I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

28 febbraio 2006

Il Podestà dei Matti

Arlecchino si prepara
Se i mercati sono conversazioni, la democrazia dovrebbe essere sempre come il "Carneval dei mat" di Bormio: il potere viene preso da una banda di Arlecchini, guidati dal Podestà dei Matti; al sindaco viene tolta la fascia tricolore e viene data la parola ai cittadini che nei mesi precedenti hanno scritto al Podestà. In un clima scherzoso i cittadini fanno dannatamente sul serio: la piazza viene giù dalle risate e dagli applausi, le lettere fanno le pulci a tutte le decisioni dell'amministrazione in corso, dai lavori pubblici inutili all'incapacità di gestire una forte nevicata (a Bormio??!).

Forse, con i blog, ci stiamo riuscendo, a riprenderci la parola negata, e non solo a Carnevale. I potenti non partecipano più alla festa e i governati dicono tutto quello che vogliono, quando vogliono, quasi senza paura. E i "mat" non parlano da soli: si ascoltano e si chiosano e applaudono e fischiano, ma sinceri, non pensando a quanti voti, quanti seggi, quanti soldi. Interessi personali in primo piano, certo: come insegna Surowiecki, la folla prende le decisioni migliori quando ciascuno pensa per sè.
Forse dovremmo davvero prendere la Bastiglia, di nuovo. Magari imparando dagli sbagli passati. Forse con la rete si può prendere la Bastiglia senza spargimento di sangue. Forse.

22 febbraio 2006

À propos

L'argomento viene come il cacio sullo maccarone: Paolo Valdemarin e Massimo Mantellini discutono di troll1 nei commenti dei loro blog in un podcast registrato via ichat. Il dibattito sul che fare (chiudere/non chiudere i commenti) non è certo nuovo, ma lo affrontano con garbo2 e schiettezza. Magari sorvolando un po' sulla questione delle motivazioni intime e personali di chi ritiene di dedicare il proprio tempo a commentare sempre negativamente le idee altrui senza mettersi mai in gioco proponendo le proprie. Questione che ho sempre trovato intrigante e meriterebbe un dibattito pubblico3.

Resto dell'idea che il podcast sia un medium per molti versi scomodo (è lento rispetto alla lettura, impone - orrore ;-) di non fare altro mentre si ascolta, non è - ovvio - ipertestuale) ma è il primo podcast italiano che ascolto interamente e l'ho fatto con piacere. Non il tipo di cosa che mi metterei ad ascoltare in ufficio, ma una domenica pomeriggio davanti a una tazza di tè ci sta tutto, invece dei soliti video di Sylvia Saint (questo l'ho scritto per dare lo spunto per i soliti commenti sagaci) .

Incidentalmente, Paolo accenna all'arrivo di strumenti che permettono di aggregare le conversazioni che si stanno intrattenendo in ambienti di rete diversi. Che era l'argomento di un intervento che i Maestrini tennero al Webbit di se non ricordo male tre anni fa. Ogni tanto è bello vedere che il mondo finisce per girare come vorresti tu :-)



1 senza chiamarli mai così, immagino per correttezza politica
2 nota per gli amanti del politically uncorrect: per l'autore di questo post, in certi ambienti il garbo è effettivamente una qualità
3 che sarebbe naturalmente vanificato dalla presenza dell'oggetto di discussione (è noto che la realtà subatomica viene alterata dagli strumenti impiegati per la sua osservazione)

Pescimane

Penso che fonderò la setta dei pesciani, o pescini, o pescimani. Esseri umani superiori (ettepareva) che si cibano solo di pesce crudo. Alla Risacca 6 il carpaccio di pesce era ottimo e mi assicurano che le ostriche erano fresche, ma ieri sera, Osaka, l'orgasmo gastronomico supremo. Mentre A. nutriva mio padre in animazione sospesa da partita del Milan con le ottime trofie al pesto di San Lorenzo (grazie!) io e mia madre ci siamo rimpinzate io di sashimi lei di sushi ed entrambe di tofu. Il sashimi di cappasanta potrebbe indurmi a prendere in seria considerazione il Disegno Intelligente.
Chi diceva che le cose buone o fanno male o fanno ingrassare si sbagliava di grosso: pesce crudo, mon amour.

21 febbraio 2006

La verità, vi prego, su Zagreo

Un bel gioco che dura da anni e forse è arrivato il momento di svelarlo: io, Zagreo, non esisto. Sono una personalità multipla creata dai Maestrini con altri 8 blogger, un'idea balzana nata davanti a un caffè, una domenica mattina particolarmente calda. Creare lo sparring partner perfetto, questa l'idea: colto, aggressivo, a tratti collusivo ma solo per un attimo. L'interlocutore che ti fa paura, capace di svelare le tue contraddizioni, una specie di bacio della pantera.
Zagreo non esiste, o meglio, esiste solo in rete: un fake collettivo che ci piacerebbe incontrare una sera a cena.

20 febbraio 2006

Nuovi amici

Piccoli realLifers crescono: hanno aperto un blog anche Guy, PippaWilson e il Socio.

E io lavoro troppo.

18 febbraio 2006

Convergenze parallele


La par condicio c'è, almeno sulla coglionaggine.
(foto da Repubblica)

16 febbraio 2006

Ostriche a gogò

Lunedì sera voglio portare a cena due persone very important che adorano le ostriche francesi: qualcuno di voi ha degli indirizzi sicuri? Leggo bene dello Shannara, qualcuno lo conosce?

14 febbraio 2006

Olofonia

Io sono ignorante e pensavo che per fare il surround fossero necessarie tutte quelle bizzarrie multicanale tipo il 5.1 col canale posteriore centrale (risparmiatevi la battuta: la gag è vecchia) con le quali non ho mai voluto avere niente a che fare per questioni logistiche, cioè sistemare sei diffusori in una stanza e riuscire a viverci.
Poi sul blog di Catspaw (alla quale, incidentalmente, se avessi vent'anni mi sarei già offerto come schiavo personale) ti ho trovato questo sito svizzero che mette online 5 file in olofonia stereo e allora è chiaro che i produttori di casse stereo ci hanno presi per il culo fino adesso. Però da ascoltare con le cuffie, ovviamente.
Il taglio di capelli è surreale, mentre il file voce.mp3 credo sia curiosamente arrapante per chiunque.

13 febbraio 2006

Il Lettore Ideale

Quando progetto un sito o scrivo dei testi, per non andare in paranoia, dimentico che quello che faccio verrà usato, letto, maledetto da tante persone diverse: per evitare il panico mi invento una specie di Lettore Ideale, a cui voglio subito tantissimo bene e che cerco di aiutare, divertire, deliziare, informare in tutti i modi.
Poi quando il sito parte il Lettore Ideale prende vita e corpo e ogni volta è uno shock "scoprire" che si tratta di migliaia di esseri umani diversi. Nello specifico, per la precisione, di 1.381.501 persone. Mi trema la tastiera.
Tutte quelle ore spese a sviscerare i dettagli della navigazione, a limare i microtesti fino allo spasimo, a immaginare i percorsi possibili e impossibili. A sceglier foto, scalettare, scrivere ed editare testi, immaginare tabelle, strilli ed elenchi puntati. A fare check list, spuntare consegne e cercare informazioni.
Un ruolo minimale, rispetto al lavoro immane della redazione giornalistica e di chi ha coordinato l'insieme, sviluppo compreso. Però tanto, tanto lavoro, dal caldo di luglio, lavorando anche in Puglia, al freddo di questi ultimi giorni, io che analizzavo/progettavo e il povero Maestrino che scriveva, scriveva, scriveva, a tratti sostenuto dal fido Jason (che si è smazzato tutti i regolamenti, povero lui).
Spero che il Lettore Ideale fosse quello giusto anche stavolta: grazie al cielo non avevo minimamente realizzato che si sarebbe così moltiplicato :-)

11 febbraio 2006

Parti mobili

Ci vorrebbe un premio internazionale per la Descrizione Lapidaria di Un Personaggio Che Ti Dice Molto Più Sul Personaggio Stesso Di Quanto Sembri Comunicarti Apparentemente (E Probabilmente Di Quanto Avessi Mai Voluto Sapere).

Il mio vincitore del premio per il 2005 sarebbe David Foster Wallace, su Ms. Robin Bertolucci della stazione radio KFI di Los Angeles, nel saggio sulla political talk radio compreso in Consider the Lobster e di cui vi faccio gradito dono qui (anche se, senza le intricatissime connessioni tra testo e note a margine, è pressoché illeggibile).

Almost completely devoid of moving parts
(quasi completamente privo di parti mobili)

10 febbraio 2006

Scacco. Matto.

Ho avuto la fortuna di avere Peppino Ortoleva come docente di Teoria e Tecnica della comunicazione di massa. Ortoleva è uno dei miei tre guru italiani (gli altri due sono Gianni Canova e Ezio Manzini) e in un periodo della mia vita in cui le 10 del mattino erano notte fonda (ebbene sì, Zu, non sono sempre stata allodola) mettevo la sveglia alle 6:30 pur di arrivare in tempo a lezione e prendere posto. Le sue lezioni erano due ore di viaggi illuminanti alla scoperta di come abbiamo comunicato a partire dal 1844 in poi.

Parlando di televisione, Ortoleva ci provocò estremizzando la posizione di McLuhan sulla televisione come medium tattile: non solo è tale perché:
L?immagine televisiva ci chiede in ogni istante di ?chiudere? gli spazi del mosaico con una convulsa partecipazione dei sensi che è profondamente tattile e cinetica, perché il tatto è un rapporto tra tutti i sensi e non il contatto isolato tra pelle e oggetto.

ma anche perché la maggior parte del piacere contemporaneo nell'uso della televisione starebbe, più che nel guardare le immagini, nel manipolare il telecomando. Un piacere manuale, più che visivo: l'ennesimo simbolo fallico, l'ennesimo scettro, non a caso dominio del pater familias, che non a caso ama ciò che è grottesco, e cioè la moltiplicazione dei falli per ciascuna nuova protesi sensoriale (il televisore, lo stereo, il videoregistratore, il lettore DVD, e così via).

Ecco, credo che per gli scacchi sia la stessa cosa. Padroneggio a stento le mosse, alla quarta sono in difficoltà e mi sembra di affogare dal panico, lo soffro in quanto gioco crudele, aggressivo e senza scampo. Ma il piacere è lì: nel disporre i pezzi all'inizio, e che siano tutti perfettamente al centro della loro casa, i cavalli che guardano avanti.
Il piacere è tattile anche nelle parole, anche quando rido con Serena e Vale incitandole a "sviluppare le figure" e a "mettere in comunicazioni le torri". Il piacere di un linguaggio nuovo: le case, le traverse, la Donna (non regina), addirittura un sistema di notazione per studiare le partite una volta finite.

La Torre è nera, senza ombra di scampo, e io suicida preferisco giocare con i neri, contrariamente alla mia natura ingenuamente solare: amo toccare le figure, l'alfiere snello, i pedoni leggeri. Soffro quando devo mettere in disparte anche quelli catturati all'avversario.
E il piacere è lì, superiore alla sofferenza dell'essere rapidamente battuta: toccare dei pezzi perfettamente bilanciati, spostarli in un mondo dalle regole cristalline che permettono configurazioni apertissime.
Di vincere, come al solito, me ne frega poco: a me basta toccare e che ogni tanto tocchi a me.

08 febbraio 2006

Domande aperte

Mettiamola così: la libertà di satira consente di essere razzisti?
La libertà di parola consente di dire "Israele deve sparire dalla faccia della terra"?
Il diritto di cronaca consente di mettere in pericolo vite umane per vendere più copie?
Se Berlusconi esercita la sua libertà di parola dicendo che "la nostra è una civiltà superiore", facciamo bene a indignarci?

Non sempre ho le risposte, sia chiaro.

07 febbraio 2006

Cibi buoni cucinati bene

L'orto si fa: 37 adesioni, su, che arrivare a 50 sarebbe una bella soddisfazione. Io non vedo l'ora che si inizi, così non penserò più con invidia a mia madre quando torna dai campi con la macchina piena di cassette di ortaggi appena colti (per non parlare della frutta presa dalla "zia strana" = rubata dagli alberi sulla strada).

E visto che a marzo finisce il corso di scacchi (su cui sto ruminando il post definitivo) e che noi ragazze di oggi più vicine ai 40 che ai 30 non sappiamo stare senza imparar qualcosa per dimostrare che siamo ancora vive, mi sa che se me lo posso permettere mi faccio questo corso di cucina, scoperto grazie all'ottimo Futa (esteta di talento anche a tavola).

A Better Way Forward

Provando l'ennesimo servizio che ammazzerà la distribuzione discografica tradizionale, ho deciso che questa cosa la riposto, perché credo sia la prima volta in vita mia in cui vedo proposta dal basso la soluzione limpida, razionale ed equanime a un problema economico/sociale che le major (per malcelata malafede) e i media (per ignoranza/servitù) continuano a definire insolubile se non tramite soluzioni autoritarie che nascono già in partenza inapplicabili e inefficaci.

Eppure la Voluntary Collective Licensing of Music File Sharing di Electronic Frontier Foundation (qui tradotto in italiano) è semplicemente l'unica direzione in cui andare per risolvere l'annosa questione dei diritti sullo scambio di file musicali.
E ci si arriverà comunque, per forza di cose, a adottarla. Forse non prima che le major abbiano perso tutta la credibilità residua. E forse è pure meglio così, a ben pensarci.

In soldoni (ma per capire bisogna leggere), tutti pagano un fee mensile di - per dire - 5 euri, compreso nella connessione Internet, e scaricano quanto gli pare. Risultato: una quantità di musica disponibile pressoché infinita, e un giro d'affari ridistribuito in modo trasparente di molto superiore agli attuali fatturati delle major.



06 febbraio 2006

C'è chi lavora per me

Volevo commentare la vittoria di Hamas alle elezioni in Palestina, ma Gad Lerner su Vanity Fair ha espresso perfettamente il mio pensiero (purtroppo non è online). Avrei giusto aggiunto che se i terroristi si presentano alle elezioni e le vincono, non è tanto che non puoi impedirgli di governare: è che implicitamente ammettono di essere disposti a percorrere altre strade.

Volevo scrivere qualcosa di sensato sul delirio noto anche come "il problema dell'anonimato in rete", ma ci ha pensato Kurai, e con maggiore pacatezza di quella che di cui sono capace.

Volevo commentare l'idea balzana di ironizzare a mezzo stampa sulle religioni altrui in questo momento storico, ma ci hanno pensato Severine e Squonk a esprimere il mio pensiero.

Update: anche Net To Be esprime perfettamente il mio pensiero in merito alla reazione della libera stampa occidentale a un nonnulla successo mesi fa.

C'è chi lavora per me/2

(continua dal post precedente)

E soprattutto, volevo fare una domanda alle persone di sana e robusta costituzione che pensano di rivotare la Casa delle Libertà il 9 aprile, ma l'ha già fatto Marco, per cui vado di copia e incolla:
Mettendola un po' più sul concreto, che forse ci capiamo meglio, se tra qualche mese rivoterete lo stesso schieramento che avete votato cinque anni fa, vuol dire che avete un' opinione sostanzialmente positiva di questo governo, che le 'promesse elettorali' sono state a vostro avviso rispettate e che, in conclusione, il centrodestra e Berlusconi hanno promosso (e promuoveranno) delle politiche utili al Paese che il centrosinistra non avrebbe saputo o voluto implementare se avesse vinto nel 2001 e che non sarà in grado di mettere in pratica se tra qualche mese vincerà le elezioni.
Quali politiche ?
Se doveste sintetizzare in dieci righe i risultati del governo del centrodestra, cosa scrivereste ?

Visto che ci sono (poi mi fermo, grazie per la pazienza) aggiungo una domanda che mi incuriosisce:
Cos'è che vi preoccurebbe di più di un governo Prodi (sto parlando di politiche, non ditemi 'il fatto che probabilmente durerebbe poco') ?

Se posso chiedere un favore, astenersi chi vota altro, che è inutile sbrodolarsi addosso su quanto è kativo Berlusconi, ormai.

02 febbraio 2006

Una domenica di sole

Con la scusa di InEdita domenica ce ne andiamo a spettegolare e a prendere un po' di sole a Genova. Sperando che non nevichi :-)

eyelashes restoration process


le donne si "fanno le sopracciglia" abitualmente? questo mica lo sapevo. a pensare alle cose che non sappiamo noi uomini il cor si spaura.

01 febbraio 2006

Quaresima

Quinto giorno di quaresima: da sabato ho eliminato alcol, lievito e zuccheri, questi ultimi in modo light. Da sabato per una settimana si passa in modalità Feroce: via completamente anche la farina bianca, la carne rossa e i latticini.
Praticamente mi faccio una settimana a pesce, frutta e verdura: molto costosa, incredibilmente rivitalizzante.

Bastone letterario

Kurai ci bastona: io accetto, ma il prossimo lo pretendo cinematografico.

Angeli spezzati (Richard K. Morgan): il corpo umano come "custodia" potenziabile e modificabile, la personalità in una pila corticale posizionata nella spina dorsale. Dopo una battaglia i soldati infieriscono sui corpi per riportare a casa le pile
Mary Poppins (Pamela Travers): in un insieme totalmente geniale, il clou è quando Mary Poppins entra nel quadro del soggiorno che prende vita e tridimensionalità. Un'idea narrativa che ha condizionato praticamente tutto il mio modo di scrivere: magari poi taglio, ma parto sempre da un'immagine in cui entrare
I giorni di Perkypat (Philip Dick): Perkypat e le sue miniature che diventano realtà virtuale con il Can-D
Vedova per un anno (John Irving): le foto dei bambini morti a punteggiare un'intera esistenza
La Torre Nera (volume 7) (Stephen King): la tossicodipendenza e l'incidente del'autore usati come motore narrativo