La situazione mi rende un tantino nervoso
Svegliarsi con una canzone in testa è un'ottima scusa per un sano esercizio di superstizione: cosa mi sta dicendo il verso che mi rigira in testa della giornata che sta per cominciare (o del mio subconscio?)
Questa mattina era There is a War, uno dei miei pezzi preferiti di Leonard Cohen, e il verso era:
Well I live here with a woman and a child,
The situation makes me kind of nervous.
Lasciando perdere il mio subconscio che non vi interessa, quello che mi stava comunicando il mio folksinger canadese preferito era la prima strofa:
There is a war between the rich and poor,
A war between the man and the woman.
E forse there IS a war, nonostante tutto. nonostante la nostra convinzione di aver civilmente e politicamente superato le contrapposizioni conflittuali tra sessi, gusti sessuali, classi sociali, razze e religioni.
Forse hanno ragione i machisti di ritorno come Ferrara e Luttwak a sostenere che la guerra è un'espressione della natura umana attraverso la quale la società progredisce e non regredisce. Forse, mi sto chiedendo in questi giorni, è stato grazie alla contrapposizione conflittuale degli anni '70 (tra sessi e ideologie) che si sono ottenuti progressi civili che oggi facciamo fatica non dico a raggiungere ma anche solo a pensare. Forse.
Forse, ma nonostante ciò non posso negare che the situation makes me kind of nervous.
Etichette: sessi religione razze razzismo politica società cultura
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