I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

30 novembre 2006

Se la cura fa più danni del male

Stefano aveva contratto il virus HIV facendosi le pere con una spada usata. Stefano aveva contratto il virus del farsi di spada usata perchè era in galera, e l'amministrazione carceraria non passa le usa e getta. Stefano aveva contratto il virus del farsi di eroina perché in galera se puoi scegliere tra stare molto male sempre e stare un po' meno male ogni tanto, scegli quasi sempre la seconda soluzione. Stefano aveva contratto il virus della galera perché gli avevano trovato le armi in casa, che anche se non le usava lui era comunque concorso in banda armata. Stefano aveva contratto il virus della banda armata perché erano gli anni '70, e in quegli anni a Roma c'era un'epidemia. Lo Stato ha curato Stefano per il virus di banda armata con la galera e per quello dell'eroina con San Patrignano, e Stefano diceva spesso che non sapeva dire quale preferisse tra le due. Visto che con Stefano aveva funzionato, lo Stato ha deciso di vaccinare tutto il mondo contro il virus di banda armata, ma occupato a scongiurare l'epidemia ha dimenticato di preoccuparsi dell'altro virus, quello che continua a fare ogni anno più morti di quanti ne abbia mai fatti la banda armata.
In questo post ci sono un sacco di imprecisioni su Stefano perché io Stefano non lo conoscevo mica tanto bene, e mi sarebbe piaciuto poterlo conoscere di più. Ma Stefano aveva un sistema immunitario ormai inesistente, e aveva contratto un virus che si chiama citomegalovirus: insieme a una manciata di altri organismi patogeni che normalmente si curerebbero con un semplice antivirale si porta vie tre milioni di Stefani all'anno. E forse le cose non stanno nemmeno così, e forse la cura fa più danni del male.



29 novembre 2006

Digital Divide

La mappa dei partecipanti a Les Blogs 3 Paris.



Come se fosse 2.0 (flogging a dead horse)

Supercazzola ci addita come appassionati dell'hype del 2.0, nonostante gli archivi di questo blog siano costellati di post e commenti in cui si invita a superare: le posizioni ideologiche pro o contro qualunque moda del momento, i termini tuttofare che non definiscono nulla, la divisione in squadrette (io sono pro, io sono contro, senza che nessuno spieghi esattamente a cosa). Quello del 2.0 è un caso esemplare di crociata contro non si sa bene cosa: non a caso i commenti anti 2.0 sono quasi sempre sull'hype e quasi mai sulla sostanza.
Ancora più curiosamente l'additaggio è in riferimento al flog (fake blog, ma anche flop+blog) di Bonduelle, il genere di operazione che ci sentiamo chiedere da ben prima del 2.0 e da altrettanto tempo diciamo: non fatelo, non fatelo, NON FATELO. Non funziona, e con lo spirito del 2.0 non c'entra nulla. "Come se fosse Antani", appunto.

28 novembre 2006

Non smettere mai di imparare

Il pericolo principale per chi, per caso o per merito, si è trovato a vivere un nuovo paradigma prima che si diffondesse è sedersi e smettere di curiosare. Da un lato, ti dici che per una volta vuoi vivere nel presente e smetterla di vivere a una velocità diversa; dall'altro, vivere a una velocità diversa è un vizio e una volta che lo prendi mica riesci a frenare :)

Allora fermiamoci un attimo a vedere che:
  • Alberto D'Ottavi si è preso la briga di smetterla di limitarsi a discutere se web 2.0 è una buzzword o qualcosa di concreto, e tirare le fila
  • qualche brand - Nivea - inizia a interpretare i blog per quello che sono, strumenti per condividere competenza e informazioni (di qualunque tipo, anche prendersi cura dei propri capelli);
  • all'interno di una redazione il blog può essere davvero un modo nuovo per fare un lavoro mai così necessario, selezionare e informare (anche se è una testata tech, per cui è più facile);
Per le idee nuove, a Torino il 2 dicembre e a Parigi l'11/12 dicembre ce ne saranno fin troppe. Ci vediamo lì?

27 novembre 2006

Che si faccia qualcosa

Prima di tutto, grazie a tutt*, saputelli compresi. Non avevo molti dubbi in merito, ma fa sempre piacere vedere che nessuno approfitta dell'anonimato per cazzeggiare quando il tono e' sincero.

Che si faccia qualcosa, scrivevo: come giustamente fa notare pm10, i commenti qui e sul blog di Grazia sono completamente diversi. Qui è emersa la risposta maschile: esterna, pratica, operativa. Che si faccia qualcosa nel senso di denunciare, rispettare le leggi, ribellarsi, agire.
Su Grazia, ovviamente, quasi tutte donne: donne che sanno di cosa stiamo parlando, di quel vuoto, di quella sensazione di essere cancellate, sensazione che impone solo di cancellare cio' che e' successo, magari sdrammatizzando, impossibile da immaginare per un uomo.
Oggi, a 37 anni, certo che denuncerei e che consiglio di aiutare a denunciare: non è affatto una posizione rinunciataria, la mia. Si può migliorare non tanto la legge, quanto la loro applicazione: poter chiedere di una donna in ogni commissariato aiuterebbe molto, per esempio. L'importante è non arrivare agli eccessi americani: la via poliziesca al rispetto tra sessi, no, grazie.

Ma il mio "far qualcosa" è soprattutto femminile: è interno, personale, collettivo più che pubblico. Non per sfiducia nelle istituzioni, ma perchè davvero, se avessi dovuto denunciare ogni singola molestia subita, beh, lasciamo perdere. Che fare, allora?

Prima di tutto, non facciamoci prendere per il culo. Non ho mescolato disturbi alimentari e molestie per caso. Dietro quasi tutte le storie di anoressia/bulimia c'è una storia di molestie, anche lievi, e/o di problemi seri con la propria madre (magari perché non ha voluto ascoltare determinate richieste di aiuto). Voler dimagrire e/o ingrassare a dismisura vuol dire voler distruggere il proprio corpo e la propria femminilità: smettere di mangiare aiuta a non essere più attraenti, non a entrare in una 38 (anche se sei convinta che sia la 38 l'obiettivo). Un'anoressica vuole scomparire, non essere più bella.

Facciamo qualcosa: innamoriamoci di uomini gentili. Mandiamo in bianco i macho. A un metaforico ballo della scuola andiamoci con Peter Parker, smettiamola di bagnarci solo se arriva SpiderMan. Basta con questo mito del cinismo, dell'uomo duro, del "nondevechiederemai". Quelli che non sanno chiedere spesso prendono.

Facciamo qualcosa: educhiamo uomini gentili. Smettiamola di insegnare ai nostri figli che possono divertirsi con le sgualdrine e sposare le brave ragazze. Cerchiamo di insegnare loro che rispettare le donne è parte del diventare adulti. Non giustifichiamo i nostri uomini (figli, fratelli, amici) quando non rispettano le donne, fosse anche solo scomparire la mattina dopo.

Facciamo qualcosa: impariamo a stare da sole. Una donna che se la sa cavare da sola non ci pensa due volte a mandare al tappeto chi la stupra, la usa, la maltratta, la picchia. Soprattutto se abbiamo dei figli, basta essere disposte a tutto pur di avere un uomo nel letto.

Facciamo qualcosa: proteggiamo le nostre figlie, sorelle, amiche, ma non coltivando l'odio per il maschio in quanto tale. Aiutiamoci a proteggerci dagli uomini sbagliati, non da tutti gli uomini, e a capire la differenza.

Poi serve tutto il resto, certo, leggi, strutture, pene giuste, assistenza, meno machismo, modelli culturali diversi. Pero' se non inizi tu a migliorare il mondo, chi?

24 novembre 2006

Una ragazza alla moda

In quinta elementare i miei compagni di classe mi costringevano ad abbassare i pantaloni o alzare la gonna. In un angolo. A 11 anni, mentre mi provavo un vestito di Carnevale, il negoziante è entrato nel camerino, mi ha accarezzato tra le gambe e mi ha detto che ero molto grande, per la mia età. A 15 anni avevo sette in condotta ed ero sotto tiro di un gruppetto che nitriva ogni volta che passavo. A 17 anni l'animatore di un villaggio turistico mi ha spinto sul letto e si è masturbato sopra di me, vestita, senza guardarmi. A 18 anni, in collegio, sotto stress per i primi esami, sono stata una settimana senza mangiare, e diciamo che capisco benissimo il senso di potere e di controllo che ne deriva. Fino a 24 anni ho affrontato qualunque problema con una vaschetta di gelato da mezzo chilo. A 22 anni un amico di amiche mi ha accompagnato a prendere un maglioncino in macchina nel parcheggio della discoteca: ha cercato di baciarmi, al mio rifiuto si è incazzato perché l'avevo provocato e mi ha immobilizzato per mezz'ora, in cui ero talmente sconcertata dalla situazione che non ho neanche pensato a reagire e cercavo di convincerlo a parole a lasciarmi andare.

Il peggio di tutte queste situazioni è stato che le mie amiche non mi hanno creduto, che ancora adesso temo i commenti e che in questi e in piccoli altri episodi di molestia sessuale mi sono sempre vergognata io. Da un punto di vista mediatico, sono coperta su tutti i fronti: bullismo, disturbi alimentari, molestie sessuali. Adesso però basta con le denunce: che si faccia qualcosa, perché far finta di aver scoperto tutto ieri e che non sia mai successo prima fa vomitare.

23 novembre 2006

Filotto



The Pentagon has outlined three basic options: "Go Big," "Go Long" and "Go Home."


Sdraiati da capo a piedi, 160 cadaveri iracheni equivalgono alla lunghezza di 30 carri armati Abrams M1. Il che dimostra che le prime due opzioni, go big e go long, sono mission accomplished. La domanda sul che fare è un simpatico rompicapo logico: se ce ne andiamo, chi salverà gli iracheni dalla situazione in cui li abbiamo messi invadendoli?

Forse gli iracheni? Ma che ne può essere in grado di fare un popolo talmente inetto da lasciarsi invadere da una nazione che non è in grado di decidere che fare? (continua ad libitum)

21 novembre 2006

Ok il consumatore, la rete e il potere dei blog (ma dove sono le mie slide?)

Pomeriggio di conferenze e seminari saltando qua e là come un giovane camoscio. Eurisko parla de Il consumatore e la rete, Ipsos di Capire, misurare e controllare il potere dei blog (e non trovo da linkare nessuna delle due conferenze in meno di 3 minuti, tempo massimo che sono disposto a impiegarci). Non entro nel dettaglio perché ci vorrebbero tre cartelle, ma così riassumo e di quanto segue mi rallegro:

-> Soggetti autorevoli danno un'autorevole conferma a quello che si dice da 5 anni su questi schermi (che non sono i Maestrini, ma i blog) e cioè mercati come conversazioni, word of mouth, reputazione di Rete, coda lunga, prosumerismo, consumatore influente, disintermediazione del processo di acquisto, necessità del superamento dei modelli pubblicitari e dei media tradizionali, trasversalità dei profili di consumo (momento di spaesamento: è davvero Eurisko che parla?).
-> La TV generalista parla - e quindi vende - ormai quasi solo agli over 60 con la terza media del sud (lo considererei ammesso neanche tanto implicitamente dalla fonte più autorevole che si possa immaginare).
-> A questi eventi, oggi 21 novembre 2006, si registra ben oltre il 50% di presenza femminile (tra il pubblico, non tra i relatori).
-> A questi eventi, oggi 21 novembre 2006, si chiamano a parlare di Internet persone che usano Internet. Non abbastanza, ma è un inizio.

Auspici:

- Non dite en passant alle aziende che la soluzione è il community marketing o il marketing attraverso i blog, perché buttata lì così, da domani ce li troviamo tutti a chiederci soluzioni per infiltrare nelle community e sui blog i loro comunicati stampa. E che siano virali, grazie. Non funziona così. Le community si seguono, i blog si leggono. Poi, semmai, forse ma forse.

- NON estraete più dal cilindro (ma ancora?) la domanda sul perché Google non controlla la correttezza dei risultati di ricerca: Google NON produce i contenuti, si limita a aiutare a trovarli. Tutti, belli e brutti. E così deve restare. La Rete è un organismo che tende ad autoregolarsi e a fare emergere i contenuti di valore affossando quelli scrausi: andare a mettere i bastoni tra le ruote di Google sulla neutralità rispetto ai contenuti potrebbe rivelarsi una cosa molto, MOLTO pericolosa di cui potremmo tutti pentirci, amaramente e a lungo.

- Che prima del 2014 ogni seminario abbia la sua paginetta web con il suo permalink. I blog hanno un pagerank alto anche perché usano i permalink: se è vero che li state osservando, osservateli bene :-)

-> Il bloggher scrive subito (e datemi 'sta connessione, in sala!). Eurisko: tutti a casa a mangiare la cassoeula? Dove sono le mie slide? Cosa linko? Io qui sto lavorando per voi ;-)

Addio, Robert



E grazie.

20 novembre 2006

Titoli

Why Men Love Bitches: From Doormat to Dreamgirl - A Woman's Guide to Holding Her Own in a Relationship

The Complete Asshole's Guide to Handling Chicks

How to Avoid Marrying a Jerk

Bitter is the New Black : Confessions of a Condescending, Egomaniacal, Self-Centered Smartass,Or, Why You Should Never Carry A Prada Bag to the Unemployment Office

How to Become an Alpha Male

The Single Girl's Guide to Marrying a Man, His Kids, and His Ex-Wife: Becoming A Stepmother With Humor And Grace

The Worst-Case Scenario Survival Handbook: Dating and Sex

Date Like A Man: What Men Know About Dating and Are Afraid You'll Find Out

Be Honest--You're Not That Into Him Either: Raise Your Standards and Reach for the Love You Deserve

Centrifugatemi

Ero già pronta a scrivere il post di ricordo e rimpianto della mia Margherita, morta dopo soli 13 anni di onorato servizio. Poi mio marito mi ha chiesto "ma l'acqua era aperta?"
Per punirmi per la mia imbranataggine analogica, è arrivato il momento di confessare che 13 anni fa ho scelto questa lavatrice proprio ed esclusivamente per "il nome da donna". E' stato il primo elettromestico che ho comprato con i miei soldi, ancora prima del televisore.

18 novembre 2006

Get back or you're going to get tased too

Nella bibilioteca della UCLA uno studente non può mostrare il tesserino che non ha con sé: la security lo immobilizza e lo shocka più volte, quando è già a terra, con il taser.

Lo spettacolo è disgustoso, più per l'audio che altro, ma credo sia utile vederlo per rendersi conto a che punto sono arrivati negli Stati Uniti grazie alla paranoia indotta dai media, e da leggi che danno alle forze dell'ordine poteri ben al di sopra del buonsenso e delle loro capacità di gestirli.

Il video è qui e mi auguro faccia schifo anche ai non bigotti. Colonna sonora consigliata: Guantanamera.

(via Catspaw)

17 novembre 2006

Tout cela, Madame, c'est Versailles

Per la recensione resto fedele alla mia regola dei 3 giorni (uno per dimenticarsene, uno per ricordarlo, uno per scriverne), a commentare l'iconografia glamour ci penseranno le ragazze di Grazia perché c'è già abbastanza gente che pensa che io sia gay, ma posso parlare della musica, visto che Sofia Coppola è una dei pochi autori che sa dirigere con la colonna sonora. A usarla per punteggiare le emozioni e introdurre gli snodi narrativi son capaci tutti, ma quasi nessuno sa farlo con colonne sonore così deliziosamente snob.

La scena del minuetto con sottofondo semi-techno di Plunkett&McLeane mi apparve coraggiosa e innovativa, ma il ballo di corte con Hong Kong Garden preceduta da una fantastica intro orchestrata agli archi (arrangiata per l'occasione?) proprio non me l'aspettavo.

Poi i soliti Air, il solito paio di notevoli gruppi mai sentiti, un New Order di quelli buoni, la sorpresa dei Bow Wow Wow, e per il solito botto di chiusura emotiva (l'abbandono di Versailles per Parigi e verso un epilogo che ovviamente sai, ma realizzi con sorpresa, e non vuoi vedere, e infatti non vedi) nientemeno che All Cats are Grey dei Cure.
E scusate ma: sticazzi, questa ragazza sa sedurre con la musica :-)

Anticipo la solita domanda "non ho capito se t'è piaciuto?": sì, mi è piaciuto.
Vallo a vedere, che nei salotti buoni non si parlerà d'altro fino a Natale.

Trucchetti bastardi

Scrivendo il libro sull'amore, che io sto facendo la parte per lui, mi rendo conto che mi viene un istinto tremendo di fare il culo al poveraccio che legge, una specie di rabbia atavica e/o accumulata. Mi sa che è meglio che il Vanz mi rilegga con calma :-)

Comunque, ho razionalizzato un paio di cose:

- "ne parliamo domani" vuol dire "seitroppoistericaadessoecolcazzochemicifacciobeccaredinuovo"
- "guarda che non me l'avevi mai detto" vuol dire "èunacazzata, melasonoappenadimenticatadinuovo"

Basta tenerlo a mente.

16 novembre 2006

Ricambi sul Pianeta Terra



Per una che arriva, uno che se ne va.
Ho come la sensazione che stavolta ci abbiamo guadagnato.

15 novembre 2006

Ma emergenza de che?

Uno degli esempi più eclatanti di come la stampa italiana (e un sacco di altre) stiano facendo male il loro lavoro è il battage sull'emergenza criminalità che imperversa su tutti i TG di questi giorni.
Che il tasso di criminalità e la percezione della sicurezza di un paese siano due cose distinte è un concetto alla portata di chiunque abbia fatto la terza media, ma quello che stanno facendo i TG e i quotidiani, in particolare quando si verifica una coincidenza favorevole (alcuni crimini notiziabili ravvicinati) è alimentare la seconda e ignorare il primo.

Il napoletano in effetti è la zona con il più alto tasso di crimine in Italia, ma, per dire, la stragrande maggioranza dei milanesi considera Milano una città pericolosissima. Non è vero. Roma è la grande città europea con il più basso tasso di omicidi.
Nel 2001 la percezione del tasso di omicidi tra i cittadini di Palermo era di qualche centinaio all'anno. Numero reale? 8.
(fonte: il Venerdì della settimana scorsa, da recuperare perché l'inchiesta è interessante - se fosse online lo linkerei anche)

Ancora poco convincente? La mafia li uccide poi li scioglie nell'acido? Ok, allora ecco il grafico coi dati da crimereduction.gov.uk (NB: i dati statistici relativi agli omicidi non sono interpretabili: un omicidio viene sempre scoperto)





Altra fonte: il numero di crimini è in calo in media del 2% annuo da almeno dieci anni (lo stesso che negli Stati Uniti, ed ecco un'altra certezza che se ne va). Come numero di crimini pro capite risultiamo 19mi su 60 paesi di tutto il mondo.
Non è da vantarsene al bar con gli amici, ma non pare roba da strapparsi le vesti, considerando poi che prima di noi ci sono paesi moderni e civilissimi che di solito prendiamo a modello di sicurezza. Per dire, siamo quasi pari alla Svizzera: non vorrà dire che abbiamo un tasso di criminalità fisiologico?

A cosa servono allora i servizi allarmistici in tempi di finanziaria? Forse a far sì che nessuno si sogni di togliere finanziamenti a polizia e carabinieri. O più probabilmente a sputtanare un governo che ha appena fatto un indulto necessario quanto innocuo. O più semplicemente è che nell'opinione del giornalista medio il lettore medio si merita di essere trattato come un coglione che ti compra più copie se lo spaventi, e si sa quanto sia dura oggi per i quotidiani e i TG.
Ma l'Informazione?
E intanto siamo il quarto paese al mondo per numero di tutori dell'ordine per abitante. Roba che neanche Beverly Hills.


E ora il regalino per gli amanti del fai-da-te: qui c'è l'excel, qui il pdf.

13 novembre 2006

Spiegatemi sta roba

Voi che ve ne intendete di indicizzazione, funzionamento dei motori di ricerca, SEO e tutte quelle robe lì un po' markettare ;-) mi togliete la curiosità di spiegarmi come mai il sito aziendale (molto 1997) dell'azienda Maestrini appare ricercando su Google "maestrini"" MA con il titolo "maestrini per caso"?

Micropolitica

Sondaggino: cosa vi aspettavate da Prodi entro i primi sei mesi di governo (e non è stato realizzato)?

Io dico:
  • Il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq e dall'Afghanistan

  • La legge sul conflitto di interessi (+ Massimo Moruzzi)

  • La radicale modifica della legge Bossi-Fini sull'immigrazione con l'altrettanto radicale modifica dei centri di detenzione CPT e l'abrogazione della legge che inasprisce le pene per chi è trovato in possesso di stupefacenti

  • Una legislazione che punisse più severamente i crimini contro l'ambiente

  • La diminuzione e razionalizzazione dei costi e degli sprechi della politica

  • Una finanziaria che tassasse pesantemente i grandi capitali industriali e familiari

  • Tassare pesantemente le rendite finanziarie (= quelli che fanno soldi con i soldi), piuttosto che i capitali (Ste)
    (se Ste è d'accordo il vanz aggiungerebbe: "oltre i 100.000 euro di investito per non penalizzare i piccoli investitori")

  • Una nuova legge elettorale (mafe e Massimo Moruzzi)

  • L'abbattimento dei costi di assunzione di chi ha meno di 25 anni per risolvere il problema delle pensioni (mafe)

  • La liberalizzazione delle procedure d'acquisto degli enti pubblici, maggiori incentivi (anche fiscali) per chi non inquina (soprattutto se rinuncia alla macchina) (mafe)

  • La cancellazione delle leggi ad personam (giustizia, tv ...) (Moreno)

  • Incentivare davvero le energie alternative, e soprattutto la ricerca, lo sviluppo e la produzione di fotovoltaico (Enrico Sanseverino)

  • Ancorare gli inevitabili aumenti degli statali ad un aumento della loro scandalosa produttività (Enrico Sanseverino)

  • Ridefinire le sterminate "piante organiche" (si chiamano così, giuro) che determinano l'esigenza imperitura di falangi di parastatali (Enrico Sanseverino)

  • Un concorso unico nazionale per tutti i professori universitari, con un largo potere decisionale lasciato ad accademici europei e statunitensi (Enrico Sanseverino)

  • Porre un argine alle fameliche richieste impositive degli enti locali (Enrico Sanseverino)

  • Una legge serie sulla connettività in Italia che aggiunga l'accesso a Internet ai servizi minimi garantiti in ogni comune di fianco a posta e telefono (Frangino)

  • l'abolizione delle cento (+ o -) province italiane e dei rispettivi parlamentini, assessori, con accorpamento degli uffici a uffici analoghi c/o comuni e regioni (Paulista)

  • L'aumento e non la riduzione dei fondi per la ricerca (Paulista)
    (dai, decuplicazione è un po' tanto: secondo i dati del manifesto gli altri paesi stanno tra il doppio e il triplo)

  • Una drastica riduzione degli Enti (non mi dispiaceva affatto la fusione tra i vari enti previdenziali, il famoso INPU) (Giuseppe Mazza)

  • Una legge che introducesse maggior controlli sul corporate crime (sul modello Sarbanes Oxley)
    (Fabio 5.0 beta, nightly build)

  • La legge sulle coppie di fatto
    (Marmaz)

  • Il via alla ricerca sulle staminali e l'inizio di una discussione sull'eutanasia che portasse al referendum.
    (vanz)


Se ne hai da aggiungere, scrivilo nei commenti e io lo incollo qui.

08 novembre 2006

Disintermediazione, o cara

Primo giorno di IAB Forum, seguito grazie a chi c'è stato e lo racconta. Ho un momento di pigrizia sociale, unita a una discreta energia lavorativa: non andrò alla festa e forse anche domattina rinuncerò a fare un salto. Basta parlare e raccontarsela, è il momento di fare: come racconta Maurizio ce lo chiedono anche i "clienti", come riassunto da Marco Testa:
Perchè un'azienda dovrebbe investire in web advertising quando potrebbe aprire un blog, progettare una serie di contenuti che potrebbe distribuire gratuitamente su YouTube, Google Video, Libero Video ecc?
Ecco, perchè? Secondo me ha poco senso e potrebbe averne ancora meno, se non cambia qualcosa. Questo è un punto molto importante e totalmente sottostimato da tutte le rilevazioni della spesa pubblicitaria: Internet è l'unico mezzo permanente in cui un'azienda può investire in comunicazione (blog, sito, newsletter etc) senza comprare spazi.

Se produci uno spot e non paghi qualcuno per trasmetterlo, quello spot non serve a nulla.
Se hai un sito ben fatto, indicizzabile, interessante, utile non hai più bisogno di un mediatore (quale è, da questo punto di vista, qualunque altro mezzo): curare la presenza online ti permetterà di creare un rapporto diretto con chi è interessato a te e a ciò che vendi.
L'equazione tra "valore del mercato pubblicitario della rete" e "valore della mediazione da parte di terzi" è sbagliata.
Finchè considereremo "investimento pubblicitario" solo l'acquisto di spazi tabellari (comunque in crescita nel 2006 di un 50% secco), Internet rimarrà un mezzo residuale: a mio parere gli investimenti per la propria presenza diretta in rete sono a tutti gli effetti investimenti in comunicazione e cambierebbero notevolmente le proporzioni rispetto ai mezzi classici (oggi la rete vale solo il 2% del mercato).

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Update: visto che la parte finale di questo post crea confusione e allontana l'attenzione dal punto "misurazione del valore del mercato", che è quello che mi sta a cuore, lo cancello e lo metto da parte in un secondo momento, per ulteriori ragionamenti.

Update2: pare che almeno uno abbia capito di cosa parlavo, grazie Alberto

La sfida per la sopravvivenza dell'editoria tradizionale si gioca prima di tutto su questo punto: perché comprare attenzione e visibilità da terzi quando puoi farne a meno? Invece di continuare a ragionare a volume - eyeballs o unique visitors che siano - il mondo della mediazione pubblicitaria (marketing editoriale, centri media, concessionarie) dovrebbe anticipare i bisogni della aziende e proporre loro contesti e progetti che rendano diseconomico costruire da soli presenze online significative.
Io nel mio piccolo è un po' che lo dico, eh, poi non vi lamentate che non vi ho avvisati :-)

07 novembre 2006

Ragazzotte in carriera

Legge di Felicita sulle riunioni
Se hai una minigonna, ci sarà un tavolo di vetro.

Corollario di Mafe
Se il tavolo di vetro è quello dei relatori, avrai anche le autoreggenti.

06 novembre 2006

Latitudine

Se dovete scrivere un libro ambientato nel mondo dell'alta finanza, può stimolarvi sapere che in una banca d'affari svizzera è facile trovare uomini di mezza età a svolgere i ruoli meno qualificati (centralinista, portaborse e simili). Niente stangone con la messa in piega o signorine che reggono le code di maschi alfa limandosi decorative unghie.
Prima mi è caduto il wasa imburrato di ricotta per terra, ovviamente dalla parte della ricotta. Ho meditato seriamente se buttarlo o mangiarlo, per almeno un minuto.
Due giorni su due laghi (Como e Lugano), Milano mi sembra una punizione per peccatori maleducati.

03 novembre 2006

Titolisti cercasi

Anche se io scrivo di mattina presto e lui di sera tardi, io e il Vanz (aka Cip e Ciop) stiamo scrivendo un libro, incoraggiati dall'editor più malausseniano che si possa desiderare. Avendo scongiurato il titolo dell'editore e avendo rinunciato al nostro, adesso come adesso non sappiamo assolutamente come chiamarlo.
Qui entri in ballo tu, perché adesso ci dici come vorresti che si chiamasse e/o cosa ti spingerebbe a scambiare qualche euro con un libro che ti spiega se e come acchiappare in rete, che sia per una notte o per sempre. Divertendosi.

Il nostro titolo era: "L'amore ai tempi della rete. Fatti trovare dalla tua anima gemella".
Il primo suggerimento è: "Collegati e moltiplicati. Scorciatoie digitali per sesso e amore"

a) aiutaci b) se ti sei accasato in rete, scrivici che ti databasizziamo.

Grazie :-)

Il Grande Concorso dei Maestrini: trova casa al Vanz

3 giovani e/o brillanti virgulti del Web 2.0 (il terzo non è linkato per rispetto della praivasi) cercano spazioso trilocale con tre camere da letto & doppiservizi: essi sono: male, caucasian, singles e sì, they will fix your computer! (o, più probabilmente, ti ci installeranno Ubuntu con Gnome).

Preferenze: metro rossa o verde, magari pure Passante, (semi)centrale e ben collegata, ampi spazi comuni, semiammobiliata (cioè, che almeno ci sia una cucina e qualche armadio, eccheccazzo).
Milano, ovvio, chettelodicoaffà.

Se hai in mente una sistemazione per questi baldi ggiovani, scrivigli e se va in porto vincerai una cena con mafe scalza. O, in alternativa, la loro eterna gratitudine.