I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

25 novembre 2005

Scaffale "Mafe"

Una mia amica ha spedito l'ignaro marito a comprare una copia del "mio" ultimo libro. L'ignaro, elegante, timido e very very british marito è ovviamente andato dritto nella sezione saggistica: sarà un libro di marketing, o di informatica, o di entrambi, ha pensato. C'è "blog" nel titolo e l'ha scritto Mafe, quindi...

Conoscendolo, è come se lo vedessi. Avrà ravanato a lungo negli scaffali, tra il fastidio e il compatimento divertito per le librerie italiane, che non si capisce mai come mettono i libri. Dopo lunghi momenti di dubbio, avrà chiesto aiuto, timidamente. Gli sarà stato dato, cercando per autore, poi cercando per titolo, sempre negli scaffali. Poi al computer. Pare che ormai fossero in quattro, a cercare il "mio libro". E quando il computer ha svelato l'arcano, "ehm, signore, lei ha sbagliato reparto", io credo che Philip, se avesse potuto, avrebbe ucciso sia me sia la moglie, con l'unica incertezza di quale delle due andava sgozzata prima.

24 novembre 2005

Oh, ma che fantastico biberon!!!!

"Siccome Dio esiste e traccia i palinsesti", io ringrazio Guia Soncini [pdf] di esistere.

desktopS (Mac lover, dicci la tua)


.
La faccenda comincia a diventare un tantino affollata, qui in Daimon: should we go wireless?

Voi cosa consigliate: Airport o Netgear WPN824?

E per sostituire un server che ci serve come magazzino di file in condivisione, è il caso di dedicarci il Mini o basta un hard disk di rete? O tanto vale usare iDisk?

21 novembre 2005

Ciò che più amo

Gli uomini, lo sport, il mare, il mio lavoro, un acquisto riuscito, mangiar bene e nuovo: l'adrenalina+endorfina, direi a uno sguardo superficiale.
No, ciò che più amo è avere in borsa un libro di quelli che quando lo apri ci infili la testa tra le pagine come tra un paio di tette (mi dicono sia bello), ciò che più amo è non veder l'ora di chiudere il mondo fuori e aprire un romanzo come questo Caos Calmo che in questi giorni mi sta placando, appagando, eccitando, commuovendo, divertendo. Ciò che più amo.

AIDS epidemic update December 2005

(...)"Infections in several large Western Europe cities are reflecting a revival of risky sexual behaviour. For example, a longitudinal study at a sexually transmitted infection clinic in Rome, Italy, found a dramatic rise in new HIV infections. Cumulative incidence in 2000-2003 was twice as high as for 1984-1995 and much higher than for 1996-1999".

(...) "The most prominent recent trends in the rest of Western Europe are the steadily growing proportion of newly diagnosed HIV infections that are due to unsafe heterosexual intercourse, and the increasing proportion of women among new HIV cases".

18 novembre 2005

L'indicibile ottimismo

Pedalare per Milano di primo pomeriggio in queste giornate terse, cantando a squarciagola
Noi cerchiamo la bellezza ovunque.
E passiamo spesso il tempo così,
senza utilità (quella che piace a voi)
senza utilità (perché non serve a noi)*

è bello quasi come farsi la Vitelli tutta d'un fiato in una giornata feriale di sole. Quando ancora il mio ginocchio poteva sciare, intendo.

*Bellezza, Marlene Kuntz

16 novembre 2005

Il tradimento degli oggetti

Stamattina mi sono girata e il cubotto Sony, acceso da soli 13 anni, segnava le 19:36.
Per fortuna che c'è l'Unità di crisi.

14 novembre 2005

Affangata

Ore 8:40, fanghi; ore 10:30, pulizia del viso; ore 11:30, massaggio; ore 16:30, corsetta con playlist "Olenska"; ore 17:30, nuotatina all'aperto con l'acqua calda che vaporeggia. Tre (ottimi) pasti), un libro lobotomia (il Progetto Trinity), Io donna, Donna, una media di 12 ore di sonno al giorno.
La mia principale preoccupazione è trovare il passo giusto per incedere nella hall - debitamente passé - in accappatoio: ciabattine alberghiere, nido d'ape color champagne, capello raccolto pronto per la cuffia.
Gli alberghi termali sono una cuccia a sè: la temperatura media è intorno a 30 delittuosi gradi, per permettere agli ospiti (età media 82 anni) di scorrazzare bagnaticci a tutte le ore. Nell'aria ondeggia un odore metallico, tra le rose secche, la cipria e l'epinefrina: il personale pare traslato direttamente dall'Overlook parallelo in cui va ad abitare il "dull boy" una volta abbandonati moglie e figlio. Il sorriso fisso, la ruga calcinata, i turni di 24 ore, a svelare la natura di "others" che mi fa corricchiare per i corridoi vagamente spaventata.

Stucchi, cristalli, velluti e tappeti: qualche tocco di creatività in cucina, fin troppo buona ma vigliaccamente internazionale, una barista sgarzilla che semina caffè, prosecchi e grappe barricate, il maitre francamente maleducato ma che consiglia interessanti vini del territorio; tanti piccoli segnali - sbaraccare mentre c'è ancora gente che mangia, far fretta per finire - che parlano di una crisi che dura e che si riesce a nascondere solo in parte. Io mi atteggio a diva e ciondolo in tuta da ginnastica con i piedi sui braccioli di divani a fiori mentre una moltitudine di giocatori di bridge prende possesso dei luoghi comuni sbirciando curiosa l'unica coppia sotto i sessanta.
Straordinariamente fuori posto, il cartello di un Hot Spot mi ricorda che qui, volendo, potrei anche passarci una settimana.

Le terme sono il mio ultimo vizio, avamposto felice di una corporeità umida, tumida e manipolata. Corpi nudi e specchi enormi. Gli effetti si vedono.

Lasciatemi stare, non compro niente

Ogni settimana:

- Tutti e tre i principali fornitori di telefonia mobile che hanno in serbo per noi condizioni incredibili "perché non so se lo sa, ma noi siamo i migliori".
Ah, cazzo, perché non me l'hai detto subito che siete i migliori? Dove devo firmare?

- Un paio di associazioni di volontariato sicuramente benemerite ma altrettanto ignote e inverificabili che vogliono abbonarci a una rivista che non abbiamo mai visto nè chiesto di vedere e ci prendono per sfinimento mandando ogni giorno uno smagrito e dimesso peone a cercare di incassare.

- Diversi subagenti plurimandatari pagati a commissione e disposti a vendere qualunque cosa, dal bullone ai segreti nucleari, ma preferibilmente servizi su cui sono ben attenti a non avere competenze specifiche.

- Editori di directory specializzate in marketing e comunicazione ospitate su siti blindati a Google, inindicizzabili e pieni di pop-up, attraverso i quali i nostri potenziali clienti dovrebbero farsi strada come in un percorso di guerra per giungere sul nostro sito e renderci finalmente ricchi, belli e potenti.

Il tutto "veicolato" - verbo che amano molto usare - da giovani telemarketer solitamente di sesso femminile, solitamente giovani o giovanissime, solitamente abili a fare la voce sexy-roca, sicuramente assunte con simpatici contratti a progetto che rasentano la schiavitù e garantiscono un'appetitosa paga oraria sotto il livello minimo di sussistenza della Repubblica Sudafricana. (E che peraltro si fanno un mazzo così per portare a casa i soldi dell'affitto, quindi massimo rispetto).

Ma il punto è: siamo davvero messi così male o questo è solo un campionario casuale di dinosauri e resti di old economy? Perché a giudicare da quanti chiamano ogni giorno, da quanto pressano e da quanto sembrano disperati di vendere qualsiasi cosa a qualsiasi costo, se questo è un indice dell'economia reale, qui c'è da mettersi una gran paura.

10 novembre 2005

Bai bai

Io adesso vado a fare lezione in Bocconi (pauriiiiiiii) e poi me ne vado qui. A lunedì :-)

08 novembre 2005

Un dilemma

Se l'invito richiede "short, elegant dresses" e io (con un enorme sforzo di fantasia) metto un tubino nero, posso permettermi un paio di scarpe rosse con tacco ahimè sportivo o mi irrigidisco in un total look all black?

(lo so, che sono problemi, ma meglio pensare a questo che quanto scritto nel post precedente)

Non mi sento tanto bene

Ieri avevo deciso di non guardare l'inchiesta di Rai News sulla strage di Falluja, poi stamattina l'han passata dopo il tiggì e non ho potuto far finta di niente. Arrivata in ufficio con il vomito sulla punta della lingua, un mio amico mi invita a dare un'occhiata a questo documentario su come vengono "fatte" le pellicce [occhio: è insopportabilmene cruento].

Non mi resta che fare il tifo per il virus dell'influenza aviaria.

07 novembre 2005

A propos de Paris

Niente da Nascondere
Regia: Michael Haneke
Attori: Juliette Binoche, Daniel Auteuil, Annie Girardot, Maurice Bénichou, Lester Makedonsky
Anno: 2005
Titolo originale: Caché

"Scusami" e "scusa" e "scusami" ancora. Implode e si scusa, Georges Laurent (Daniel Auteil): mente, distrugge, esplode in accessi di rabbia e si scusa. "Ho sbagliato, ma poi non tanto": più che scusarsi, il protagonista dell'ultimo Haneke usa delle solenni scuse per nascondere se stesso, la sua casa, la sua famiglia, il suo lavoro dalla resa dei conti, dalle banlieu che ti dimostrano di sapere tutto di te e tu più niente di loro.

Un sonnifero e un pomeriggio a letto, per dimenticare che non si ha in effetti niente da nascondere: le vite distrutte, le sofferenze inflitte, le esistenze interrotte non sono mai veramente colpa di noi civilissimi occidentali, libri ostentati senza titolo in copertina.

Haneke torna a Parigi per affondare il coltello già estratto in Code Inconnu: più siamo civili, più ci nascondiamo dietro un castello di scuse, e se qualcuno dimostra di possedere il codice per entrare in casa nostra raccontiamo alla mamma che ci ha fatto la bua.
Dal rewind di Funny Games al fast forward di Caché, in attesa che qualcuno prema Pausa, ma forse anche Stop.

Calza il Vanz

Gradisconsi suggerimenti per l'acquisto di un paio di scarpe alte - mid cut o anche stivale corto - non importa se sneaker o in pelle, ma che siano all-weather, cioè impermeabili e calde (per dire, ancor mi struggo al ricordo delle mie mitiche air raid, ora orribili ma le scarpe più versatili che abbia mai avuto).

Graditi modelli Camper o simili, preferenza adidas/puma rispetto a nike/reebok, astenersi polacchine e tagli classici. Stivale ok, ma sul genere working shoe e non urban cowboy à la ispettore Callaghan.

Fashion victims e style gurus, scatenatevi.

04 novembre 2005

Qualcosa è cambiato

Non credo che il mondo della comunicazione aziendale potrà mai comprendere completamente le dinamiche di rete, però oggi in riunione sono restata a bocca aperta nel leggere una nota a piè di briefing. La nota dice:
"non solo un sito di informazione ma un sistema che sfrutta la collaborazione tra gli utenti, facendo emergere le notizie interessanti"

Sto ancora sorridendo :-)