I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

24 ottobre 2002

Le persone ti sorprenderanno. Positivamente.

"The Internet exists to improve communication. Communities can grow anywhere communication occurs." (Internet esiste per migliorare la comunicazione. Le community possono crescere ovunque ci sia comunicazione") E' l'incipit di "Building Online Communities", un bell'articolo di Chromatic, un "Perl Guru" che lavora come editor alla mitica casa editrice O'Reilly. Incipit che per lui (e per noi) appare quasi tautologico, ma che per chiunque chieda "aiuto per usare una community" apre la strada a un vero e proprio bignamino di antropologia della rete. Una lettura utile e piacevole, soprattutto perché ci ricorda l'aspetto più bello di lavorare immersi in community vive e attive: "Users Will Surprise You", le persone ti sorprenderanno.

17 ottobre 2002

Mafe sul Corriere della Sera! E non nella cronaca nera!

Sul Corriere della Sera di martedì 15 ottobre c'è un bell'articolo sulle chat, bello anche perché hanno chiesto a me cosa ne penso :P Nella versione online dello speciale mi hanno fatto anche una breve intervista audio. Per una volta, un giornalista si è preso la briga di cercare di capire davvero cosa c'è dietro ai luoghi comuni sulle chat e su Internet. Invece di parlare di pedofili e di assassini ha messo bene in evidenza la democraticità del medium (posso affascinare anche se sono in bigodini) e la possibilità per tante persone di avere contatti umani tutti a portata di mano "dentro il computer". Complimenti a lui e un grazie a Federica che gli ha passato il mio nome.

11 ottobre 2002

Sift - Best Practice

Sempre molto interessante la newsletter di SIFT, ONLINE COMMUNITIES INSIDER: l'editoriale di questo numero riflette su cosa fa la differenza quando si deve far crescere una community, individuando le dosi per la corretta miscelazione degli ingredienti:

40% capire cosa si vuole da una community
20% sviluppare o scegliere la tecnologia corretta
40% far partire e far crescere la propria community

Poiché nel nostro piccolo non andiamo predicando altro da anni, se non potete permettervi SIFT e i viaggi da e per Bristol c'è sempre DAIMON su cui contare :-)

Buon fine settimana

09 ottobre 2002

Smart Mobs, quando nuove forme di interazione sociale scaturiscono dalle tecnologie

Nel suo nuovo libro Smart Mobs, Howard Rheingold riflette sulle comunità rese possibili dalla diffusione del computer in ogni momento e luogo della vita umana (wireless), sostenendo che le Smart Mobs ("persone che riescono ad agire di concerto senza conoscersi") stanno cambiando il modo in cui la società si organizza e interagisce. Una rivoluzione silenziosa.

Recensito su Wired.com (con intervista audio): http://www.wired.com/news/culture/0,1284,55561,00.html
Il sito del libro: http://www.smartmobs.com/index.html

08 ottobre 2002

Navigare a spese del vicino? Si può, anche se non si potrebbe, complici i buchi di sicurezza delle reti Wi-fi. Yvette e Fabio hanno dedicato una domenica pomeriggio per raccontare su Portel cosa vuol dire fare wardriving e warwalking e come comunica questa "tribù underground che cerca le reti insicure e le segnala con un linguaggio sconosciuto alle persone comuni", fatto di segni e graffiti. Ovviamente è illegale, ma questo ha mai fermato la curiosità umana? E se queste reti nascono e vogliono rimanere aperte a tutti (se vedi il bicchiere mezzo vuoto, insicure), perché blindarle a tutti i costi?

07 ottobre 2002

Chiamale se vuoi Emozioni

Intervistato da New Scientist, Donald Norman torna a parlare di usabilità in rete e nel mondo reale, della sua storia professionale, di digital identity e di accessibilità ai dati su supporti portatili. Il tutto con una nuova prospettiva in mente: trasferire le emozioni umane nei sistemi.
Designed for life - New Scientist

04 ottobre 2002

Non conosco, non capisco e non mi piace

Fateci caso: se qualcuno - un possibile cliente, un amico, un collega - vi dice "io di community (o di Internet) non ne so nulla" nove volte su dieci fiaccherà i vostri entusiasti spiegoni con un muro di acciaio di "sì, ma, no, però". Non saperne nulla, nel 2002, soprattutto se si lavora nel marketing (per non parlar dei sistemi informativi) vuol dire quasi matematicamente non averne voluto sapere nulla e non volerne sapere nulla: un po' quello che capita alla fanciulla media quando il paziente fidanzato cerca di spiegarle come funziona il fuorigioco.
Senza capire il fuorigioco, però, si vive bene: un po' più difficile capire il rifiuto cieco e a priori di molte persone che potrebbero veder migliorare vita, lavoro e risultati se solo accettassero di familiarizzare con qualcosa che sentono totalmente alieno.