I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

28 dicembre 2006

Time warp - i piccoli piaceri della vita

Nel 1998 scrivevo questo post su it.arti.cinema (nulla si crea, nulla si distrugge).

From: m...@micronet.it (*Mafe*)
Subject: Re: Super OT, i piccoli piaceri della vita
Date: 1998/07/24
Message-ID: <1dcobnl.1awxd3zoskp8gN@[194.20.45.187]>#1/1
X-Deja-AN: 374484036
References: <35b626b1.161505139@nmaster.tin.it>
X-Server-Date: 24 Jul 1998 11:56:58 GMT
Organization: Tyrell manufacturing Company of fakes
Newsgroups: it.arti.cinema

Subject: Re: Super OT, i piccoli piaceri della vita

Salutare gli altri ciclisti quando li incroci in una strada qualsiasi
Andare in Laser quando c'e' vento forte
Svegliarsi e ricordarsi che e' sabato, e Alberto non deve andare al lavoro
Parlare di cinema (e di tutto) con i bagonghi
Conoscere qualcuno con cui hai tanto parlato per mail, e scoprire che in real life funziona tutto uguale
Vedere un bel vestito in vetrina o su un giornale, provarlo e scoprire che ti sta benissimo
Quel vago rimpianto quando finisci un libro e sai gia' che i personaggi ti mancheranno un casino
Trovare il coraggio di fare una pista nera senza paura
Qpplaudire in palestra alla fine di una bella lezione
Essere in vacanza quando tutti gli altri lavorano
Inventare il percorso perfetto in bici da un posto all'altro, senza pave' ne' rotaie, e con qualche piccola salita
Una stradina in ombra quando fa molto caldo
Beccarsi un temporale in bici d'estate
Fare record ai videogiochi
Il sorriso di un cliente quando gli piace un tuo lavoro
Progettare un ipermedia e quando lo sceneggi tutto funziona
Fare le fatture :))
Pensare una cosa, e la persona che ami la dice
Cucinare una cosa per la prima volta, e viene benissimo
Trovare qualcuno che ti insegna qualcosa senza spocchia
Farsi convincere da qualcuno che ne sa piu' di te
Imparare

--
"Seguo un rigido regime di droghe"
Drugo, The Big Lebowski

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27 dicembre 2006

Stronzoleggiati

Riceviamo e volentieri pubblichiamo lo Stronzolendario: l'unico che tira le freccette a te.
Ovvero l'unico insulto che è diventato un onore ricevere.
Courtesy of Stronza (e fatti un blog, Stronza, o almeno un Flickr: a che cazzo lo linko il nick? a questo?)

Blog autoreferenziale

Dello spirito natalizio

Trovarsi al sole caldo di un pomeriggio di dicembre la vigilia di Natale a una strana Messa, sul sagrato della Stazione Centrale, con un Don Mazzi più incazzato di quanto potessi immaginare per il grottesco rifiuto dei funerali religiosi per Piergiorgio Welby (e a Pinochet sì, eccheccazzo).
Il piacere di comprare i regali in una Milano a tratti già rarefatta, sì, il piacere, basta far finta che sia uno stress: non solo pacchetti ma anche gli ingredienti per la cena della vigilia per la famiglia che ti sei scelta, quella degli amici stretti.
Le endorfine di un pomeriggio passato a cantare a squarciagola in una Milano deserta, per poi fermarsi in uno dei pochi bar aperti a correggere le bozze del tuo secondo libro (e scoprire che le parti migliori le ha scritte il Vanz e che questo ti fa più piacere che se le avessi scritte tu).
Appunti per un 2007 che, volendo, potrai vivere anche con lo Stronzolendario: proprio tu che aborri il cinismo e predichi autistica gentilezza, sì, proprio io, che più che mai "contengo moltitudini".

25 dicembre 2006

The godfathers of soul

Prima Charlie, poi John, poi Jimi, poi Marvin, poi - e questa è stata tosta - pure Miles.
E adesso James, un altro che sembrava immortale.
Sto pensando a chi resta, ma fatico a considerare Nelly o Jay Z come eredi.
Sto sperando che Prince mangi sano e non si droghi.

Per la memoria di James, o di Welby, o per la ragione che ti pare, fai anche tu una donazione a Wikipedia: solo per oggi, un benemerito donatore anonimo te la raddoppia. Fallo. Adesso.

21 dicembre 2006

And so this is Christmas

A merry merry Christmas
and happy New Year
let's hope it's a good one
without any fear.
(War is over if you Want it war is over now)


Non sarebbe Natale senza il Post sotto l'Albero del Sir, senza il freddo finalmente arrivato, senza un piccolo miracolo triste come la morte di Welby; in effetti, non andando giù a Taranto dai miei non è molto Natale, ma gli amici aiutano.

19 dicembre 2006

Busy

Spiace sempre aggiornare poco un blog, spiace ancora di più non riuscire più a leggere (e aggiornare nel blogroll) quelli degli altri, ma è davvero un periodo incasinato qui in Daimon (e, impegnati tra mouse e tope, il Natale minaccia di esserlo altrettanto).

Insomma, come dire, perdonateci se vi capita di tornare e non trovare niente di nuovo.
Almeno le foto (qui e qui) e i del.icio.us li aggiorniamo più spesso del blog.

Ma che poi, voi li trovate utili i del.icio.us dei maestrini, cioè quei link qui sopra? Io trovo sia un modo favoloso di segnalare al volo risorse interessanti, e che dovrebbero averli tutti nel template, ma non conosco quasi nessun altro blog che li usa così.

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18 dicembre 2006

Opposti snobismi

Peggio di chi ti giudica per come sei vestita (male), c'è solo chi ti liquida per come sei vestita (bene).

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16 dicembre 2006

Ciao, Bruna


Se non ti restano più lacrime per piangere, non piangere. Ridi. Una storia di amore e di tenebra, Amos Oz.


Io conosco solo due modi per raffreddare il dolore: far vincere la vita, e quindi ridere, mangiare, mordere ogni istante. E razionalizzare: non per negare che il fatto che Bruna sia morta è una porcata, no. Ma per cercare fiori nel letame: per trovare un'utilità nel grottesco.
Ecco la mia utilità: la prossima volta che vi viene un dubbio sul calore, il valore, l'importanza dei legami nati in rete, leggete questo thread. Questo per me, come per tantissime altre persone, è un lutto di famiglia, e non perché io e lei fossimo particolarmente amiche o vicine, no. E' un lutto di famiglia perché "abitare" insieme un newsgroup (dove io scrivo da dieci anni) è molto di più che avere lo stesso sangue nelle vene.

12 dicembre 2006

Networking e amicizie

Sono qui a Parigi, seconda giornata di le web 3: stimoli, idee, persone e adrenalina viaggiano fuori dal palco, dove vola qualche marchetta di troppo; vino, dolci e formaggio, un caffé lento ma buonissimo, pochi interventi che giustificano la fatica di essere qui e non in giro per Parigi in una giornata di sole. Trovo riposante che nessuno sappia chi sono (come è ovvio che sia) e di poter ascoltare e imparare e chiacchierare (anche grazie alla generosità di Paolo, che mi ha presentato Marc e Anina).
Passo indietro: BarCamp Torino, gruppo di persone che per tutto il giorno cazzeggiano e ridono e si cercano. La realtà: quel gruppo in parte non esisteva, prima: si è creato a Torino nel corso della giornata. La metà delle persone che sono intervenute durante il nostro discorso su aggregatori e user generated revenue non sapevo neanche chi fossero, ma ho passato con loro il resto della giornata. La percezione degli esterni (pochi, spero): un'élite coesa e determinata nell'escludere gli altri. Qui a Parigi, dall'altra parte del palco, capisco questa percezione? Ma neanche per idea.
Mi dispiace, Simone: cercare di capire se le dinamiche di aggregazione ed esclusione del mondo reale si applicano anche agli ambienti digitali è sacrosanto; farlo analizzando le relazioni digitali quando prendono corpo in ambienti reali è un controsenso.
Qual è il punto? Online io posso frequentare e dare attenzione a decine di persone contemporaneamente: per le relazioni vale la stessa magia dei beni digitali, posso darti il mio senza privarmene. La socialità online è incredibilmente superiore a quella offline perché online siamo ubiqui e multitasking, offline siamo limitati e obbligati a scegliere. Con quante persone puoi parlare contemporaneamente? Online, decine, se non centinaia; offline, si contano sulle dita di una mano (se sei molto estroverso). Nel corso di una giornata a quante persone puoi dare attenzione, calore, risposte sensate? Online, decine; offline, io personalmente dopo poco sono sfinita, succhiata, estraniata.

Non penso affatto che sia meglio frequentare le persone solo in ambienti digitali, evitando il confronto diretto, che è necessario per verificare sulla carne le affinità mentali. Online io ho la percezione di un rapporto bidirezionale con qualcuno di cui leggo il blog tutti i giorni: ma se questa persona non mi legge, non sa niente di me e porca troia non è colpa sua (soprattutto se non ti sei mai manifestato, online e offline). Dobbiamo però accettare il fatto che offline la nostra energia sociale è una risorsa scarsa e che se posso condividere me stessa con tutta l'anima in rete, non posso oggettivamente farlo di persona. Per questo se a volte, quando ci ritroviamo tutti insieme, a un certo punto sembra che questa risorsa sia finita, pensiamo sempre che sia un sintomo di introversione, stanchezza e timidezza, mai e poi mai di elitarismo e chiusura. Online la distribuzione della nostra attenzione è invisibile: offline diventa evidente, ma non vedo come si possa pretendere ciò che è fisicamente impossibile, e cioè che le persone di cui pretendiamo l'interesse debbano per forza concedercelo (e se non lo fanno, sono degli snob che se la tirano).
Fosse per me, prenderei Danah e David, li ammanetterei a una sedia e li costringerei a parlare con me fino all'alba di domani: invece so che se ho qualcosa di sensato da chiedergli risponderanno a una mia mail domani, perché online puoi concedere quell'energia che di persona è incredibilmente limitata nel tempo e nello spazio e che, essendo umani (e non politici), scegliamo di dedicare solo a qualcuno, e sempre e solo per una questione di pelle, mai di interesse.

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le nouveau webtern

Un momento di agitazione in sala, preceduto e seguito da decine di giornalisti (anche se non fosse qui solo per loro, l'effetto sarebbe comunque quello), entra in sala il candidato premier Sarkozy preceduto dalle guardie del corpo, fa il suo comizio per la stampa leggendo in francese la piattaforma elettorale con appicicati qua e là accenni internettiani generici e che non scontentino nessuno, e se ne va senza nemmeno rispondere a due domande concordate.

La sensazione, da presenti, è quella di una lontananza assoluta dai già non altissimi temi in discussione a le Web 3 e tantopiù dagli interessi di un pubblico proveniente da 36 paesi diversi, che non voterà e non se ne può, sinceramente, fottere di meno di Sarkozy o della Royal.
Ancora prima, il lusso di non dover ascoltare, di non dover prendere posizione, schierarsi pro o contro, di poter navigare senza prestare attenzione, il sollievo di non dover scegliere di nuovo tra due persone che ti sembrano entrambe appena arivate da Plutone.

Sarkozy trasmette la stessa simpatia istantanea di Daniel Auteuil in Niente da Nascondere di haneke, che per chi non l'avesse visto, non è molta.

05 dicembre 2006

AmMinistro

Sarà che sono ingenua io, ma finché il ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni, faccio fatica a preoccuparmi delle sparate di Fioroni. Non che il pericolo non ci sia, ci provano in continuazione da sempre, è che mi preoccuperei di più se a esternare fosse il ministro competente. Magari invece di drammatizzare pensando alla sentenza di Aosta (la legge italiana non funziona per analogia), tranquillizziamoci pensando al decreto legge che sostanzialmente assolve Google in partenza.

03 dicembre 2006

Top five signs che sei arrivato ai 40

Cinque segni che stai invecchiando:
  • Nella stessa settimana ti rendi conto che per vedere da vicino devi toglierti gli occhiali e che in ambienti affollati perdi un terzo di quello che ti dice uno che sta a 40 cm da te.
  • Il tuo coinquilino ti guarda con compatimento quando gli racconti di avere "scoperto" i Crystal Method.
  • Devi togliere l'impostazione "cursore preciso" nelle preferenze di Photoshop.
  • Devi chiedere ai tuoi compagni di viaggio "chi cazzo è Scaramella?".
  • Vieni a sapere dell'esistenza di Wikinews da Apogeo on line.
Add your own.

BarCamp è che ti svegli alle sei e mezzo con il pensiero, poi ti incanti a leggere "La storia di Lisey" e a un tratto hai solo un quarto d'ora e parti tutta sbulinata, vestita come la signorina Rottermeier, però macchiata.
BarCamp è che il tassista sapeva tutte le formazioni dei gruppi italiani che suonano all'Hiroshima (e che avremmo fatto prima col treno, ah, saperlo prima).
BarCamp è che ogni volta che vedi Antonio vorresti abbracciarlo, però dopo un po' la cosa potrebbe diventare imbarazzante, anche perché ti capita anche con Marco (che poverino, chissà perché continua a insistere di avere una moglie e una figlia).
BarCamp vuol dire anche che parli e ti esponi e magari ti fai anche dei nemici, perché come sempre ragioni a voce alta e non sempre dici cose che pensi o su cui hai ragionato (certo, sempre meglio che leggere delle slide ;-)
BarCamp è che vedi Lele con una bambina e pensi che sia sua sorella, perché nella tua testa abbiamo tutti più o meno 21 anni (e quelli che ne hanno davvero 21 magari gli sembri una zia).
BarCamp è pensare seriamente di andare alla presentazione di Andrea e comportarti come a fisica al liceo, ma solo per vederlo ridere.
BarCamp è che Simone è in gamba come sembra dal blog, anzi, di più, però pensare che la differenza di penetrazione di Internet tra Francia e Italia sia solo digital divide, è un po' ottimista.
BarCamp è perdersi le presentazioni che ti interessavano, ma solo perché sono troppe.
BarCamp è scoprire che adesso tutti sono preoccupati del digital divide, e tu che eri tutta contenta di questi dati e pensavi che ormai il più è fatto, sei come al solito fuori fase (forse è che la regola dell'1% non è che sia venuta fuori ieri).
BarCamp è il bunet, un letto offerto di slancio, la competenza di Maurizio, il sorriso di Axell, l'estremismo di Gaspar, la precisione di Alberto; non può essere un palco, un microfono, un collegamento ballerino a rovinare l'incredibile piacere di sentire 150 passioni che risuonano a una velocità di clock dieci volte superiore al normale. Grazie, Vittorio, grazie a tutti.

Emergenza

La mia situazione può essere facilmente riassunta con una sola informazione: è da giovedì che sono senza carta igienica (analogica).
Quindi del BarCamp parlo SOLO dopo un po' di spesa, qualche lavatrice, almeno 5 km di corsa e un pranzo seduta. Ecco.
(mi mancate già tutti, cazzo)