Non gioco più
In una flame non conta chi ha iniziato e se qualcuno ha una qualche ragione in più: visti da fuori i contendenti perdono stima e neuroni a ogni reply e ne esce vittorioso non chi ha l'ultima parola (mai visto succedere) ma chi abbandona il campo e/o cambia gioco.
Esportare la democrazia versus esportare la sharia, bombe artigianali irte di chiodi versus cluster bomb, fatwa di imam versus editoriale di Oriana Fallaci, incivili versus infedeli. Noi siamo il Bene, pensano entrambe le parti, ed entrambe le parti pensano che le vittime civili degli altri siano "effetti collaterali", da liquidare, a seconda delle coscienze individuali, con indifferenza, disagio, magari compassione, magari gioia.
Certo, io penso, in quanto democratica europea, di essere più buona, più civile, più umana e che rimuovere Saddam Hussein, a qualche prezzo, era cosa buona e giusta; probabilmente la mia equivalente musulmana che ha ospitato i terroristi pensa esattamente la stessa cosa, solo che per lei è Blair, il Saddam Hussein della situazione. Chi ha ragione, chi ha torto, chi ha iniziato, sono tutte stronzate: quello che conta è chi è in grado di finire senza infierire.
Oggi è il mio compleanno e come regalo vorrei che l'Unione Europea, per una volta, vincesse questa micidiale flame su scala mondiale smettendo di giocare per prima. Lasciamo che siano solo i jihadisti a cercar di esportare il loro stile di vita con le bombe, considerando infedeli e subumani quelli che non seguono i loro codici: solo se e quando avremo la coscienza pulita potremo difenderci senza ipersoluzioni.
Arrendersi, in moltissime situazioni, significa vincere, perché significa riconoscere l'inutilità della contesa: l'escalation si evita cambiando livello di gioco, non aumentando le dosi di una medicina che non ha funzionato. Se non puoi costringerli, confondili.