I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

26 luglio 2008

Orecchiette basse

Le mie giornate hanno il ritmo e il respiro del libro che sto leggendo. Se è un libro lento seguirò la scia, se non mi piace sarò intrattabile, se è impegnativo mi lascerà qualche spazio in più per le persone. Io più che vivere leggo, nel senso che sono più me stessa con un libro in mano che qualunque altra cosa faccia.

Io nei libri cresco, sogno, mi allargo, mi esprimo, prendo appunti per una me stessa migliore che sarà tale solo attraverso i libri che sceglie. Libri spesso di nessuna qualità letteraria, i miei preferiti, i più difficili da trovare: un autore d'evasione che non sia offensivo è merce rara. Dalla dipendenza dai libri vengono i miei difetti, esacerbati poi dalla socialità in rete, come la convinzione di poter chiudere le situazioni con un gesto semplice, magari mettendo un segno per riaprire se e solo quando voglio io.

Il vizietto del lieto fine, della spiegazione che dà un senso a tutto, della distanza, della narrazione onnisciente in cui mi bullo di riuscire anche quando sono parte della scena. Il twist creativo che risolve l'ingestibile, la fuga che permette di tornare al momento giusto per tutti, la certezza che tutto abbia un senso e che tutto mi sia permesso solo perché non chiedo altro che di tornare a leggere, con brevi intervalli di azione nei reami dello shopping, della corsa, della bici, del sesso.
E' che qualunque cosa io faccia quando non leggo, scrivo: mi racconto storie che mi distraggano da me stessa e che butto via non fermandole mai. O forse proprio per questo le conservo meglio, ma sempre storie sono, e io mi ci perdo sguazzandoci.

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23 luglio 2008

Il Cubo Anticontraffazione

Il luglio del 2008 verrà ricordato dalla storia come il mese in cui una semplice, geniale invenzione risolse la piaga della contraffazione delle merci. La trovata risolutiva è il Cubo Anticontraffazione: un parallellepipedo di 3 metri x 3 contenente esempi di merce regolare e, a confronto, merce contraffatta.




L'esemplare esposizione convincerà sicuramente milioni di turisti a non acquistare le borse farlocche di Prada a 50 euro, ma a precipitarsi in boutique a spenderne 2.500. Si prevede che il cubo abbia un particolare effetto nel convincere gli italiani che non arrivano alla fin del mese ad acquistare solo merci di marca a prezzo pieno.



Li adoro quando fanno così: quest'estate sembrava poco generosa di trovate del genere, ma come ogni anno è solo questione di aspettare. E agosto non è ancora arrivato.

Bycicling Stats, ovvero Burn Fat not Oil

Numero di giorni in cui sono andato in ufficio in bici nell'ultima settimana lavorativa: 5

Distanza da casa all'ufficio: 7 km

Tempo di percorrenza in bici: 20' o meno

Tempo di percorfenza con i mezzi: 40' o più

Numero km percorsi in una settimana: 70

Numero di cavalcavia percorsi: 14

Numero di calorie bruciate: circa 2000

Quantità di combustibili fossili bruciati e di particolato disperso nell'atmosfera: 0

Quantità di particolato respirato: la stessa che in auto

Quantità di gas serra emessi nell'atmosfera: 0 (oltre la normale respirazione)

Volte in cui ho provato soddisfazione a sfilare ai semafori file di 30 auto: 28

Volte in cui gli automobilisti milanesi mi hanno messo seriamente in pericolo: 0

Volte in cui i motociclisti si sono dimostrati scortesi al semaforo: 0

Volte in cui mi sono arrabbiato o stressato: 0

Benefici sulla forma fisica e sull'umore: enormi


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22 luglio 2008

Le letture delle vacanze

(ovvero post facile e veloce che non richiede impegno)

19 luglio 2008

Blinko e il controllo

Settimana scorsa Buongiorno ha scelto di presentare il suo nuovo mobile social network con una via di mezzo tra un Barcamp e un convegno, dal tema "Why Mobile Social Networking matters". Ospite di richiamo nientepopo che David Weinberger.
Blinko è una nuova piattaforma che permette di gestire la propria presenza online da web e dal cellulare, gestendo status update (tipo Twitter), lista di amici e instant messenger.
Conoscendo la storia di Buongiorno fa una discreta impressione vedere una società in passato molto discussa per i metodi non propri ortodossi muoversi correttamente cercando il consenso dal basso e aprendosi al dialogo in modo così netto e rischioso. Interessante anche dal punto di vista del prodotto: passare dal direct marketing via mail e dalla vendita di prodotti di basso profilo come loghi e suonerie a una piattaforma di interazione orizzontale è sicuramente un segnale forte per il mercato, per i clienti e anche per gli inserzionisti. Segnale confermato anche dal nuovo codice di condotta varato proprio in questi giorni dalla Mobile Marketing Association, che prevede l'obbligo dell'opt-in per ricevere sms di marketing e soprattutto regole più chiare per l'acquisto e soprattutto la cancellazione da abbonamenti a contenuti a pagamento.
Tornando alla giornata di presentazione, non so dire se siamo riusciti a rispondere alla domanda "Perché le reti sociali su cellulare sono importanti": considero l'estensione delle funzionalità di community e social network sul cellulare un'evoluzione inevitabile e naturale del modo in cui interagiamo via Internet, qualcosa che dipende molto di più dalle tariffe telefoniche che dal perché e come farlo. Interessante che Weinberger abbia impostato il suo discorso a partire dall'impossibilità di prevedere il modo in cui le persone usano gli ambienti, reali o digitali che siano: lui lo definisce "elevator effect". A mio parere proprio l'imprevedibilità delle interazioni sociali possibili a partire da un numero anche limitato di persone è la risposta a quanti si chiedano se e come possa sopravvivere un nuovo - l'ennesimo - social network: è chi lo abita e lo frequenta che fa la differenza, purché le funzionalità siano abilitanti, veloci, non vincolanti. E ancora sono sempre più convinta che sia l'imprevedibilità dei comportamenti umani a rendere difficilissimo per le aziende un uso intelligente della rete: la comunicazione aziendale per funzionare deve poter contare sul controllo assoluto anche dei più piccoli particolari. Questo ha senso quando lo scopo della comunicazione è farsi ricordare: in rete, dove lo scopo è farsi trovare quando qualcuno cerca qualcosa che vendi (non il tuo "brand", ma il tuo prodotto) il controllo della situazione passa in secondo piano e conta molto di più la velocità, la pervasività, in sintesi la tua capacità di esserci quando serve ai tuoi clienti (e non quando decidi tu di parlare).

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17 luglio 2008

Mica cazzi

Spett. maestrini@maestrinipercaso.it


Con la presente siamo a segnalarLe la possibilità di attivare la sua TV aziendale - per promuovere i suoi prodotti in tutto il mondo - anche con la formula del cambio merce (opzione valida sino al 30/07/08).

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10 luglio 2008

La mia Amica

Non so se ti ho mai detto che Amica è ormai da anni il mio giornale preferito. Per mille motivi, due in particolare: è forse l'unico che riesce a mantenere un'uniformità di tono e di riferimenti pressochè assoluta e leggere Daniela Bianchini quando parla di moda è un piacere prima di tutto letterario. 

Amica per me è un po' come Alice Munro o Virginia Wolf: parla di me, o almeno della me che vorrei essere, per esempio nel numero di luglio, quando Paola Tavella scrive:
Il contenimento è un'estetica al servizio di una dama, vale per sé prima che per chiunque, eppure se state al posto vostro - ovvero quello che vi siete assegnate - anche gli altri lo faranno, uomini e altri adorati animali chiederanno il permesso per varcare la vostra soglia.
Mi sento più elegante già solo a leggere.

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02 luglio 2008

Ancora sui sacrifici

Come sospettavo, non essendo in grado di fare sacrifici perché non so esattamente quali, comincio a pensare che tornerò molluscamente sui miei passi, anche perché:
  • ieri sera ho quasi finito una vaschetta di gelato, cosa che non capitava dai bulimici tempi dell'università (l'unica differenza è che era una vaschetta di Valsoia, comunque insospettabilmente buono)
  • negli ultimi 3 giorni ho speso lo stipendio di 2 mesi
Quindi restituisco la delega al sistema integrato SuperIo+Inconscio, che tra l'altro per una volta mi paiono discretamente allineati con "ciò che è giusto fare per salvarsi la vita".

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