I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

29 settembre 2006

Aggregati questo!

Mentre Lele ci convoca a discutere intorno al diritto degli editori di aggregare i post dei blogger, Massimo e Luca se la prendono direttamente con Libero Blog e Kataweb news - uno seleziona, l'altro aggrega di brutto. La mia posizione è quella che trovate nei commenti di Lele e riportata da Massimo: se "informations want to be free", they want to be free sempre, non solo quando chi le divulga mi è simpatico. Fermo restando il personale diritto di chiunque di mettere sotto copyright i propri pensieri, ovviamente.

Credo in un futuro assai vicino in cui la fonte perderà sempre più di importanza e conteranno sempre di più i contenuti in base alla loro intrinseca forza di farsi strada. Da anni seguo newsgroup e mailing list cercando il più possibile di non guardare il mittente prima di leggere il contenuto: grazie ai feed posso farlo anche con i blog.
Non è un vezzo o un esercizio zen: è che troppo spesso mi lascio influenzare dal "brand" e trascuro la sostanza, soprattutto quando si tratta di persone e di opinioni. Questo non vuol dire che non creda alla necessità di aggregare o riportare sempre con firma e link, sia chiaro: la paternità dell'opera è il solo diritto d'autore in cui credo.

La mia non è solo una posizione personale: in questo futuro in cui credo (e che cerco di far digerire ai miei clienti, che in questo momento sono tre editori) i contenuti viaggeranno liberamente e altrettanto liberamente verranno distribuiti, molto più di adesso, senza distinzioni utili tra sito e sito, tra blog e blog, tra testata e testata. Chiunque - singolo o editore - riuscirà a interpretare in modo sensato questa evoluzione dell'informazione, creando non solo "pezzi" ma anche sintesi e percorsi (il vero valore aggiunto), sarà premiato da un mercato pubblicitario completamente disintermediato, in cui "annuncio" e testo viaggeranno insieme in modo indissolubile, a prescindere dalla destinazione. Chi vorrà guadagnare non lo farà più in base a pagine, ma per atomo di informazione/opinione/arte/etc distribuito: sarà impossibile distribuire uno senza l'altra. Chi vorrà guadagnare potrà scegliere se e cosa pubblicizzare di volta in volta: chi legge potrà scegliere se guardare la pubblicità e lo farà in base alla reputazione dell'autore.

La mia è anche una posizione interessata: in questo momento sto lavorando a progetti che prevedono forme più o meno spinte di aggregazione di contenuti altrui, chi mi conosce sa che il mio rispetto per la produzione di rete è assoluto, ma mi preoccupano un po' queste forme di egoismo misto ad antipatie. Condivido le ultime, combatto il primo :-)

Out Now!



NB: Pregherei i tennici da commento di risparmiarmi il solito "il Sesto Senso era meglio" e in generale le loro visioni su Shyamalan. Grazie, Fabio.

L'Isola che c'è

Poche sere fa guardavo le Kris gestire basite l'aggressività del Venturoide. L'enorme "ma che ci fate lì" che aleggiava sulla mia testa deve averle raggiunte e convinte.

24 settembre 2006

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22 settembre 2006

Della massima importanza

Vorrei lanciare una petizione per chiedere la sostituzione dello stylist di Extreme Makeover. Questi poveretti si sottopongono a immani torture per cambiare corpo e faccia, e li mandano in giro vestiti da un poveretto, truccati come zombie e pettinati da un'asfaltatrice.

The End of the Moon - Laurie Anderson

Non ho un piano, e nemmeno abbastanza dinamite.

In ogni performance/album di Laurie Anderson c'è almeno una frase che ti resta attaccata addosso, e di solito è un non sequitur, uno di quei piccoli one-liner che piazza qua e là apparentemente a caso, e non hanno senso né sono particolarmente spiritose, ma ti restano in testa e ti viene voglia di correre a casa a fartici una maglietta.
Ti senti anche un po' in colpa perché te lo chiedessero mica sapresti spiegare cos'hanno di speciale. E' solo che lì, in quel momento, ti divertono, e ti sembrano perfette, e ti trovi a sorridere e scuotere la testa. E la frase è diversa per tutti, immagino.

Tra le memorie come "artista residente" alla NASA (vero), deliziose immaginette come i pinguini gay che covano meteoriti marziane, i piccoli aneddoti di vita quotidiana e le stranezze pescate dai tabloid che si trasformano in momenti di teatro dell'assurdo, le suggestioni-fascinazioni tecnologiche e fanta-astronomiche, alla fine è una sola frase che ti resta come summa della serata. E immagino la frase sia diversa per tutti.

Laurie Anderson torna a United States I-IV, finalmente. Niente band, sola sul palco con voce, violino mostruosamente effettato e tastiera. I testi sono forse meno incisivi di vent'anni fa, ma il tappeto sonoro drone ambient era e resta da brividi.

Per il resto, questa poesiola di Brian postata in Rete spiega molto meglio, ed è forse la recensione di un concerto più geniale che abbia mai letto.
Qui c'è il promo del concerto dal sito ufficiale di Laurie Anderson.

E, Laurie, è vero che spesso il tempo logora, ma io ti amo ancora come vent'anni fa.

20 settembre 2006

Punto e a capo

Comprereste competenza 2.0 e visione 2.0 da chi ha fatto questo sito per reclamizzare un evento riservato a dei "consorziati"?

19 settembre 2006

Don't fix the boiled potato

Quando mafe ha aperto il blog cinque anni fa, abbiamo fatto in fretta ad appassionarci allo strumento e alle sue potenzialità - più a quelle sociali che tecnologiche, a dire il vero. Ma se allora qualcuno mi avesse prospettato tutti i modi in cui si può usare un blog adesso, avrei detto che era un bel po' fuori.

Oggi siamo più consapevoli della flessibilità dello strumento, visto che l'abbiamo usato o visto usare per fare quasi qualunque cosa: dai forum alle FAQ, dai concorsi alle fotogallery, fino addirittura ai magazine e ai quotidiani online. I principali software di blog ormai sono così avanzati - e così customizzabili - da poter essere usati per quasi qualunque scopo.

Nonostante ciò, ogni volta che ci troviamo davanti a un nuovo progetto, la web agency propone l'idea di sviluppare un nuovo software di blog. E hai un bel da cercare di spiegargli che non ha senso reinventare la patata lessa. E allora ecco qui un po' di ragioni per cui è MEGLIO usare per esempio Wordpress, Movable Type, B2evo o Lifetype, e NON sviluppare ex novo:

- "If it ain't broken don't fix it" (trad: se c'è già, perché rifarlo?). Ovvio.

- "It's not the same sport". Il blog non è (solo) un diario personale. Gli sviluppatori che non usano il blog sono rimasti alla definizione ufficiale perché non seguono lo strumento. Il blog non è neanche un CMS nel senso tradizionale del termine. L'equivoco è comprensibile, ma letale. Il CMS è (quasi sempre) un sistema chiuso - spesso rigido - che dialoga poco e male col resto dell'Internet, mentre il blog è parte di un ecosistema.

- "It's not a piece of cake". I migliori software di blog attuali sono il risultato di processi evolutivi tecnologici: sono ottimizzati attraverso un processo di trial and error che è durato anni. Sviluppi ex novo senza ottimizzare gli accessi al database e finisce che ti ritrovi con un affare che divora risorse senza fine finché un giorno si mette a sedere e non si muove più. Oppure riesci a fare un sistema leggero e veloce che nel giro di sei mesi diventa la più ampia collezione di spam dell'emisfero occidentale.

- "It's not a piece of cake" part 2. I migliori software di blog attuali sono il risultato di processi evolutivi che non sono solo tecnologici ma anche, se non soprattutto, culturali. Questo significa che interfacce, procedure, tool, funzioni e soluzioni ai problemi sono state progettate da blogger e hanno raggiunto il livello di standard. Non si può reinventarle: bisogna conoscerle a fondo, e per conoscerle bisogna averle usate a lungo.

- "It's more complicated than that". Non basta neanche essere bravi a copiare. Copiare una cosa non significa capire perché è stata fatta in quel modo, e come funziona sotto al cofano. Appena devi modificare un pezzo o fare un'aggiunta, sei nella cacca perché non conosci le dinamiche che hanno portato allo sviluppo di quel pezzo così com'è, e se non hai chiare le esigenze dell'utente non puoi sviluppare con criterio.

- "Been there, done that". Se sviluppi ex novo, devi ripercorrere tutti gli errori che sono stati già fatti dagli altri nella storia dello sviluppo del blog. Non è economico, è una rottura di palle e probabilmente sforerai di mesi dalla data prevista di delivery.


E sono sicuro che ce ne sono altre da aggiungere.

Eppure c'è ancora molto spazio per migliorare. Per esempio resta senza risposta la domanda: dov'è il blog wyswyg in ajax, che ci libererà dal dover andare nell'interfaccia di amministrazione per postare?

18 settembre 2006

Il gioco dei quattro cantoni

E adesso chi ci va a dirigere Telecom? Colaninno non si può, perché c'è già stato - courtesy of d'Alema - e s'è visto com'e finita. Ci sarebbe Cimoli (primo governo Prodi) che in Alitalia ha già la scatola di cartone sulla scrivania. Catania (by Berlusconi) cacciato da FS con la sua liquidazione milionaria, potrebbe andare a terminare il lavoro in Alitalia. Tanto treni, aerei, stessa roba: qualunque mezzo di trasporto affonda, se ti impegni. Ma se il Tronchetti lo ricicliamo in FS, allora mi avanza un Colaninno. E viceversa. Comunque la metti, manca sempre una poltrona. Visti gli ottimi risultati ottenuti finora, direi che qui tocca privatizzare qualcos'altro.

Il mio corpo, questo sconosciuto

Continuano le sorprese: in luglio appresi di essere rossa, oggi ho scoperto di avere l'alluce valgo e i piedi piatti. Tremo all'idea delle nuove sconvolgenti verità che emergeranno dalla visita ginecologica che si avvicina.

17 settembre 2006

Lavori in corso

E' qualche mese che mi gira in testa di scrivere su:

- Reality e reputazione: c'è differenza tra l'ansia di protagonismo di chi fa di tutto per andare in tv e chi si sbatte un casino per salire di Pagerank?
- Breve guida per gli uffici stampa all'uso dei blog
- Quando il medium non è il messaggio: cosa è cambiato per i professionisti dell'informazione a prescindere dal medium di destinazione (wreading media)
- Un'analisi dei siti delle testate femminili, cercando il più possibile di usare il metodo Pandemia per i quotidiani.

Il primo punto potrebbe essere un post, del secondo voglio farne un paper da regalare agli amici PR, il terzo lo testo su strada a fine mese al Bar Camp, così se è una cazzata totale lo scopro live :-)

13 settembre 2006

Feedburn me

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Pimped by FeedBurner

[x-view] Time

Come gestire la digitalizzazione dell'amore se il tempo della quotidianità rimane circolare? L'io tallona se stesso, inseguito dall'implacabile morbosità di Kim Ki-Duk, che sostituisce maschere a volti amati, simulacri che nascondono chi ci manca pur tra le nostre braccia.
Peregrino domandarsi cosa è veramente oggetto d'amore, l'interfaccia o il contenuto: se la paura è esser scartati al livello successivo tanto vale andar di Mod come fa la protagonista del film.
Scultore della fantascienza sentimentale, cantore della mancanza di senso delle nostre relazioni, terzo attore in lucida compagnia di Haneke e Lynch, Kim Ki-Duk continua a estorcerci fastidio e dolorose immedesimazioni. Non facile, non piacevole, a tratti maldestro, Time è uno specchio, uno specchio tondo.

Film: Time
Regia: Kim Ki-Duk
Attori: Ha Jung-woo, Park Ji-Yeon, Seong Hyeon-a
Anno: 2006
Titolo originale: Shi gan

12 settembre 2006

Io e Tronchetti Provera

"Telecom Italia ha fatto ieri il primo passo verso una metamorfosi che dovrebbe allontanarla dalla telefonia tradizionale e trasformarla in una società per la distribuzione di contenuti audiovisivi attraverso la rete telefonica."

Così El Pais, nella preziosa sintesi di Prima Pagina: non sono in grado di commentare questa strategia, anche se da "salumiera" la vedrei meglio affiancata ad almeno un business solido (considerando la minore propensione a pagare per i contenuti online e la mia sfiducia nella capacità di una grande azienda di digerire gli insegnamenti della Long Tail).

Quello che mi lascia basita è che sei anni fa un guretto tra i tanti, quelli "adulti", quelli capaci di distinguere tra i sogni dei ragazzini e la realtà industriale, mi restituì tenendolo schifato tra due dita un progetto in cui qui dalle mie parti credevamo molto. Si chiamava FilmAholic: un portale di orientamento degli acquisti di contenuti audiovisivi basato sui gusti degli utenti (se ti piace questo ti piacerà quest'altro) e sulle occasioni d'uso, pensato per vendere via cavo, partner ideali una televisione e una compagnia telefonica. L'orizzonte temporale previsto era di 5/10 anni: primo step traffico, secondo community, terzo vendita/noleggio.

Credo ci fosse già NetFlix, poi sono arrivati Pandora e simili (ma l'italiano Natam, 2001, usato per Polix, andava già benissimo) e adesso il Tronchetti Provera mi dice "ehi, io ci sarei stato". Poi dicono che in Italia non abbiamo visione.

08 settembre 2006

Tempi

Io sbaglio i tempi, o almeno credo di farlo. Non ho mai capito se la crema idratante va messa prima o dopo l'antirughe, per esempio. Anche perché non avevo capito che l'antirughe non idratava: vogliono che tu divida tutto con un uomo solo, ma la pelle richiede soluzioni diverse e articolate, e adesso anche il detersivo per i capi neri.
Se l'amore si comprasse, la famiglia passerebbe subito di moda.

Io sbaglio i tempi, o almeno mi sembra sempre che tutti ne sappiano a pacchi più di me. Visto che l'amore non si compra, i femminili sono invasi di kid collection con modelle di 7 anni che fissano l'obiettivo. Io se fossi mamma penserei prima a me almeno in boutique, ma per altruismo: per ritardare il momento in cui oltre a essere bella, intelligente e simpatica devi anche essere molto ben vestita, il che secondo me accade alla prima ruga o al quinto chilo di troppo, non prima. Ma ancora non so se va messo prima l'idratante, e forse, se fossi una giovane mamma, vestirei mia figlia per farmi guardare.

05 settembre 2006

Giovane Pappone Mostra Rotolone di Dollaroni

Mi chiedo per quale ragione nessun antispam riesce a beccare Prima esperienza giovane pompinare qui, Prodigiosamente giovane sesso qui, Una giovane troia si infila duramente qui e Giovane ragazze nude mostrano fighe strette.
(ok, lo ammetto: questo era per ritirare su gli accessi dai motori di ricerca dopo la sonnolenza estiva)

Ma già che parliamo di Pimpz&Hoes, informo il distributore che se avevo qualche remora latente a comprare dal senegalese in spiaggia la copia pirata del penultimo album del Pippo (meglio, PiMppo) dell'hip hop, aka Snoop Dogg, m'è bastata un'occhiata al cafonissimo rotolone di dollaroni che tiene in mano nella foto della cover e mi sono passate subito.

E se il distributore mi scrive per lamentarsi, gli mando le foto della casa di Snoop Dogg, della Cadillac DeVille del 1969 e una copia del mio estratto conto. E del permesso di soggiorno scaduto del senegalese.