devi accendere il computer per vedere se è arrivata".
Oggi tra una commissione e l'altra mi sono comprata una borsa [1] arancione di stoffa, da Fatto a mano. Dovevo riprendermi dopo aver visto, in vetrina da Spelta, delle ballerine argentate. Quelle rasoterra tonde con il fiocchetto. Argentate.
Adesso tocca scrivere qualcosa di intelligente
Di arrivar la mattina e vedere quel template. Io me lo sognavo di notte e il Vanz sfoderava occhiate da cucciolo per convincermi a lavorare al nuovo (tra i due quella che sa l'HTML sono io, LOL).
"Buonasera sono Daniela di Fastweb, posso parlare col responsabile di Internet?"
La descrizione della "caduta del triangolo" letta su Amica di ottobre mi ha riempito di terrore: il triangolo è quello che va dal naso ai due lati del mento, quando cade è finita, non c'è botox che tenga.
Se vivessi a Roma, diventerei molto grassa molto rapidamente, vivrei nel giardinetto di casa di mio fratello nutrendo i gatti con il mio cibo e mangiando il loro e bevendo enormi quantità di birra Baffo d'Oro.
Quasi fuori tempo massimo, Virgilio dà una rinfrescata non solo di facciata all'area newsgroup, fornendo finalmente la funzionalità di gateway anche in uscita. Amarcord a parte (tenere in ordine la pagina dei newsgroup era uno dei miei pochi compiti lì, cinque anni fa), questo impegno è l'ulteriore riprova non solo che Usenet è viva e vegeta e continua a essere una delle comunità più attive della rete, ma anche del deciso shift dei portali dai contenuti ai servizi (provate a dare un'occhiata all'area Videogiochi di Libero oggi).