I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

27 aprile 2005

Pausa

Sto leggendo.

"It wasn't the airplanes. It was beauty killed the beast"

Ricevo dal distributore UIP e *molto* volentieri diffondo, con un filo di bavetta sul mento:

"La presente per comunicarVi che ieri sono finite le riprese di King Kong
Il film uscirà nelle sale il 16 dicembre 2005
Il link al Diario di Produzione di Peter Jackson himself è
kongisking.net"

21 aprile 2005

Negativi

Io avevo una camicia bianca e pantaloni neri gessati bianco. Layla aveva un maglioncino nero e pantaloni bianchi gessati nero. Neanche se ci fossimo messe d'accordo e a simboleggiare che partiamo da contenuti condivisi per occuparci di due aspetti complementari della rete :-)
Le considerazioni sui convegni sono le solite, ve le risparmio. Continuo ad accettare perché mi piace il suono della mia voce negli spazi aperti e spero che ci sia almeno UNA persona ogni volta che capisce quello che dico e ne faccia quello che vuole.

La maestrina che broadcasta

Teroricamente live su quixote.unimo.it, mafe maestrineggia da par suo dall'università di Reggio Emilia, e mi informa via SMS che là sostengono che la videoconferenza funzioni.

Apdeit: streaming accessibile qui, schivando le insidie di un login (usa un qualunque user) e chiedendo un'autorizzazione a procedere.
Dopo una semplice e sbrigativa perquisizione fisica, si entra. E comunque no hay banda, video fizzato, audio a scatti.

My Google History

Ever find what you're looking for with Google, then promptly forget what you found? If so, you'll enjoy My Search History, a new service on Google Labs which lets you view and manage your search history from any computer.

Fico.


(Update: snippone sul resto, ché mi fan notare che ho fatto la solita vanzata: il TM è lì da anni e in tutto il mondo solo io non l'avevo mai notato)

20 aprile 2005

The ultimate word

La parola definitiva sull'ombellicale querelle di libri e scrittori e critici e cazzi e mazzi non poteva che dirla lui. Benvenuto, my friend.

Turné

La vostra Maestrina preferita domani è all'Università di Reggio Emilia a condividere il suo sapere sul community marketing a scopo di manipolazione delle plastiche menti dei futuri clienti. Il convegno si chiama "Quali scenari per il web marketing" e sarà possibile seguirlo in rete dalle 9:30 alle 13:00.
Ho paura: niente mi terrorizza come gli studenti universitari, che per mia esperienza sono assai reazionari e terrorizzati da chiunque causi loro dissonanze cognitive.

19 aprile 2005

Com'era quella dei mercanti e del tempio?

Sagrato sgomberato da forze dell'ordine
Le Forze dell'Ordine stanno facendo sgombrare i fedeli dallo spazio immediatamente antistante la Basilica di S. Pietro perché, spiegano ai fedeli che non hanno alcuna intenzione di muoversi, un picchetto delle Forze Armate sta per arrivare per rendere omaggio al nuovo Vescovo di Roma. (Repubblica)

Il gender e il sesso

Ogni volta che ci si infila in una discussione su come sono gli uomini e come sono le donne [vedi commenti a un post precedente] bisognerebbe far tesoro dell'utilissima nozione di gender, definita ormai una trentina di anni fa dai cultural studies e dalla critica femminista. Per utilizzare una definizione condivisa, la teoria del gender indica:
"la maniera con cui mascolinità e femminilità sono concepite come categorie socialmente costruite, in opposizione a sesso che si riferisce invece alle distinzioni biologiche tra maschio e femmina"
Utilizzando questa nozione come strumento è possibile definire agevolmente i ruoli e i comportamenti tipicamente maschili e femminili senza cadere nel tranello del legarli al sesso biologico delle singole persone.

Democratizing innovation

In Democratizing Innovation (qui un sunto sul Boston Globe), Eric Von Hippel dimostra come gli utenti "lead" sappiano precedere persino la stessa azienda riguardo alle innovazioni delle tecnologie e ai trend del mercato.
Per questo essi sono una risorsa preziosa per la ricerca e sviluppo, e vengono sempre più consultati dalle aziende all'avanguardia (prima, non dopo aver sviluppato il prodotto) e integrati nei processi di progettazione.
E' anche per questo che l'open source è più funzionale e apprezzato del software progettato top to bottom.
Il libro è su Amazon, ma anche scaricabile gratuitamente in logica creative commons (via Slashdot)

15 aprile 2005

Zitta cara, sto guardando

Il Vanz giallina da par suo insegnando alle fanciulle perché mantenere il contatto visivo con un maschietto non è cosa da poco.

QW_R_Y

La tastiera dell'iBook di mafe, consumata dopo un mese di utilizzo

La tastiera dell'iBook di mafe, consumata dopo un mese di utilizzo.

14 aprile 2005

Mucho radio che passione

Oggi alle 15:00 trasmette l'unica webRadio che non mi fa venire voglia di suicidarmi al terzo pezzo e mezzo.

Apple Store? No, grazie

L'amore è quella roba strana per cui a volte sorridi a chi ti sta prendendo a calci. Io amo Apple, o meglio: io amo i prodotti Apple [tutti] e anche il brand, sono orgogliosa di usarli e di farci delle cose che migliorano la mia vita. Però non sono proprio ancora innamorata: diciamo che dopo 15 anni (il mio primo Mac è del 1991, un Powerbook 170) la passione si stempera e lascia spazio al pensiero critico. Non ho nessuna simpatia per l'azienda Apple, per esempio: se mi scricchiola anche la certezza della qualità dei prodotti e del servizio clienti, oggi mi incazzo, dieci anni avrei sorriso scuotendo la testa come una mammina drogata.

I fatti: l'8 febbraio ordino all'Apple Store un iBook, un microfono iTalk, l'iSplitter, un mouse, una tastiera e una custodia per l'iPod. Il tutto mi viene consegnato il 23 febbraio: 15 giorni dopo. Sul sito c'è scritto: stima spedizione entro 24 ore. Quando inoltri l'ordine, scopri che dalla spedizione alla consegna possono passare anche 5 giorni. Nel mio caso, sono passati 13 giorni lavorativi. Non è l'unico problema: la custodia è per un iPod di terza generazione. Chiamo il customer care: devo rispedirlo in Olanda (a mie spese) e me lo stornano dalla carta di credito. Un loro errore mi costa intorno ai 5 euro più qualche centesimo di interessi (pagamento a febbraio, storno ad aprile) e un discreto sbattimento. E vabbè.
L'iTalk non mi convince granché: inizia a registrare con un fastidioso ritardo e a volume decisamente basso. Dopo un mese (in cui l'avrò usato sì o no due volte) smette completamente di funzionare. Chiamo l'Apple Store: non gestiscono l'assistenza delle terze parti, o forse sì, o forse no, aspetti che sento, sì, però deve chiamare l'assistenza tecnica.
L'assistenza tecnica è un numero a pagamento (e già mi girano) e pago per sentirmi dire che no, Apple assolutamente non fa assistenza per i prodotti di terze parti e devo chiamare Griffin, che non ha una filiale italiana. A mie spese e parlando inglese (che non è scontato).
Ma non è finita: in neanche due mesi di normale utilizzo la tastiera dell'iBook si è persa la a, la e, la i, mezza n e mezza t. "Ci ha rovesciato qualcosa sopra?", mi chiedono. "sì, prendendo la mira", rispondo. Sempre pagando la telefonata, scopro che devo recarmi in un centro assistenza dove mi cambieranno la tastiera (altro sbattimento), ma la mia certezza che i prodotti Apple sono ottimi e durano di più è ovviamente incrinata.

A prescindere dalla conclusione di questi piccoli disagi, rimane il fatto, inequivocabile, che se le aziende non si impegnano di più per migliorare l'assistenza post vendita l'ecommerce rimarrà una scelta residuale. Se io avessi fatto lo stesso acquisto alla Fnac o da mac@work non avrei certo comprato la custodia sbagliata e mi avrebbero cambiato il registratore rotto senza problemi, a prescindere dagli obblighi di legge. A me acquistare online piace, ma dopo questa esperienza tornerò più spesso in negozio: non avrei mai detto che sarebbe successo per colpa di Apple.

12 aprile 2005

Vomitino

Oggi ho visto form incastonati in un iFrame che richiedono uno scroll per poter essere visualizzati e inviati e siti composti dalla sola intro. Poi il progetto grafico di un sito curato da noi.
Non mi sento tanto bene. Cosa spinge i clienti a pagarti per litigare con te se gli dici cosa fare e come? Perché ci pagano se vogliono fare di testa loro? Non possono fare di testa loro gratis?

L'antiBree

Prima di sposarmi ho convissuto per due anni con un uomo che aveva delle pretese decisamente disdicevoli. Mia madre non mi aveva minimamente preparato a soddisfare simili oscenità; le mie amiche non avevano ricambiato in nessun modo il mio know how ampiamente condiviso sui corpi cavernosi e i tempi di latenza. Insomma, questo qui si aspettava non solo che io cucinassi, ma anche, per dire, che lavassi i pavimenti e i piatti. Tutte cose che rovinano le mani e l'umore e che portano via un sacco di tempo, ma scherziamo? Con tutto quello che ho da fare devo anche star lì ad appendermi i vestiti?

Per premunirmi, alla prima occasione di invitare casualmente il futuro marito a "mangiare du' spaghi" ho astutamente fatto finta di non saper cucinare e glieli ho serviti bianchi con sopra un po' di ketchup. Lui (che qualcuno benedica le madri che lavorano) ha fatto pure la scarpetta; mi ha finito il mirto e non mi ha neanche baciato, quella sera, però avevamo posto solide basi per un equo rapporto: portami pure a casa un travestito sieropositivo e filmami mentre gli lecco le dita dei piedi, ma io cessi non ne pulisco, amore.

Non è che non voglio: è che proprio non ne sono capace. Ho lavato il parquet di casa mia circa tre volte in dodici anni, e il poveretto ci ha messo mesi a riprendersi dalla mia rozza tecnica (e io ogni volta mi sono intrappolata nell'angolo e ho dovuto aspettare che asciugasse). Alcune cose le so fare: so fare la spesa in modo che ci sia sempre da mangiare, so cucinare e so caricare la lavastoviglie senza far diventare tutto grigio. Mi piace pure stendere, pensa te, e quando fa caldo lavo un paio di bicchieri senza diventare triste. Period.
Sabato, per esempio, mentre ronzolavo e pistolavo da Ingegnoli aspettando che spiovesse, ho comprato dei semi per germogli. Sono tornata a casa e ho seguito le istruzioni alla per-fe-zio-ne: stamattina non era germogliato un cazzo e c'era anche qualche formica. Silvana (mia moglie) è arrivata e ancora prima di togliersi la giacca ha buttato tutto nella spazzatura.

Desolata per questo ennesimo smacco alla mia immagine di Vera Donna, ho smsato l'accaduto al marito, svolazzante nei cieli della Francia:
"Caro, Silvana ha ucciso i germogli. Non sarò mai una casalinga disperata"
E lo sventurato rispose (dalla Sony Lounge): "Ma sei una moglie perfetta".
Fottiti, Bree.

11 aprile 2005

Punti di riferimento

Donne forti, eleganti e ricche di dignità, che sanno cosa vogliono e non sono disposte a lasciarsi mettere i piedi in testa da nessuno. Donne che non vanno in pezzi anche quando sembrerebbe loro permesso dalla convenzione dei diritti dell'uomo, lo sguardo oltre, la bellezza a far da schermo e se non hai la bellezza che sia il portamento.
Donne a cui aspiro, che invidio e che prendo come modello, e che rabbia pensare a quante volte non sono stata all'altezza.
Donne come Flannery O'Connor o Rosy Bindi. Come Carolina di Monaco. Come Camilla, da sabato patrona laica di tutti gli innamorati che non mollano, neanche di fronte a gattemorte con superpoteri e a morti di papa e all'idiozia mediatica. Altri 35 di questi anni, Camilla.

Vittorie di Pirro

Più ci penso, meno sono contento del risultato di queste elezioni. Anzi sono convinto che non c'è da stare per niente tranquilli.
Non credo che la casa delle libertà le abbia perse a causa della crisi internazionale (secondo la versione del Polo) ma perché non ha tutelato il potere d'acquisto dei salari e non ha controllato i prezzi al dettaglio. Scelta per la quale il PM, ci scommetterei, si sta mangiando le mani.

Quindi è vero che (e questa è la versione dell'Ulivo) l'elettorato ha ritenuto che il governo non abbia svolto bene il suo lavoro, ma questo non significa automaticamente che chi votò Berlusconi alle scorse politiche sia disposto a concedere maggiore fiducia allo schieramento opposto alle prossime. Il voto a sinistra alle amministrative e alle europee è un evento abbastanza frequente, ed è un voto di protesta: non rappresenta necessariamente un cambio di schieramento.

Ma quello che mi preoccupa veramente è che l'Ulivo, vincitore o meno, non abbia saputo nè voluto dare una risposta alle aspettative del suo elettorato attuale e di quello potenziale. Facendo un sacco di errori e agendo con leggerezza rispetto a quello che noi elettori ci aspettiamo dalla famosa "opposizione matura".


Mi spiego e li elenco, quelli che secondo me sono stati errori:

1. Sbattersene allegramente della richiesta di avere le primarie
Le primarie rappresentano un esplicito desiderio di trasparenza da parte della società civile. La richiesta di primarie ha un significato evidente: i tuoi elettori vogliono parte in causa. Non solo vogliono sapere chi pensi di candidare e con quale programma, ma vogliono dire la loro. E' un loro diritto, e prima ancora è un tuo preciso dovere dare loro la possibilità di farlo.
Non concedere le primarie richieste è un atto antidemocratico rispetto all'elettorato che è paragonabile, fatte le dovute differenze, alla gestione antidemocratica del Polo della quale l'Ulivo accusa Berlusconi.

2. Non fare campagna elettorale
Forse in Lombardia non si poteva vincere, ma ci si doveva almeno provare. Il candidato dell'Ulivo, perfetto sconosciuto ai più, non s'è visto al di fuori delle sezioni di partito e di qualche fugace apparizione pubblica. Spot, personalmente, mai visti. I cartelloni elettorali sono comparsi fuori tempo massimo. La maggior parte di quelli con cui ne ho parlato non sapeva nemmeno come si chiamasse.

Se si disdegna l'idea di usare i mezzi di comunicazione di massa (Internet compresa), meglio andare a candidarsi nel regno di Oz. Se l'idea è che tanto la battaglia era già persa, cambiare mestiere forse garantirà maggiori soddisfazioni a tutta la dirigenza ulivista lombarda, sicuramente a noi.

3. Non tirare fuori dal cilindro l'ormai mitico programma
A qualcuno sembrerà strano, ma capitalizzare sul fatto che i miei elettori mi voteranno perché tanto che altro possono fare, in un sistema bipolare sostanzialmente equilibrato non garantisce la vittoria elettorale.
Per vendere le azioni non basta dire di avere una Fabbrica, bisogna mostrarla all'opera: condividere quello che produce.

Se non si ritiene che gli elettori del centrosinistra meritino di avere un'idea di che strada prenderà un eventuale governo Prodi, è il caso di capire che non sono loro quelli che vanno convinti. Si accende una lucina? Non è che dovete convincere noi. Qui ce la si gioca sulle dinamiche dei flussi elettorali. Sveglia.

4. Non capitalizzare sull'immobilismo del governo
Quando fu annunciato il governo ombra sembrava una trovata un po' scema e tutti ci scherzavamo su? Non lo era. Il governo ombra o comunque lo si chiami è un'iniziativa utile, perché permette di far sapere a tutti i cittadini quali misure alternative avrebbe preso l'opposizione se fosse stata in carica.
Se sono convincenti e realizzabili (e devono per forza esserlo, altrimenti che ci stanno a fare anni di esperienza tecnica e politica di governo del paese, e decenni di governo delle regioni), significano visibilità su giornali e TG. Quella che non si avrà mai altrimenti.
E stavolta era davvero facile.
Mi si obietterà: ehggià, vado a dare consigli preziosi al mio avversario, gli tolgo le castagne dal fuoco.

Newsflash: non funziona così. Quella dell'informazione è un'era in cui la condivisione pubblica della conoscenza è premiata in termini di credibilità. E' chi dimostra di sapere cosa fare che viene premiato, non chi lo copia. Se non l'abbiamo ancora capito siamo molto indietro sul piano della comunicazione.

5. Le facce che appaiono in TV
D?Alema e Rutelli sono, nell'ordine, un primo ministro usurpato e uno che ha già perso contro Berlusconi.
Non è vero? Non importa se è vero: così li vede l'elettorato da conquistare. A un faccia a faccia con Berlusconi si manda o il candidato ufficiale, o dei tecnici che abbiano una presenza televisiva, e ci sono, o anche le famose facce nuove, alle quali per esempio non si possa dire il solito "sì ma sei stato tu a non voler risolvere il conflitto d'interessi". E quello deve stare zitto e rodersi.
Con D'Alema vinci il contraddittorio ma non guadagni nuovi voti. (Poi secondo me con Rutelli perdi quelli che già hai, ma vabbé, opinione personale).

6. (Questo è il tentativo di prevenire un errore, che ci sia la crisi di governo o meno)
Ad agosto, quando andiamo tutti in vacanza, lasciamo qualcuno in parlamento a guardare l'argenteria. Perché questi pur di uscire con dei conti pubblici più presentabili di quando hanno cominciato - e quindi usare il dato in campagna elettorale - sono disposti persino a vendersi il parquet del transatlantico.

7. Tanto Berlusconi non è un avversario credibile
E' ridicolo, chi vuoi che lo voti adesso? Visto che culo che gli abbiamo fatto, eh? (seguono strizzatine d'occhi, gomitate).

Certo, come no. In bocca al lupo.

(Chi avesse altri errori da aggiungere naturalmente può farlo nei commenti)

08 aprile 2005

Google Sightseeing

Credo che diventerò dipendente da Google Sightseeing

E qui cosa si vede da terra quando qualcuno fa una ricerca su Google Maps :-)

Cattolico non praticante

Non sono famosa per la mia tolleranza, però credo che far le cose per bene sia meglio che farle tanto per farle e che se credi in qualcosa non esistono gradazioni: come avevo letto in qualche libro, non si può amare "un po'".
Mi chiedo quindi il senso della tanto sbandierata "cattolicità non praticante": che cosa vorrebbe dire esattamente? Vuol dire che credi a qualcosa ma non abbastanza da comportarti di conseguenza? Che ti piacerebbe ma non hai tempo? In fondo, essere cattolici non è obbligatorio: perché esserlo e dirlo (soprattutto in questi giorni), senza sentire il dovere di vivere secondo i valori in cui credi, doveri pratici compresi?
"Basta l'intenzione", diceva la mia prozia quando l'aveva tirata tanto in lungo che aveva fatto tardi per la messa. Tra le cose che mi hanno allontanata di più dalla fede (e dal rispetto per i il cattolicesimo) è proprio questa distanza, più volte verificata, tra i comportamenti di chi si dice cattolico e i valori cristiani.
Quelli che a messa magari ci vanno, ma invece dell'altra guancia ti porgono una coltellata, sfottono i poveri e sfruttano i lavoratori, amano solo se stessi e fanculo il prossimo, pero sono tanto, ma tanto, ma tanto cattolici e questo papa, signora mia, santo subito.
Non so se esiste uno studio sociologico ampio del fenomeno (tipo quello di Max Weber sullo spirito del capitalismo), ma temo che questo dell'essere senza praticare sia l'ennesimo vizio tutto latino e che questa scappatoia socialmente accettata sia ancora più diseducativa della vendita delle indulgenze e orrori simili.

Esperienze stranianti

Nella palestra del centro dove mi stanno recuperando il ginocchio dalla fottutissima sindrome della bandelletta ileotibiale ci sono due televisori, che servono soprattutto per tenere il tempo dello stretching (io però uso l'iPod). Di solito sono sintonizzati su MTV, oppure su canali allsport per farci rosicare.
Stamattina invece mi sono beccata i funerali del papa: due ore di fisioterapia con immagini medievali accompagnate da una playlist on the go creata per l'occasione, dai rapper più stronzi alla cover di Marilyn Manson di Tainted Love fino a Blasphemous Rumors dei Depeche Mode. Un'esperienza intensamente straniante, tant'è che mi sono presa una cotta atroce per una ragazza olandese che si è rotta il crociato sciando.

07 aprile 2005

Scrittori

E dopo una decina di anni di aridità totale poco prima di Natale ho preso un quaderno e una penna e ho ricominciato a scrivere racconti. Grazie a tutti :)

Speed it up

Velocissimamente, da ipkonfig.com (e altri) il semplicissimo hack per aumentare la velocità di di Firefox o Mozilla che è su tutta l'internet da diversi giorni.30 secondi per raddoppiare se non triplicare la rapidità di visualizzazione dei siti, portandola al livello di Explorer se non oltre:

- nel campo dell'URL digita about:config
- trova la riga di network.http.pipelining, doppio clic, cambia il valore da false a true
- stessa cosa nella riga di network.http.proxy.pipelining
- doppio clic sulla riga network.http.pipelining.maxrequests e aumenta il valore numerico (il default è 4, se sei su banda larga portarlo a 10 va bene, in dial-up magari 6 o 7)
- clicca su un punto qualunque (bianco) della pagina, seleziona new, seleziona integer.
- dagli nome nglayout.initialpaint.delay e valore 0

chiudi e riapri firefox o Mozilla.

06 aprile 2005

Lettori

Ogni settimana passa l'uomo dell'acqua. L'ultimo è uno di quei tipi bassi e grassi, puzza sempre un po' di vino e mi parla guardandomi le tette: spiacevole, a dir poco. Oggi ha occhieggiato la pila di libri che prendeva polvere in attesa che mi ritorni la voglia di buKcrossarli, e mi fa "li butta, quelli?".
E' andato via felice con le sue tre casse vuote e i suoi otto libri impolverati, e da oggi può guardarmi le tette quanto vuole.

05 aprile 2005

Libero Blob

Non era ancora successo ma c'erano già due scuole di pensiero tra i maestrini riguardo all'eventualità che Libero Blog, l'aggregatore di news che si muove grazie a una pratica ventosa che aderisce ai blog italiani, riportasse un nostro post. Ora è successo e posso verificare che la mia reazione sul campo coincide con quella che ipotizzavo in teoria: chissene.

La cosa è eccitante più o meno quanto scoprire di essere stati citati nell'elenco del telefono, anche se molto meno utile. Ma il vero bijoux della faccenda è che le due immagini che erano lo scopo del post originale e senza le quali esso perde qualunque senso, a Libero hanno, come dire, dimenticato di linkarle. Pubblicando così in apertura della home page un pezzo totalmente nonsense (un clic porta a un campo da compilare, un altro alla mappa delle news negli USA).

Apdeit: la redazione di Libero blog mi ha risposto nel giro di tre minuti alla mail, scusandosi per un "errore non voluto dovuto al nostro sistema di pubblicazione". Va registrato che leggono la mail, rispondono subito e si scusano, persino.
(no, la battuta sulla differenza tra blogger e giornalisti non la faccio. non insistete :)

04 aprile 2005

Nichi, Nichi, Nichi

Puglia, puoi farcela.

The Medium is the Map

Tanto per dare un'idea visiva di quanto la stampa italiana si stia occupando del papa, ecco la mappa generata da Newsmap by Marumushi degli argomenti trattati oggi nella sezione world dei siti di news italiani.


Stessa cosa - ma qui l'apparente preponderanza è meno attendibile in quanto non basata su un rapporto percentuale preciso (e comunque ho dovuto tagliarla) su Wordnews, che raggruppa AP, Reuters, Washington Post e LA Times

Umanamente dispiaciuta

Non si può non essere dispiaciuti al pensiero che si possa chiedere il cuore di un essere umano per seppellirlo a parte: "è una tradizione polacca antica", spiegano.
Mi viene in mente Pastorale Americana e i litigi per l'educazione religiosa della figlia di un ebreo e di una cattolica, con il nonno ebreo disposto a cedere su tante cose, ma "quella cosa che lo mangiate, no".