I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

30 aprile 2003

Buon Ponte

NAS - I Can

Online il video del nuovo singolo di NAS, con un ritornellino tratto da Beethoven e cori di ragazzini, tra De La Soul e Soul to Soul.
Bello, anche se un po' facile. Ecco il link: http://www.godsson.net/video.html
(Parliamo di Hip Hop, per chi non fosse molto ferrato sul più rivoluzionario genere musicale degli ultimi 50 anni).

Sum'a post

E adesso che abbiamo il patrono, tutto andrà bene: basta troll, basta fregature, avremo la fila di clienti interessanti che finanziano progetti divertenti godendosela pure loro, flame allegre che finiscono davanti a un bicchiere di vino, il GCN ammette "ok, abbiamo scherzato, in effetti ci stiamo comportando come bot senza upgrade da troppo tempo", Metitieri sorride e paga da bere a tutti, Brontolo accarezza i bambini. Abbiamo il patrono, ragazzi, qualcuno da pregare quando butta male, ceri da accendere quando butta bene, medaglietta da regalare ai compagni di blog. Il patrono di Internet sembra che sia Don Giacomo Alberione, prete editore e giornalista (ma avrà avuto la Patente??) beatificato fresco fresco il 27 aprile. Un santo no, non ce lo meritavamo, nonostante i pedofili frequentino in equal modo i tratturi digitali e le parrocchie, ma siamo contenti istess', noi gente di rete siamo nerd di bocca buona, abituati a esser felici con poco: una connessione, fuffa fresca e regolare, una tastiera dal buon tocco.

29 aprile 2003

Messing with Dr. Dream

Per il mio osservatorio sullo spam socialmente dannoso, non posso ignorare questa simpatica istigazione a drogarsi appena giuntami:
"Too Depressed to go to the Doctor? Buy it ONLINE!!! PAXIL, PROZAC, ZOLOFT, WELLBUTRIN, and more!
WHY WASTE YOUR TIME AT THE DOCTOR'S OFFICE? PRESCRIPTION MEDS PRESCRIBED ONLINE AND SHIPPED OVERNIGHT TO YOUR DOOR!"

Per la serie: perché perdere tempo a farsi prescrivere cure da un medico, quando Internet è aperta 24/7? Non fa una grinza.

Direi che Funziona :-)

Appena fatto il test delle affinità su Blog Aggregator, e, a differenza del Mantellini che brontola lamentandosi che il test è rotto, direi proprio che funziona, visto il risultato ottenuto:

I blog con cui puoi avere affinità sono:
http://www.tribook.it

:-)

L'alertBox di aprile (J. Nielsen)

Giusto per tenerli tutti da una parte, mi sa che da oggi traduco e bloggo qui gli alert di J. Nielsen, sempre meno interessanti, ma comunque ottimi per forma (adoro le pillole di informazione) e autorevolezza. A volte mento ai clienti e dico "l'ha detto Nielsen", e loro assentono pure se è la mia ultima pensata partorita al momento*.

"I text ads continueranno a funzionare?
I text ad funzionano molto meglio dei banner, ma è solo perché sono una novità? Quelli dei motori di ricerca manterranno la loro efficienza nel tempo, ma quelli sugli altri siti produrranno risultati solo se si focalizzeranno (focuzziranno, direbbe Dimitri) sulle esigenze degli utilizzatori."

Sul sito il concetto viene espresso e approfondito, e io torno a lavorare alle presentazioni di Webb.it.

*(nota per boccaloni: non è vero, ma mi piacerebbe provare ;-)

28 aprile 2003

Per Una Volta...

Visto che la critico sempre, avevo giurato a me stesso che avrei dato notizia del primo comportamento positivo ed encomiabile di Microsoft, e lo faccio.
Sapere che è coinvolto anche un altro colosso corporate del Lato Oscuro della Forza come Disney fa doppiamente piacere.
La Coalition of Broadband Users and Innovators, di cui fanno parte entrambe insieme anche ad Amazon, sta facendo pressione sulla Federal Communications Commission (FCC) perché con la scusa della banda larga non promulghi leggi e regole atte a favorire la trasformazione di Internet in una sorta di contenitore televisivo. (l'articolo è qui e viene da slashdot).
Avete letto bene: le supercorporation vogliono mantenere il carattere originale della Rete.
Qualcuno dirà che lo faranno per secondi fini, ma intanto le posizioni prese di per sé o sono giuste o sono sbagliate, e questa è giusta.Tra l'altro mi pare che in Microsoft sia in atto una forte spinta interna al cambiamento, almeno nella comunicazione. Speriamo bene.
Anche secondo voi una Microsoft dalla parte giusta della Forza potrebbe essere una mano santa, oppure devo smettere di sognare?

Sport Inutility Vehicles

Era un bel po' che non facevo un viaggio in autostrada, e la tratta rimini-milano mi è servita a capire senza ombra di dubbio una cosa: odio i fuoristrada. Soprattutto quei mostruosi orrori metropolitani chiamati SUV, ma anche tutti i fuoristrada e jeep e gipponi o anche le monovolume particolarmente grosse.E non solo per questioni ecologiche o di sicurezza (inquinano il 30% in più, vanno troppo forte e in caso di incidente sono letali), ma anche per una questione di arroganza simbolica.
Guidare un SUV, in particolare con quei ridicoli vetri scuri che neanche un presidente del consiglio, è come dire io ce l'ho più lungo, è come andare in giro con la pistola: l'arroganza e l'aggressività del mezzo (per esprimere le quali è stato progettato) si riflettono sui comportamenti e sugli atteggiamenti del (sub)umano che lo pilota, a un metro e mezzo di altezza sulle altre auto, segretamente sentendosi un po' coglione.

Arieccoci

Vacanze finite :-(

25 aprile 2003

Non Piove più :)

Rallegrata da un giornale locale (cioè riminese) che ogni giorno titola con estro e comicità involontaria tutta provincial-romagnola (l'altroieri "Il Meteo fa del Terrorismo", ieri "Turisti: Sono Pochi e Non Spendono Molto"), la mia breve vacanza al quasi-mare si farà ricordare più che altro per un temporaneo abbandono della Zona (e questo per dire quanto le mie attività marinare siano eccitanti).
Consolante verificare che con una settimana di bagordi (tra poco, a pranzo, rosette e faraona arrosto - yum!) ho ripreso meno di di un chilo, dei quasi otto persi dall'inizio della dieta.
Sialodatobarrysearssempresialodato - amen.
Aggiornamento da un Internet Café a prezzi da strozzinaggio. Cara Daimon, è ora di farsi il portatile bluetooth.

21 aprile 2003

Piove :(

Niente bagno in mare, niente gita in campagna, però la mamma ha fatto la pasta al forno con le melanzane :)

20 aprile 2003

Dopo pranzo

Burp :)

Buona pascua da Taranto

Non ci sono stati santi: Natale senza la mamma, ok, "però vieni a Pasqua". E tra SARS, guerre e pestilenze non è in effetti un gran sacrificio rinunciare alla Thailandia o altre mete trendy e prendere l'Eurostar (nove ore di libri e relax) per tornare nel borgo natio, tra coccole, sole caldo e complimenti, e se continua così (il tempo) domani faccio il primo bagno a pasquetta, come quando ero gggiovane (ho vissuto qui fino ai 18 anni). Come ogni volta, tornare in questa città mi colpisce per i prezzi (un caffé 50/60 centesimi di euro, mezzo chilo di pasticceria mignon sei euro, una rosa un euro, ma quel fioraio lì "è carestoso, sei pazza?") e per gli sguardi degli uomini, soprattutto quelli anziani, che ti si mangiano con gli occhi e mormorano a mezza bocca frasi irripetibili. Affascinanti anche i residui di fiducia da piccolo paesino: Taranto cuba circa 300.000 abitanti, ma quando compri i pasticcini e la commessa ti dice "sei euro", tu vai alla cassa e dici "sei euro" e nessuno controlla, affascinante, vero? Pure dai Princi è così, a momenti te lo tatuano in fronte, lo scontrino.
Poi c'è il pranzo di Pasqua che sta preparando mia madre, che potrebbe sfamare un quartiere di Bagdad e invece si accumulerà sui miei fianchi, e i momenti imbarazzanti: i vecchi compagni di liceo che non riescono a non farti capire che sono meravigliati che oggi ti ciulerebbero di corsa (al liceo ero una specie di esemplare subumano, un metro e ottanta di imbarazzo in una città del sud piena di nanette sexy) e soprattutto le "signore dell'ascensore", che a 33 anni insistono a comunicarti che "sei tanto cresciuta" (sic), salvo poi rendersi conto, rinculare e partire con il tormentone "e bambini, quando?" che se non fosse per mia madre racconterei storie tremenderrime di sterilità e malattie indicibili.
Insomma, sono qui da 18 ore e non so come mi sento: ne parliamo dopo l'agnello (al forno, al sugo e ai carciofi, "un assaggio di tutto", dice mia madre).

18 aprile 2003

Mappa e Territorio


Un po' troppo esplicita, la metafa?

Professionisti del Trolling

Ieri sera in TV guardavo esterrefatto il comportamento molesto, aggressivo, sterilmente polemico e irritante di Carlo Rossella (direttore di quel gioiellino di alto giornalismo che è il trash magazine Panorama).
Oltre a esserne istintivamente e umanamente repulso, c'era qualcosa che mi ronzava per la testa: dove ho già visto questo tipo umano? Sentivo che mi era molto familiare ma non riuscivo a identificarlo. Poi l'illuminazione: ma certo, è un troll.

E mi pare evidente che esiste una categoria di troll televisivi che sono lì principalmente per sviare il dibattito dai binari del sensato e comprensibile su quelli della polemica gratuita e del litigio basato su pregiudizi ideologici. Mi sembrano inoltre bravi a trolleggiare Giuliano Ferrara (con le sue semplificazioni di apparente buonsenso da bar), Klaus Davi (chi?), vari esponenti politici quali Vito, Schifani, Capezzone.
(Sono tutti di centrodestra, mi si dirà. Certo, e non vedo perché mai dovrei essere bipartisan).

Scopo del troll, in TV come su Usenet, è di creare confusione, alimentare le flame, e - utilizzando mezzi quali l'aggressione, i più beceri luoghi comuni, le emissioni vocali sopra la media e il paradosso provocatorio - impedire il ragionamento sensato e costruttivo.

Cenare fuori

Ieri sera sgarro settimanale alla Zona per provare il Lucca di Via Panfilo Castaldi, ristorante tosco-francese abbastanza scic e pretenzioso. Il giudizio è neutro: così so cucinare anch'io, è molto bello mangiare in un ambiente elegante, specchi e lampadari e candele e non dover lavare i piatti dopo, ma ne vale la pena solo se paga qualcun altro :) (42 euro a testa primo-secondo di pesce e dolce) Inquietante e affascinante uno dei camerieri, che ha flirtato ai confini della realtà con il Manz offrendogli-negandogli-regalandogli una sigaretta, riuscendo immediatamente dopo a litigare con un altro commensale, con urla e abbandono di tavolo. Peccato che erano in un angolo, mi avrebbe divertito vedere la stessa scena al centro del locale.
Il miglior ristorante di Milano per qualità prezzo accoglienza rimane lo Xe Mauri, ma meglio non dare istruzioni per trovarlo perché ha pochi coperti :> Validi anche l'Osteria della Bruna, il Sukrity e il Ditirambo. Fare esperimenti sta diventando un po' troppo costoso.

17 aprile 2003

Mondi persistenti

Interessante articolo di Pat Bateman su "La vita ai tempi di The SIMS", che riprende anche i temi sociali da noi accennati in "pillola blu o pillola rossa?". Continua a esserci tantissimo snobismo e mancanza di curiosità nei confronti di chi gioca sul serio, ma per fortuna gli appassionati sembrano fregarsene. Si parla sempre troppo di shooter e di splatter, quando moltissimi giochi (soprattutto i MMORPG e i giochi di ruolo) richiedono un impegno e un'elasticità mentale e fisica che sconfina nella matematica pura :)

NB: consigli per un commento stronzo: suggerire che autocitarsi non è elegante :>

Calimero

Sono mesi che Fassino si lamenta che di qualunque cosa faccia o dica, ai suoi elettori non va mai bene.
Possibile che questo non gli suggerisca niente?

16 aprile 2003

Dolore

ICQù non mi vuole piùùùù :(

:-(

Dogana, mon amour

E' un po' che non si parla di globalizzazione e forse - f o r s e - anche i media e i politici hanno ormai digerito che il movimento new global (di cui mi sento parte integrante e convinta) non combatte la libera circolazione delle persone, idee e merci, ma solo le sue conseguenze peggiori: libera circolazione di armi, evasioni del fisco e dei diritti dei lavoratori. La dogana è forse il miglior simbolo della globalizzazione: ha una sua utilità, ma risulta alla fine un pesante limite per la libertà personale senza reale vantaggio per la comunità e senza costituire un reale deterrente per il crimine.
Tanti giri di parole per arrivare a dire che i miei libri e dvd ordinati da Amazon il 6 FEBBRAIO mi sono arrivati IERI (15 aprile), non solo perché Amazon si è un pelo incasinata, non solo perché ho scelto la consegna più lenta (ed economica) che c'è, ma soprattutto perché sono stati fermati in dogana. Ora, io sono una cittadina ligia alle leggi, e se c'è da pagare pago, però da pagare c'erano la bellezza di 2.84 euro, che non credo arricchiscano il paese di cui porto con orgoglio la cittadinanza, anche perché tra lavoro, fax e spedizione credo che allo stato costino dieci volte tanto.
Non è solo il mese e passa di ritardo a infastidirmi e a dimostrarmi che questa istituzione medievale è ora che vada in soffitta: i benedetti 2.84 euro (su 71 dollari totali) li ho dovuti pagare con un vaglia (solo la parola impolvera) e la ricevuta della dogana è una roba che se oggi trovo cinque minuti la scansiono e la metto qui. Se fossi napoletana, la venderei a un giapponese per migliaia di euro come reperto borbonico, scritta a mano con scrittura borbonica, su quella carta pallidina giallina velina tipica di certi documenti (un po' stile catasto), tutto un fiorire di visto conforme e considerato conforme, timbri, registri e bollette.
Quattro anni fa in Francia mi sono sentita inferiore perché loro avevano i francobolli adesivi, oggi mi sento finita in Timeline di Chrichton, ostaggio di un paese tanto moderno e globalizzato nei modi quanto vetero nelle istituzioni.

Insofferenze # 2

Odio con tutte le mie forze andare in bici quando c'è vento. Mi incazzo come se ce l'avesse con me.

15 aprile 2003

Adoro le one-line

Signori, Brontolo da oggi è il mio mito :)

Internet da Viaggio - Tools per la navigazione veramente mobile (Tools & Tips)

Se Mozilla Rules, Phoenix non è da meno. E' online la versione 0.5 ("milestone", quindi l'equivalente di una beta avanzata in un progetto non giunto ancora alla prima versione ufficiale) di Phoenix, ovvero il browser open source basato su Mozilla che ha l'interessante caratteristica di essere molto leggero (6 mega zippati per lo scaricamento, 11 Mb una volta decompresso) e di girare da dentro la sua cartella senza bisogno di una vera e propria installazione. Il che lo rende perfetto per stare su un CD da viaggio ed essere rapidamente copiato su qualunque PC ci si trovi a lavorare (non so segiri direttamente da CD, ma non è da escludere).
A cosa serve? Serve che su un miniCD da 160 Mb ci si riesce a far stare il browser con tutti i bookmark, il programma di posta (the Bat, russo, leggerissimo) e il newsreader (X-News) senza bisogno di installare veramente alcunchè sulla macchina ospite, al massimo un paio di cartelle che poi si possono cancellare (e volendo resta un sacco di spazio per il MAME e le ROM dei giochi :-)
Veloce, pulito, sicuro.

Il sol dell'avvenire io ce l'ho dentro

Ah, questi vetero che guardano la vetrina e non la carta di credito: combattendo le commesse furbe e prepotenti io compio una profonda rivoluzione situazionista, orientata ad abbattere le barriere tra produzione e consumo, punto di transizione il taccheggio, punto di arrivo il saccheggio!! Come puoi non capirlo?

Spandimerda

La rubrica Mystery Shopper di mafe è quanto di più snob e spandimerda abbia mai visto su un blog: fare shopping in boutique iperstronze è già una roba di cui vergognarsi, ma vantarsene pure pubblicamente è da esilio in Siberia. Ma tornerà la rivoluzione socialista un giorno, e allora le fashion victim avranno l'onore di poter ripavimentare la strada verso il sol dell'avvenir.

Blogger sucks, Mozilla rules

Passando da "draft" a "current" Blogger mi aveva cancellato il post precedente (e il mondo ne avrebbe sofferto). Grazie alla potente history di Mozilla l'ho recuperato, e i posteri sapranno tutto dei miei pomeriggi di shopping.

CVD

Poche balle: gli universi paralleli esistono, semplicemente perché non possono non esistere, e stanno a 10metri alla ventottesima di distanza da qui. D'altra parte l'abbiamo sempre sospettato.
Adoro quando la scienza ha il coraggio di farsi filosofia e adottare la speculazione razionale come strumento di indagine. E adoro quando leggendo Scientific American mi sembra di leggere Douglas Adams: "Space appears to be infinite in size. If so, then somewhere out there, everything that is possible becomes real, no matter how improbable it is."

Mystery Shopper/1

Ho deciso di mettere la mia esperienza di cliente timida ed esigente al servizio delle masse: commesse prepotenti e maleducate, tremate, in negozio vi ho sorriso e ho sofferto, ma qui mi vendico :)

Bossi, Via Solferino, Milano
Non sono mai entrata, però voglio iniziare parlando bene di qualcuno: vendono biancheria per la casa figa, negozio enorme e accogliente, quadrettini, pastellini, tovagliette all'americana. Mi hanno conquistato appendendo al loro balcone una tovaglia con i colori della bandiera della pace, che anche se adesso non fa più tendenza rimane un bello stendere :)
Max Mara, Corso Vittorio Emanuele, Milano
E' sempre un terno al lotto, e stavolta mi ha girato male: biondona con aspirazioni da bellona, scazzata. Se non stavo attenta mia suocera andava al matrimonio del figlio in una specie di tuta sadomaso nera, e all'improvviso in negozio non c'era niente da provare. Pericolosissima, per l'autostima ma anche per il guardaroba.
Luisa Spagnoli, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Sempre in giro con la suocera. Un po' di fretta all'ingresso, competenti, pazienti e gentilissime nel negozio vero e proprio al piano di sopra. Un premio speciale a queste commesse alle prese con le vanità e i rotolini di signore un po' avanti negli anni e prontissime a dare la colpa ai vestiti dei difetti dei loro corpi.
Marella, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Notevole professionalità e gentilezza: non capisco come mai da Max Mara mandino le più stronze e incapaci, visto che è il brand più forte.
Marina Rinaldi, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Hanno fatto felice mia suocera: "signora, lei è troppo magra per trovare qui qualcosa che le stia bene" (è un negozio solo taglie forti). Dieci più alla trasparenza.
La Rinascente, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Qui le commesse sono poche (per fortuna) e sembrano perennemente farsi i cazzi loro. Per chi come me ha paura di loro è un vantaggio, ma le rare volte che hai bisogno di chiedere qualcosa hai l'impressione di dover chiedere un piacere personale.
Blunauta, Corso Garibaldi, Milano
Ottimo rapporto qualità-prezzo, commessa gentile, sorridente, non invadente, presente quando serve. Tornerò spesso.

14 aprile 2003

Mazz-urca per Emergency

Faccio mia senza esitazione la campagna di Tequila: i 10 euro che (non) spenderemo per il libro della Mazzuccato, diamoli a Emergency.
L'unica utilità di questo "Diario di una blogger" è che è l'ennesima prova oggettiva che non è tutto oro quel che è stampato :> La Mazzuccato ce l'avrà, la patente di scrittrice?

Il resoconto di GionniPeppe che, a differenza di noi, era a BlogAge è abbastanza sconcertante.
Lasciando perdere commenti su affermazioni del tipo "diciamocelo, Internet ha fallito nel suo intento di far comunicare le persone" sui quali stenderemmo un pietoso velo, ci piacerebbe che si facesse una volta per tutte piazza pulita di un equivoco che si trascina da tanto tempo da poter essere ormai solo voluto: l'inattendibilità dell'informazione in Internet. Per quanto tempo ancora vogliamo portarci dietro questo cadavere di argomentazione, che puzza già da parecchio? Concetto che dimentica (volutamente) un paio di questioni affatto irrilevanti, e cioè che:

a) i blog non sono la stampa (e bloggare non è fare giornalismo, ringraziando Dio o la vostra divinità preferita). Carmilla, Quinto Stato e altre ottime risorse sono webzine (che danno notizie e fanno informazione) e non blog. I blog non danno notizie: elargiscono visioni personali sul mondo, nel modo più personale possibile. E la credibilità sui commenti si conquista sul campo, no? Non in base a categorie di giusto e sbagliato.
b) la stampa è inattendibile come qualunque altra fonte di informazione (ovvero l'attendibilità non esiste, e questa non è soltanto una posizione filosofica ma un dato di fatto che viene ahinoi dimostrato ogni giorno).

Quando i blog fanno informazione, crediamo sia bene per tutti che quest'informazione rimanga personale, senza pretese di obiettività, senza fonti altre che non la propria testa. Così rimarranno e diventeranno ricchezza per tutti, che di agenzie stampa (peraltro a loro volta poco "attendibili") è pieno il mondo.
(Mafe + Vanz)

12 aprile 2003

Autopsie

Morto per morto, ieri sera me ne sono rimasta a casa e ho guardato CSI, la fantastica serie sui medici legali, una specie di ER dei morti. A Blog Age nel frattempo avveniva quello strano fenomeno per cui, ogni volta che si parla seriamente di qualcosa, invece di farla, si segnala agli appassionati che è tempo di passare avanti. Non sto cazzeggiando, e che io ci fossi o meno è decisamente poco importante: quello che mi preme è affermare un principio, giusto per annotarlo da qualche parte. Non leggo le interviste ai registi o agli scrittori. Adoro le biografie di chi è già morto, non di chi è vivo. Ieri sera è andata in scena la vera fuffa: blogger che parlano di qualcosa che, per sua natura, è vivo se viene usato, scritto, commentato, non "dibattuto". Mi sarebbe piaciuto stringere mani, sfiorare guance, scambiare battute, associare facce, ma facce e mani di persone, non di "blogger", intorno al tavolo di un ristorante, come ogni vero raduno che si rispetti e che abbia valore, quel valore umano per cui leggo i "diari autobiografici" di sconosciuti :)
Spero che capiti presto :)

10 aprile 2003

L'ultima parola su Blog Age

Ecco, il commento di Stefano Porro mi ha tolto ogni dubbio residuo :)
Non mi sento all'avanguardia, non sono una persona seria e non credo ci sia nessun bisogno di portare i blog fuori da Internet, visto che imperversano da mesi su qualunque media e anche mia mamma è felice che può dire alle sue amiche "mia figlia ha un blog e fa bookcrossing" e tutte annuiscono felici e un pelo invidiose.
Grazie a Quinto Stato (che leggo) e a Il Manifesto (che compro) per il pensiero :)

09 aprile 2003

Banali coincidenze

Quando si è in missione per conto di Dio, come Bush, si salva una sola prigioniera: bianca, carina e proveniente da un paese che si chiama Palestine. E poi però ci si toglie qualche piccola soddisfazione: che voglia avevano di sparare contro i giornalisti in un albergo che si chiama - toh - Palestine?

La parola definitiva su Blog Age

La parola definitiva su Blog Age per noi l'ha scritta Marco di Blog.it. E' come se a un incontro sulle community spontanee si invitasse Atlantide, Digiland e Virgilio, invece di it.arti.cinema, Fabula e Woobinda :)

08 aprile 2003

Blogpalle

Sono tre o 4 giorni che qui a Tribook ci scotta in tasca un commento su questa questione che parrebbe annosa (vista da qui, solo noiosa) dei rapporti tra blog e giornalismo (machissene), e soprattutto su una certa deprimente istituzionalizzazione della blogosfera, e sulla sconfortante autoreferenzialità dei blog di chiara fama (oltre che del parlar sempre e solo del proprio lavoro, che guarda caso è sempre il giornalismo).
Poi un po' per pigrizia, un po' per buon vicinato e un po' perché in fondo non è che sentissi tutta sta urgenza di elargire al mondo il mio punto di vista sulla questione, me lo son tenuto sempre in tasca. Ora che finalmente qualcuno ha il coraggio, la voglia e la pasiùn per parlare fuori dai denti, mi accodo vigliaccamente alla critica, da buon cialtrone abbracciandola pienamente a metà.

Insomma, davvero, che PALLE con queste masturbatorie interminabili discussioni su dove va il weblog e dove va la new economy e dove va il giornalismo e dove va la Lucarelli. Ecchissenefrega. (Chi sia poi sta Lucarelli devo ancora capirlo).
La Casa della Cultura poi è un ambiente malsano e claustrofobico, infestato dagli spiriti di tetri, noiosissimi e probabilmente jettatòri pensatori della sinistra istituzionale, e secondo me come scelta porta anche un po' sfiga, per cui mi sa che se mafe riesce a vincere i suoi istinti presenzialisti noi (o almeno io) vado al ristorante, che mi sembra un programma più sensato e ricco di immediate gratificazioni. Chi vuole aggregarsi, aggreghisi.

Cosa ci stia a fare qui a fianco il bollino "questo blog partecipa a" è una domanda stupida, quindi non fatecela.

Sì, belli i commenti, ma...

... e se poi nessuno ci caga?

:(

Tristezze diessine

Ho trovato parecchio triste ieri vedere Fassino ricordare a Cofferati che è la Direzione del Partito "il luogo in cui le decisioni vengono assunte unitariamente". L'affermazione aveva lo scopo di accusare sottilmente Cofferati di rifiutare il confronto all'interno del partito portandolo invece sui media, ma a parte il tono sinistramente sovietico di quell'avverbio ("unitariamente": e se c'è dissenso che succede?), se io fossi ancora un elettore DS (non lo sono più da lungo tempo) mi sentirei genuinamente offeso.
E' mai possibile che ancora non ci si renda conto che il "luogo" in cui si prendono le decisioni sulla linea politica e sui leader, che sia unitariamente o meno, deve essere la base? Come può il principale partito della sinistra italiana essere ancora così sovieticamente rigido, burocratico, arroccato in difesa dell'autorità e delle gerarchie interne?
Ricordo che dopo il sondaggio nelle sedi di partito in cui vinse Veltroni e fu invece imposto d'Alema a Segretario, mio padre smise di fare la tessera e andare a lavorare gratis ai festival, e lui tutto sommato era uno di quelli che seguivano la linea senza discutere. Se l'obiettivo di questi autoritarismi è cancellare una tradizione politica e smantellare la base elettorale, direi che siamo a buon punto.

07 aprile 2003

Mi sento solo

Mafe dobbiamo mettere su i commenti: siamo ridicoli a star qui a arringare le folle senza feedback. Questa non è comunicazione su Internet: così senza dialogo sembra più una raccolta di editoriali per special people :-P

Privacy

Comprar casa è una menata, soprattutto quando sei attaccata alla tua e qualunque altra ti sembra fredda e poco accogliente. E' una menata per i prezzi, per quella calamità naturale nota come "agente immobiliare", per il carico d'ansia che ti porti dietro tra ipoteche, notai e catasto. E poi c'è da andare a vederle, le case, attività che quando si è schiave di una fantasia malata come me basta un niente e sfocia nell'horror.

Ho molta paura, per esempio, di scoprire che conosco chi vive nella casa che vado a vedere, e dovermi sottoporre all'amarcord inevitabile dell'ex compagno di scuola, o scoprirlo in modo obliquo, tipo vederlo in una foto, magari uno che ho molto amato e ha sposato una che mi stava sulle palle (avevo anticipato i miei contorsionismi immaginari).
Provo vergogna per gli abitanti delle case tristi, arredate senza gusto e magari con sfarzo, lasciate andare o con cattivi odori. Il ribrezzo è totale poi quando scopro che visiterò una casa insieme ai suoi attuali abitanti: se morirò di tristezza, sarà in una situazione tipo "scusi, sa, ma i cani hanno appena cagato sul terrazzo", e tu cerchi di calcolare i metri quadri scartando le feci e tappando le narici. O tipo "c'è il bambino che dorme, la faccio entrare lo stesso" (in cannottiera, pallido e grassoccio, moccio al naso, cattivo odore) "c'è mio marito che mangia" (in cannottiera, catenone, schizzi di sugo e baffi arrossati, dio, sarà mica sangue?".

E anche oggi, casa buia e triste che più buia non si può, aggravata da una'armata di bambole di quelle tipo veneziane, ad altezza di bambino, con gli occhi tondi, di cui ho un sacro terrore da sempre, e una collezione di pizzi, soprammobili e decorazioni e anche scritte tipo "Quando entri, saluta, quando esci, fatti i cazzi tuoi" e, tocco finale, la padrona di casa assorta in uno di quei programmi che danno i numeri del lotto che controllava di aver vinto, con una mazzetta di giocate alta così.
Rodotà, dì qualcosa, che questa è invasione della privacy, e se tu non parli, agenti immobiliari, vi supplico, non ditemi più cose tipo "erano una bella famigliola, stanno divorziando" (credo alle energie negative e positive) o "e poi qui per i bambini è un paradiso" (odio i bambini) e sopratutto NON DESCRIVETEMI QUELLO CHE VEDO :)

Bisogna crederci

Audiblog chiude. Lo apprendo da Manteblog, che giustamente si rammarica del termine del servizio. Anch'io, però mi permetto un dubbio, che vorrei rivolgere a chi ha deciso la chiusura.

A me l'idea piaceva e continua a piacere: l'ho votato quasi tutti i giorni e avrei continuato volentieri a farlo; per questo mi permetto di essere un po' dubbioso riguardo alla facilità con cui si è buttato via il progetto: idee così, che partono necessariamente dal basso e in dimensioni molto limitate, più che di risorse economiche hanno bisogno di pazienza e di perseveranza. E di tempo investito a perdere, certo (anche se non credo che Audiblog richiedesse risorse enormi).

Si tratta di servizi che crescono grazie al passaparola: è un sistema che non consente di ottenere gli enormi numeri di visitatori di cui si vantano alcuni servizi (quelli che sparano di avere "community di milioni di utenti" e che in realtà hanno solo un grosso database di registrati) ma che garantisce un'alta fedeltà e ottime percentuali di ritorno sul sito, e di soddisfazione. Lo dico perché l'ho visto succedere: a far partire Filmagenda ci abbiamo messo tre anni, nei quali l'abbiamo fatto come continuiamo a farlo tuttora: a gratis, ma con soddisfazioni costanti e sempre crescenti.

Con i progetti dal basso e senza finanziamenti ci vuole molta pazienza, ci vuole il crederci, e ci vuole soprattutto l'umiltà di apprezzare anche una ristretta cerchia di utenti: sono comunque persone che ti stanno dedicando il loro tempo e la loro fiducia; a lungo andare la loro fedeltà ripaga, sia in termini di crescita di utenza reale (e non quella mordi e fuggi da banner) che - soprattutto, consentitemi - di soddisfazioni umane.
Se invece il punto è che si voleva davvero andare da subito a fare concorrenza a Auditel, allora certo, la delusione è comprensibile, ma a quel punto forse si è sbagliato qualcosa fin dall'inizio.

"Aziende in ascolto" su Pubblicità Italia

Sul numero 12 di Pubblicità Italia trovate "Aziende in ascolto", un approfondito e interessante dossier sulle community usate come strumento di marketing. A garanzia dell'utente , il mio punto di vista :)
Scherzi a parte, la formula è davvero interessante: questa testata per scrivere questi dossier organizza delle tavole rotonde su invito, mettendo insieme decisori di vario tipo (aziende, mezzi, editori, consulenti). Dal dibattito viene fuori una posizione molto più variegata e approfondita della semplice inchiesta giornalistica, con spazio per le opinioni più diverse e non troppo omologate: se hanno invitato me, che sono spigolosa, scomoda e terrona, potete essere sicuri che per una volta non hanno voluto spianarsi la strada :)

06 aprile 2003

Insofferenze/1

Non sopporto di asciugare le mani sotto il getto d'aria calda: ci vuole troppo tempo e il rumore è insopportabile.

Brividi Nucleari

Fottendosene della presunta maggiore consapevolezza del popolo di Internet rispetto a quello analogico, questo sondaggio di CoffeeCup dimostrerebbe (qui c'è il campione) che gli americani restano tuttora favorevoli alla guerra. E il 61% non è poco. Ma la cosa che mi fa veramente venire i brividi è il 24% che ha risposto sì a questa domanda. Chi l'ha detto che gli internauti sono più colti, liberal e generalmente meno coglioni della media? E soprattutto, perché mai dovrebbero esserlo? (secondo me c'entra anche che sono quasi tutti maschietti).

05 aprile 2003

There's No Place Like Novistrana.com

Delizioso il sito finto-istituzionale collaterale al gioco action-adventure Republic: the Revolution. Lo sviluppatore ha messo insieme questo gioiellino di satira vetero-sovietica che merita davvero una visita.

04 aprile 2003

Spiacevoli Sensazioni

Tornando sul sito di Reporters Without Borders (o Sans Frontières per i francofoni) dopo molto tempo dall'ultima visita (occasione per farlo, un post di Weblogz) mi fa davvero un effetto straniante vedere nella schermata iniziale, sulla mappa della libertà d'informazione nel mondo, un'italietta piccola piccola che spicca in color grigio scuro, il colore dei "notevoli problemi per la libertà di informazione". In tre anni di governo, Berlusconi è riuscito a farsi condannare da Amnesty International per violazione dei diritti umani (Genova), a far finire l'Italia nella lista nera di Reporters Sans Frontières e addirittura a far ipotizzare all'Onu l'invio di una commissione di controllo in Italia, se non ricordo male sulla regolarità delle elezioni. Come diceva quel tale, saran coincidenze ma coincidono.

Nota a margine dedicata all'antiamericanismo di preconcetto: secondo RSF la situazione della libertà di stampa negli Usa è soddisfacente o piuttosto buona, quindi meglio preoccuparsi prima di tutto delle proprie travi.

La Traviata di Lella Costa

Lacrimoni e grandi risate ieri sera, al Paolo Grassi di Milano, con una grandissima Lella Costa catarrosa ma in splendida forma, "la voglia di palcoscenico supera la cattiva salute". Per raccontarvi lo spettacolo rubo le parole alla mia amica Barbara, che ha ben saputo sintetizzare l'emozione e la rabbia positiva di due ore e mezzo di monologo pro e contro, una rappresentazione della "vigile ripugnanza" di cui la Costa è una delle migliori espressioni italiane, a favore di chi pensa che si possano cambiare le cose, contro chi ci racconta da secoli che "la guerra e la prostituzione esistono da sempre e sempre esisteranno". Non un monologo di stampo televisivo, ma un vero spettacolo teatrale, forte di un'interprete dalla fisicità insospettabile ma anche di una regia creativa e capace (Vacis).

Nel versante "grasse risate intelligenti", un buon motivo sul perché ogni giorno migliaia di ometti pagano una donna per far sesso: è l'unica situazione in cui l'eiaculazione precoce è un valore molto apprezzato dalla partner :)

La Googlizzazione dei Significati (pescato da Slashdot)

Register ha un articolo piuttosto interessante sull'effetto di Google sull'attribuzione di significati imprecisi alle parole, partendo da un blog americano che grazie a Google avrebbe snaturato il senso del neologismo "seconda superpotenza" (coniato con riferimento al movimento pacifista). Il pezzo fondamentalmente mette in discussione l'autorevolezza automatica attribuita dal PageRank di Google agli autori dei blog, semplicemente in virtù dei click e dei link.
Per fare un esempio: se Wittgenstein definisce in modo erroneo o non obiettivo un neologismo, cosa comporta il fatto che una definizione errata appaia al primo posto di Google? Il popolo della rete è stato in qualche modo truffato? (inserire qui un disclaimer a piacere sulla indiscutibile correttezza di Luca Sofri)

03 aprile 2003

Il festival dei film dedicati alle bici

Da ciclista urbana e da cinefila accanita non posso non linkare questo The Bicycle Film Festival, un bizzarro premio dedicato ai film "with a strong theme or character of bicycles". Le regole sono chiare: minimo un minuto, qualunque formato, qualunque genere. Non valgono i film con pochi minuti di scene di bici, anche se belle.

Ci vorrebbe Guia Soncini

Ci vado a Blog Age? Non ci vado? Dico che vado e poi vado al cinema? Dico che vado al cinema e poi invece scendo nella cripta? Ci vado e dico a tutti che sono Selvaggia? Ci vado e dico a tutti che sono Mantellini? Guia, come mi vesto? Come mi comporto?

E' bello vedere come il grrrrrl power solleva polveroni alzando un sopracciglio :)

Microservi

Non c'è niente da fare: per quanti sforzi facciano per dotarsi di modalità e forme di comunicazione umane (e ne stanno facendo), a Microsoft c'è sempre qualcuno che, preso da raptus aziendalista, riesce a rendersi ridicolo, sputtanando in tre minuti mesi di attenti sforzi di comunicazione dell'azienda. Cito: "We do view Google more and more as a competitor. We believe that we can provide consumers with a better product and a better user experience". Detto da uno che lavora a MSN, poi, è davvero comico. Segnalato da Slashdot.

Le Rapaci Unghie

...del marketing d'assalto si interessano ai blog. naturalmente ce l'aspettavamo tutti, ma leggere cose così, ammesse esplicitamente, mi dà parecchio fastidio:

One technique that was not available to publicity seekers and brand builders five years ago but now is seen as a way to influence the public is Weblogs, or "blogs" for short. These self-published Web diaries are creeping into the public eye as legitimate, if quirky, sources of news and information. By influencing blog publishers, a company can relay its message to the public and pick up some credibility along the way, according to Denise Garcia, a research director focused on online marketing at Gartner. "The best campaigns, whether it's e-mail or advertising or something more subversive, all rely on context to get their message across more effectively," Garcia told the E-Commerce Times. "A consumer's perception of a product message is directly impacted by where they're getting it from."

Probabilmente non hanno idea delle sfanculate che si rischiano nella blogosfera con certe operazioni.
Da (ugh!) ECommerce Times, paraculata del NYTimes per aggraziarsi gli inserzionisti.

02 aprile 2003

Bovisa Bye Bye



Io sono un asso a dimenticarmi le fonti, ma sono sicuro di aver letto da qualche parte che c'è un piano di parecchie decine (centinaia?) di milioni di euro finanziato dalla comunità europea per la "riqualificazione" della Bovisa, storico quartiere operaio (ora postindustriale) milanese dove noi di Tribook abbiamo installato il nostro caldo nido. Che ce ne sia bisogno si può anche essere d'accordo: le mostruose fabbricone in disuso che io trovo tanto romantiche possono apparire fastidiose all'occhio del cittadino perbene, però il craxismo ha insegnato che quando metti una roba in mano agli architetti milanesi (e la sede del Politecnico è proprio qui dietro) sai come cominci ma non sai dove vai a finire, come dimostrano i famigerati pali della luce storti, probabilmente progettati sotto gli effetti di una notte di baldoria.
Insomma, io per la Bovisa ho paura. Che la dipingano color pastello. Che la riempiano di pali storti. Che la tappezzino di manifesti di Prada. Che si riempia di "Glamour Café". Sarò antimodernista, ma non voglio.

Mozilla 1.4

Doveva uscire venerdì, ma la nuova versione (1.4) di Mozilla (cioè IL browser) è già sul sito. Non gli si sta dietro. Gestione dei bookmark migliorata, scrolling liscio, nuovo filtro antispam (funziona!) e blocco dei pop-up migliorati, oltre 1000 minibug corretti. Corri corri in tutta fretta.
PS: mi hanno fatto notare che ho dimenticato di sottolineare che è un'alpha, quindi i pavidi si regolino. Io sono un temerario quindi le alpha le installo, ma voi siete avvertiti.

BlogBar

Era da immaginare che l'avrebbero fatta, ed era altrettanto prevedibile che avrebbe funzionato solo su Internet Explorer. Ma è possibile che Google e Blogger queste cose non riescano a svilupparle anche per Mozilla? Ci sarà una ragione tecnologica a me incomprensibile? Comunque la Blogbar è qui.

I net-kook

La tassonomia dei personaggi di Usenet si arricchisce: è in via di completamento la definizione precisa di "pirla brillante" e di "tennnico", e su it.cultura.cybersocietà scopro questo interessante thread sui net-kook.

La definizione di Seastorm è "Un personaggio che sostiene una tesi (non di rado pazzesca od insostenibile) in maniera fanatica, insistente, ripetitiva, offensiva eccetera. Lo differenzia dal troll soprattutto il fatto che *crede* davvero a quella tesi."

In fondo, siamo tutti un po' net-kook :)

Hoax Storici

E ora il momento dell'edutainment: per la serie "Storia dei Media", Slashdot segnala - e io doverosamente rimbalzo - questo Top 100 April Fool's Day Hoaxes of All Time

01 aprile 2003

Mistery Shopper/1

Ho deciso di mettere la mia esperienza di cliente timida ed esigente al servizio delle masse: commesse prepotenti e maleducate, tremate, in negozio vi ho sorriso e ho sofferto, ma qui mi vendico :)
Bossi, Via Solferino, Milano
Non sono mai entrata, però voglio iniziare parlando bene di qualcuno: vendono biancheria per la casa figa, negozio enorme e accogliente, quadrettini, pastellini, tovagliette all'americana. Mi hanno conquistato appendendo al loro balcone una tovaglia con i colori della bandiera della pace, che anche se adesso non fa più tendenza rimane un bello stendere :)
Max Mara, Corso Vittorio Emanuele, Milano
E' sempre un terno al lotto, e stavolta mi ha girato male: biondona con aspirazioni da bellona, scazzata. Se non stavo attenta mia suocera andava al matrimonio del figlio in una specie di tuta sadomaso nera, e all'improvviso in negozio non c'era niente da provare. Pericolosissima, per l'autostima ma anche per il guardaroba.
Luisa Spagnoli, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Sempre in giro con la suocera. Un po' di fretta all'ingresso, competenti, pazienti e gentilissime nel negozio vero e proprio al piano di sopra. Un premio speciale a queste commesse alle prese con le vanità e i rotolini di signore un po' avanti negli anni e prontissime a dare la colpa ai vestiti dei difetti dei loro corpi.
Marella, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Notevole professionalità e gentilezza: non capisco come mai da Max Mara mandino le più stronze e incapaci, visto che è il brand più forte.
Marina Rinaldi, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Hanno fatto felice mia suocera: "signora, lei è troppo magra per trovare qui qualcosa che le stia bene" (è un negozio solo taglie forti). Dieci più alla trasparenza.
La Rinascente, Corso Vittorio Emanuele, Milano
Qui le commesse sono poche (per fortuna) e sembrano perennemente farsi i cazzi loro. Per chi come me ha paura di loro è un vantaggio, ma le rare volte che hai bisogno di chiedere qualcosa hai l'impressione di dover chiedere un piacere personale.
Blunauta, Corso Garibaldi, Milano
Ottimo rapporto qualità-prezzo, commessa gentile, sorridente, non invadente, presente quando serve. Tornerò spesso.

Acquisti facili

Mi ispiro al post di Massimo su Dot Coma (soddisfazione per il servizio Amazon) per esprimere una sensazione, cioè che le cose con l'e-commerce italiano inizino a andare meglio. Tra ieri e oggi ho comprato su IBS (un libro sulla Zona: recapitato a Modena in poco più di 12 ore, con tutte le mail di conferma giuste e repentine) e su ePrice (un centinaio di CD, coi tempacci che corrono), che mi consente di ritirarli quasi subito in un punto vendita vicino a casa mia e senza spese di spedizione.
Devo anche ricordare un recente acquisto su ebay.com: quando riesci a risparmiare il 45% pulito su un prodotto perché ci sono comemrcianti che accettano la logica "costi molto ridotti grazie a Internet = prezzo finale molto ridotto" capisci che l'e-commerce funziona e funzionerà sempre meglio, dandogli tempo. Forse di sbagliato c'erano solo le mirabolanti previsioni di chi si era arrapato troppo in fretta.

E La Navigazione?

Su It Arti Cinema qualcuno scrive che lo spettacolo di Luttazzi è da non perdere. Ricordando quanto mi piaccia, mi fiondo a cercare il sito per vedere le date degli spettacoli a Milano. Su Google la ricerca riporta come primo risultato una pagina inattiva (http://www.danieleluttazzi.it/default.htm): probabilmente è stato cambiato il sito e spostata la home. Poco male. Decapitando l'URL a http://www.danieleluttazzi.it/, entro nel sito e m'incazzo subito. Dov'è la navigazione? Come faccio a trovare il programma e le date? E' mai possibile che ancora nel 2003 c'è qualcuno che mi deve far cliccare alla cieca per un quarto d'ora? E quegli splash inutili. La data non l'ho trovata, e finirà che mi dimentico e a teatro non ci vado. Complimentoni.

ROTFL

L'attizzatoio è notevole, ma il più bel pesce d'aprile quest'anno l'ha fatto Marco D'Itri con il post Creazione della gerarchia ot.*: una bella ironia sull'eccesso di off topic nei newsgroup, portata da diversi server di news.
"E' stato creato un albero parallelo a quello dei newsgroup di it.* (per ogni newgroup di it.* ci sarà un newsgroup con lo stesso nome in ot.*) e un programma che cancellerà gli articoli off-topic presenti sui newsgroup di it.* e li riposterà sul corrispondente gruppo di ot."

"Si è implementato il robot usando algoritmi di filtraggio bayesiani e basati su reti neurali, complementari a sofisticate regole euristiche in grado di riconoscere gli articoli off topic."