I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

23 dicembre 2004

Tante buone cose

Penso che mi prenderò quindici giorni di vacanza da Internet: ho tante cose da leggere e da scrivere e c'è un gioco dei pieni e dei vuoti da rispettare.
Preferisco quindi lasciarvi con parole potenti, più potenti delle mie: queste sono tra le più belle che abbia mai letto, da Pastorale Americana di Philip Roth:
Lotti contro la tua superficialità, la tua faciloneria, per cercare di accostarti alla gente senza aspettative illusorie, senza un carico eccessivo di pregiudizi, di speranze o di arroganza, nel modo meno simile a quello di un carro armato, senza cannoni, mitragliatrici e corazze d'acciaio spesse quindici centimetri; offri alla gente il tuo volto più bonario, camminando in punta di piedi invece di sconvolgere il terreno con i cingoli, e l'affronti con larghezza di vedute, da pari a pari, da uomo a uomo, come si diceva una volta, e tuttavia non manchi mai di capirla male. Tanto varrebbe avere il cervello di un carro armato. La capisci male prima d'incontrarla, mentre pregusti il momento in cui l'incontrerai; la capisci male mentre sei con lei; e poi vai a casa, parli con qualcun altro dell'incontro, e scopri ancora una volta di aver travisato. Poiché la stessa cosa capita, in genere, anche ai tuoi interlocutori, tutta la faccenda è, veramente, una colossale illusione priva di fondamento, una sbalorditiva commedia degli equivoci. Eppure, come dobbiamo regolarci con questa storia, questa storia così importante, la storia degli altri, che si rivela priva del significato che secondo noi dovrebbe avere e che assume invece un significato grottesco, tanto siamo male attrezzati per discernere l'intimo lavorio e gli scopi invisibili degli altri? Devono, tutti, andarsene e chiudere la porta come fanno gli scrittori solitari, in una cella insonorizzata, creando i loro personaggi con le parole e poi suggerendo che questi personaggi di parole siano più vicini alla realtà delle persone vere che ognio giorno noi mutiliamo con la nostra ignoranza? Rimane il fatto che, in ogni modo, capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se ci riuscite... Beh, siete fortunati.

Buon tutto a tutti, ci si ritrova nel 2005

22 dicembre 2004

l'Happy Troll

Hugh di Gapingvoid fa il punto sullo stato del trollismo, definendo l'ultima mutazione di quel bizzarro animale che è il troll da appartamento, come lo conoscono bene i blogger. Si tratta dell'happy troll, e mi pare che l'identikit torni.

Poiché l'obiezione che il post (e la soluzione di Hugh: cancellare i commenti e bannare l'IP) sta suscitando è del genere "consideri un troll chiunque si permetta di dissentire sul tuo blog", aggiungerei che secondo me la risposta è "naturalmente no" se capita una volta o due, ma se depositi il tuo commentino fumante entro 3 minuti dalla pubblicazione di ogni singolo post che scrivo, beh, o sei un Happy Troll o hai preso una cotta seria per me.
In entrambi i casi, ho di meglio da fare. E, credimi, anche tu.
(via Joi Ito)

Reazioni

Alle crisi familiari reagisco con una disperazione profonda, che annego in negazioni complesse, per cui dopo un po' non ricordo più perché sono disperata e dopo ancora un po' non mi ricordo più di esserlo.
Ai problemi con gli uomini reagisco strepitando, producendo fiumi di lacrime a livello disidratazione, aggrappandomi alle caviglie del malcapitato che o sparisce o inizia a ridere o mi coccola, per cui dopo un po' sto meglio e si fa l'amore (se è sparito, con un altro).
Ai veleni delle amiche reagisco con attacchi di colite spastica che Palahniuk sarebbe lieto di inserire in un suo libro, curabili solo con cocktail di medicinali a livello suicidio (stanotte Antispasmina + Valpinax + Aulin) e suadenti voci di guardine mediche.
Credo che mi terrò famiglia e uomini e ricomincerò a tenere a distanza le donne, solidarietà femminile questo beato cazzo.

21 dicembre 2004

Varie ed eventuali

Tante cose da dire e pochissimo tempo per farlo:
  • è nato! è nato! Il pdf dei Post sotto l'albero 2004, intendo :)
    Grazie al Sir e a tutti quelli che hanno scritto.
  • quello che penso dell'ultima puntata di Sex & the City l'ha scritto Giulia
  • mi è piaciuto tanto ma tanto Ferro 3, di Kim Ki Duk. Altro che 20 46 :)
  • domenica mi si è appiccicato alle mani questo Manuale per ragazze di successo di Paolo Cognetti, classe 1978; il ragazzo sa scrivere e poi cita - implicitamente ed esplicitamente - Flannery O'Connor: consigliato per letture intense anche se poco impegnative.
  • lisagialla ci ricorda come solo lei sa fare la distanza tra desiderare una relazione e aver voglia di coltivarla.
  • la BlogBar rivela la nostra vera origine [Mestre]

20 dicembre 2004

Commiati

[Commiato #1]
Settimana scorsa ho rottamato la mia Golf. Dodici anni di onoratissimo servizio, un motore da urlo. Era in coma da diversi mesi, abbandonata nel piazzale della stazione Bovisa: a fine luglio, in una galleria tra Bellano e Dervio, due motociclisti hanno tagliato dritto l'ingresso di una curva. Uno è rimbalzato sul cofano, rompendo il vetro. L'altro ha fatto fuori la ruota e gli ammortizzatori. Nessuno si è fatto male, ma lei, al terzo incidente grave e oltre i 150.000 chilometri, beh.
In questi mesi ho avuto la prova che a Milano si sta molto meglio senza macchina, se abiti in centro e possiedi una bicicletta: non la sostituirò, anche perché vederla sparire nelle fauci del demolitore è stato davvero molto triste. Dei tanti ricordi, uno persiste per la sua buffità: un Padova-Brescia seduta dietro con un caro amico che diceva cose tipo "ok, ti tocco solo un po' la pancia". Era la fine di una giornata molto speciale, che con lui segnava una fine e molti altri inizi.

[Commiato #2]
Ieri pomeriggio Childe Rolande è giunto alla Torre Nera, e il ka-tet che mi ha unito per sette anni a lui, Susannah, Eddie, Jake e Oy si è sciolto. Diciamo grazie alla grande-grande.
Non mi vergogno a dire che ho pianto e anche parecchio: la mia unica consolazione è che, invece di abbandonare il Medio-Mondo creato da King, mi sa che rifaccio tutto il giro in originale. Così sarà che "The man in black fled across the desert, and the gunslinger followed..."

[Commiato #0]
Ho infine paura che Henry non vedrà il 2005. Henry è il gatto sociopatico della moglie di mio suocero: dovrebbe compiere venti anni a gennaio e da quest'estate è completamente cieco. Vedere un bellissimo gatto sbattere contro i muri e miagolare fortissimo per la frustrazione è doloroso, come il gesso sulla lavagna se vuoi bene al gesso. Secondo me lui aspetta che loro partano stasera per poi fare come ha fatto il mio gatto, quattro anni fa: smettere di mangiare e partire per il pisolino perfetto. Gli auguro di trovare Oy, nella radura.

17 dicembre 2004

forse ma forse ma sì

Ok, lo ammetto: mi sono di nuovo immedesimata in brigge(t)gions.
E soprattutto, temo che dopotutto, pur avendone cercata per mesi un'altra più kewl, pur essendo incazzata con lui, beh, la mia canzone guida è Sally di Vasco Rossi.
Soprattutto quando dice:
ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso
del tuo vagare
forse davvero ci si deve sentire
alla fine un po' male
forse alla fine di questa triste storia
qualcuno troverà il coraggio
per affrontare i sensi di colpa
e cancellarli da questo viaggio

16 dicembre 2004

La mailing list del web semantico

Per gli amici e i detrattori del web semantico - per gli amici cippirimerlo - è stata creata una mailing list che raccoglie i partecipanti allo Swap 2004 e gli eventuali interessati.

Purtroppo è su Yahoo, meglio subscribersi via mail. Si parte caldi, con il tema che ha già oziosamente [grazie, pensieri] vivacizzato i nostri commenti: web semantico, una simpatica cazzata tra amici o qualcosa che cambierà la rete? E qual è la killer application, se ne esiste una?

15 dicembre 2004

Contestualizzare

Qualche giorno fa, ero in minigonna e stivalazzi, un ragazzotto mi blocca la strada sulle scale del metrò per chiedermi, gentilmente: "Scusi, potrebbe alzarsi la gonna e farmi vedere le mutande?".

Oggi, cappello a pompon, guance rosse da bici e sciarpa da prima elementare, un signore mi fa l'occhiolino e gorgheggia "Uh Oh" stile Teletubbies o ICQ, a seconda dei riferimenti culturali.
E poi ci lamentiamo che gli uomini non fanno attenzione :)

14 dicembre 2004

Swap 2004

La via per il web semantico - convegno SWAP 2004 - è lunga, faticosa e irta di pericoli: nel caso specifico prevede un treno per Rimini, uno per Ancona la mattina dopo, un autobus, un altro autobus e, per evitare il terzo autobus, un'arrampicata di IV grado resa ancora più divertente da gonnellina hentai, tacchi e un vento gelido a circa 30 nodi.
Arriviamo alla facoltà di Ingegneria emozionati e sudati, dopo aver chiuso con un "fossi stata attenta quando spiegavano gli insiemi" l'esilarante esperienza della lettura preliminare dei paper, affrontata in treno. Io, seria e intenta, sottolineavo pure: il Vanz è crollato svenuto alla prima "formalizzazione", un filo di bava a segnalarne il disappunto. Nelle affini menti dei vostri maestrini aleggiava un enorme punto interrogativo: "ma che cazzo andiamo a fare?".

Per fortuna abbiamo tenuto duro, sfruttando il meccanismo telepatico noto come "io_non_prendo_nessuna_decisione_al_limite_parla_tu". Il caffè era molto zuccherato [puah], ma l'ambiente era puro Xerox Park negli anni '70 e '80, donuts e forfora compresi. Siamo stati molto attenti - io per lo sforzo ho messo una bottiglia d'acqua aperta in borsa, uccidendo il Muvo - e ci siamo stretti agli amici, al vino e all'idea che comunque era venerdì e fuori di lì, noi, abbiamo una vita.

Tra le cose più interessanti viste:
  • il CTXMATCH [pdf], un algoritmo per la coordinazione semantica p2p delle ontologie e dei database.
  • il Platypus Wiki [pdf], un wiki che permette di creare pagine con RDF, Schema e OWL incorporati (utilizzando un'interfaccia accessibile anche ai low tech). La pre-alpha è su Sourceforge.
  • una notevole preview (in videoconferenza con il Mit, wow) di due browser RDF [ppt], uno testuale, uno grafico
  • un'applicazione del Dbin alla creazione di thread basati sulla correlazione tra termini [pdf] (e non solo sull'alberatura delle risposte), applicabile a qualunque web forum (per estensione, anche i newsgroup).
Quest'ultima applicazione in particolare potrebbe permetterci di supportare empiricamente le nostre analisi "a manina" delle conversazioni nei newsgroup; e poi, si basa sulle power laws, cioè l'unico concetto matematico che ho capito negli ultimi 23 anni.

Ci siamo persi la presentazione del DOLCE, uno dei pochi progetti presentati di stampo più filosofico-linguistico, e delle ormai famose "faccette", ma i paper danno una mano quantomeno a intuire di cosa si tratta.
Del resto, ho capito poco o niente, ma anche perché se una cosa non mi interessa mi crolla subito l'attenzione (tipo le annotazioni automatiche dell'mpeg7 o le query per la verifica delle sintassi RDF, roba da ammazzare un bisonte). Colta qui e là una simpatica battaglia intestina all'ultimo sangue con "quelli dei relazionali", l'impressione generale è che il web semantico sia un territorio di ricerca arrapante e ben popolato, con una rappresentanza italiana decisamente dignitosa e una pletora di immediate applicazioni al nostro lavoro quotidiano da far girare la testa.

La sera, il Vanz, per vendicarsi di avermi seguito nel mio tentativo di perdere il treno scalando un'altra collina di Ancona, ha insistito per portarmi in un posto "veramente tipico". Io, che spero sempre che queste cose siano un preliminare per il coronamento della nostra bella amicizia, l'ho seguito. Mal me ne incolse.

09 dicembre 2004

Ancona, aaaaaaaancona

Freschi di Ponte, ma mai paghi di evitare il lavoro, domani siamo ad Ancona al 1st Italian Semantic Web Workshop. Saremo lieti di non capire assolutamente nulla in compagnia di Zio Cavedoni :)

02 dicembre 2004

Odore di Cambiamenti

Ogni tot di anni succede qualcosa e io cambio completamente vita, pelle, abitudini, stile. Chissà chi o cosa sarà porterà il vento dell'est, stavolta :)
Aprile 1993. Il 9 luglio 1996. Settembre 1998. E adesso, che mi succederà?

01 dicembre 2004

Si sta come le mosche sul parabrezza

L'androne del poco ridente condominio nel quale siamo poco ridentemente ubicati, già buio e opprimente di suo, è pomposamente addobbato da cerimonia funebre come non avevo mai visto in un luogo di passaggio pubblico, e forse come non accadeva a Milano dal trapasso del Manzoni.

Tutto intorno drappi viola ed effigi di Cristo Salvatore nella tipica posa del pattinatore su una sola gamba, lungo i lati vari inginocchiatoi, al centro una specie di altarino con tanto di portacandela dal quale - deduco - un parroco locale celebrerà davanti a vecchine bovisasche e bolscheviche la messa per il caro estinto (che voglio credere incolpevole di questo vistoso sfoggio di lutto). C'è solo da sperare che non ritengano opportuno esporre la salma in strada.
E tutto questo accadrà presumibilmente nel momento in cui io uscirò per recarmi a un altro funerale di amico di famiglia, con annesso rinfresco caterizzato.

Il tutto è un'occasione per riflettere sulle ragioni che stanno alla base dei rituali di rappresentazione della Morte in Atto nella nostra società: trattasi di pulsioni morbose o di una comprensibile necessità collettiva di elaborare socialmente il lutto?
In modo più specifico, qualcuno mi sa spiegare dove sta l'utilità per i superstiti della vista di un cadavere dal quale, con la perdita di 21 grammi di peso, si è già involato tutto ciò che era la persona che lo occupava?

Colonna sonora della giornata: Flies on the Windscreen (Death mix) dei Depeche Mode.