I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

29 ottobre 2004

the Village

  1. Nascondi l'infausto colore: esso li attrae
  2. Non entrare nel bosco: è lì che ti aspettano
  3. Presta ascolto alla campana, poiché stanno arrivando
Abbiamo passato la notte in bianco vedendo morti col Sesto Senso, vissuto da supereroi in Unbreakable e provato la pelle d'oca (aliena) per l'invasione di Signs, ed è con bramosia quasi libidica che ci prepariamo ad assistere all'ultima favola horror-fantasy post 9-11 di quello che secondo noi è uno dei geni del cinema contemporaneo. Chi volesse fidarsi del nostro sesto senso ci troverà questa sera all'Arcobaleno, posti perfetti prenotati con largo anticipo, mazza da baseball da usare su chi parlasse durante il film.

PS: attenzione, nei commenti ci sono rivelazioni sulla trama del film

Giornate convulse

Si velocizza ulteriormente la lunga marcia delle donne milanesi, che non trovando il tempo per fare la piega ai pantaloni, sono costrette a fare un veloce risvolto al contrario. Lo spirito pratico dei pionieri respira pesante (e alitoso) nella vita metropolitana.

Anch'io oscillo tra giornate dressed down e serate dressed up (con il pigiama Fantasmino), ma soprattutto, data la fretta, vado virando verso l'ermetismo più totale: sono giornate in cui non capisco neanche io quello che penso, figuriamoci quello che scrivo.

Per fortuna stasera - ed era ora - passerò due ore nel Village di uno dei più grandi registi contemporanei; per fortuna una volta ogni dieci anni qualcuno mi fa una foto dove non sembro la figlia di Vera Drake; per fortuna il Compa mercoledì sarà una roba rapida e indolore, venti minuti in cui a stento riuscirò a spiegare i sei gradi di separazione :)

Quando ti abitui a un pubblico sveglio e competente (com'è quello di Webbit, dei Webdays, degli studenti dell'Ateneo Multimediale) ritornare alla dura realtà di chi per controllare la mail deve accendere il computer è duro, quasi impossibile. Per fortuna poi sabato c'è la Blogfest :)

PS: Avete visto il Vanz?

28 ottobre 2004

Workshop sul web semantico

Sto facendo un serio pensierino su questo workshop sul web semantico organizzato dallo Swap (Semantic Web Applications and Perspectives) dell'Università di Ancona.
Per una volta, ho proprio voglia di sedermi golosa con un blocco note (forse meglio un laptop) e stare a sentire cose di cui so poco o nulla, di cui so solo che mi interessano ma non ho il tempo di approfondirle. Qualcuno più dentro queste cose mi sa dare una valutazione del programma e dei temi proposti?

26 ottobre 2004

Fico!

Preferisco le medicine agli idrocarburi :)

I giorni del blog

Il tempo previsto per domenica era arrapamenti casuali con innamoramenti sparsi. È andata assai peggio di così. Se l'intelligenza ti titilla direttamente le ghiandole del Bartolini, da una giornata così non ne esci viva.

25 ottobre 2004

Mappe del mondo

Ieri ai WebDays (grande giornata, grazie a tutti) qualcuno, credo Alessio, mi ha parlato di questa interessante ricerca sulle diverse "mappe del mondo" dei sostenitori di Bush e Kerry: "The Separate Realities of Bush and Kerry Supporters" [.pdf] Giusto per darvi un'idea:

A large majority of Bush supporters believes that Iraq was providing substantial support to al Qaeda and that clear evidence of this support has been found.

L'interesse politico di questo studio mi sembra relativo, nel senso che è in un certo senso scontato che i due opposti schieramenti abbiano posizioni opposte :)
Molto maggiore l'interesse antropologico e sociologico, soprattutto per quanto riguarda i processi cognitivi che portano gli abitanti di uno stesso paese (e quindi immersi nella stessa cultura) ad arrivare a "processare" informazioni opposte dalle stesse fonti di comunicazione di massa. Si fa in fretta a dire "Bush controlla i media", ma l'altra metà del paese che sostiene Kerry dove vive? Cosa legge? Cosa guarda in televisione? Sono tutti radical chic iperinformati? Non credo che sia così semplice.

To preserve the belief that that going to war was the right decision, it appears necessary for Bush supporters to believe that Iraq that the assumptions that prompted going to war were correct.

22 ottobre 2004

Una cosa che odio

Ho le calze smagliate e non me ne fregherebbe neanche niente, anzi, fa molto Zion.
Solo che oggi, per tutto il giorno, e anche stasera, verrò avvicinata da persone gentili che abbasseranno la voce e, con il tatto che userei per dire a uno che ha un cancro fulminante al fegato, sussureranno "eh, non so come dirtelo, ma... hai una calza smagliata".
Il novanta per cento di loro saranno donne e non ce la faranno a nascondere che dentro stanno gongolando.


I saggi di Paul Graham in un libro

Mi piace, questo aumentare dei passaggi dal web alla carta: mi piace perché dimostra la consapevolezza del digital divide occidentale, quello che vede due schieramenti, uno che ha digerito la rete (e i computer), uno che ancora li rifiuta (con svariati atteggiamenti).
Per quelli che rifiutano di usare interfacce digitali, cercare di convincerli usandole è abbastanza stupido, no? E allora ben venga la pubblicazione dei mitici saggi divulgativi di Paul Graham in un libro vero, Hackers & Painters.
I saggi raccolti nel libro (comunque tutti ancora disponibili online) non si limitano ai soliti panegirici cyberspaziali: l'obiettivo di Graham è dimostrare quanto conti capire chi costruisce il mondo digitale in cui molti di noi passano diverse ore al giorno (e di cui non possiamo più fare a meno).


21 ottobre 2004

E se magari adesso basta?

Piove. Le ultime due sere il mio televisore è stato requisito dal genitore maschio per le partite (credo di essere intollerante). Non potrò vedere la puntata di ER di lunedì scorso finchè i miei non partono lunedì questo. Martedì la trottolona che pulisce l'ufficio si è fatta rubare le chiavi a cui aveva appeso un simpatico cartellino con l'indirizzo. Il passante ferroviario è pieno di ventenni ridanciani che turbano il mio cattivo umore mattutino. Ieri si è rotto il monitor di un computer e il sito di Fabio Concato ha fatto ammalare Firefox sul mio e in un valzer di schede video Windows ME ci ha fatto il dito medio. Il deodorante in crema di Clarins non deodora. Sono diventata zia, ma ancora non ho potuto vedere il neonato. Piove.
Magari però adesso ha smesso.

20 ottobre 2004

Ritmi indiavolati

Sempre più frenetica la vita delle mie coetanee: la maggior parte di loro è costretta a calzare gli stivali direttamente sopra i pantaloni.

I condizionali

Bush "accetterebbe un Iraq islamico". Io accetterei il soggiorno della casa del mio vicino di pianerottolo.

19 ottobre 2004

Due cose assai belle, anzi tre

  1. La BlogFest il 6 novembre
  2. Il libro "La notte dei blogger"
  3. La skyline di New York nei film (attenzione, questo sito può dare dipendenza; grazie a Bruna per la segnalazione)

I webdays e il concorso

Comunicazione di servizio: il nostro intervento ai WebDays è stato spostato domenica alle 16:30; alle 11:30 parlerà invece Derrick de Kerckhove. Io parlerò in canadese in omaggio al Maestro.
Molto più importante, è partito il concorso "Torino BlogDay": si può, anzi, si deve partecipare in rete, qui le istruzioni. Non si vince niente, è tutto nel blogrodeo spirit: domenica alle 18:00 la presentazione dei finalisti (sperando che ci sia almeno un potenziale Poverino's).

18 ottobre 2004

Uomo morde cane

Ieri sera sono stata picchiata con una rosa. Chissà che direbbe Buttiglione.

17 ottobre 2004

Internet come la vorrei

In un commento a un post precedente, Spiritum propone di "riflettere sul COSA sta diventando Google". In un post, inizia a chiarire la natura della sua preoccupazione: non è che Google ci diventa un monopolista stile Microsoft? Estendendo il suo dominio su sempre più attività online, Google sta diventando un sinonimo di Internet; per molti - io per prima - Google è già in un certo senso il sistema operativo della rete, quello che ha cercato di essere Explorer con i risultati che conosciamo.

Google sta diventando quello che in nuce è sempre stato dalla prima volta che l'ho visto [1]: Google è nè più nè meno Internet come la vorrei. Veloce, sempre utile, gradevole senza orpelli, aperta al nuovo ma sempre in continuità cognitiva con la sua storia. Google è Internet, è il meglio della rete dei primi tempi che sa avvantaggiarsi delle evoluzioni tecnologiche significative. Tutti i prodotti di Google seguono le stesse logiche di efficienza di utilizzo e di rispetto delle esigenze anche emotive degli utenti: la prevaricazione del cliente finale - non a caso detto utonto - tipica di quasi tutti i prodotti informatici è pressoché assente nei servizi offerti. Nel rapporto con inserzionisti e clienti Google sconta qualche rigidità in più, ma senza mai arrivare agli eccessi semicomici della maggior parte dei suoi competitor, anche indiretti.

Il DNA delle due aziende è completamente diverso: Larry Page e Sergey Brin non hanno da scontare il peccato originale di Paul Allen e Bill Gates (la storiaccia dell'Homebrew Computer Club, ancora prima del plagio del Mac Os System), ma soprattutto Microsoft è un'azienda completamente orientata prima alle vendite e poi al marketing, Google è un'azienda basata sul prodotto e sulla sua validità.
Google si sceglie, Microsoft si subisce; Google è gratis, Microsoft costa cara; Google è trasparente, Microsoft inizia solo ora a capire che deve esserlo.
Queste differenze non succedono per caso: sono precise scelte aziendali, che quasi sempre derivano dai valori e dallo spirito dei fondatori di un'azienda.
Con questo, non voglio dire che è impossibile che Google diventi un monopolista ricattatorio come Microsoft, anche perché la quotazione in Borsa è una brutta bestia: è solo che non si può desumerlo semplicemente dal fatto che, sapendo fare bene molte cose, continuano a farne ancora di più e a mettercele a disposizione.

Update: se ne parla anche da Massimo e su Mlist.

[1] un vero e proprio colpo di fulmine, in una sala riunioni di Virgilio: un motore di ricerca che trovava davvero quello che cercavo

15 ottobre 2004

Google Desktop Search Download

  • Find your email, files, web history and chats instantly
  • View web pages you've seen, even when you're not online
  • Search as easily as you do on Google

    -> http://desktop.google.com/

  • Per qualche ragione a me poco o per nulla comprensibile, il motore sembra ricercare solo tra le estensioni dei file di applicazioni microsoft (Office, Outlook), il che mi sembra ridurne di parecchio l'effettiva utilità.

    Qui le screenshot di alcune ricerche (tra le conversazioni in mail e persino quelle avvenute in chat).
    Disponibile solo per Windows (tempo stimato entro cui qualcuno ne produrrà un source per Linux: 35 minuti).

    Un sondaggio per signore

    Hai appuntamento in un locale. Arrivi per prima. Entri, ti siedi da sola e ordini da bere o aspetti fuori?

    14 ottobre 2004

    Our products suck

    - "I ask because I work at Microsoft and am interested in the technology people use."
    - "I hope you don't take this the wrong way, but your products suck!"


    I agreed with him. Then I stared back at him and dug in.

    - "How do they suck?"

    The thing is, there's a group of us at Microsoft who are tired of being told that our products suck and who are going to turn around the world's perception of the products we build. This group is growing in size. So, I'm looking for other Microsoft employees (and executives) who are looking to work to make the world of technology better.
    (Scobleizer)



    Solo qualche anno fa, prima dei blog e del Cluetrain Manifesto, un post di questo genere non sarebbe stato possibile. Mi pare che Microsoft US stia facendo passi da gigante nella comunicazione non istituzionale, ma qua in Italia non mi risulta ci sia alcuno sforzo in questo senso.

    Qualcuno sa di blog tenuti da dipendenti Microsoft che abbiano fatto il coming out?

    Mi arrendo

    In attesa che Blogger si arripigghi, si torna ai commenti di Haloscan. Fateci felici, bambini miei :D

    12 ottobre 2004

    Sapessi com'è carino parlar di blog a Torino

    Insomma, è un po' che non ci si incontra a dire qualche cazzata sui blog, così poi se ne parla per settimane sui blog, trenino sì trenino no e altre simpatiche questioni. E' quindi con vero piacere e profonda stima che ho accettato l'invito di cari amici ai WebDays, dove però parleremo di reti sociali (siamo mica scemi, io e il Vanz: non parlerò mai più di blog davanti a una platea, sono una persona fragile).

    I WebDays sono a Torino sabato 23 e domenica 24 ottobre: oltre al nostro luminoso workshop, con tutte le gag per cui siamo famosi (il computer che non funziona, il mancato collegamento e anche, signori e signori, l'abbandono del cavo di rete), ci sarà una festa domenica sera ai Murazzi (che a Milano ce li sogniamo, i Murazzi) e il concorso di scrittura Blog Days (che inizierà in rete lunedì prossimo). Mi pregio segnalare quanto sono famosi gli altri partecipanti (e io sempre lì con la sensazione che si rendano conto di aver sbagliato a invitarmi e che mi chiedano gentilmente ma con fermezza di andarmene, lei capisce vero, che non è il caso che...).

    I partecipanti:
    Derrick de Kerckhove
    Riccardo Staglianò
    Loredana Lipperini
    Giuseppe Granieri
    Antonio Zoppetti (Zop)
    William Nessuno
    Princess Proserpina
    Luca Pianigiani
    Sasaki Fujika

    PS: se qualcuno va su a Torino in macchina domenica mattina e si ferma per la festa, magari potrebbe darci un passaggio, se no andiamo in treno ma non ci possiamo fermare per la festa :(

    11 ottobre 2004

    Tre filmoni

    Solo due parole: non perdeteli.

    08 ottobre 2004

    L'altra metà del cielo

    Ieri un classico della stagione: riunione per decidere se trasformare un bollettino via fax in una newsletter. L'obiezione principale è stata "un fax quando arriva lo vedi, una mail devi accendere il computer per vedere se è arrivata".

    07 ottobre 2004

    Le ballerine argentate

    Oggi tra una commissione e l'altra mi sono comprata una borsa [1] arancione di stoffa, da Fatto a mano. Dovevo riprendermi dopo aver visto, in vetrina da Spelta, delle ballerine argentate. Quelle rasoterra tonde con il fiocchetto. Argentate.

    In terza media, per la prima festa tempo-delle-mele-style, avevo tirato scema mia madre per trovare delle ballerine argentate, che volevo mettere con un maximaglione [2] beige e nocciola. Io avevo 12 anni ed ero già alta un metro e ottanta. Le ballerine stavano malissimo con il maximaglione, avevo un raffreddore micidiale e mio padre continuava a chiamare ogni quarto d'ora per controllare che la madre della mia amica non ci lasciasse da sola con i ragazzi.

    Alla "festa" eravamo in sei: io, due amiche, due ragazzi e mio fratello. Al primo disco, io intimo a mio fratello di invitare una delle due ragazze, così uno dei ragazzi doveva per forza invitare me. Ovviamente è finita che due coppie hanno ballato e io e l'altro ragazzo siamo rimasti seduti a guardare da un'altra parte. Poi per fortuna mio padre ha chiamato, la madre della mia amica era effettivamente uscita e io sono dovuta tornare SUBITO a casa, dove ho fatto scempio delle ballerine argentate.

    Lì ho imparato che con gli uomini è inutile pianificare alcunché: o agisci direttamente, o li subisci, ma cercare di manovrarli è suicida.

    [1] il commento di mio marito a questa borsa, che mi serve proprio, è stato "tu hai una patologia". Lui non sa che se è comoda comprerò la stessa borsa anche in viola.
    [2] cioè, ma vi rendete conto? Il maximaglione, per le anglofone maxipull? Ma quanto erano brutti? Praticamente dei sacchi.

    Cazzo

    Adesso tocca scrivere qualcosa di intelligente
    (sorry: non ce la facevo a inaugurare il nuovo template senza riempire la ciotola ai troll)

    06 ottobre 2004

    Non se ne poteva più

    Di arrivar la mattina e vedere quel template. Io me lo sognavo di notte e il Vanz sfoderava occhiate da cucciolo per convincermi a lavorare al nuovo (tra i due quella che sa l'HTML sono io, LOL).
    Arrischiamo i commenti di Blogger, e non fatevi infinocchiare: registrarsi non è obbligatorio, anche se sembra. Certo, apparire come "anonymous" non è bellissimo, ma chiunque voglia può farlo.
    Un grazie a jAsOn per la consulenza Javascript: lo ricompenseremo in natura, così come faremo con chiunque ci segnalerà i numerosi errori senza farlo pesare (i maestrini siamo noi, gne gne gne).

    PS dal vanz: abbiamo anche un nuovo feed generato da Feedburner, che permette di vedere insieme ai post anche le immagini uploadate su Flickr, ma quello vecchio resta valido e va benissimo per leggere il blog).

    05 ottobre 2004

    Draghi del CRM

    "Buonasera sono Daniela di Fastweb, posso parlare col responsabile di Internet?"
    "Buonasera Daniela, può dire a me".
    "La chiamavo per informarvi che la vostra zona è stata raggiunta dal servizio in fibra ottica di Fastweb..."
    "Daniela..."
    "Ed eventualmente fissare un appuntamento..."
    "Daniela..."
    "Con un nostro commerciale..."
    "Daniela..."
    "Sì?"
    "Siamo già clienti da oltre tre anni"
    "Ah. Che bello."
    "Mi meraviglia che non abbiate un database dei vostri stessi clienti"
    "Ah no, certo che ce l'abbiamo, ma sa com'è, stiamo facendo un giro di telefonate per verificare che i clienti già acquisiti siano soddisfatti"
    "..."
    "Siete soddisfatti?"
    "..."

    Sono sicuro che Daniela sia una persona seria e responsabile, e magari pure l'azienda per cui lavora (ma se lo è perché non ha il database?). Ciò non toglie che di regola gli appaltatori del commerciale degli operatori telefonici raccattino con due lire una squadra di ragazzine disoccupate, gli diano una visura della Camera di Commercio e dicano loro di presentarsi col nome del fornitore (Wind, Infostrada, Telecom, quel che l'è).
    E di vendere. Qualunque cosa. Che l'abbiamo o meno, che esista o meno, fateli firmare sulla linea tratteggiata. ABC: Always Be Closing (chi becca la citazione?)

    Ad aggravare il problema c'è il fatto che per la legge un contratto stipulato telefonicamente, a voce, può essere valido, anche se si è detto detto di no (cioè, in quel caso non è valido, ma bisogna poi dimostrarlo, che si è detto di no). E con la firma sul contratto come la mettiamo?

    Quindi non solo Mai Firmare, ma nemmeno pronunciare la parolina durante la conversazione, anzi mai dire nulla se non "ma come: siamo già vostri clienti, non lo sapevate?!". E' l'unico modo di farli desistere: visto che non siamo più potenziali nuovi compratori, perdono immediatamente la provvigione, e quindi l'interesse.

    L'autunno dei miei 35 anni

    La descrizione della "caduta del triangolo" letta su Amica di ottobre mi ha riempito di terrore: il triangolo è quello che va dal naso ai due lati del mento, quando cade è finita, non c'è botox che tenga.
    E' necessario metterci una pezza fin d'ora, chiedendo aiuto ai due migliori amici che una donna possa mai avere, le signore Chanel e Lancome. Quindi ogni mattina mi affido a Renergie Yeux e a Age Delay, completando l'idratazione con Vinefit teinté, che dona quella bonne mine che le sprovvedute pensano derivi dalla vita all'aria aperta. Poi, quel poco di trucco senza il quale d'inverno non mi vede neanche lo scarafaggio del pianerottolo: Artliner e Magicils per gli occhi, con due colpi del mitico Bronzing Duo per completare la doratura.
    Prendersi cura di se stesse è un hobby meraviglioso :)

    04 ottobre 2004

    L'ottobrata, l'ottobrata!

    Se vivessi a Roma, diventerei molto grassa molto rapidamente, vivrei nel giardinetto di casa di mio fratello nutrendo i gatti con il mio cibo e mangiando il loro e bevendo enormi quantità di birra Baffo d'Oro.

    Per fortuna, vivo a Milano e nelle mie rare e fruttuose spedizioni romane posso godermi il casino, il rumore, la sporcizia e il venticello fresco senza impegno. Confermo: detesto il centro e tutto quello che è assai grosso (il Pantheon, per dire). Amo Via Giulia e le viette piccole e soleggiate, amo cazzeggiare tra brasati [1] e carissimi caffé [2] e ogni tanto scoprire qualcosa che mi piace tantissimo e chiedere cos'è e morire se mai qualcuno lo sa.

    Appena arrivo a Roma, mi portano a Trinità dei Monti: beh, a me Trinità dei Monti non mi piace. Mia sorella pur di portarmi a Trinità dei Monti mi ha detto che c'era il negozio Walsh. Io le ho voluto credere, ma lo so benissimo che non era vero: lì c'è il negozio Camper, e anche piccolino. Le Walsh a Roma non esistono: i commessi nei negozi ti dicono di sì e si inventano un negozio che ce le dovrebbe sicuramente avere, perché sentono l'accento milanese e gli rode il culo [3].

    Dopo aver girato intorno al Pantheon ottomila volte, fatta la giravolta e fatta un'altra volta, mia sorella ha chiamato un taxi per andare a Trastevere, al che ho capito perché si è laureata in tempo: a Roma in cinque anni non è mai uscita di casa.

    Anche Sliderman non conosce Roma per un cazzo, che lo sono dovuta andare a prendere io, dopo aver rubato la bandierina a una guida ucraina: poi però mi ha portato a vedere il suo monumento preferito, l'altare della patria, e poi da Versace a comprare le scarpe (Sliderman è un po' un fighetto). Donatella ci ha invitati a bere un caffé turco da lei, ma abbiamo preferito andare da Luca e Justine a Monteverde, che hanno le gatte, il terrazzo e un fantastico paté che io ho spalmato sul tappeto con le scarpe, perché non riuscivo a spalmarlo sul pane e mi cadeva. Io e Sliderman sembravamo un po' Sartre e Angelina Jolie in visita, o forse era l'arancia e vodka.

    Poi sono andata all'africano con mia madre e mia sorella e una di lei amica, Sheila, che si infilava l'agnello piccante su per il naso tanto la di lei mamma è libica e lei ha succhiato il peperoncino con il latte materno. Poi sono crollata, anche se loro sono andate in un posto alla moda che c'era Silvio Muccino. Quindi, io odio Roma, odio gli esseri umani, e sono stata TREDICI ORE in giro mai da sola. Sto migliorando.

    La mattina dopo avrei dovuto aiutare mia sorella con il trasloco, quindi con un colpo da maestra ho esibito il cartellino "vecchia amica del liceo con figlia treenne che non ho mai visto". Sabrina è sempre più bella ed è l'unica al mondo a essere dimagrita dopo la gravidanza: la bimba, Arianna, è un chiaro caso di clonazione, una teppa dall'aria da angioletto che tira tutti scemi, pari pari la madre. Dopo aver pianificato il nostro futuro nel porno soft di terza generazione, sono andata a pranzo con i miei e poi in stazione. Ma di Trenitalia parlerò in altro post, perché merita. Come il Palahniuk che ho quasi finito, Diary, divertente e geniale as usual. Per la cronaca, il tempo previsto per oggi è rincoglionimento diffuso con modeste precipitazioni di euforia.


    [1] che alla trattoria Augusto io avevo chiesto il bollito e si erano dimenticati ed era finito allora mi hanno detto "guarda che il brasato è più leggero", mentendo. Era buonissimo, ma io non penso che sia un piatto romano, il brasato, o sì?
    [2] La prossima volta che un romano si lamenta dei prezzi di Milano, rido come il maitre del Dorsia
    [3] Questo significa che le Walsh me le dovrò pagare io

    01 ottobre 2004

    Virgilio Newsgroup

    Quasi fuori tempo massimo, Virgilio dà una rinfrescata non solo di facciata all'area newsgroup, fornendo finalmente la funzionalità di gateway anche in uscita. Amarcord a parte (tenere in ordine la pagina dei newsgroup era uno dei miei pochi compiti lì, cinque anni fa), questo impegno è l'ulteriore riprova non solo che Usenet è viva e vegeta e continua a essere una delle comunità più attive della rete, ma anche del deciso shift dei portali dai contenuti ai servizi (provate a dare un'occhiata all'area Videogiochi di Libero oggi).

    A prima vista, Virgilio Newsgroup mi irrita un po' per la consueta tendenza a incorporare qualunque contenuto come se fosse prodotto internamente, ma questo è un vecchio tormentone di cui ormai sono stanca anch'io. L'alfabetizzazione di rete non è certo compito di un portale, chi se ne frega se la maggior parte degli utenti pensa che esistano i newsgroup di Virgilio e quelli di Libero, che si sveglino loro: va però detto che, data l'impossibilità di censurare o moderare un newsgroup da parte del portale che lo ospita, una nota informativa un po' meno sepolta sarebbe utile anche a Telecom.

    L'interfaccia non è male, anche se il threading delle discussioni lascia un po' a desiderare e il wording è un po' inutile (ok non usare post, ma perché usare "commenti" e "messaggi" e "articoli"? Che differenza c'è?) e prima di capire che "Memo" voleva dire "Tag" ci ho messo il mio bravo minuto e mezzo. Bocciatissimo invece il flusso di login e registrazione: se clicchi su "Rispondi" senza essere registrato vieni sbattuto alla pagina della famigerata "Chiave Unica". Sarei curiosa di sapere il tasso di abbandono della procedura in quel punto :)

    Sul messaggio "L'indirizzo di posta e/o la password non sono stati riconosciuti!" credo di averci smenato qualche sabato mattina a discutere, quindi non posso che confermare che, cinque anni dopo, continua a mandarmi in bestia: sarete ben capaci di dirmi quale dei due è sbagliato, o no?

    Quando riesco a loggarmi, mi ritrovo nella finestra di reply del post iniziale, con il testo già quotato: perfetto se il login è andato liscio, ma se per esempio nel frattempo mi sono dovuta registrare il rischio di perdersi diventa alto.
    Ottime le funzioni aggiuntive: la notifica delle risposte via mail, e la loro evidenziazione nel thread (risposte per te); il kill file (filtro autori), il tag delle conversazioni preferite (Memo) e la possibilità di vedere tutti gli articoli dello stesso autore. Molto buono anchel'Help contestuale.
    Insomma, in definitiva un buon prodotto, che sconta i piccoli vezzi del portalone a uovo, ma si vede che dietro c'è qualcuno che ama e conosce Usenet (almeno, credo).