quote of the week
il premio per la citazione della settimana va a Ossimorosa, lapidaria nei commenti di livefast:
Nemmeno Tagged mi si fila
Etichette: ossimorosa, quote, tagged
Un diario dove cazzeggiamo annotando onori e orrori della vita su internet (e non solo), dal nostro osservatorio privilegiato di maestrini per caso.
il premio per la citazione della settimana va a Ossimorosa, lapidaria nei commenti di livefast:
Nemmeno Tagged mi si fila
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Davanti alla necessità di cambiare stampante di rete (ethernet), i Maestrini si trovano davanti al solito, irrisolto dubbio: comprare una laserjet e poi farsi spennare dal toner, o comprare una inkjet per spendere poco di cartucce ma farsi poi spennare dalle testine?
In questi mesi sto assaporando l'adrenalina del successo, l'eccitazione sessuale del potere e le endorfine della stima e del lavoro ben fatto.
Etichette: bicicletta, milano, soddisfazioni, traffico
Clicca Luca Vanzella e rimanda il vanz al primo posto dei risultati su Google.
Etichette: luca vanzella, lucavanzella, vanz, vanzella
Ha iniziato Pierluigi di ZeusNews, che ha visto i nostri libri nella vetrina:
della libreria Artè di Torino (quella che si vede nel fim Santa Maradona), in Via S. Francesco, traversa di V. Garibaldi, ed è sempre molto aggiornata.
I furbetti cominciano ad abbondare nel quartierino dell'Internèt 2. Sempre più spesso incontro siti che usano la funzione (comodissima, se usata bene) di importazione dei contatti di Gmail tramite API per forzare la viralità, anche contro le intenzioni dell'utente. L'unica cosa che ti preme è la viralità del tuo servizio? Fai un bel sito 2.0 con un nome 2.0 e costringi il registrante a passare attraverso la procedura di invito ai contatti di mail, con un qualche trick non troppo evidente. In Tagged (già che c'erano potevano chiamarlo Taggd) è il presentarti la lista dei contatti già presenti sul servizio, e sotto, un po' separata, mettere quella dei contatti non presenti con la casellina "invitalo" già checkata (marketer: questo è MALE, sia chiaro). Tu sei lì che passi di fretta, e senza accorgertene invii 500 email di invito che non volevi spedire.
Etichette: tagged pessimo
Io flirto con tutti. Non riesco a sopportare le persone con cui non posso flirtare. Se non flirto con te, non mi piaci o mi metti in soggezione e aspetto che inizi tu. Di solito inizio io, soprattutto se sei donna o gay, perché il flirt perfetto è quello che non punta a niente e si conclude in sé.
La (mia) parola di marzo è: grottesco.
Etichette: autoreferenzialita, mafeverso, parole
Il bell'editoriale di Marco d'Eramo sul manifesto di oggi fa il ritratto di un Papa disperato e solo. Un uomo fuori dalla storia ormai senza contatto con il paese e con il proprio gregge. Sconfitto e ossessionato dal "relativismo etico" - che i suoi stessi fedeli spesso applicano a scelte importanti della loro vita - incapace di comprendere i tempi, si chiude in una "febbre identitaria" che lo allontana ancora di più dal resto del mondo, una disperazione che lo affonda in una sorta di cupio dissolvi.
Etichette: cattolicesimo, chiesa, laicismo, politica, ratzinger, religione, società
Che i dolcificanti e in generale gli additivi di sintesi chimica siano più dannosi - o almeno rischiosi - per la salute rispetto ai loro corrispondenti naturali basta il buon senso a capirlo, ma quanti di noi sono in grado di riconoscere gli additivi dannosi leggendo gli ingredienti sulle confezioni? In particolare ci sono due ingredienti il cui uso è cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni e dei quali in Italia non si parla abbastanza, tanto che non sembra esisterne neanche una traduzione accurata. Domanda: perché sono usati così spesso al posto di grassi naturali e dello zucchero? Risposta (ovvia): costano molto meno, e si conservano meglio.
Etichette: alimentazione, cibo, grassi, HFCS, idrogenati, merendine, nutrizione, OGM, zuccheri
Mio marito porta a casa dalla redazione le cose più strane. Oggi è stata la volta delle mutande Perofil (payoff: cose da uomini) che lanciano il push up per lui:
Speciale costruzione ad effetto push up che assicura un sostegno molto naturale mettendo in risalto le forme maschili.
Etichette: body copy, mutande, riposizionamento
Scrivere di Internet per un mensile non è per niente facile, soprattutto se è un mensile che non si accontenta di parlare di cose già molto sentite. Mi fa piacere che la competizione e la competenza in questo campo si sta facendo davvero serrata: L'Espresso e D di Repubblica mi ciulano tutte le idee (hanno un mese di vantaggio) e l'articolo qui sotto non uscirà; lo pubblico anche se per l'"audience" dei blog è veramente basic.
"I'm not just starting a campaign, I'm beginning a conversation. With you." "Non sto solo dando il via alla mia campagna elettorale, ma a una conversazione. Con te". Con queste parole Hillary Rodham Clinton ha ufficializzato la sua corsa per le primarie: non in televisione, non con un comizio, ma con un video trasmesso sul suo sito Internet e prontamente ripreso da YouTube e dai blogger di tutto il mondo. Sarkozy, il candidato premier della destra francese, ha scelto come consulente di fiducia Loic Le Meur, uno dei blogger più famosi e più abili nello sfruttare la libertà di movimento e di espressione dei blog per consolidare la sua reputazione anche offline. La sua rivale, Ségolène Royal, ha concretizzato online la sua proposta di una democrazia partecipativa: il forum sul sito "Désirs d'avenir" vuole essere il punto d'incontro e di confronto tra le sue proposte e quelle degli elettori.
Otto anni fa un gruppo di pubblicitari e uomini d'azienda ha rivoluzionato il marketing degli anni a venire dicendo "I mercati sono conversazioni", l'equivalente del terzo millennio de "Il medium è il messaggio" di Marshall McLuhan. La "conversazione" è quello che differenzia Internet da tutti gli altri mezzi: ogni giorno milioni di persone lo usano per socializzare e chiacchierare oltre che per informarsi.
Non del tutto inaspettatamente i politici hanno capito e imparato le regole del gioco prima delle aziende: al grido di "le campagne elettorali sono conversazioni" hanno iniziato a usare la rete come megafono per la propaganda.
Se Internet è una grande conversazione a cui tutti possono partecipare, non è detto però che questa possibilità sia una garanzia di successo. Quando Le Meur a Parigi ha imposto con un escamotage la presenza di Sarkozy a Le web3, un convegno da lui organizzato, è stato sommerso da critiche per lo sfruttamento a fini elettorali di un momento di incontro e confronto professionale (a pagamento). Sarkozy si è concesso con un comizio più che tradizionale, senza approfittare dell'occasione di "conversare" con gli esperti presenti: niente domande, nessuno spunto di interesse per la platea internazionale.
A maggio vedremo se e quanto l'abilità nell'uso di Internet avrà pesato sulle elezioni francesi, ma soprattutto nel lungo periodo scopriremo quanto il desiderio di "dialogo" rappresenti una vera evoluzione del modo di fare politica o un semplice strumento di propaganda elettorale. In Italia Paolo Gentiloni, blogger da due anni, ha continuato ad aggiornare il suo blog anche dopo essere diventato Ministro: Ségolène Royal continuerà a discutere la politica governativa online anche in caso di vittoria?
Nell'attesa, emerge un chiaro segnale: Internet è ormai parte integrante della vita quotidiana di chi ha qualcosa da dire, non più solo sfogo ludico di pochi (se mai lo è stato), ma ambito e contesto per qualunque tipo di discussione tra pari.
Etichette: cluetrain, conversazione, elezioni, internet, politica
Etichette: "bad design", convegni, mah
Non so se avete presente quella sensazione, un misto di rosico e di gratitudine, tipica di quando leggi qualcosa che esprime alla perfezione ciò che da tempo pensavi di dire, ma con una chiarezza, una competenza e una sicurezza che tu di solito ti sogni.
Forse la censura non è la soluzione, ma sta di fatto che Dolce & Gabbana, Armani & co hanno abbastanza superato il limite del buon gusto. Da questo momento in poi compro solo capi di stiliste donne, o almeno di brand e designer che non abbiano più e più volte dimostrato di odiare le loro clienti e/o di aver perso il senso della misura.
Etichette: boicottaggio, moda, shopping, sociale
Secondo il mio personalissimo cartellino, la posizione "ok ai Dico, ma sono contrario all'adozione" è sostenuta nel 97% dei casi senza uno straccio di motivazione razionale, da appartenenti alla piccola borghesia, preferibilmente sui tram. Sarò grato a chi vorrà spiegarmi in che modo questa posizione è ragionevole, e quindi convincermi che:
Ci sono poche sensazioni più erotiche del perfetto funzionamento del tuo corpo: lo senti muoversi e accelerare, le gambe spingono, le braccia ondeggiano, i muscoli si contraggono e si rilasciano a seconda delle esigenze. La corsa impegna tutto il corpo, come un amante che non si accontenta.
(pezzo tagliato da "Non giocare con la sabbia, in Hard Blog)
Ehi, tu, sì proprio tu, guarda che lo so che non hai ancora fatto il tuo dovere con Diario Aperto. Stanno tenendo le porte aperte apposta per te, ancora per un po', però non procrastinare oltre e cogli al volo l'occasione di criticare segretamente i Maestrini in un documento ufficiale.
Etichette: blog, diarioaperto, indagini
In questi giorni mi censuro praticamente un post su due. Non mi piace per niente.
Etichette: autocensura, blog, dubbi