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12 novembre 2007

Forse qualcosa potremmo capire?

In un (piuttosto brutto) film che si chiama la Voce della Luna, Fellini fa dire a uno dei personaggi "se tutti facessimo un po' di silenzio, forse qualcosa potremmo capire". Un one-liner con vaghe reminiscenze buddiste che vuol dire tutto e niente. Ci penso, ultimamente, perché ho la sensazione che abbiamo perso un po' tutti il controllo delle corde vocali, o delle tastiere.

E' in corso, mi pare, una corsa collettiva all'esprimere analisi, trovare soluzioni, prendere misure urgenti. Rispetto a cosa, mi pare sia poco chiaro a tutti. C'è un'emergenza criminalità di cui non si vedono segni se non in casi cronaca nera che non trovano riscontro statisticamente nel quotidiano. Ci sono paure che si suppongono diffuse ma non si riesce bene a identificare: si agisce in base al dogma che esistono, quindi bisogna fare qualcosa. C'è un'emergenza urlata dai media della quale non capiamo la natura, e loro si guardano bene dallo spiegarcela. C'è una corsa alla ricerca di soluzioni immediate e drastiche per la cura di mali sociali indefiniti le cui quantità e qualità sono ancora meno misurabili. Sono nella maggior parte proiezioni di paure interiori che non hanno una causa, solo un brodo di coltura nel quale proliferano. Se, come sembra, il brodo è la paura stessa, ci troviamo davanti a un circolo vizioso che si autoalimenta. Molto pericoloso.

Sorge il sospetto che la rincorsa al punditismo che vediamo da più parti (anche e soprattutto da quella dei blogger) sia il tentativo di non perdere il passo con ciò che non si controlla, nonché una forma di autodifesa rispetto più che a qualcosa che non capiamo, a qualcosa che temiamo di non poter capire e perciò ci spaventa. Pericoloso, ripeto, perché la cultura forzata dell'emergenza permanente non appartiene naturalmente al genere umano, quindi tende a generare mostri.

Il sospetto è che questa emergenza perenne (il terrorismo, la criminalità, fino a casi risibili come lo spauracchio di una minaccia statisticamente inesistente come la pedofilia attiva) risponda a un'agenda che ha come obiettivo diffondere un'insicurezza tale da giustificare misure estreme, che possono andare da un tutto sommato innocuo (per noi) chiudere i confini, al giustificare un grado di controllo poliziesco sulla popolazione che non avremmo tollerato in tempi di non-emergenza (e quelli che viviamo lo sono, se ci fermiamo un attimo a pensarci).

Forse è davvero il caso che tutti ci prendiamo un attimo di silenzio, se qualcosa vogliamo capire. A partire dai telegiornali, a partire dalle piccole indignazioni quotidiane, a partire dai post scritti sull'onda dell'emozione senza analizzare i fatti. Forse, fermandoci un attimo e guardando quello che ci circonda, guardando le persone che abbiamo attorno, cercando di capirle senza anteporre giudizi, forse qualcosa riusciremo a capire.

29 Commenti:

Alle 9:50 AM, novembre 13, 2007 , Blogger Otto_Vask ha detto...

Non credo che il silenzio sugli accadimenti criminosi e gravissimi che stanno sconvolgendo l'Italia serva a qualcosa. Piuttosto servirebbe un miglior lavoro dei media e, anche, una maggiore abitudine degli italiani ad analisi critiche basate sui fatti e non sull'ideologia http://ottovas.blogspot.com/2007/11/al-nord-al-nord.html.

Per esempio, lo dico senza polemica, mi riesce difficile dopo aver letto dell'ennesimo morto aggredito e rapinato da criminali dell'est mentre dormiva, ieri sera, nel suo letto a Milano, leggere la tua frase su paure che "non trovano riscontro statisticamente" "diffuse ma che non si riescono a identificare" "che sono proiezioni di paure interiori".

Trovo terribile che tu possa negare che criminali efferati sono entrati e restano nel nostro paese proponendo "agende occulte che hanno come obiettivo diffondore l'insicurezza".

 
Alle 9:53 AM, novembre 13, 2007 , Blogger mafe ha detto...

Dispiace per il morto, ma stamattina un milione e mezzo di milanesi si sono svegliati vivi nel loro letto: quanti altri morti ammazzati in casa loro ci sono stati a Milano nel 2007?

 
Alle 9:55 AM, novembre 13, 2007 , Anonymous pessimesempio ha detto...

Invece io credo che con la paura si facciano ottimi affari, in tutti i sensi, politico ed economico ed altro ancora. E sono d'accordo su un uso del silenzio come strumento di comprensione, laddove intorno si urla e si strepita da entrambe le parti a più non posso. Non a caso la sensazione prevalente, in me e in molti altri, dopo i "fatti di Roma" è stata quella di non riuscire a capire più niente, in una sovraesposizione alle voci e alle grida.
Saluti (da palmasco e a lui da untitled)

 
Alle 10:08 AM, novembre 13, 2007 , Blogger Otto_Vask ha detto...

A roma un roma ha stuprato e ammazzato una donna che tornava a casa giusto una settimana fa. Lei non ce l'ha nemmeno fatta ad arrivare a casa nel suo letto. Per restare a Milano l'elenco di stupri e rapine nel 2007 è senza fine. L'esplosione della criminalità extra-neo comunitaria nel nostro paese è documentata dall'ultimo rapporto del Ministero dell'Interno sulla criminalità ed è un fatto terribile con cui dovremo convivere nei prossimi anni. Possiamo arroccarci su posizione ideologiche e negare i fatti oppure prendere atto della realtà.

 
Alle 10:11 AM, novembre 13, 2007 , Blogger mafe ha detto...

Otto_vask, io ti ho fatto una domanda precisa, e non perché voglio stressarti, ma perché se si parla di analisi critiche basate sui fatti è il caso di essere precisi.
Che numero è "l'ennesimo morto"?
I reati violenti commessi dagli extracomunitari sono in percentuale superiori a quelli commessi dai cittadini dell'UE, sul suolo italiano?

 
Alle 10:12 AM, novembre 13, 2007 , Anonymous Anonimo ha detto...

La paura e la ricerca del capro espiatorio penso che invece nascano proprio da atteggiamenti e mentalità come la tua, caro Vanz, modi di pensare per cui la realtà non vada osservata ma piegata pretestuosamente alle proprie idee. "Le statistiche purtroppo parlano chiaro: negli ultimi mesi i romeni sono diventati i tristi protagonisti dell'attività criminale. Nella lista nera del Viminale sui reati commessi tra gennaio 2006 e giugno 2007 sono in testa negli omicidi, rapine, furti, estorsioni, sequestri e sfruttamento della prostituzione." Il 75% dei crimini comuni commessi a Roma è ad opera di cittadini rumeni. Il rimedio a quella paura irrazionale di cui parli e che conduce inevitabilmente alla creazione dell'untore non può che essere la presa d'atto del problema criminalità e dei suoi protagonisti. Non voler vedere questo solo perchè si ritiene statisticamente normale che donna possa essere brutalizzata per strada vanifica tutti gli sforzi compiuti in senso contrario, siano essi di integrazione o di affermazione della legalità. Zagreo

 
Alle 10:16 AM, novembre 13, 2007 , Blogger mafe ha detto...

Grazie Zagreo per un dato interessante, il 75% dei crimini comuni a Roma commessi dai rumeni. Qual è la fonte? E cosa si intende per crimine "comune"? Questo vuol dire che i romani hanno smesso di delinquere o che il numero assoluto di crimini è aumentato tantissimo? E se sì, di quanto?

 
Alle 10:20 AM, novembre 13, 2007 , Blogger Otto_Vask ha detto...

Mafe ho dati ufficiali, il rapporto del Minsitero dell'interno, fino a tutto il 2006 e non disaggregati per città. Sono dati non tengono quindi conto dell'ingresso della romania nella UE e quindi sottostimano certamente la criminalità proveniente da quel paese.
Se mi chiedi il dettaglio di milano posso risponderti solo con i numerosi articoli passati sulla stampa. I reati degli extracomunitari regolari sono segnalati in linea con quelli commessi dagli italiani. I reati commessi da extracomunitari clandestini (albanesi e nordafricani) e neocmunitari (come i rom) sono in percentuale elevatissima e particolarmente efferati.

 
Alle 10:27 AM, novembre 13, 2007 , Blogger mafe ha detto...

Otto, se hai dati ufficiali puoi rispondere alle mie domande, che aspetti?

 
Alle 10:29 AM, novembre 13, 2007 , Blogger Otto_Vask ha detto...

Zagreo ha ragione: questo atteggiamenti di negazione, che purtroppo trovano riscontro anche in una parte del governo, stanno condizionando la capacità di risposta e la qualità della vita di tutti noi.

 
Alle 10:31 AM, novembre 13, 2007 , Blogger Otto_Vask ha detto...

Mafe, sei libera di pensare che in Italia va tutto bene, io preferisco non perdere altro tempo.

 
Alle 10:55 AM, novembre 13, 2007 , Blogger Pm10 ha detto...

diffondere la paura per poi proporre misure estreme e tutti saranno felici di abdicare a un pezzo di liberta.
negli usa hanno avuto l'11 settembre, qui ci arrangiamocon quello che passa il convento.
qualche anno fa erano gli albanesi, ora sono i rumeni. o i rom ? o i romantici? o i romani? ecco insomma temo di essermi confusa ;)

 
Alle 11:29 AM, novembre 13, 2007 , Anonymous Anonimo ha detto...

"Tra gennaio e agosto i carabinieri hanno arrestato [a Roma] 3.557 persone e il 75 per cento erano romeni." Ipse dixit, Walter Veltroni, sindaco di Roma, futuro candidato alla Presidenza del Consiglio.
Cito l'interessantissimo Rapporto sulla Criminalità del 2007 del Ministero dell'Interno.(che in verità si riferisce a dati sino al 2006):
"L’incidenza degli stranieri tra i denunciati, però, varia molto a seconda dei reati. Si va
da incidenze basse, come il 3% per le rapine in banca o il 6% per quelle negli uffici
postali, al poco meno del 70% che caratterizza i borseggi, ovvero quelli che la classificazione
riportata definisce “furti con destrezza”. Tra questi due estremi, gli stranieri
costituiscono il 51% dei denunciati per rapina in abitazione o furto in abitazione, e il
45% dei denunciati per rapina in pubblica via, il 19% per le estorsioni, il 29% per le
truffe e le frodi informatiche.
Intorno ad un terzo dei denunciati troviamo gran parte dei reati violenti. La quota di
stranieri qui va dal 39% dei denunciati per violenze sessuali al 36% per gli omicidi
consumati e al 31% per quelli tentati, al 27% dei denunciati per il reato di lesioni
dolose. Simili sono poi le percentuali di stranieri sul totale degli arrestati per alcuni
reati predatori strumentali, come i furti di autovetture (38%), gli scippi (29%)."
Tra l'altro, si evince che il picco di crimini violenti contro la persona (in specie gli omicidi o i tentati omicidi) si è avuto agli inizi degli anni 90 e la diminuzione è in stretta correlazione con l'aumento delle forze di polizia. (La diminuzione è però sopratutto circoscritta agli omicidi iscrivibili al crimine "organizzato").
Per chi è assetato di conoscenza ricordo che si definisce criminalità "comune" quella diversa, nelle modalità organizzative e strumentali, dalla criminalità "organizzata", come ad esempio, la Mafia. Zagreo

 
Alle 1:23 PM, novembre 13, 2007 , Anonymous OninO ha detto...

Ciao Mafe, mi permetto di segnalare un post interessante e, dal mio punto di vista, pertinente di Raffaele Ventura, intitolato "Democrazia parlamentare e decretazione d’urgenza. A proposito dei “provvedimenti immediati e forti”.

 
Alle 5:58 PM, novembre 13, 2007 , Blogger mafe ha detto...

Grazie Zagreo, dati molto interessanti.

Non capisco però - a prescindere dall'aumento della percentuale di stranieri tra i criminali - se questo ha comportato effettivamente un aumento della pericolosità della vita quotidiana.

Il dato di Roma poi è generalizzabile, o è una peculiarità della capitale? E il problema si è posto quando la Romania è entrata nell'UE?

 
Alle 7:11 PM, novembre 13, 2007 , Blogger Boris ha detto...

Per una volta, sono d'accordo con Vanz. Anche preso per buono il fatto che gli extracomunitari commettano la maggior parte dei reati, si può parlare di "emergenza criminalità" solo se il numero dei reati complessivo è aumentato. Altrimenti, vuole dire che i reati che una volta venivano commessi dalle frange sociali emarginate e povere costituite da italiani oggi sono commessi dalle frange sociali emarginate e povere attualmente costituite da extracomunitari.

 
Alle 10:36 PM, novembre 13, 2007 , Anonymous Ugo Carlo ha detto...

Oggi il tasso di rapine è 18 volte quello del 1970, con Milano e catania le città più colpite. 1.150.000=Un milione e centocinquantamila donne hanno subito violenza nel 2006. Basta per dire che c'è un'emergenza criminalità?

Gli immigrati sono il 5% della popolazione ma sono però il 30% degli omicidi, il 70% dei borseggiatori,il 51% dei rapinatori in casa, il 45% dei rapinatori per strada. Basta per dire che c'è un'emergenza nella lotta all'immigrazione clandestina?

O è colpa della paura interiore?

 
Alle 7:56 AM, novembre 14, 2007 , Anonymous Anonimo ha detto...

Dal rapporto del Ministero dell'Interno:
Chi legga i giornali o guardi la televisione potrebbe ricavare l’impressione che la paura personale della criminalità sia fortemente cresciuta negli ultimi anni nel nostro Paese. È assai probabile, in effetti, che la quota di cittadini che teme di
subire un reato sia cresciuta nel corso degli anni settanta,contemporaneamente
alla crescita dei reati. Ma senz’altro in Italia, da almeno quattordici anni, tale paura appare stabile, se non addirittura in lieve declino. Dal 1993 l’Istat ha, infatti, chiesto a un campione rappresentativo di famiglie italiane se considerasse a rischio di criminalità la zona in cui vivevano. Nel 2005 meno del 30% dichiara di considerarla molto o abbastanza a rischio, e la quota corrispondente nel 1993 era di poco superiore al 30%.

 
Alle 7:57 AM, novembre 14, 2007 , Anonymous Anonimo ha detto...

Per chi non capisse cosa vuol dire il messaggio precedente, significa che la criminalità non è un problema di percezione, tantomeno di paura interiore.

 
Alle 9:19 AM, novembre 14, 2007 , Blogger mafe ha detto...

Dai, parliamo della violenza sulle donne. Di chi è la colpa maggiore statisticamente? Dei padri o dei rom? Dei mariti o dei marocchini?

L'invito del Vanz cade nel nuovo, dire che si sta facendo troppo rumore NON vuol dire che l'Italia è il paese delle meraviglie. La discussione è vuota, perchè vuota è l'espressione "emergenza": probabilmente chi ha girato un po' il mondo sa bene cosa vuol dire "pericolo", chi è restato a casa (anche mentalmente) tuttta la vita si spaventa appena vede un muso scuro.

 
Alle 9:59 AM, novembre 14, 2007 , Blogger PippaW ha detto...

Ciao sono Beowulf, io ho adottato la seguente soluzione contro questa perenne ansia da "morte e distruzione": 1. leggo il giornale solo 1 giorno su 3 e solo online. 2. prendo per tempo precauzioni nel caso dovessi morire 3. faccio la maglia. aiuta.

 
Alle 12:19 PM, novembre 14, 2007 , Anonymous Ugo Carlo ha detto...

Mafe, parliamone. Gli immigrati, 5%della popolazione sul nostro territorio, sono responsabili del 40% - sottolineo 40%, circa mezzo milione di casi nel solo 2006, delle violenze sessuali. Ma certo cosa vuoi che sia poveretti, devono pur sfogarsi.

L'invito a fare silenzio rimandiamolo a chi parla a vanvera di paure interiori e a chi rifiuta di vedere la realtà.

 
Alle 12:28 PM, novembre 14, 2007 , Blogger Pm10 ha detto...

"1.150.000=Un milione e centocinquantamila donne hanno subito violenza nel 2006"

credo che il vero senso di questa frse sia che 1.150.000 donne hanno denunciato una violenza, almeno altrettante hanno subito senza denunciare
e io sono un inguaribile ottimista.
e le donne statisticamente subiscono violenza in casa o in famiglia.

 
Alle 1:10 PM, novembre 14, 2007 , Blogger vanz ha detto...

giusto. un'emergenza criminalità in Italia esiste e dura da sempre: sono il numero spaventoso di morti sul lavoro e quello di violenza alle donne tra le mura domestiche, lì sì che siamo in testa alle classifiche.

forse varrebbe la pena di preoccuparsi dei quattro (4x365 = 1460!) morti al giorno sul lavoro, che nelle statistiche ci mettono probabilmente poco sotto lo Zimbabwe, che di emergenze effimere come il turpe rumeno che viene a stuprare le nostre donne, le quali hanno ben più ragione di preoccuparsi dei loro italianissimi mariti.

 
Alle 2:13 PM, novembre 14, 2007 , Anonymous Anonimo ha detto...

benaltrismo = parlare delle morti sul lavoro e della violenza domestica per sminuire l'importanza del problema sicurezza E del problema immigrati.

mafe, vanz & associati: state facendo del brutto benaltrismo, insostenibile proprio leggendo i dati che altri vi hanno già fornito.

io pensavo/speravo fosse finita con il governo precedente l'era del "va tutto bene, siete voi che percepite male la realtà".

 
Alle 3:33 PM, novembre 14, 2007 , Blogger mafe ha detto...

Meglio il benaltrismo che mettere insieme pere (la delinquenza degli immigrati) e mele (la violenza sulle donne, in cui gli immigrati hanno solo una piccola parte).

Non va affatto tutto bene, ma se posso, vedo altre emergenze che non la criminalità.

 
Alle 3:36 PM, novembre 14, 2007 , Anonymous PuroNanoVergine ha detto...

Vanz : "un'emergenza criminalità in Italia esiste e dura da sempre: sono il numero spaventoso di morti sul lavoro"

che, probabilmente, interessano in percentuale maggiore i lavoratori stranieri rispetto agli italiani.

Potremmo scoprire che se da un lato, in proporzione alla popolazione, gli stranieri delinquono di più, dall'altro si "sacrificano" di più (Calderoli direbbe che non sono manco buoni di lavorare ;-)).

 
Alle 11:35 PM, novembre 14, 2007 , Blogger Boris ha detto...

Invece dei dati del 1970, prova a prendere quelli degli ultimi quindici-vent'anni.

 
Alle 12:01 AM, novembre 22, 2007 , Blogger vanz ha detto...

i dati degli ultimi 15-20 anni dicono sempre tre morti sul lavoro al giorno. aggiungici l'uno o due di lavoratori in nero che non vengono denunciati e fa sempre quattro, se non cinque.

 

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