Prima di tutto, grazie a tutt*, saputelli compresi. Non avevo molti dubbi in merito, ma fa sempre piacere vedere che nessuno approfitta dell'anonimato per cazzeggiare quando il tono e' sincero.
Che si faccia qualcosa, scrivevo: come giustamente
fa notare pm10, i commenti qui e sul blog di Grazia sono completamente diversi. Qui è emersa la risposta maschile: esterna, pratica, operativa. Che si faccia qualcosa nel senso di denunciare, rispettare le leggi, ribellarsi, agire.
Su Grazia, ovviamente, quasi tutte donne: donne che sanno di cosa stiamo parlando, di quel vuoto, di quella sensazione di essere cancellate, sensazione che impone solo di cancellare cio' che e' successo, magari sdrammatizzando, impossibile da immaginare per un uomo.
Oggi, a 37 anni, certo che denuncerei e che consiglio di aiutare a denunciare: non è affatto una posizione rinunciataria, la mia. Si può migliorare non tanto la legge, quanto la loro applicazione: poter chiedere di una donna in ogni commissariato aiuterebbe molto, per esempio. L'importante è non arrivare agli eccessi americani: la via poliziesca al rispetto tra sessi, no, grazie.
Ma il mio "far qualcosa" è soprattutto femminile: è interno, personale, collettivo più che pubblico. Non per sfiducia nelle istituzioni, ma perchè davvero, se avessi dovuto denunciare ogni singola molestia subita, beh, lasciamo perdere. Che fare, allora?
Prima di tutto, non facciamoci prendere per il culo. Non ho mescolato disturbi alimentari e molestie per caso. Dietro quasi tutte le storie di anoressia/bulimia c'è una storia di molestie, anche lievi, e/o di problemi seri con la propria madre (magari perché non ha voluto ascoltare determinate richieste di aiuto). Voler dimagrire e/o ingrassare a dismisura vuol dire voler distruggere il proprio corpo e la propria femminilità: smettere di mangiare aiuta a non essere più attraenti, non a entrare in una 38 (anche se sei convinta che sia la 38 l'obiettivo). Un'anoressica vuole scomparire, non essere più bella.
Facciamo qualcosa: innamoriamoci di uomini gentili. Mandiamo in bianco i macho. A un metaforico ballo della scuola andiamoci con Peter Parker, smettiamola di bagnarci solo se arriva SpiderMan. Basta con questo mito del cinismo, dell'uomo duro, del "nondevechiederemai". Quelli che non sanno chiedere spesso prendono.
Facciamo qualcosa: educhiamo uomini gentili. Smettiamola di insegnare ai nostri figli che possono divertirsi con le sgualdrine e sposare le brave ragazze. Cerchiamo di insegnare loro che rispettare le donne è parte del diventare adulti. Non giustifichiamo i nostri uomini (figli, fratelli, amici) quando non rispettano le donne, fosse anche solo scomparire la mattina dopo.
Facciamo qualcosa: impariamo a stare da sole. Una donna che se la sa cavare da sola non ci pensa due volte a mandare al tappeto chi la stupra, la usa, la maltratta, la picchia. Soprattutto se abbiamo dei figli, basta essere disposte a tutto pur di avere un uomo nel letto.
Facciamo qualcosa: proteggiamo le nostre figlie, sorelle, amiche, ma non coltivando l'odio per il maschio in quanto tale. Aiutiamoci a proteggerci dagli uomini sbagliati, non da tutti gli uomini, e a capire la differenza.
Poi serve tutto il resto, certo, leggi, strutture, pene giuste, assistenza, meno machismo, modelli culturali diversi. Pero' se non inizi tu a migliorare il mondo, chi?