I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

30 giugno 2004

Cercasi editor per tre mesi

Sei sveglio/a, affidabile e tranquillo/a, cerchi un ambiente di lavoro rilassato. Ti piacciono le parole e sei decisamente PRECISO: abbiamo bisogno di te, per tre mesi a partire da settembre, per un lavoro di editing (verifica correttezza, verifica varietà, correzione ortografica).
Se ti interessa, la descrizione del lavoro è qui, e non è roba di Internet.

29 giugno 2004

Archeologia vinilica

Scorrere i vinili accumulati in 15 anni riserva sempre delle sorprese, soprattutto se li tieni in un'altra città, soprattutto se nel frattempo il cambio di supporto ti ha costretto a ricomprare la fottuta collezione a un prezzo triplo, soprattutto se quei quindici anni li hai passati ad ascoltare musica di tutti i generi possibili, comprese alcune band indie ora sepolte sotto a metri di detriti della storia della musica.

Scopri che tracce di quei detriti ti sono rimasti addosso come cellule epiteliali sulla camicia di un sospettato, e che questi rinvenimenti archeologici ti trasmettono più emozioni che visitare Pompei. A fianco delle discografie pressoché complete di band moderatamente note e che ora quasi nessuno ascolta più ma tu hai amato alla follia (Bauhaus, Devo, Siouxsie and the Banshees, PIL, the Cult) saltano fuori dei pezzi di vinile che fai quasi fatica a incastrare nel tuo percorso musicale, tanto che sembrano teletrasportati da un altro pianeta. Un po' come quelle tessere del puzzle che avanzano sempre e che tendi a nascondere sotto il tappeto.

E ti sbuca fuori con gran rumori di feedback e distorsioni il doppio Stations of the Crass dei Crass, protopunk anarco-hardcore che ti bullavi di ascoltare - insieme ai Kennedys - quando quei fighetta dei tuoi amici si sciroppavano roba da ragionieri della City come i Clash. Che sarà anche vero che i Clash sono rimasti e i Crass no, però per rivivere una tale condivisione rumoroso-ribellista-rabbiosa hai dovuto aspettare Yo! Bum Rush the Show di Public Enemy.
Poco lontano, la copertina di Candy Apple Grey di Husker Du ti guarda storto rivendicando lo stesso diritto, ma non ce l'ha. Non li hai mai veramente sentiti.

Qualche lettera più in là spicca il rosso mattone della cover di Red Skies Over Paradise di Fischer Z, classico acquisto da top ten di Rockaradio e folgorante LP che hai solcato fino allo sfinimento per circa tre mesi nonché cancellato dalla memoria altrettanto velocemente, ma che tuttora ha almeno un paio di singoli di tutto rispetto.

E che dire di Metamatic e The Garden, primo e secondo album da solista di John Foxx, indimenticato leader di una dimenticata e forse dimenticabile band come Ultravox? Come minimo che allora sembrava musica un casino avanti e ora decisamente meno, ma non son mai stato portato all'elettropop con delle pretese.

Uuh e aspetta aspetta, cosa c'è qui? Ben tre album di una band sicuramente rumorosa e forse hard rock - genere poco frequentato se non per gruppi ibridi come i Cult e fenomeni da classifica come ACDC - che si chiamava nientemeno che Blue Oyster Cult, che mai si capì se l'ostrica era blu o triste. Se pure qui c'è qualche pretesa, c'è anche molto suono. La storia e la memoria me li restituiscono in uno stato che definirei dignitoso.

Last but not least, a fianco di Scritti Politti forse anche per qualche vaga affinità, il primo album di una band acquistata d'impulso e poi ritrovata con piacere nella colonna sonora di Manhunter di Michael Mann: trattasi di Jam Science di Shriekback (chi?).
Mai fui in grado di spiegare a chicchessia che genere facessero, ma molti anni dopo, metabolizzato l'avvento del dub (versione Jah Wobble) e delle ora-assai-amate atmosfere chillout (magari pure modaiole, ma fossero tutte così le mode) ti rendi conto che forse hai rintracciato il filo rosso che ti ha trainato dai Crass a Thievery Corporation impedendoti di soccombere alla babele musicale che il tuo povero apparato uditivo ha dovuto subire nel percorso (se non avete mai provato ad ascoltare per errore i Crass a 33 giri invece che a 45 non potete sapere a cosa mi riferisco). Per non parlare di tutti quei titoli di album, pezzi di testi, giri di basso, ritornelli e melodiucce che hanno rubato le preziose cellule cerebrali che ora ti servirebbero per poter lavorare dignitosamente.
Come dicono i blogger, son cose.
Sono anche un sacco di soldi buttati via, ma fa piacere scoprire che di st'accozzaglia di derivati del petrolio e spese scriteriate qualcosa mi è rimasto.

Il nuovo disco dei Figli

Giovedì, alle 22:30, alla Cascina Monluè a Milano, i Figli di Madre Ignota presentano il loro nuovo disco. Presentarsi accompagnati da Autan.

E già che ci siamo, buon onomastico e buon nono mese a Pietro e benvenuta a Emma, la sauro-bimba :)

Dress Code - visto da lei, visto da lui

Io: per favore, puoi chiedere come ci si veste al barbecue sabato sera?
Marito: tranquilla, sarà una cosa sportiva
Io: ah, peccato

28 giugno 2004

Estate

Quando ero bambina, si andava sempre al mare nelle ore in cui è meglio non esporsi: verso le 12, esaurite le faccende di casa, si caricavano macchine e macchine di bambini, ombrelloni, giocattoli, sedie, bottiglie, palle, maschere e si partiva: una quindicina di chilometri, dalla campagna vicino Manduria a San Pietro in Bevagna, allora appena due case e una strada.
Se era luglio, c'erano solo mamme e zie, se era agosto, anche papà e zii. Un paio d'ore in spiaggia, deserta perché "gli altri" erano a casa a mangiare: sempre tutti insieme, vicini, tra scherzi e sfottò, diversi e con idee diverse, ma vicini. Verso le due due e mezza si tornava in strada, alle macchine: i bimbi più piccoli in braccio e i secchielli pieni d'acqua per lavare i piedi ai più grandi, per non sporcare di sabbia le macchine. Tornati a casa, la doccia fredda fuori, sempre tutti insieme, in fretta prima che arrivasse l'ombra. Poi mangiare, in tanti, intorno al tavolo di legno, con la nonna che ci aveva aspettato con il sugo pronto e l'acqua a bollore. I nonni che ci ospitavano tutti e che per anni hanno fatto la spesa tutta l'estate per tutta la famiglia, cioè le famiglie delle quattro figlie.
Io ero la più grande: poi, di seguito, mio fratello Marcellino e Roberto, Stefano e Andrea, i miei cugini. Vivevamo in bicicletta: io la mia quando potevo la tenevo ai piedi del letto. Mia sorella Elena e Daniele e Alessandra sono arrivati dopo e non sanno cosa si sono persi. Adesso in campagna abbiamo la piscina e se sbaglio sdraio mia zia mi guarda male. Io non lo so che cazzo è successo, so solo che fa male.

25 giugno 2004

Pensieri

Giacomo in grande forma. Io penso che altro che votare per i ballottaggi, dovremmo prendere e dire basta, tutti insieme. Mandarli tutti a casa, manager e politici. Mandarli tutti via. E scusate il qualunquismo, ma a essere costruttivi ci si prova da troppo tempo, da queste parti.

Gli alieni sono arrivati da tempo, e hanno preso le redini e la loro prima regola è che un alieno non farà mai del male a un altro alieno.

rotelle

Pur usandolo anch'io, provo tristezza quando vedo qualcuno che si trascina un trolley. Credo che toglierò le ruote e userò la mia borsa come zaino.

24 giugno 2004

Il brand e le community

Ieri sera al Movida una torma di decerebrati (scusate per la scarsa lucidità, ma ero assai malata) ha, tra l'altro, giocherellato con gusto per le cartoline pubblicitarie di Nike, con un fantastico Totti adesivo. Scegliere un testimonial - un testimonial sportivo - non è pratica esente da rischi: spendi un sacco di soldi e poi magari l'Italia non vince. Spendi un sacco di soldi per mettere la faccia di uno vicino al tuo tesssssssssssssoro di brand, e quello ti sputa in diretta.

Brand come Nike, Coca Cola, Ikea, BMW sono asset economici veri e propri: la loro solidità e gli eventuali problemi di immagine (come essere amici di uno che sputa) hanno pesanti effetti economici nell'andamento del titolo in Borsa, prima ancora che nelle vendite (anche perché i clienti sono meno isterici degli operatori di borsa). Io capisco benissimo l'ossessione per il brand e correlati (valori, linguaggio, lifestyle) che aiutano un prodotto o un'azienda a fissarsi nell'immaginario di chi compra. Di No Logo ho apprezzato soprattutto l'analisi di un brutto andazzo del terziario avanzato, che riduce l'azienda al mero reparto marketing, dislocando la produzione dove costa meno. No Logo non si ferma alla critica superficiale del brand in quanto tale: lo critica da un punto di vista etico e di qualità del prodotto. Per dire, Google è un brand che amo, anche per come si comporta l'azienda. Ma di questo parleremo un'altra volta.

Totti è un rischio, inquinare, far lavorare bambini, usare sostanze pericolose, essere sleali con i propri dipendenti sono scelte di management. Che mettono a rischio un brand. Ma anche di questo parleremo un'altra volta, perché io - per ovvi motivi - sono ossessionata da un'altra cosa. Dalle aziende ciò che distruggono anni se non decenni di capitalizzazione del capitale emotivo ed estetico cristallizzato in un brand con una presenza Internet non all'altezza. Questa cosa mi fa impazzire. Non ci dormo la notte (anche perché, indirettamente, è per questo che non ho mai soldi :)

Su Sky passa uno spot BMW. E' uno spot se vogliamo innovativo: in primo piano una maschera di registrazione su un sito, qualcuno che digita un nickname, fastidioso rumore di errore, messaggio in primo "This nickname is already taken" o simili. Esperienza vissuta da chiunque provi a registrarsi su Yahoo o simili: milioni di iscritti, milioni di nickname già presi da un altro. Nello spot la procedura viene ripresa diverse volte, sempre con il fastidioso rumore, fino al claim "Su onelikenoone sei unico" o qualche cazzata del genere.

Occazzo. Dopo aver detto di no qualche miliardo di volte BMW ha fatto una community. Bastardi. Lo spot, bruttino ma coraggioso, si rivolge a un'utenza avanzata: quindi hanno capito che non è vero che cazzeggiare in rete è roba da quattro sfigati (anche se hanno scelto un'esperienza veramente assai residuale). E si saranno inventati qualcosa per cui nessuno si prende il tuo nickname? Ficata. Andiamo a vedere.

Trovare il sito, con quel nome, non è facile. Non è nei motori di ricerca. Non è linkato dagli altri siti BMW. Lo trovo grazie a una marchetta di Repubblica (che ancora non mette i link nei testi, ossignur). Mi prendo un'oretta per sbavare su onelikenoone con tutta calma.

Ora, è una specie di bacheca elettronica dove chi vuole può segnalare qualcosa di cinema, musica e lifestyle. I post possono essere votati e commentati. Basta. Non c'è nessuna possibile personalizzazione del nickname: quello che lo spot lascia intendere va preso come invito generale alla non omologazione, non come promessa tecnologica di soluzione dell'annoso problema del nickname. I testi sono di questo tenore:

Per essere uno come nessuno dovrai proporre cose che fanno la differenza,
cose che gli umani non possono neanche immaginare.
In questo che è pensato come un limbo, come un posto dove non esistono i saldi,
l’unica regola è andare controcorrente non essere scontati per non cadere nell’omologazione.


Se quello che stai cercando sono le cose che hanno più successo, non le troverai qui.
Ma se sei stanco di seguire le masse, qui potrai trovare contenuti davvero esclusivi.
Abbiamo solo una regola: appena qualcosa diventa troppo comune, troppo conosciuta, troppe volte nominata...
Beh, noi la CANCELLIAMO!


E via così. Tra un anno - a meno che non ci sia una qualche evoluzione - chiuderanno in sordina il sito dicendo "internet non funziona".

Ora, che senso ha questa operazione? A chi è rivolta? Chi ha scritto i testi, un ingegnere sessantenne chiuso in una stanza nera dal 1964 a cui hanno dato una copia di Max del 1985? Cosa si aspettano da una piattaforma del genere? Il sito lancia la BMW Serie 1: qual è il target, gli sfigati?

23 giugno 2004

Le mie amiche

La cara vecchia cantilena - erano anni che non la sentivo - del "lui mi ha detto e io gli ho detto e allora io gli ho risposto e lui ha risposto" si è arricchita della variante mail-sms. Quindi "lui mi ha mandato questo sms e io gli ho detto e allora io gli ho mandato una mail e lui ha risposto che". Per il resto, a qualunque età, una qualunque donna è in grado di recitare a memoria centinaia di conversazioni, sms e righe salienti di mail: alla fase della riscrittura orale con le amiche dell'interazione amorosa segue quella dell'intepretazione. E' a questo punto che sbaglio sempre, perché in quel momento l'unico ruolo che un'altra donna si aspetta da te è quel movimento sussultorio della testa a cullarla in ciò che ha deciso di pensare.

Poi mi sa che trovano strano che io non parli più dei cazzi miei (in effetti, lo trovo strano anch'io, forse è perché li scrivo qui) e mi hanno detto che non riescono a leggere le mie mail perche' scrivo sotto e non sopra e che anni fa volevo un figlio (secondo me si confondono, oppure lo dicevo per darmi un tono). Troppo vino, troppi carboidrati, troppo mirto, e oggi ho la testa a clessidra, ma quanto le amo, le mie amiche :)

Ipocondria da eccesso di mirto

Quali sono i sintomi della polmonite?

22 giugno 2004

Raucedine

Fico. Stasera cena con amiche che non vedo da tempo, e non ho un filo di voce. E' la volta buona che mi racconteranno qualcosa? :)

Altro giro, altra corsa?

Venerdì altri mesi del mio lavoro sono stati messi offline. Adesso vado a rubare degli screenshot, così, giusto per ricordo.
Il tutto, mentre aspettiamo un'altra raccomandata di rescissione anticipata di un contratto per un lavoro che avremmo amato amare, ma il nostro cliente non ha mai avuto tempo o voglia di dedicarci quel minimo di attenzione indispensabile per far funzionare qualunque progetto, anche il più cretino.

Si vede che non me lo merito, un progetto serio, stimolante, concreto.

21 giugno 2004

A domanda, si risponde

Un bimbo di sei anni chiede qual è l'attrattiva di Gmail. Per non perdere tempo, basterà dire che è una webmail, però capiente e veloce [molto veloce], con filtri che funzionano e una funzione di ricerca all'altezza del resto (cioè Google :D)
Se uno butta via la posta senza archiviarla, imho può anche farne a meno. Se uno è paranoico rispetto all'archiviazione della posta, meglio che giri al largo. Per tutti gli altri, un ottimo servizio.

NB: bimbo, occhio al permalink che sembra non andare.

Cinque anni Cinque

Ha tutto un suo senso, che io abbia passato l'intero piovoso fine settimana del mio quinto anniversario di matrimonio praticamente da sola, tranne che per una deliziosa cenetta all'Osteria del Benedet di Delebio, con pernottamento alla Casa delle Rondini a Bellano. Se ho accettato l'idea di sposarmi è stato proprio perché sei anni fa sentivo che avrei potuto contare su un futuro del genere, in cui alla domanda media di mia madre "che fate?" la risposta media è "io xy, Alberto yz".
Lui felice a farsi il culo al corso di vela, io felice a gironzolare in bici tra Dervio e Bellagio dedicando tutta la mia attenzione a un'attività paranoica che posso svolgere compiutamente solo da sola: la ricerca dei locali perfetti (ieri erano ben quattro: caffé colazione, aperitivo, pranzo e caffé dopopranzo).

Questo post non è per attirare l'invidia degli dei, ma per meravigliarmi di come ancora oggi l'atteggiamento di mia madre sia ampiamente condiviso, per cui se due persone si sposano, il tutto diventa meno della somma delle due parti, almeno per gli altri. Anche gli amici più cari cominciano a parlarti al plurale: esemplare il comportamento di una mia amica che a cinema si esibiva in complessi contorcimenti pur di farci "sedere vicini". Mi è chiaro che in realtà il contorcimento mirava a sedersi vicina al Vanz, ma trovavo umiliante che lei ogni volta pensasse di potermi trattare come una che se la separi dal marito per due ore di film perde i sensi. Vivere in coppia chiedendosi praticamente tutte le sere "che fai, ci sei?" non è tanto un trucchetto da Donna Moderna, quanto l'unico modo per mantenere una propria personalità, gli amici, un certo equilibrio mentale, il gusto di essere ancora "io", e "noi" solo quando è davvero importante. E' perdere il senso della distanza tra sè e l'altro - il gusto che sia un altro, non una proiezione di te - che fa fallire i rapporti, non altro (anche mettere il muso per dover mangiare da sola a Bellagio non aiuta, ovviamente :D

Update "prodotti che non deludono"

Nel post "la sicurezza degli oggetti" ho dimenticato delle vere e proprie pietre miliari della felicità via Visa: le Camper. Dell'acqua parlerò un altro giorno, perché aver scoperto che posso comprare la Surgiva ha ribaltato tutte le mie certezze (la Plose però rimane in vetta).

PS: prima di lanciarvi in appassionanti diatribe sull'acqua del rubinetto che è tanto più buona, sappiate che "3/4 litri di acqua oligominerale al giorno" io lo leggo su una ricetta medica.

20 giugno 2004

Uuuh - ah ah

Da quando guardo CSI (avidamente, devo ammetterlo: 4 ore in due giorni), non riesco a dimenticare che lascio continuamente pezzi di me dappertutto: brandelli di pelle, capelli, impronte digitali, saliva, tracce di liquidi corporei di ogni tipo. E tutte contengono il mio DNA.
Se le tracce di sangue sono pressoché incancellabili (occhio quando ti tagli un dito), è utile sapere che l'ipoclorito di sodio (ndr: la varechina) distrugge il DNA. Che non sai mai quando ti piomba in casa una squadra della scientifica e magari trovano nella tua doccia i peli di una ex-morosa di sei anni prima, nel frattempo uccisa barbaramente.

PS: Se qualcuno ha in mente di farmi un regalo di Natale, uno spruzzino col Luminol e relativa lampada ultravioletta, oppure una camera di fumigazione al cianoacrilato andranno benissimo.

19 giugno 2004

Le API non le fermi

Rubo da Marco Schwarz e diffondo (da Ubik) i mirabolanti nuovi tool sviluppati direttamente dagli utenti per usare al meglio la casella di posta di Gmail: il POP (per scaricare direttamente dal client di posta), il Gmail tray che avvisa quando arriva posta e, udite udite, il tool di importazione sull'enorme spazio disco di Gmail (ricercabile col motore di Google, aggiungerei) di tutta la posta archiviata. Cioè proprio quello che volevo.
Personalmente credo aspetterò che queste cose le sviluppino internamente, perché saranno più affidabili, ma c'è già tutto quello che serve.

Aggregazione Blog - una modesta proposta

Tanto per dire, un modello di aggregazione dei contenuti (e non di social network) dei blog potrebbe essere questo news aggregator di marumushi.com, che al primo momento pare un po' confuso e affollato, ma alla fine dei conti mi sembra adatto anche e forse più per i post che per le news.

Perché imho il problema del Blog Aggregator di Granieri (che peraltro mi piace parecchio) è di non sfruttare l'aggregazione automatica dei feed ma di richiedere la partecipazione attiva dei blogger. Che magari hanno altro da fare che pubblicare sé stessi in uno spazio così limitato rispetto ai contenuti esistenti. Inoltre ho qualche dubbio che sia ragionevole chiedere alle persone di registrarsi e pubblicare i loro post in uno spazio per forza di cose selettivo (se da domani tutti ci si mettesse a postare su Blog Aggregator, i post resterebbero visibili solo per pochi minuti). Marumushi dà accesso a una media di 105 articoli in home page, il Blog Aggregator solo una sessantina, e scrollando la pagina sei volte.

17 giugno 2004

La sicurezza degli oggetti

Sapere che Shiseido e Clinique, per te, non vanno bene, mentre Lancome, Chanel e Clarins sì. Avere la certezza assoluta che gli unici solari che non ti deludono sono i Collistar, che una fetta di pane integrale Mulino Bianco è perfettamente un blocco della Zona, che da Coin sei a disagio, come da Stefanel, mentre da Furla, Body Shop, Benetton e BluNauta potresti anche schiacchiarci un pisolino e che se vuoi trovare qualcosa a colpo sicuro devi chiedere aiuto al signor Max Mara (& co). Alle mie ginocchia piacciono le Adidas, non le Nike: non tradirei mai Algida (tranne che per qualche estemporaneo MaxiCono) o tantomeno Cristalle o, con tutti i suoi difetti, Magicils.
Andare a colpo sicuro negli acquisti, senza rischiare delusioni e dissonanze cognitive: il latte Più Giorni Granarolo che ha quel leggero profumo di mandorla, un qualunque Apple, magari non funziona bene ma gli hai sempre fatto le fusa come un gattino, anche a quel Quadra rognoso del tuo primo lavoro vero. Scoprirsi parte integrante di chissà quale tassello della Grande Mappa, quella dove risiedono i curiosi che ambiscono alla fidelizzazione assoluta, potrei fare centinaia di chilometri per la terra di sole Clarins che compro da sette anni ma anche per provare un nuovo modello di motorino a una ruota sola.
Accettare la psicopatia del piacere di aver trovato qualcosa che non delude e che appaga da qualunque parte lo guardi, accettare con superficialità il falso senso di sicurezza che ne deriva, ignorando a forza i tanti piccoli lutti dei prodotti che mi sono stati sottratti sotto al naso (per non parlare dell'orrore di drogarsi di carta di credito e di scegliere la frutta in base all'estetica dell'esposizione). Fossi sempre fedele e costante come lo sono nello shopping, sarei una persona migliore.

GoogleMail Available Again

Continuate a postare qui nei commenti (o in mail) le richieste di invito a Gmail (serve un indirizzo di posta).
Pare che Gugol ogni giorno conceda nuovi inviti da inviare (eccerto, se dev'essere virale perché lesinare?)

16 giugno 2004

Ricchezza, cammelli, racconti

Quando ero adolescente nella mia testa bloggavo tutti i miei parenti: facevo loro il verso, ma soprattutto costruivo loro intorno piccole storie di fantasia grottesca che mettevano in rilievo la loro ridicolaggine. Zii e zie, cugini, il nonno (la nonna raramente), mio padre e mia madre, i loro amici, chi ci pascolava intorno: ero passata dal fantasticare lieve di bambina sociopatica (rockstar con il dono dell'ubiquità, molto amica di Miguel Bosè, spesso però venivo rapita) al fantasticare cattivo da adolescente antipatica.
Oltre che antipatica ero anche un po' scollata dalla realtà e ricordo distintamente di aver chiesto a mia madre "ma secondo te se scrivo un romanzo dove vi prendo tutti per il culo e siete riconoscibili, vi incazzate?". Era la tipica domanda che mandava in bestia chiunque avesse a che fare con me: sembrava fatta apposta per provocare, e invece ero serissima.

Ecco, ieri ho visto il film di Valeria Bruni Tedeschi, È più facile per un cammello..., autobiografia grottesca di una ragazza troppo ricca, e sono morta di invidia. E' esattamente quello che volevo fare io vent'anni fa, e sua madre deve averle risposto "ma no, cara", infatti ci recita pure. Del film non mi sono ancora fatta un'idea: si ride molto, la surrealtà aiuta a superare la banalità di alcune situazioni, però ecco, non credo che a me lo avrebbero prodotto :)
Rimane comunque un'efficace proiezione della bambina interiore di un'adulta irrisolta, che è molto di più di quanto si possa dire della maggior parte dei film.


15 giugno 2004

Petizione a favore della ricerca

Giro questo invito di m. m.: è un'interessante proposta per il futuro della ricerca italiana.

PS: m.m. ha i titoli, se lui dice che va firmata, va firmata

Preferenze

Dove si firma per Lilli Gruber candidato premier dell'Ulivo?

Svelare e nascondere

Giacomo scrive: "La scrittura, con la sua solidità, con la sua totale esteriorità, con il suo permanere, con il suo porsi come atto totalmente intenzionale, premeditato, è dunque più ingannevole, ci maschera e ci dissimula ulteriormente attraverso l’ulteriore mediazione con il linguaggio?"

Ma è ancora vero? Condivido le sue osservazioni e i suoi interrogativi, ma i media digitali hanno modificato il campo di gioco, quel palcoscenico che Goffman ha sovrapposto un po' a tutte le situazioni sociali, dalla metropolitana in poi. L'immediatezza del dialogo vis à vis contrapposta alla mediazione del linguaggio scritto: ma è vero anche in una chat? Quante volte avreste voluto poter cancellare un commento perché svelava molto più di quello che volevate dire? Si può mentire in rete, se si vuole, ma se non ci si pensa?
La scrittura può nascondere quando è meditata, valutata, cesellata, e non c'è dubbio, ma quando è dialogo a tutti gli effetti, rivela eccome, rivela quasi tutto, si è più nude da nude o con un abito di seta ecrù che scivola sul corpo? In rete mi smaschero perché conservo un'illusione di privacy, illusione che volendo posso trasformare in realtà, rifiutandomi di mettermi in gioco spostando il campo dal digitale al fisico. Ma se lo faccio, beh. Inutile illudersi.

Giacomo è stata una delle pochissime persone il cui "involucro" mi ha sorpreso. Me lo aspettavo diverso e finora non mi era quasi mai successo, con le ormai centinaia di persone che sono uscite dalla scatola per diventare carne e ossa e odori. Non è che so come sono: è che quando le vedo so che sono loro, anche se non assomigliano a ciò che raccontano. Sono io che ho un po' di "shining" o è la scrittura che in rete diventa immediata trascrizione del sè reale di ognuno di noi?


PS: a parte che è lungo, ho riscritto questa roba tre volte come commento su Intranet Management e Splinder mi ha graziosamente rimbalzato tutte e tre :|

14 giugno 2004

Guardando in basso

Sono stanca di aggressività, di ironia, di battute. Ho bisogno di tempo e di attenzione per fare e per pensare e per costruire.

Biglietti aerei in vendita

Vendo al miglior offerente due buoni KLM del valore di 300 euro ciascuno, validi per qualunque desinazione KLM fino al 30 settembre 2004. Per usarli bisogna prenotare dal sito o dal call center e poi andare a un ufficio KLM a prenderli: gli unici due uffici sono a Malpensa a e Fiumicino. Ovviamente non pretendo di venderli a 600 euro :)

La Pelata


ooh lee lee
ooh laa laa
faccela vedee
faccela toccàà


(lo so, è un po' infantile, ma quando mi ricapita di poterlo fare?)

11 giugno 2004

Dichiarazioni di voto

Alle europee, Verdi (Caravita) (però voterei volentieri Agnoletto, però alle europee ho sempre votato Verdi).
Alle provinciali, Rifondazione, senza preferenza.

Se domenica sera i risultati mi piacciono, improvviso una Critical Mass anche da sola.
(mafe)

Europee: PRC Agnoletto, Bertinotti, Adriana Zarri (donna e cattolica, vah che exploit)
A parte che li ho sempre votati, hanno fatto il movimento europeo della sinistra, mi sembra utile incoraggiarli.
Provinciali: Non riesco a trovare la lista dei candidati al consiglio provinciale. Ma tanto non conoscerò nessuno. Verdi, comunque.

Verdi milanesi, non mettete il java in home page che mi rallenta per niente.
(vanz)

UPDATE: alla fine, nell'ansia dell'urna, la mia stima per Agnoletto ha prevalso su tutto.

Aveterottoercazzo

Mi sento ripiombato nel 1948.
TV e radio stanno spente fino a domenica sera.

Televisibilità

Per ora è solo un'impressione, ma mi sa che l'ostaggio in prigionia bucava lo schermo molto di più dell'ostaggio libero: ho come l'idea che molto presto, anche prima di domenica sera, i tre rambi spariranno dai nostri schermi.

PS: è una notazione mediatica, non politica. Chicco, a cuccia.

T&t

Ieri la prima co-produzione Daimon-Labo27 (o, se preferite, Mafe-Frederic) è uscita dopo mesi di stage dal ghetto della subdirectory per vedere finalmente la luce della root.

Se non sapessi quanto lavoro c'è dietro, a vedere il sito non ci crederei: senza i nonsense di Frederic non sarei sopravvissuta :O

10 giugno 2004

Scusate un attimo, devo andare in bagno

Raramente cambio idea sulle persone, anche se quando lo faccio non riesco più a tornare indietro. Sul resto, invece, sono una banderuola: tolti pochi punti fermi, più una questione di prospettive che di valori, mi basta assai poco per cambiare anche radicalmente posizione. Sono anche influenzabile: molto influenzabile. A livelli da dodicenne insicura.

Per esempio, ho sempre provato un discreto disprezzo per gli adulti che rincoglioniscono per i propri figli: poi ti arriva un Mucho Maas qualunque che un giorno, al tuo "ma a questo punto fate un figlio" invece di rispondere "tuanonna" ti risponde "ci stiamo provando". E ovviamente, un anno e passa dopo, non solo adori il pargolo, ma ai pigolosi rincoglionimenti di uno dei tuoi amici precedentemente acidi e disincantati, ti trovi a pensare "però, che fico, questo papà così adorante".

Sparatemi.

09 giugno 2004

Simpatiche canaglie (il consueto calvario di Ballarò)

Io non so chi sia quel genio di consulente di immagine che ha suggerito a Rutelli che quando si va in TV per guadagnare consensi è meglio fare i caciaroni simpatici che esprimere contenuti, forse Ferrara, ma mai come stasera mi rendo conto che se fossi un elettore a-ideologizzato, privo di un orientamento politico naturale, non informato sulle questioni oggetto del contendere e all'oscuro dei Frankenstein civili e sociali generati della politiche di questo governo, beh, forse dopo stasera sarei tentato di votare Polo.

Tanto per dire che in campagna elettorale istituirei la poltroncina elettrica per i rappresentanti dell'opposizione che partecipano a dibattiti in TV: se a un'affermazione del governo rispondi con un progetto alternativo e costruttivo, tutto bene; se rispondi con una battuta da mercato rionale del Testaccio, bzzzt!, scarica da cinquecento volt (basso amperaggio, però).
Per fortuna quelli che voto io lo fanno, così non rischio di trovarmi con un segretario di partito folgorato, che chissà il tweed come reagisce ai campi elettromagnetici.
Fosse una consolazione.

LOL

L'armadio delle Libertà: vesti Berlusconi.

Atti mancati

Ieri sera io e il maestrino ci siamo guardati negli occhi - tutta colpa di Rillo - ed è stato chiaro che non era una serata da passare con Michael Haneke, per quanto sia uno dei miei dieci registi preferiti. Era una serata da Hana, che si è rivelato pesante, troppo caro (67 euro in due), ma buono, con questa bizzarra idea di usare le foglie di insalata a mò di piadina.

In realtà, siamo andati al cinema lo stesso: la cameriera sembrava una specie di SS coreana, prodiga di sorrisi per il tavolo affianco dove i proprietari del ristorante intrattenevano due Milano da barzelletta, soprattutto lui.

Dopo aver religiosamente compilato un questionario sulla cucina coreana, dietro velata minaccia di un giro nel retrocucina stile Abu Ghraib, sono tornata a casa giusto in tempo per sentire Ferrara dire che "Chirac e Schroeder si sono dovuti allineare alle posizioni americane". Ormai sono sicura che ogni volta che Ferrara mi appare in televisione, è il segnale che mi trovo in una dimensione parallela, solo apparentemente simile a quella in cui vivo per il resto del tempo. Per digerire ho dovuto guardare Kiss & Tell, in attesa che fosse mattina e fosse ora dell'anteprima di "Spring, Summer, Fall, Winter... and Spring", che invece non c'è stata. "Non è arrivata la copia", mi ha freddamente comunicato una simpatica addetta stampa che sembrava la versione wasp della cameriera coreana, tanto che ho nel profondo sentito l'esigenza di fingere un profondo dispiacere e un enorme interesse per il cinema coreano (tipo accasciandomi all'entrata dell'Anteo, ecco, elegante nella mia camicia di lino grigio con gonna lunga di una tonalità di grigio più scura).

Non fosse stato per il campioncino di Hidramax di Chanel - adesso so che anche la pelle del mio viso può trovare la pace - una mattinata di merda: ho anche dovuto pagare ben 11 euro di tasse. Tra un mese e mezzo è il mio compleanno: i prodotti Chanel sono nelle migliori profumerie :)

07 giugno 2004

Fear of a Black Planet

Mi è stata inopinatamente richiesta da parte di uno che non ho mai incontrato ma già è un amico (potenza dell'internèt) una "summa dell'hip hop in quattro agili tomi".
Ovviamente non ci penso neanche, sia perché sono di razza caucasica, sia perché so di essere privo dei titoli per farla, sia perché su qualunque cosa di cui DF Wallace abbia già scritto non mi ci metto proprio, per manifesta inferiorità. (e, comunicazione di servizio, non è il caso di cominciere a leggere Wallace da lì).
però qualche indicazione la si può dare, per esempio a partire da un'ottima e assolutamente condivisibile lista che ho trovato online da parte di un tal Scaruffi.

e da lì parto per consigliare quindici singoli ispirati a quella lista e facilmente recuperabili. come lo faccia chi volesse farlo non è affar mio, certo posso dare una mano, ma mi si consenta di dire che si tratta di quindici pietre miliari della principale rivoluzione musicale degli ultimi trent'anni. presente il be-bop e il punk? siamo da quelle parti.
necessari ma non sufficienti, sia chiaro: ne mancano di belli grossi, dalla lista.

Public Enemy da It Takes A Nation Of Millions...
- Rebel Without a Pause
da Apocalypse 91 The Enemy Strikes Black
- Shut Em Down
da Fear of a Black Planet
- Burn Hollywood Burn
da Do the Right Thing (soundtrack)
- Fight the Power

Eminem da The Marshall Mathers LP
- Marshall Mathers
da 8 mile
- Lose Yourself

Run DMC da Raising Hell
- Raising Hell

Beastie Boys da Licensed To Ill
- No Sleep till Brooklyn

A Tribe Called Quest da People's Instinctive Travels and the Paths of Rhythm
- Can I Kick It?
da: Anthology
- Award Tour

Wu Tang Clan da Enter the Wu-Tang
- C.R.E.A.M.

Disposable Heroes Of Hiphoprisy da Hypocrisy Is The Greatest Luxury
- Television, the Drug of the Nation
- Hypocrisy Is the Greatest Luxury

NWA da Straight Outta Compton
- Straight Outta Compton

Boogie Down Productions da By All Means Necessary
- Illegal Business

Dr. Dre da The Chronic
- Nuthin' But a "G" Thang
singolo
- Still DRE

LL Cool J da Mama Said Knock You Out
- Mama Said Knock You Out
da Bigger and Deffer
- I'm Bad

Erik B & Rakim da Paid In Full
- Paid in Full

Per chi avesse obiezioni: sì, sono old school e sì, sono piuttosto hardcore e sì, sono in gran parte east-coast. ma sono quelli della mia crescita: adesso l'hip hop è sovrano delle classifiche e chiunque può sentire con facilità DMX o NAS o quella sòla di 50 cent. questi per me sono parte dei fondamentali.

Il compleanno di Daimon

Sabato Daimon ha compiuto quattro anni. Per festeggiare io, Alberto e Luca siamo andati a cena al Ditirambo, esibendoci in una performance spettacolare: siamo arrivati per primi e siamo andati via per ultimi, abbastanza ubriachi e felici.
No, non lo rifarei: tornassi a quattro anni fa, non lo rifarei. Non è bello da dire, ma è la verità. Guardo la lista dei clienti e non mi viene in mente niente di cui essere soddisfatta (tranne forse il "che la forma sia con te" di Enerweb, che però al cliente non è mai piaciuto e comunque è un po' pochino). E tranne Filmagenda, che però nasce da Dude, che nasce prima di Daimon.

Peggio ancora, guardo la lista dei prospect e mi viene davvero un Fegato Così: quanti progetti interessanti presentati, quante speranze, quante energie, quante volte abbiamo presentato idee, strategie, strumenti che si sono dimostrati validi e vincenti, però fatti da altri. E non puoi dire "epperò guarda che ci avevo pensato prima io".
Meglio non pensarci più, allora: meglio riassaporare i "Tagliolini verdi con scampi e fiori di zucchina", il vento teso di ieri al lago con la barca che volava sull'acqua, il panorama con George Clooney e Brad Pitt in lontananza, dietro "quel ramo", il latte macchiato freddo ai giardini di Porta Venezia, meglio pensare che è già estate, ma non fa ancora Caldo, rileggere di gusto i post del Rodeo di oggi, e dimenticare tutto il resto.

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Oggi alle 15 si ricomincia a rodeare online: diverse novità e ancora qualche esperimento, in attesa di trovare la formula perfetta :)

04 giugno 2004

Orologi

Per motivi a me ignoti, da diversi anni non riesco più a portare l'orologio. Per guardare che ore sono ho sviluppato diverse strategie di sopravvivenza, dall'ovvio cellulare al forno al videoregistratore al timer della caldaia (in casa), gli orologi pubblici in giro. Per capirci, non ho ancora digerito l'affronto dell'eliminazione dell'orologione digitale in Piazza Duomo: a volte ci andavo apposta per scoprire che cazzo di ore erano.

Ovviamente in pubblico ostento la sicumera di chi ha un buon orologio interno e sa sempre, intimamente, che ore sono: non è vero un cazzo. Se mi spostano l'orologio a metà di Via degli Imbriani vado nel panico.

E' uno dei miei inspiegabili tentativi di complicarmi la vita: ho scoperto cose anche interessanti, tipo che nessun orologio a Milano segna la stessa ora (né in casa mia, né fuori, per non parlare dell'orologio di Windows) e diciamo che di giorno me la sfango. Di notte, c'è comunque una dose di scoperta e di esplorazione che mi appaga: alzarsi a testoni, vagare per casa, accendere la luce a cipolla ed è sempre una sorpresa. Le tre e cinque. Le quattro e un quarto. Ostia, l'una e tre minuti, stanotte sono cazzi. In fondo mi piace avere una scusa per alzarmi: allungare la mano e fare Tic sulla sveglia sarebbe troppo facile, diventerebbe rapidamente un'esperienza di cui abusare.

L'angoscia è la mattina, perché è mio marito che gestisce la sveglia. E' suo onere e onore perché si alza un'ora prima di me. Quasi sempre. Poi ogni tanto - come stamattina - decide che vuole dormire: toglie la sua (alle sei e mezzo) e toglie anche la mia (alle sette e mezzo)! Ma come si permette??

Io mi sveglio stordita, lo vedo che ronfola, e subito l'angoscia: che cazzo di ore saranno? Troppo presto? Troppo tardi? Faccio finta di niente e dormo? E se è TARDISSIMO? E poi, come stamattina, mi trascino fuori dal letto, la consapevolezza che è tardi furbamente dettata dalla luce, e scopro l'orrore. Le otto e dieci. Crudeltà mentale. Equilibrio bioritmico andato. Telegiornale dei sordi perso per sempre. Le mie venti pagine di [libro che sto leggendo] sacrificate. Senso di lutto. Decisione di comprare la MIA sveglia. Ma non ce la posso fare. Non posso possedere un orologio, e adesso che ci penso è tutta colpa di Storie di cronopios e di fama :)

--- bestemmione ---

Ci tenevo molto, a seguire in streaming il convegno di napoli. Prima ho dovuto installare Java (Explorer), ma mi è crashato tutto. Poi ho dovuto installare una roba di Lotus (Firefox) e mi è crashato tutto, però vedevo il video. Poi ho rotto una bottiglia d'acqua piena (io e i miei tentativi di femminilità, co' ste' cazze di gonne lunghe). Poi c'è stata la caccia al jack giusto, ma in nessun caso le cuffie hanno dato segni di vita (forse il convegno si svolge postando).

Adesso sono incazzata nera, tutto il pavimento ciancicato di pestoni, i cavi galleggianti nell'acqua, mi sono ferita a un pollice e fa un male cane e nessuno mi dà soddisfazione perché "non si vede".

Penso che rinuncerò al convegno di Napoli.

03 giugno 2004

Cose molto belle

Andare a Webb.it e (ri)scoprire che conosco persone umane, simpatiche e intelligenti. E che quando parlo con loro *non* mi annoio e *non* desidero essere altrove.

02 giugno 2004

Cose molto tristi

Albachiara usata come jingle per uno spot pubblicitario.

Cose molto brutte

Un gazebo di Alleanza Nazionale sotto casa.

01 giugno 2004

Manglish

Stasera cena dalla Vale per il compleanno di suo marito Philip [Londra]. Probabilmente Marta, Giacomo e Davide saranno già a letto: non li vedo da un po', e non ho ancora visto la seconda figlia di Daniela e John [Sydney], nata da poco. Spero che ci sia anche la terza pierina, Alessandra; il Maestrino invece pacca, sigh. Previsti anche Oscar e Marajke [Amsterdam], che ho adorato a prima vista (lei mi ha fatto molto ridere imitando le mamme italiane che hanno paura della pioggia)e che per me sono Marco ed Elena. Lo so che non ha senso, però è divertente :)

Comico il mio inglese in queste e altre situazioni (tipo se oggi pranziamo con il finlandese di là con Pecus): Philip lo ha definito "manglish" :)