I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

28 maggio 2008

Nutella di palma

Nei commenti al mio post sull'utilizzo di olio di palma nell'industria del beauty e alla deforestazione indonesiana derivante, Puronanovergine aveva fatto la battuta: la Nutella non si tocca. Che avevo preso appunto come tale: ti pare che mettono l'olio di palma indonesiano nella Nutella?

Ce lo mettono.

Qui c'è la petizione per chiedere a Ferrero di smettere di deforestare l'Indonesia. Vediamo quanto ci mettono a correggere il tiro. A Unilever sono bastate due settimane.

Che poi non so voi, ma io - foreste a parte - l'olio di palma vorrei pure evitare di mangiarlo.

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24 maggio 2008

I segni di una resa invincibile

Ora, lo so che i paragoni sono il modo meno apprezzabile e più facile di affrontare una questione del genere, lo so che staranno pure sul cazzo all'interessato, lo so che son passati trent'anni e l'Italia non è più la stessa (staminchia), lo so che le celebrazioni dei grandi scomparsi stanno sulle palle, ma 52 anni fa nasceva a San Benedetto del Tronto Andrea Pazienza, destinato a crepamento precoce per ragioni sue, e nonostante il mainstream non se lo sia cagato per almeno trent'anni (cioè finché ha respirato e anche dopo) nonostante facesse delle robe così (ma è solo un esempio: in realtà molto di più di così), oggi è considerato uno dei mostri sacri del fumetto italiano insieme a Pratt, Toppi (imho) e un sacco di altri che probabilmente non conosco neanche (e tra i quali sicuramente non ci sono né Crepax né Manara, e questo non c'entra, ma volevo dire lo stesso che a me mi fanno cagare), però quello che volevo dire (mi sto incartando?) col disclaimer di cui sopra (cioè che i paragoni stanno sulle palle a tutti, pure a me), è che beh, se fra trent'anni si potrà fare un paragone col Paz, l'unico che verrà in mente a tutti sarà quello di Kanemukkha (ovvero Makkox, e lo so, fumettari, che non sto dicendo niente di nuovo, ma qui si parla al popolo), il quale negli anni 70 sarebbe stato corteggiato da qualunque testata di comics ma oggi mi sa che non lo corteggiano molto, a parte il non trascurabile fatto che le testate di fumetti italiane non esistono più, e nonostante le ultime due stronzate (cioè che probabilmente Canemucca/Kanemukkha/Makkox lo corteggiano e che le testate italiane esistono ancora), date mente a me e seguitelo, acciocché fra trent'anni davanti a uno stronzo negroni in uno stronzo bar di corso como possiate dire "io l'ho seguito fin dall'inizio", che sai che soddisfazione, ma è più di quanto la maggior parte dei 40enni attuali possano dire di Pazienza, che son stati costretti a riscoprire attraverso l'intenibile Mollica (ristaminchia), che è già una bella punizione di per sé, e insomma, il senso del post era: Kanemukkha, ti prego, riguardati. La maglia di lana, mi raccomando.


Apdéit: mi segnalano nei commenti che avrei dovuto linkare anche e soprattutto questo, oltre al Tumbler.
Giusto, vero, grazie, Dario.

17 maggio 2008

West Wing again

- Sixty percent of americans oppose legally sanctioned gay marriage.

- Public opinion can be wrong. The public opposed interracial marriage and school integration.

- That's entirely different.

- How's it different?

- The government has a responsibility to protect the rights of minorities but it can't impose the minority's values on the majority.

- Freedom of choice isn't a minority value just because the majority doesn't agree with the minority's choice.

Quando vedo che a West Wing bastano dieci secondi di girato e sei battute per esprimere la posizione più razionale, democratica e costituzionale a una delle questioni più dibattute degli ultimi anni, capisco improvvisamente chi vorrei essere da grande. Vorrei essere Aaron Sorkin.

16 maggio 2008

Miserabili fallimenti

Redazione di Time, interno giorno, si avvicina la chiusura del numero che ha in copertina i 100 personaggi più di rilievo del momento per darlo in stampa. I profili dei 100 personaggi sono scritti da altrettanti personaggi di rilievo.


CapoRedattore: Allora facciamo il punto: quanti ce ne mancano?

Redattore 1: Uno solo. Abbiamo praticamente finito, ma quello che manca è tosto.

CapoRedattore: Chi è?

Redattore 2: Bush, ovviamente.

CR: Ah, certo. Chi vuoi che si sputtani con l'elegia del peggior presidente della storia americana? Nessuno vuole essere associato a Bush. Come non capirli?

R1: Uno forse ci sarebbe, come si chiama quel politico italiano che gli faceva da tappetino quando era premier? Quel presenzialista che sbavava per una foto con Dubya?

R2: Ah sì, quello del conflitto di interessi con le televisioni. Barazzutti, Bertolucci...

CR: Berlusconi. E' stato appena rieletto.

R1 e R2 (in coro): Pazzesco.

CR: Ok: chiedetelo a lui.

R1: Ehm. Probabilmente il pezzo non sarà un granché.

CR: In che senso?

R2: Ci sarà un sacco di name-dropping, sarà un pezzo più su Bernasconi che su Bush. Se la menerà un sacco su quanto sono amici, su quanto Bush lo tiene in considerazione, potrebbe essere imbarazzante.

CR: Pazienza. Non possiamo fare senza il profilo di Bush. Chiamatelo.

R1: Se lo dice lei, capo. Ok, lo chiamiamo.


Personally, I will always remember him as a friend, a true man who loves his family, understands the meaning of friendship and is grateful toward America's allies around the world.

Sabato pomeriggio

17 maggio, Padova, Aula Magna dell'università: vado in scena con ben più prestigiosi personaggi, infatti il sito si rifiuta di pubblicare il mio nome tra i relatori ;-)
Per chi c'è l'appuntamento è alle 14:15, si parla di Social Network, mi esibirò nella nota acrobazia del "la rete come continuità nella storia dei media".
Anzi, l'appuntamento è alle 10:15, che la giornata è aperta nientepopo che dal Prestigio incarnato.
Anzi, l'appuntamento è dalle 18 in poi, per uno Spritz.

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11 maggio 2008

NIN

ci tenevo a ringraziare Trent Reznor per avermi regalato il suo ultimo lavoro senza chiedere nulla in cambio o aver provato a vendermi qualcosa. lo ringrazio per la lungimiranza, per l'apertura mentale, e anche semplicemente per la generosità.

in attesa che il mercato si svegli e si adegui in modo da permettermi di contribuire alle spese di Trent, verserò a un ente benefico di mia scelta la somma che ritengo valga il disco.

The Slip si scarica qui in modo del tutto gratuito. l'ho ascoltato un po' a pezzi ma mi pare piuttosto buono, soprattuto le tracce strumentali.


10 maggio 2008

A stupid idea

- Sir, by repeating the name of your opponent in public, you essentially give him free advertising.

- Cal thinks you should start referring to him as "my opponent." Or "the other guy," "the other side." Maybe there are other suggestions.

- You want me to refer to Senator John Hoynes of Texas, who at the moment has a 48-point lead for the Democratic nomination as "the other guy"? You're not afraid it's gonna make me look like I can't remember his name?

I am. I think it's gonna make me look like I can't remember his name.
I think it's gonna make me look addled. It's gonna make me look dotty.

And even if it didn't make me look like that, it would remain a stupid idea.

What's next? Nothing? Excellent.


West Wing, 1999

09 maggio 2008

La commovente storia di Dove Soft Peeling Gentle Exfoliating Beauty Cream Bar e l'olio di palma indonesiano

Stavo per fare un post su come Unilever mi impediva di acquistare i suoi prodotti, visto che per produrre la sua Dove Soft Peeling Gentle Exfoliating Beauty Cream Bar (cinque aggettivi? è una saponetta, cazzo!) Unilever usava olio di palma estratto dalle foreste indonesiane, contribuendo alla deforestazione dell'area. Con tanto di link alla petizione di Greenpeace eccetera.

Poi, a meno di due settimane dalla pubblicazione della petizione, se ne esce Patrick Cescau, CEO di Unilever, e mi fa (a Greenpeace): "ahò! c'avete raggione" (il CEO di Unilever non è romano, è francese: la traduzione è per effetto) "l'olio de palma nun lo dovemo da usà". E si è impegnato a usare solo olio proveniente da fonti sostenibili.

Non è che sia tenero con Unilever (figuriamoci), ma confido nel fatto che se non rispetta la promessa Greenpeace gli fa un culo tanto (un cul comme ça, si dice nelle lingua di Cescau). E loro lo sanno.

Complimenti per la rapidità, un po' meno per non averci pensato subito. Il prossimo passo è fare sì che ci pensino da subito. Ci stiamo arrivando, forse. Adesso è il momento di lavorare su Procter&Gamble, Kraft, Nestlè e Ferrero, che sempre secondo Greenpeace usano olio di palma deforestante.

Quindi, posso dire che la Dove Soft Peeling Gentle Exfoliating Beauty Cream Bar nonostante i cinque aggettivi è una figata, ed è la mia saponetta preferita, tanto che la compro a mazzi di otto a Rimini dove per qualche oscura ragione di mercato costa la metà che nel mio supermercato di Milano. Fine dello spottone gratuito e disinteressato (disclaimer: Unilever non è un cliente).





Una nota per Unilever Italia, se mai doveste leggere: vi avrei linkato la pagina di prodotto italiana se non aveste usato un flash che non permette il link diretto. Cazzi vostri: i contatti se li becca Unilever Australia e andranno a sommarsi ai numeri che presenteranno con gran pompa al prossimo meeting universale di Unilever. Fatevi furbi.

Un attimo, se si può


Mafe, originally uploaded by mf_cailloux.

Solo un amico può cogliere con tanta semplicità il mio stato d'animo di questo periodo. Se si potesse almeno per un attimo fermare tutto, io scenderei; se non si può sorrido lo stesso.

07 maggio 2008

Sopra/luoghi

Più che viaggiare compio sopralluoghi una tantum. Mi piace arrivare lentissima in posti dove c'è più cielo che anime, posti limpidi, dove la luce accarezza e i crampi diminuiscono. Mi lascio andare a fantasie riposanti su quello che davvero potrei fare in quei posti se avessi più tempo, sulle infinite vite che mi si aprirebbero se mi fermassi lì, sui diversi passati possibili se fossi nata lì.
In viaggio la mia attenzione da esasperazione diventa parossismo, succhio i colori e gli occhi di chi incrocio, snobbo artefatti umani significanti a favore della vita vissuta, la forma della frutta, le pose nei bar. In viaggio almeno una volta piango disperata, perché ogni rinuncia è insopportabile, e c'è sempre il momento di rinunciare e tornare a casa.

Ormai da diversi anni per viaggiare privilegio le strade oblique, sognando viaggi in bicicletta o a piedi, senza bagaglio o quasi. Non sopporto le transizioni rapide, non in vacanza, e forse ancora meno nella vita. Sono emotivamente lenta almeno quanto penso veloce, i miei sentimenti si srotolano pigri mentre la testa non si ferma mai e poi mai, poi all'improvviso guardo e vedo anche col cuore.

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06 maggio 2008

La legge di Kryder

La legge di Kryder è il corrispondente nel campo dello storage della legge di Moore sui processori, e definisce il tasso di crescita dello spazio disco acquistabile con un dollaro nel corso del tempo*

La legge di Kryder dice che detto spazio raddoppia ogni anno (ogni 13 mesi, per l'esattezza).

Data una situazione ideale in cui avessimo la possibilità di calcolare l'entità in termini di dimensioni in terabyte di tutta la musica mai registrata e tuttora disponibile su supporto rippabile, nonché il tasso di innovazione tecnologica che fa diminuire il costo degli hard disk per kilobyte nel tempo, applicando la legge di Kryder potremmo determinare l'anno in cui il problema del file sharing cesserà di essere un problema.

Calcolo ovviamente impossibile quanto assurdo, ma basterebbe avere una stima della quantità dei dati circolanti al momento su Bittorrent e sul Mulo per determinare almeno l'anno in cui ognuno di noi avrà la possibilità di avere sul suo hard disk tutti i dati (musica, video) circolanti nel mondo. Tutto il cinema, tutta la musica disponibile, di tutti i tempi.

Applicando la legge di Kryder senza i correttivi di cui sopra, nel 2025 dovremmo facilmente di poter disporre di 131.000 terabyte (131petabyte) di spazio a testa per quei 150 euri che costa oggi un disco da 1T.
Secondo me bastano. Ma ricordatevi di eliminare i file temporanei di Windows, se no non ci sta.**




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*Trascurando il fatto che, come la legge di Moore, legge di Kryder si è rotta, ed è comunque ben lontana dal poter essere davvero credibile, almeno nei termini in cui è enunciata.

**E' una chiusura abbastanza cialtrona per far capire che non attribuisco la minima scientificità a questi calcoli?

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04 maggio 2008

Il mio ponte lisergico (in onore di A. Hofmann)

Ho scoperto che attraversare un ponte in bilico tra raffreddore e influenza, sotto l'effetto di tachifludec e aspirine mescolate con notevoli quantità di sauvignon e cabernet e visioni postelettorali di cinema horror, è un'esperienza che non genera memorie chiare e definite.

Incrocia il tutto con dormite pomeridiane inframmezzate da letture a tarda notte su zombie e vampiri, spezzoni di film su zombie e vampiri in altri orari improbabili, la non leggerissima cucina romagnola, aperitivi eterni sotto un cielo bianco e irreale, tempo cupo, freddo e umido alternato a momenti shock di sole caldo e accecante, e quello che avrai sono grappoli di ricordi sfilacciati e nebulosi, tanto da chiederti cosa fosse vero e cosa fosse sogno irrequieto.

Quello che ti resta alla fine è una specie di incubo da dormiveglia durato 4 giorni nel quale non ti è per niente chiaro se quel fritto misto monstre l'hai mangiato tu o era in un film di zombie, se lo Sgarbi Furioso fosse davvero invitato a Anno Zero o il personaggio di un libro sui vampiri, se i tre etti di maiale al latte della cena non c'entrino qualcosa, e se il forzitaliota da spiaggia uscito direttamente dalle pagine di Libero che affermava letteralmente "io voto dei ladri, ma di successo" sia un segno dei tempi, frutto del tuo senso di colpa da voto disgiunto, oppure effetto lisergico del mix di Errori e Orrori assorbito dall'organismo.

Da un weekend così ne esci con un vago senso di nausea, il fegato affaticato e una patina bianca sulla lingua, senza sapere se il vero responsabile siano la tachipirina, il cabernet sauvignon, Sgarbi, i vampiri, il forzitaliota, lo stile di vita romagnolo o il tuo generico, eterno, inaffondabile senso di colpa da pseudointellettuale criptosnob sinistrorso iperlipidico in deriva verso l'isola esotica dell'astensionismo permanente.

La mia parola del mese è "limaccioso". Come la mia lingua, come il grasso rappreso del maiale al latte, come l'etica del forzitaliota, come le alghe del Mostro della Laguna Nera, prossima visione su tutti i TG dell'italico stivale. Olè.

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01 maggio 2008

Tutti da Al Gore giovedì pomeriggio

Penso proprio che approfitterò dell'invito di Sky, che in occasione del lancio di Current TV in Italia ha organizzato un incontro con i blogger, l'8 marzo maggio, a Roma. Da Milano partiamo io, Auro, Lele; a Roma viene con noi Marcellino, mio fratello. Se volete registrarvi in quota Maestrini, indicatelo nel form dove dice "codice invito", però scrivetelo nei commenti così vediamo quanti siamo e il codice progressivo (partite da "maestrini6").

Se invece non vuoi/puoi venire, è possibile comunque proporre una domanda da rivolgere a Al Gore.

Adesso me ne torno al caldo sole della Provenza, nell'orto della gite rurale "Soleiade".

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