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08 febbraio 2005

Esattezza e verità

"Io penso che Marx abbia sbagliato solo per difetto": dopo un affascinante viaggio nei rapporti tra uomo e tecnica a partire dai Greci arriva la zampata di Umberto Galimberti. Marx ha sbagliato solo per difetto perché le merci circolano liberamente e le persone circolano solo se dimostrano di produrne: la cittadinanza è legata al lavoro, lavoro che nell'era della tecnica assomiglia sempre di più al poiesis nazista (eseguire degli ordini) che al praxis dell'etica della responsabilità weberiana. Il sistema tecnico richiede persone fungibili, capaci di non fare e non farsi domande relativamente agli effetti del proprio lavoro: gli operai che fabbricano mine antiuomo, in questo sistema, sono operai e non assassini.

In un sistema dominato dalla tecnica l'etica finisce per essere patetica e la politica ha il suo bel daffare a recuperare il potere distribuito della competenza. La tecnica è diventata un fine, un fine che dovrà garantire la nostra sopravvivenza, perché dobbiamo assumere come fine anche quella natura che i Greci consideravano immutabile e che invece a furia di modificare il cosmos abbiamo messo in pericolo.
In pericolo è anche la democrazia, portata al collasso dal paradosso della mancanza di competenza dei cittadini rispetto alle decisioni da prendere: gli incompetenti sono vittima delle suggestioni retoriche e prendono decisioni emotive, facilmente manipolabili. E anche se fossimo tutti in possesso di una competenza assoluta dobbiamo ricordare che la scienza garantisce l'esattezza, non la verità: come scrive nel programma "la tecnica non tende a uno scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona".

Mi dispiace di non aver registrato, ma tra il bofonchiamento del Guru e l'acustica del Dal Verme (vergogna!) dubito che si sarebbe capito qualcosa. Una serata imperdibile, io faccio l'abbonamento a tutto il ciclo: previsti tra gli altri Giorello, Vattimo, Odifreddi, Zecchi e la Boella.

DISCLAIMER: qualunque cazzata abbia scritto, è mia. Viaggio su territori che conosco poco, aiutata solo da appunti che non riesco neanche a leggere (chi non sa leggere la sua scrittura...

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