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12 maggio 2004

Networkare i Bloggatori

Mi sembra ci siano un po' di equivoci su questa cosa delle reti sociali applicate ai blog, ambiente di socialità più che mai sospeso tra diverse realtà: c'è chi vede la cosa solo dal punto di vista puramente tecnologico degli strumenti, e c'è una - nutrita direi - rappresentanza di detrattori che la vedono da un punto di vista a loro dire "umano", in base al quale l'amicizia è un'altra cosa, che non si può realizzare attraverso un mezzo tecnologico ma che si sostanzia solo nella "vita vera", cioè di persona.

Ora se c'è una cosa che mi pare chiara del blog è che il blog non basta. Cioè che il pubblicare su un CMS non è affatto il fine ultimo della faccenda dello scrivere, ma soltanto un sistema di distribuzione dei contenuti simile ad altri. Alla fine dei conti, se si restringe la cosa alla pura pubblicazione che differenza c'è dallo stamparsi una fanzine e appiccicarla al primo palo della luce?

C'è, eccome: non a caso quasi tutti i blog implementano commenti e statistiche, cioè due strumenti che permettono di verificare la partecipazione degli altri. E guarda caso il blogger che non si preoccupa di consentire i commenti di solito è una persona abituata a scrivere per lavoro, su committenza. Che non è di per sé una brutta cosa, ma presuppone una motivazione diversa per la scrittura. Scrivere senza commenti in un ambiente in cui la comunicazione è intrinsecamente bidirezionale significa più che altro fare curriculum, non comunicare. E' scrivere solo per chi non ha opinioni da condividere.
Questo vale ancora di più se considero che, perlomeno per la mia esperienza, scrivere su Internet è un'attività prima di tutto sociale. Che vuol dire bidirezionale, perché non esiste una socialità a senso unico.

Ma il punto, mi pare, è che tutto quello che scriviamo entra potenzialmente a far parte di un'unica discussione planetaria che al momento non ha modo di connettersi e relazionarsi direttamente se non con sistemi che ormai dimostrano di essere farraginosi e poco efficaci: e qui secondo me c'è il potenziale trait d'union tra le community di contenuti e le community di persone come spiegato da mafe, perché in un mondo che dà accesso alla scrittura la distinzione è già obsoleta: i contenuti sono le persone e viceversa. Io sono quello che scrivo, e se non scrivo non esisto. Per me stesso prima che per gli altri.

Ma una vera distribuzione sociale dei contenuti trova senso di esistere solo in una sfera sociale che integri i dati personali nelle conversazioni, vero oggetto della relazione, in modo da rendere il tutto incrociato e rintracciabile. La possibilità di sapere istantaneamente chi ha scritto cosa rispetto a cosa. Una mappa dinamica della conversazione in atto, una rappresentazione interattiva della società che comunica.

L'errore che stiamo compiendo è di considerare separatamente i contenuti e le persone: reti sociali da una parte e link tra contenuti dall'altra. Si tratta della soluzione sbagliata che nasce da un bisogno reale, perché in questo modo si continua a separare i due mondi. Quello che pubblico sul blog non appare su Orkut, e il mio profilo su Orkut non è accessibile sul mio blog. Chi sono io, dunque? Quello su Orkut o quello sul blog?

La soluzione è un ambiente integrato che rimappi la community dei contenuti partendo dalla società, attraverso un'integrazione dei dati personali - la rete sociale del blogger - con i contenuti del blogger stesso, relazionati ai contenuti degli altri.

La soluzione, mi pare, sta nell'integrazione di XML e XHTML, un linguaggio esteso di marcatori che permette di relazionare automaticamente i contenuti in base a categorie dinamiche sociali e contenutistiche. Permette di connettere *automaticamente* quello che scrivo con quello che scrive chi è nella mia rete sociale, e con quello che qualcun altro, anche fuori della mia rete, ha scritto. Linkarlo in base all'argomento, alle relazioni sociali, persino (oso) a un'interpretazione-macchina dei contenuti che sappia creare relazioni nuove, e imparare a farlo sempre meglio.
Non so se sia intelligenza artificiale perché non me ne intendo abbastanza, però so che già è fattibile. Lo si vuole fare? Ci è utile, o per ricercare le conversazioni che ci interessano vogliamo continuare ad affidarci al caso o ai primitivi ping del trackback?

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