I link dei maestrini su del.icio.us (tieni il puntatore sul link e compare la spiega)

31.3.04

Sei come la mia bici (elaborazione del lutto)

Il Confuso ha un bel da lamentarsi che gli hanno rubato l'autoradio. Che non avendo un'auto ma avendola avuta lo capisco anche, poveretto. Col mangiacassette era la mia, figuriamoci. Audiovox o un nome simile in puro stile anni '70 da film con Maurizio Merli, che avrebbe voluto suonare Piero Umiliani tutto il tempo e invece i miei la nutrivano a Inti Illimani e Charlie Haden Liberation Orchestra, poveretta. Vittima dell'ideologismo kulturny postsettantasettino.

E' andata rottamata insieme alla Mini Innocenti targata Modena 785 qualcosa. Probabilmente sono ancora in qualche sfasciacarrozze, fuse insieme in forma di cubo postmoderno. Che uno s'immagina la classica scena dell'incidente in un film di Lynch: un cubo fumante dal quale emergono ancora le note di un pezzo pop anni 50.

Dicevo, capisco la privazione della musica mentre guidi, ma a me m'hanno fregato la bici, cazzo. La mountain bike verde metallizzata con i copertoni larghi che non entravano nelle rotaie del tram. Che non era propriamente bella, e pesava pure un quarto di Giuliano Ferrara, ma dico, vuoi mettere la capacità di spostarsi - a Milano, poi, che dove sto io parcheggiare neanche a pensarci - con quella di suonare gli Strokes (o Genesis, Damien Rice, Jovanotti, Public Enemy, a seconda delle inclinazioni del blogger).

Voglio dire, ce ne corre di differenza. Pesava un quintale e a usarla quando pioveva ci si spalmava la schiena di quella bella emulsione cancerogena di fanghiglia radioattiva, metalli pesanti e cacca di cane della quale sono cosparse le strade di Milano.
E insomma però la mobilità è un valore, quindi sono a lutto anch'io. Volevo esternare sta cosa, e ho trovato finalmente il coraggio di farlo grazie all'accorata denuncia del malessere Confuso.
Adesso mi manca solo di svelare pubblicamente la mia paternità semisegreta e la mia identità di supereroe poi sono a posto. Ma la materia per un buon post è rara, teniamola lì.

Vanz aka Professor Horror
Power: Flight
Source of powers: Mutant spinach
Weapon: Professor Sai

Una nuova malattia

Esiste la dislessia telefonica? Anche se non esiste, io ce l'ho.

Potereallaparola

Sono solo canzonette, sì, è solo musica, sì, sono solo parole, eccerto. Noi pacifisti-noglobal-idealisti-comunisti parliamo e basta, alla meglio rappiamo, chiacchiere e diversivi, canta Frankie Hi-Nrg (posso chiamarti Frankie? Vuoi diventare mio amico?), anche se per fortuna parla di altri.
Gli adulti fanno (guerre e fusioni e oggetti e progenie e case), noi ce la godiamo, e parliamo e cantiamo e saltelliamo e rappiamo e andiamo in bicicletta e nei limiti del possibile cerchiamo di non far male a nessuno. Ma noi chi? Parlo per me, e dico che meno male che Frankie è uscito dal loop del funkazzismo ed è tornato a fightda' faida, che Io ne ho bisogno. Grande concerto, grande emozione, se c'è un modo in cui la politica recupera le maiuscole è la musica.

30.3.04

alpi, salento, un solo movimento

Salvo senili botte di sonno, stasera i Maestrini si dimenano all'Alcatraz insieme al mitico Frankie HI-NRG.

sim 64K

Cara MeganGale,

scrivo a te che sei sempre così carina che sorridi sempre e secondo me quei simpatici omaggi (tipo un cellulare sottoprezzo in cambio di due anni di bollette, ma anche il concerto di Pharoah Sanders a metà prezzo) sono merito tuo, e sabato mi è arrivato un sms (non da te però) che potevo andare fino al 15 aprile in negozio ad avere GRATIS la sim 64K (anche se non so a cosa serve, ci sono andata subito).

Cara Megan (posso chiamarti così?), tu devi sapere che io ho un problema con i tuoi carnefici (che io lo so che anche tu, come il Papa, vorresti andare in pensione). cioè ne ho molti di problemi ma uno proprio è difficile anche psicologicamente. Secondo il database dei negozi, io non sono titolare del mio abbonamento. Cioè, ti rendi conto? Io non sono io? E allora perché mi arrivano le bollette? E soprattutto, perché mi arrivano le telefonate, che 9 su 10 sono solo rompiscatole? Comunque, mezz'ora di coda insieme ad altri clienti Vodafone (gente strana), per *non* avere la sim 64K (che non so a cosa serve) e per verificare che in soli cinque anni il database Vodafone non ha ben compreso il mio sofferto percorso di cambiamento da Partita Iva a Codice Fiscale. E dire che www.190.it, invece, ha capito subito: è che su Internet anche i database girano più veloci, io mi trovo meglio, su Internet.

Comunque, Meg, mi è venuta questa illuminazione che forse anche tu, come me, sei stata irretita con l'offerta di un telefono di merda, e adesso non puoi più, non dico andartene, ma neanche passare alla ricaricabile. Megan, noi che siamo due ragazze con interessi simili (io sono anche stata a Sydney, una volta), aiutiamoci a vicenda: fammi uno squillo più tardi, il mio numero ce l'hai, vero?

tua dbgmfl69l68l049t

Efficace contro mosche e mosconi


Tutto intorno a te

Ogni volta che entro in un negozio di cellulari ammetto tra me e megan che il livello degli spot Tim, Vodafone e Tre in fondo è assai correttamente calibrato sul target.

29.3.04

(Pippone) Cinecomunicazione

Non so se esista un'ecologia del blog. Non ho nemmeno ancora capito se il blog è un ambiente privato o pubblico, e se per esempio in un blog senza commenti i lettori vadano considerati parte dell'ambiente o un fatto incidentale. Certo è che il cinema ha una sua ecologia. Anche se probabilmente dovrei parlare di economia: non sono molto a mio agio con le astrazioni che riguardano i sistemi.
Ma un film è certamente un microsistema in cui convivono molte variabili, che se non sono gestite in base a oculate regole rischiano non solo di sbilanciare l'equilibrio del sistema, ma di danneggiare il processo di comunicazione.

Per esempio il transfer rate delle informazioni in un film è qualcosa che mi è sempre sembrato importante: se nel descrivere i personaggi e rappresentare le loro azioni non si riesce a mantenere un livello adeguato di trasferimento di informazioni utili allo spettatore, non si sta gestendo in modo economicamente efficiente il processo di narrazione.

Naturalmente esistono esempi luminosi di gestione dello spazio e del tempo cinematografico: penso alla panoramica introduttiva de La Finestra sul Cortile di Hitchcock, che in pochi secondi fornisce tutte le informazioni necessarie alla comprensione del protagonista e della situazione da cui parte la storia. O alla gestione degli spazi (e onestamente tutto il resto) in Kubrick, che in Barry Lyndon, 2001 e Shining li usa come strumento attivo della narrazione. Terrence Malick mi pare un altro dei pochi che sanno usare lo spazio (e la rappresentazione dell'ambiente) come narrazione non verbale.

Shyamalan è uno dei pochi registi giovani che usa con competenza, i movimenti di macchina, l'inquadratura, i colori e la colonna sonora per raccontare: non solo per creare una vaga e generica suggestione ma per trasferire informazioni. Il gioco di capovolgimenti e riflessi in Unbreakable trasferisce allo spettatore molte più informazioni utili (spesso ansiogene, trattandosi di thriller) di qualunque montaggio a effetto o rumore improvviso, strumenti facili e usati con troppa disinvoltura dai suoi colleghi meno dotati. Shyamalan è all'altezza di Hitchcock, restando nel genere, nonché il più notevole talento degli ultimi dieci anni. L'ho detto, lo ripeto e mi becco ancora una volta gli sberleffi del caso.

In ogni caso, tutto questo pippone avviene perché mi capita piuttosto spesso, ultimamente, di vedere film che perdono tempo a rappresentare momenti poco utili alla progressione della trama, o lati dei personaggi non funzionali alla caratterizzazione. Che si fanno trascinare via dalla fascinazione descrittiva fine a sé stessa, dalle suggestioni visive estetiche.
Film nei quali l'economia delle informazioni è approssimativa, cialtrona, quasi sempre non giustificata e non funzionale rispetto al fine narrativo. Perché in una società che si basa sul linguaggio il cinema non può prescindere dalla chiarezza del segnale.

Che poi mi metto lì e mi guardo American Pie 2, e nonostante sia un film offensivo, letteralmente un oltraggio dal punto di vista narrativo (e non entro nel merito del buon gusto) mi rendo conto che nemmeno in dieci anni sarei in grado di mettere insieme abbastanza processi razionali per girarlo. E mi deprimo un po'. E vado a cena da Xe Mauri per combattere la depressione.

Google Personalize



Era un po' che i Google Labs erano silenziosi, si capiva che stavano lavorando. Ed ecco qui il nuovo servizietto: ricerche personalizzate su Google in base ai propri interessi. Con tanto di slider! :)

28.3.04

Svanityfair

Per chi volesse giudicare di persona se fosse giusto o meno far chiudere Svanityfair (aldilà del fatto che per quanto mi riguarda la censura, anche dei siti pessimi come questo, non è mai giustificata) resta disponibile per un po' la copia cache su Google, e si spera per sempre quella su the WaybackMachine. Naturalmente vivremo bene anche senza Svanityfair, ma la questione è sempre la stessa: se non è il caso specifico è il precedente a essere pericoloso.

Sofisticate tecnologie anticrimine

Ho sentito veramente un esperto di antiterrorismo informatico sostenere (a Sfera, su La7) che tra le tecniche impiegate dai servizi Usa per individuare le comunicazioni fra terroristi su Internet e così prevedere gli attentati c'è quella di monitorare il flusso delle chat: quando aumenta vuol dire che c'è qualcosa in ballo?
Chissà Al-Zawahiri che nick usa, nella stanza "dating & relationships".

26.3.04

Inferno dei carboidrati

Non mangerò mai più pizza, vino e tarallini insieme. La prox volta che sono onorata dalla visita di un tableau vivant della scuola milanese, giuro che cucino io e nascondo tutti i cd deplorevoli prima dell'arrivo del Confuso ;)

25.3.04

Grazie :)

Altro che SliderMan: Giacomo è SlideMaster :) Farò un figurone!

SlideMania

Adesso me ne hanno propinato una nuova, di scusa per costringermi a usare le slide: devo titillare i "visivi", che quando me ne parlano mi sembrano sempre una specie di umanità di serie B che se non gli fai vedere i disegnini non capisce quello che dici.

Poiché non è così, poiché detesto assistere alla banalizzazione della PNL, poiché sono più efficace come parlatrice che come scimmietta puntatrice, poiché un visivo difficilmente può essere appagato dalle mie slide in powerpoint, mi sento molto depressa e arrabbiata e insicura e so che lunedì farò pena, ecco.

24.3.04

prova di post direttamente da Flickr



Best Maxim Issue Ever!,


Posted by vanz from Flickr.

flickr

Flickr per Blogger

Flickr è l'ambiente di community perfetto per chi ha l'hobby della fotografia, ed è quindi perfetto anche per il fotoblogger.
Purtroppo, nonostante sia stilosamente realizzato in flash (o magari proprio per quello), Flickr sembra non riuscire a raggiungere la massa critica per fare community (anche perché in realtà è, come Orkut, un aggregatore o contenitore di community).
Ma per i fotoblogger che desiderano conoscersi e scambiarsi le foto è uno strumento perfetto. Io l'ho buttata lì, vediamo se qualcuno la raccoglie :-)

Un "no, grazie", ma con gentilezza: HELP

Mi picco di comunicare bene, con gli uomini, di essere una di quelle donne che capisce e dice al volo quando c'è interesse, quando è condiviso, quando è sì, quando è no e quando è un gioco e quando siamo amici. Anche per questo ho sempre disprezzato quelle donne che tengono sulla corda i corteggiatori tanto per (magari per interesse) o che li trattano male (anche molto male) quando ricevono avance non gradite (purché civili, sia chiaro).

Però ogni tanto, il corteggiatore cieco e sordo (ma non muto) capita pure a me: quello che non sente ragioni, quello che continua a provarci, quello a cui non basta un "no, grazie" neanche quando diventa "no" o un silenzio. Allora chiedo aiuto, o sorelle: come si fa a liberarsi di un corteggiatore indesiderato senza ferirlo? Non ho proprio bisogno di un ennesimo personaggio che vada in giro per il mondo a confondere la mia trasparenza con cattiveria :(

PS: il Vanz mi fa acidamente notare che ho fatto un post da strafiga: niente di più lontano dalla realtà, se avessi spesso di questi problemi, avrei anche imparato a risolverli ;-)

Personal information management and the semantic web

Le possibili integrazioni tra Web Semantico e Personal Information Management: un contributo sul sito del W3C.
e già che ci sono linko pure questo LOAF, che fa con l'address book quello che FOAF fa con i dati personali.

Col senno della mattina dopo

Presto, presto, alleggerire, alleggerire!!!

23.3.04

[PIPPONE] Omicidio umanitario, parola nuova della "politica"?

C'è una roba che non capisco, e vorrei una mano.
Su questa cosa dell'assassinio dello sceicco Yassin si è scatenata un'iradiddio di condanne del mondo civile. Pare infatti che l'omicidio progettato a sangue freddo di una personalità politica nemica sia un'azione riprovevole. Allo stesso tempo mi capita di sentire esponenti del centrosinistra (persino, se non ho capito male, un giornalista di Radio Popolare) considerare questo assassinio un "atto politico". E allora mi confondo un pochino, perché ero rimasto che un omicidio è un omicidio e la politica semmai si fa con le parole, altrimenti Lee Harvey Oswald sarebbe uno statista e non il - per quanto ipotetico - killer di JFK.

Mi colpisce però il fatto di non aver riscontrato la stessa diffusa indignazione quando Israele ha sparato un missile sull'auto del legittimo esponente dell'ANP Marwan Barghouti, o di altri, e sono abbastanza perplesso nel vedere che una parte del centrosinistra sembra considerare gli omicidi a sangue freddo, le stragi nei territori occupati, la demolizione delle case dei parenti dei kamikaze come un tutto sommato comprensibile eccesso di difesa.
Il che potrebbe significare che, fatta salva la condanna per tutte le azioni che portano alla morte di civili, anche a sinistra forse facciamo un po' fatica a mantenere una prospettiva minimamente obiettiva sulla questione.

Quasi si fosse davanti a una guerra tra stati sovrani e non all'occupazione militare ed economica e al sequestro politico di oltre l'80% del territorio di uno stato a cui non è concesso di costituirsi come tale, il cui potenziale primo ministro è esiliato agli arresti domiciliari e il cui popolo, ridotto all'immobilità e alla povertà, ha il dubbio onore di contribuire per oltre il 75% alle vittime (quasi tutte civili) del conflitto. Se questa è una guerra mi sa che il giorno che la spiegavano a scuola dormivo, e mi vien voglia di andarmi a leggere la definizione. Che però non mi aiuta a capire.

Magari esagero, la situazione è più complessa eccetera, ma quando leggo su un giornale di area centrosinistra che "dall'inizio di marzo ottanta palestinesi sono rimasti uccisi a causa dell'intifada" (visto da qui sono gli israeliani che sparano ad altezza d'uomo, e semmai l'intifada è la reazione) non mi chiedo tanto se la causa di questi atteggiamenti un po' bizzarri sia l'informazione, quanto in base a che logica stiamo ragionando un po' tutti, compreso il giornalista che ha redatto la news.

Per il resto, mi sembra ozioso discutere delle ragioni del conflitto - e non era questa la mia intenzione - a meno di partire dalle risoluzioni ONU numero 242 e numero 1402. E mi pare che l'unica domanda che ha senso farsi sia "cosa sarebbe successo se nel 1967 o in uno qualunque degli anni successivi Israele avesse deciso di non continuare a violare il diritto internazionale e si fosse ritirata dai territori"?

Magari invece è questa la domanda oziosa, e sono io che vedo le cose a rovescio. Ma resta a girarmi in testa un vago, malizioso ed estremamente spiacevole sospetto, che spero proprio sia sbagliato: non sarà che il nostro giudizio è un po' influenzato dal fatto di vedere delle persone dai tratti somatici mediorientali così simili ai terroristi che vediamo sui TG (anche se i palestinesi non sono affatto un popolo fondamentalista) che fanno saltare in aria quartieri bianchi e occidentali? Non è che quello a cui stiamo assistendo prende neanche troppo simbolicamente l'aspetto di una minaccia al nostro stile di vita?

E se così per caso fosse, non sarà opportuno cercare un punto di vista un po' più utile a comprendere che qui la questione non è religiosa ma politica ed economica, e magari decidersi ad accettare che l'unico modo di uscirne è costringere Israele a ritirarsi da tutti i territori occupati?

Daffeddore

Mercoledì ho beccato uno dei virus più stronzi dell'anno e non riesco a scrivere niente di intelleggibile. Cioè, se scrivo sarebbe peggio del solito, non so se mi spiego :)

la Bussola Politica

Il test del Political Compass mi sembra interessante: non so che ne faranno dei risultati ma spero li pubblichino perché sono curioso del posizionamento dell'internettaro medio.
Se non altro è divertente vedere come si è posizionati rispetto a Gandhi, Nelson Mandela e il Papa.
Personalmente sono orgoglione di avere come immediato vicino il Dalai Lama.

22.3.04

Dawn of the Dead

Non so voi, ma noi











non vediamo l'ora :-)

Websolutions, il simpatico hosting di Danilo

Non ci guadagniamo una lira, non è partnership né niente, siamo semplicemente utenti, ma visto che i prezzi di Websolutions (su cui sono ospitati sia maestrinipercaso che vanz.it) sono davvero bassi e il servizio funziona, ci piace segnalarli.
In più è carino avere un rapporto umano col management, nella persona di Danilo, e non con un generico customer care spersonalizzato.

Su Websolutions.it per tutte le nuove registrazioni di domini .com .net .org .info .biz il prezzo è stato modificato a da ? 12.50 a ? 8.33 all'anno. Dominio .it ? 7/anno, 1?/anno per ogni casella di posta, 100Mb ?15/anno, estensioni a ?10/anno ciascheduna.

L'Altra Delusione

A titolo di ammenda col Liderillo per la scelta del deludente et esoso ristorante nel quale l'abbiamo trascinato a sproloquiare di Blogrodei, linko la mia recensione dell'Altra Pharmacia sia su MilanoTonight che su Dude, risorsa maestrina che pochi conoscono (ma la rece è la stessa, inutile cliccare due volte).
Come dire: sorry boss, ma ti assicuriamo che il posto è cambiato molto, e che l'ultima volta che vi desinammo fu con soddisfazione.

19.3.04

Collisioni tra mondi

Ieri ero dislessica nei confronti di qualunque forma di comunicazione, linguistica ed extralinguistica. Sarà per questo che ho dimenticato che c'era Scrubs e mi sono lasciata ipnotizzare da Ferrara e da Otto e mezzo. Per un'oretta ho vissuto in un mondo maschio e adulto e sensato (c'era Panebianco, non so se mi spiego) in cui i terroristi vogliono invaderci e toglierci di bocca il McDonalds, invece che semplicemente mandarci fuori dai coglioni da casa loro (tutte le case loro, non solo l'Iraq). Invaderci e distruggere il nostro stile di vita, noi occidentali che siamo così bravi, maturi, civili, tranne quei milioni di poveretti masochisti che hanno degli incomprensibili sensi di colpa nei confronti del terzo mondo.
Siamo così coglioni, noi pacifisti, errori di trascrizione di una civiltà superiore, che pensiamo che basti andar via dall'Iraq per placare la rabbia del "Califfato": questa, insieme alle elezioni spagnole "vinte da Al Quaeda" è la nuova parola d'ordine - priva di qualsivoglia fondamento - dei ragionevoli di stato, che proclamano con un sorrisetto la loro saggezza, mentre il Kosovo, placato a suon di bombe cinque anni fa, gli riesplode sotto i piedi.

Però io, che sono assai meno arrogante di quanto sembri, a sentir parlare i Maschi Bianchi Adulti vado in confusione (anni di ipnotismi e sorrisetti di superiorità nei confronti di una Femmina Bianca Idealista): e se avessero ragione loro?

E poi ho girato su Rai3, e c'era Report. E' un'operazione da fare con cautela, questa di passare dalle certezze di Ferrara al sorriso indignato della Gabanelli: meglio assumere dei tranquillanti prima, tricotillarsi, fare un'oretta di Fit Boxe di quelle cattive.

Passi a Report e il mondo maschio bianco adulto civile superiore diventa un Paese delle Meraviglie sotto acido dove a Malpensa hanno costruito il nuovo hub in modo che un aereo per andare al parcheggio debba attraversare le piste di decollo e atterraggio (però guardano da tutte e due le parti prima, dicono; come a Linate, chiede Report?); dove un Regio Decreto degli anni Quaranta ha costretto 200.000 famiglie a ricomprarsi in asta pubblica la casa regolarmente pagata a cooperativa fallita (che quasi sempre riapre sotto altro nome). Io all'università ho studiato che il nostro codice civile protegge sempre la parte più debole: oggi chiederei al mio prof. se è vero anche in questo caso.

Il peggio è che so che, se Ferrara leggesse questo post e avesse voglia di parlarmi, mi chiederebbe "allora preferisci il Califfato"? E io lì, a differenza dei suoi ospiti di ieri sera, potrei diventare violenta e far sapone delle sue parti superflue (à la Fight Club). Basta con questa menata che vedere i difetti del proprio stile di vita significa preferirne un altro: siamo più intelligenti di così, noi bestie umane, o no?

Ne farò un quadretto da appendere sopra il letto

"E' come se tutto quel pensare ti impedisse di cenare con chiunque in qualsiasi circostanza. L'unico modo per rimanere irreprensibili è stare da soli. Perché non potrai mai rispettare le persone che frequenti, e la musica che ascoltano, e il cibo che mangiano, e i vestiti che indossano, e i pensieri non del tutto profondi che esprimono..."

Almeno so di cosa soffro :(

Forte Movimento, Jonathan Franzen, Einaudi, pp. 213/214

18.3.04

Una vera giornata di merda

Mercoledì 17 marzo.

La mia vita senza il bidet

Dal punto di vista igienico, ci si abitua a tutto: ma dal punto di vista ludico, le abitanti di paesi privi di bidet sanno cosa si perdono?

17.3.04

Blogflop

I Maestrini subiscono una specie di tracollo degli accessi tra ieri e oggi. L'evento è da attribuire al fatto che:


1. è uscito il sole, ci sono venti gradi e il blogger di scuola milanese se ne va in giro a respirare monossido di carbonio o in piscina a nuotare nel monossido diidrogenato.

2. il blogger di cui sopra non ha saputo adeguare l'abbigliamento alla temperatura esterna e si è beccato il rafredùr.

3. mafe posta poco.

4. l'ultima cosa che mafe ha postato era la foto di un non meglio identificato personaggio che guarda un elefante girando la schiena all'obiettivo.

5. il vanz posta ricerche sui blog e su internet di cui non frega - giustamente - un cazzo a nessuno.

6. ultimamente ci sono in giro nuovi blog molto più interessanti, scritti da blogger freschi che dicono di sé cose più interessanti di quelle che diciamo noi, e in generale la vecchia scuola.

7. un effetto farfalla qualunque, impossibile risalirvi.

8. it.arti.cinema ultimamente fa schifo.
non c'entra niente, ma ci tenevo a scriverlo da qualche parte, e su it.arti.cinema non potevo.


Personalmente sono indeciso, ritenendo ugualmente plausibili la 3 e la 5.

Spurl again

Spurl è Slashdot per le masse. E' ancora poco usato ma fa un ottimo lavoro di filtraggio collaborativo delle risorse interessanti, lo uso sempre più spesso: qualunque servizio a cui mi trovi a ricorrere molte volte al giorno dopo una settimana che lo uso per me promette bene.
I miei Spurl li trovate in fondo alla colonna di sinistra, ogni tanto dateci un'occhiata se vi va, che ci sono risorse utili.
Attualmente c'è la burla del momento, quella dello studente di scienze che ha suscitato un mezzo panico in rete - e non solo - sui pericoli del monossido diidrogenato (trad?) finché qualcuno si è reso conto che parlava della buona vecchia H2O.
Interessante anche questo resoconto di prima mano della strage di Madrid, da kuro5hin, probabilmente la risorsa più letta in rete.

16.3.04

How Do People Evaluate a Web Site's Credibility?

Consumer WebWatch ha fatto una ricerca per stabilire in base a quali caratteristiche i navigatori attribuiscono credibilità a un sito Web. Con diverse percentuali rispetto alla natura del sito (news, finanza, non profit eccetera), è risultata la seguente classifica dei "segni di credibilità" in ordine di importanza.
La rilevanza attribuita al design non mi soprende più di tanto, ma mi colpisce positivamente l'importanza attribuita a struttura, pertinenza e utilità dell'informazione come indici della credibilità di un sito rispetto alla reputazione, solo al settimo posto.

1. Design Look ? 46.1% Overall
2. Information Design/Structure ? 28.5% Overall
3. Information Focus ? 25.1% Overall
4. Company Motive ? 15.5% Overall
5. Information Usefulness ? 14.8% Overall
6. Information Accuracy ? 14.3% Overall
7. Name Recognition and Reputation ? 14.1% Overall
8. Advertising ? 13.8% Overall
9. Information Bias ? 11.6% Overall
10. Writing Tone ? 9.0% Overall
11. Identity of Site Operator ? 8.8% Overall
12. Site Functionality ? 8.6% Overall
13. Customer Service ? 6.4% Overall
14. Past Experience with Site ? 4.6% Overall
15. Information Clarity ? 3.7% Overall
16. Performance on Test by User ? 3.6% Overall
17. Readability ? 3.6% Overall
18. Affiliations ? 3.4% Overall

Dalla chat di Palahniuk su Guardian.co.uk

- "The workers in both Fight Club and Choke seem to be inspired by the autonomist politics seen in the 1960's and 70's in both their refusal of and manipulation of work. Is this the case? Also , have you read 'Empire' by Michael Hardt and Antonio Negri? If so what is your opinion of their concept of 'the multitude' and do you think it insinuates mass disruption and violence? Thanks, Andy"

- "Andy, Andy, Andy... I have no idea what you're talking about. The books are based on my friends and how they reacted to jobs. Geoff Pleat peed in the soup. We all do that shit. I avoid abstract theory because anecdotes and "real" stories have a more emotional and lasting teaching effect. Sorry, I'm not as smart as your books".

(...)

"Humanity is perfect. We're making the same mistakes we made 1,000 years ago. So they must be the right ones. So relax."

Conducting a Social Network Analysis

Un bell'esempio dell'utilità delle reti sociali per le aziende lo dà questo paper di Rob Cross, che nell'immagine in home page affianca il classico organigramma aziendale organizzato per funzione e in via gerarchica (struttura formale) alla rappresentazione della rete di connessioni tra persone che evidenzia gli "hub" cioè le figure più connesse dell'azienda (struttura informale).
Per lo scambio di informazioni (che sta alla base di qualunque processo si svolga all'interno dell'azienda) "chi è in contatto con chi" è sicuramente un'informazione più utile di "chi è capo di chi". Il paper può essere molto utile non solo a chi si occupa di reti sociali, ma anche a chi ha a che fare con le problematiche dell'organizzazione aziendale.

15.3.04

Contenitori

Non serve a niente, è solo una curiosità, ma ecco come mi appaiono la home page di Libero e quella di Virgilio dopo averle fatte passare attraverso i plugin ai quali posso far bloccare il flash non richiesto, le gif animate e le immagini pubblicitarie. Secondo me se lo vedono al reparto marketing di Seat gli viene un colpo: i due portaloni finiscono per assomigliare a un paio di vaschette Tupperware vuote.
E a proposito: che fine hanno fatto i contenuti?

Turisti per caso

Sono mesi che mi riprometto di scrivere un post utile per chi vuole fare un viaggio in Kenia: avrei sicuramente consigliato, per il safari, di chiamare Frank-Mujiambo, la guida che ci ha scarrozzato per Tsavo Park East, deliziandoci con il suo occhio di falco e con storie paragonabili a quelle di Edward Bloom.

Poi però ci ha mandato questa foto...

14.3.04

Bien Hecho!

Non voglio fare l'analista politico perché non son capace, ma mi pare che sulla sconfitta del PP spagnolo ci sia una cosa da dire: se la sono mangiata sul piano della comunicazione. Nonostante i media stiano (come sempre) esagerando il ruolo dell'impatto emotivo della strage sulle elezioni per questioni di spettacolo, mentre l'ingresso in guerra ha la sua bella parte nel risultato elettorale, addossare immediatamente la strage all'ETA è stata la mossa politicamente più spregiudicata, strumentale e becera che abbia visto da un bel po' a questa parte. E l'elettore, che non è scemo, se n'è accorto.
Non costringere il ministro che ha fatto la sparata a dimettersi immediatamente è stata l'ennesima dimostrazione che i governanti dell'intelligenza dell'elettorato se ne fottono per cultura prima che per calcolo.
Ben fatto, comunque: si riparte da qui con il ricorso storico e la conseguente onda progressista europea. Non farà miracoli, ma si spera che lo stato sociale e la politica internazionale ne guadagneranno qualcosina.

La Fiera delle Ovvietà

L'equivoco più comune sui blog (tra coloro che non scrivono su un blog) si fonda, come tutti gli equivoci, su un presupposto sbagliato. Ne dà un esempio questo articolo, nel quale l'autore scopre che tenere un blog non significa essere uno scrittore, soprattutto non significa avere un'audience. L'autore si chiama Catalano, e se non ricordo male c'era un altro Catalano che affermava che è meglio sposare una donna bella, ricca e intelligente che una brutta, povera e stupida.

Per quanto questa raccomandazione possa essere utile a un eventuale soggetto che stesse pensando di entrare nel gotha della letteratura mondiale semplicemente per il fatto di aprire un blog (non volendo sottovalutare l'ingenuità del genere umano, diamone per scontata l'esistenza), l'osservazione mi sembra nascere da un tipico caso di proiezione sugli altri della visione distorta di uno strumento che non si conosce.
Tra le motivazioni per aprire un blog, la prospettiva di diventare uno scrittore letto da milioni di persone occupa un posto virtualmente inesistente, perché è chiaro a chiunque che non è il mezzo ma il talento che fa lo scrittore (o il calciatore, o il musicista). E' talmente ovvio che se lo si sottolinea si finisce immediatamente a fare la figura dello sprovveduto.

Non solo questo lo sa bene chiunque blogghi, ma mi pare un concetto accessibile anche a chi non blogga o non ha ancora capito bene perché si blogghi. La cosa bizzarra è che questa argomentazione sembra essere ancora piuttosto diffusa, mentre nessuno che abbia rispetto dell'intelligenza dei suoi interlocutori (o volesse mantenerne il rispetto riguardo alla propria, di intelligenza) si sognerebbe di affermare che imparare a suonare la chitarra non ti permetterà automaticamente di entrare nella top ten di Billboard.

Stesso problema, diverse reazioni

Io non ho ancora ben capito cosa ne penso del "caso Battisti": forse per questo trovo strano che nessuno lo metta in relazione al "caso Fontana" (assolvere degli assassini). Il problema, per caso, è più complesso?

Vado a fare la spesa anch'io.

Finché c'è vita c'è Movida

Venerdì sera, festeggiando un paio di compleanni, mio marito, Paul e il Gonzo si sono fatti buttare fuori dal Movida alle tre passate, proprio come quando eravamo giovani. Io sono andata via alle dieci, proprio come quando eravamo giovani :)

12.3.04

Chiamiamolo pure Fuck-Up

Il 6 aprile 1994 l'aereo personale del presidente del Ruanda Juvenal Habyarimana si schianta al suolo, dando inizio a una guerra civile che farà quasi un milione di vittime in qualche mese.
Dicei anni dopo, all'ONU aprono un cassetto e ritrovano la scatola nera dell'aereo, mai analizzata. Non ci si crede.

Fa un po' buio qui dentro

Dopo aver cercato per mezz'ora di entrare nel sito Montblanc (non chiedete perché: è una lunga storia) con tutti i browser possibili, ormai convinto che fosse un test di intelligenza o un simpatico evento situazionista, mi son reso conto che era la gugol tulbàr che lo bloccava.
Sistemato quello, sono stato sottoposto alla più frustrante sessione di caccia al link che il mio Internet Explorer ricordi.
Il gioco in flash presente sul sito è il seguente: con un cursore a forma di logo Montblanc devi andare ad acchiappare al volo dei link fluttuanti (che ovviamente cercano di sfuggirti).
Forse ogni volta che riesci a cliccare su un link guadagni dei punti, non ho ben capito. Comunque non ci riesci quasi mai.
Dopo qualche frustrante minuto, mi sono reso conto che mi ricordava la caccia alle lucciole nei prati quando ero bambino, e mi sono commosso.

Geniiii

A proposito di Telefoni, tutto è - ovviamente - partito dal ragazzaccio, che si chiede:

"But Is Talking On The Telephone Really Journalism?"

Vale la pena di andare a vedere il post completo :)

Adbloc per Flash

I pop-up in flash cominciano a farsi sempre più invasivi e molesti, ma con Adblock per Mozilla e Firefox in due minuti passa la paura. Come tutto il resto, il flash lo puoi usare a favore o contro il navigatore: sta solo a te decidere. Che dite, l'avranno capito che ormai le contromisure arrivano in tempo reale? La smetteranno mai di ripetere gli stessi errori?

Una precisazione importante - e un po' pesa

Né io né il Vanz siamo web designer o sviluppatori; Daimon, la nostra società, non è una web agency. Quando un cliente ci incarica di sviluppare un sito (di cui abbiamo fatto il progetto di comunicazione, il progetto dei contenuti o dell'interfaccia non grafica), ci rivolgiamo alle tre IMNSHO migliori web agency sulla piazza: Tomato, Labo27 e Noiza.

Sorry, ma quando si tratta di lavoro ogni tanto anche l'autoironia deve fare un passettino indietro: potete sfottermi quanto volete (e mi ci diverto pure), ma che qualcuno possa pensare che io scriva un articolo come quello linkato nel post sotto in pieno conflitto d'interessi mi fa stare male fisicamente. Idem per gli sfottò sull'html o sulla grafica di questo sito: sappiate che è un po' come sparare sulla Croce Rossa ;)

11.3.04

Mafe dixit

Io di solito mi arrapo per tutto quello che scrivo ^___________^, ma di questo "Scegliere (e gestire) la web agency ideale (per voi)" sono particolarmente fiera :)

George Michael d'ora in poi regala la sua musica

George Michael said today he was retiring from the music business and intended instead to put all his future songs on the Internet - for free.
"I've been very well remunerated for my talents over the years so I really don't need the public's money," he said

Sleaze Marketing

"I?ve just learned of a company that hires people as net-based stealth marketers (...), insinuating themselves into a blogging or chat community and then ?mentioning? a product they?ve just ?tried?".
Blogs: A New Communication Tool Or A Marketing Avenue? di Sharon Drew Morgen

Faccio un po' fatica a credere che funzioni davvero, ma il pezzo è interessante, soprattutto quando spiega il successo dei blog come community con: "It?s become fun to find folks we would never have met, who we can immediately bond with". Che è poi la ragione per cui fare amicizia su Internet spesso è più premiante che farlo nel meatspace.

10.3.04

Chi abita in quell'ufficio?

Come tante società della niueconomy lavoriamo in un ufficio con l'eco (anche se dovremmo avere compagnia dal primo aprile): da qualche giorno però l'interno 23, disabitato da anni, chiama diverse volte al giorno l'Amministratore Unico.

Sperando di essere finiti in un film di Shyamalan, vi informiamo anche che abbiamo appena inviato il MILLESIMO fax, che significativamente cambia maintainer al sito Daimon per la terza volta in quattro anni. Il che dimostra che non è vero che Internet ha ucciso il fax (nel sistema dei media nulla si crea e nulla si distrugge, più o meno) e che io farei volentieri del male fisico a buona parte dei provider in circolazione.

Il tutto mentre qui nevica.

Una community di psicologi

Mia sorella mi segnala OpsOnline, web community degli studenti e dei laureati in psicologia. Oltre a essere particolarmente ben fatto, questo sito esplicita con estrema grazia un principio base delle community, la condivisione. Un sistema di crediti ti permette di guadagnare punti quando "dai" (segnali uno stage, recensisci un libro, pubblichi la tua tesi etc), punti che puoi spendere quando "prendi" (succede solo per tre aree: Tema per l'esame di stato, Appunto d'esame e Articolo divulgativo e o scientifico).
Dopo una prima reazione un po' snob (uh, che volgarità, questa contabilità della generosità) ho decisamente apprezzato il pragmatismo del sistema, tra l'altro opportunamente supportato da citazione ad hoc:

Ostrom (1990), psicologo sociale studioso dei dilemmi sociali, riporta uno studio riguardante proprio l?offerta di beni pubblici: "un bene pubblico e collettivo [quale OPs] è una risorsa dalla quale tutti possono trarre profitto, malgrado non tutti abbiano contribuito alla sua creazione. La tentazione potrebbe essere quella di godere di tale bene senza contribuire alla sua produzione, ma se ogni singola persona agisse in tale maniera, il bene non sarebbe mai creato e tutti ne soffrirebbero".

Chinaski dentro

Da e per tutti i lettori di Bukowski, anzi, di Hank, ecco Hank Office, un sito appassionatamente dedicato al cialtrone più enorme che mai abbia vergato segni su carta. Molto carina la sezione "buk crossing" :)

9.3.04

I numeri son desideri...

Per un interessante commento sulla metodologia della ricerca del Pew Institute di cui parlavo lunedì, leggete Ubik.

Con quegli occhioni da Canocchia

Già buttare un essere vivente nell'acqua bollente non è che sia esattamente una passeggiata, che è vero che con Woody Allen e l'aragosta in Manhattan abbiamo riso tutti, ma quanto sia dura lessare una roba che si muove uno lo scopre solo quando ci si trova; poi quando ti dicono che all'esserino zampettante in questione prima di cuocerlo devi scoperchiargli il cranio da vivo (sic dixit la signora pescivendola al mercato) vorrei vedervi, a voi che adesso indossate quei sorrisetti.
In poche parole, di scraniare i granchi e dezampettare le canocchie nella foto non abbiamo avuto cuore, e prima di sbatterli nel brodetto li abbiamo sottoposti a un intorpidimento umanitario a forza di acqua gelida.
Morte quasi indolore = meno sensi di colpa, karma negativo e incubi notturni per i due umani ai fornelli. Il brodetto non era affatto male e ne è avanzato pure per fare il fumetto di pesce, che tratteremo nella prossima lezione di In Cucina coi Maestrini.

The Tortilla Curtain

"Cercò in seguito di ridurre l'episodio a un'astrazione, a un incidente in un mondo d'incidenti, a uno scontro di forze contrapposte - il paraurti della sua macchina e il corpo fragile, curvo, annaspante di un ometto con la pelle scura e lo sguardo folle - ma ci riuscì solo fino a un certo punto. Quello non era un dato statistico su una tavola attuariale ficcata in qualche cassetto, né un fatto casuale e impersonale. Era capitato a lui."

Poco opportunamente tradotto col titolo di América(link a IBS attraverso Filmagenda), questo Coraghessan Boyle mi ha fatto innamorare. Non solo Boyle scrive proprio come mi piacerebbe saper scrivere (comunicando emozioni con una scrittura sintetica, esprimendosi in modo lineare senza rinunciare alle descrizioni), ma affronta il problema del divario tra nord e sud da entrambi i lati della cortina di ferro antimigratoria che separa USA e California senza moralismi e senza facili soluzioni. Bisognerebbe farlo leggere a Schwarzenegger, se non fosse che coi libri senza figure probabilmente si annoia.
Ottimamente tradotto da Ettore Capriolo per Einaudi (ma ovviamente in lingua è meglio) è in vendita su IBS a 8 euri e rotti e ve lo consiglio davvero.

8.3.04

Protesi di lunghissimo periodo

Avere qualcosa da dire, avere il tempo (e l'autostima) per dirlo, saperlo scrivere: che tra il 2 e il 7 per cento (dati Pew Institute) dei navigatori americani abbiano queste caratteristiche (e le mettano in pratica con un blog aggiornato quasi tutti i giorni) mi sembra una notizia straordinaria, anche se altre fonti pensano che si tratti di "quattro gatti". E' lo stesso tipo di obiezione che sento fare ormai da otto anni sul presunto declino delle forme di interazione online puramente testuale: i navigatori aumentano, i frequentatori di newsgroup, mailing list e simili non aumentano in proporzione. Ora, sarà antipatico dirlo, ma più gente frequento, meno gente interessante incontro: perché online dovrebbe essere diverso? Per "produrre contenuti" non basta essere intelligenti, colti, brillanti: il fatto che pochissime persone siano in grado e abbiano voglia di farlo ogni giorno è assolutamente normale (e il 2 per cento dei navigatori americani sono già, per me, un numero enorme, da confrontare con la percentuale di laureati a massimi voti rispetto alla popolazione, per dirne una).

Come spiega .mau. in un commento su Manteblog, gli strumenti di comunicazione non è che migliorino le capacità cognitive di una specie, almeno, non nel brevissimo periodo. Internet dà la possibilità di esprimersi a chi voleva farlo (e non sapeva dove o come): prima che faccia venire voglia di esprimersi a chi non ha niente da dire (o non ha voglia di dirlo, o non è abbastanza sicuro di sé per dirlo) dovranno passare generazioni su generazioni. Pensare che la mera possibilità tecnica di "produrre contenuti" trasformi tutti in produttori di contenuti è lo stesso tipo di illusione che fa vendere moltissime videocamere: siamo stati tutti vittime, credo, di proiezioni casalinghe che testimoniano che una handycam non fa Kubrick (anche se l'enorme Stanley, cinque anni che ci ha lasciato, a 16 anni si produceva i primi documentari con i soldi guadagnati come fotografo freelance).

Ci sono voluti sette secoli per assimilare la diffusione di uno strumento di comunicazione che permette a (quasi) tutti di leggere: ce ne vorranno altrettanti (anche se tutto sembra più veloce) per assimilarne uno che permette a tutti di scrivere.

PS: per un interessante commento sulla metodologia della ricerca del Pew Institute, leggete Ubik

5.3.04

Meditazione per Blogger Permalosi Lite

Quando leggete il solito articolo disinformato sui blog, sostituite la parola "blog" con quella di un qualcosa che sostanzialmente disprezzate e che non conoscete bene (chessò, le chat, i giochi di ruolo, i newsgroup, i noglobal, i circoli dell'uncinetto, le partite di calcio). Se a sostituzione avvenuta vi trovate improvvisamente d'accordo con il giornalista, meditateci su :)

4.3.04

La rete sociale di ICQ

Il primo Instant Messenger a integrare una piattaforma di social network: anche in questo caso, "The service is free and by invitation only", anche se chiaramente basta avere uno UIN per "invitation" qualcuno. Su PCWorld.

Buon Non Compleanno a tutti :)

Facendo ricerche per un articolo, sono finita sulle canzoncine di Alice, e l'articolo aspetter? :)

Meditazioni per Blogger Permalosi

Sabato ero a pranzo con alcuni tra i miei blogger preferiti, persone che apprezzo non solo umanamente, ma anche perché compagni di merende di frequentazioni di rete vecchie e nuove. Grande è stato il mio stupore quindi quando i due gaglioffi si sono messi a ironizzare sulle reti sociali e su chi le frequenta: per un attimo mi è sembrato di pranzare con i miei soliti amici, per cui io ho "la fissa di Internet", faccio "cose strane" etc.

Assorbito lo shock, difeso con vigore lo strumento e ripreso a parlare d'altro, mi sono resa conto che lo stupore era più che altro dovuto alla consapevolezza che se allo stesso tavolo qualcuno avesse criticato in modo simile i blog, i due se lo sarebbero mangiato vivo al posto del brasato. Da qui, un'idea per un uso creativo della meditazione empatica a fini di riduzione dello stress da giornalisti & co che parlano di blog senza conoscerli veramente.

La meditazione è semplice: quando leggete il solito articolo disinformato sui blog, sostituite la parola "blog" con quella di un qualcosa che sostanzialmente disprezzate e che non conoscete bene (chessò, le chat, i giochi di ruolo, i newsgroup, le reti sociali, i circoli dell'uncinetto, le partite di calcio). Se a sostituzione avvenuta vi trovate improvvisamente d'accordo con il giornalista, fatevi delle domande: le risposte sarò lieta di fornirvele io :P

3.3.04

Year of the Slate

Io le profezie le sbaglio, ma sono assolutamente convinto che il 2004 - magari il 2005 se parliamo di Italia - sarà l'anno del Tablet PC (per intenderci, un PC portatile molto piccolo con schermo ribaltabile, che può essere usato come tavoletta su cui scrivere a mano grazie a un software e una penna speciale).
Più del notebook normale e più del palmare, che continua il suo boom. Perché il tablet è una macchina vera con una tastiera e un mouse, perché è trasportabilissimo ma può sostituire un PC in tutto e per tutto. E anche perché Bill Gates gli fa da testimonial.
Vabbé, tutto per dire che sono arrapatissimo per due modelli, uno dei quali deve essere mio entro quest'anno:
- Acer Travelmate C110
- Compaq Tablet PC TC1000

Per quelli che non capiscono (o fanno finta di :-) a cosa serve un tablet (o a cosa serve un notebook, o un pc) lo spiega Scobleizer che ha più pazienza di me.

Compitino

Cara Mafe,

quando lo psicologo ti dice di volerti più bene, e tu rispondi che te ne vuoi già troppo, ricordati che oggi hai preso appuntamento dal dentista la mattina e per la ceretta al pomeriggio, e questo *non* è volersi bene, è punirsi.

2.3.04

Mafe's Faq - (vers. 0.8.1)

In un rigurgito di autorefenzialità ombellicale, per nutrire i miei troll preferiti, per scandagliare la blogosfera alla ricerca di quei rifiuti umani che si approfittano dell'autoironia altrui, ecco a voi il top del MaiPiùSenza: le nove domande (e relative risposte) da non farmi mai (e che invece mi vengono fatte continuamente).

Q: Dì, ma non è che sei cresciuta ancora?
A: No: sono alta 1,81 da quando ho 13 anni. E' ora di fartene una ragione.

Q: Eh, con la tua altezza, giochi a pallacanestro?

A: No: odio giocare a pallacanestro perché a 13 anni mi hanno sbattuto in agonistica solo perché ero alta e le compagne di squadra mi odiavano perché non sapevo giocare (e avevano ragione).

Q: Ma tua madre ti annaffiava i piedi da piccola?
A: No.

Q: Ma Mafe è il tuo nome vero?
A: No: mi chiamo Ma(ria)Fe(licita).

Q: Ah. E sei felice?
A: Non quando mi fanno questa domanda.

Q: Perché stai a dieta se sei magra?
A: Perché se mangiassi normalmente sarei grassa (e comunque, sono ancora sovrappeso di sei chili)

Q: Perché hai un blog?
A: Perché sono un'egocentrica esibizionista convinta che i fatti miei siano particolarmente interessanti per tutti.

Q: Da quando state insieme tu e il Vanz?
A: ...

Q: Posso telefonarti?
A: No, grazie :)

E' il vostro turno di patteggiare

Ho dimenticato di dire la mia (non sia mai!) sulla soluzione al problema della pirateria ripescata e proposta in un White Paper di Electronic Frontier Foundation, e la mia è: questa proposta è l'unico modo per affrontare razionalmente un evento inevitabile, inarrestabile e non punibile come il file sharing cosiddetto illegale.

Perché nulla è illegale quando lo fanno abbastanza persone tutte insieme, e le tecnologie non le si arresta. Quindi i discografici invece di perdere tempo con appelli piagnucolosi e tirare Ciampi per la giacchetta, farebbero meglio a scendere a patti col P2P, e in fretta, altrimenti - e non c'è un altro modo di metterla - falliscono. E nessuno sentirà la loro mancanza.

Il battito del cuore (i Kodo)

C'è un momento preciso, in cui in sala si fa silenzio, e il silenzio per pochi istanti sembra assorbire tutto. Poi, all'improvviso, la musica accade. E io, puntualmente, mi commuovo e piango, lacrime preziose, trattenute un po' per orgoglio perché voglio *vedere*. Perché vedere la musica che accade, oh. OH.

Ieri sera, alla prima serata milanese dei Kodo, è andata peggio del solito: per i primi due minuti ho temuto veramente di stare male, già mi vedevo stesa per terra con tracce di sangue dal naso e il teatro (il DalVerme) pieno che sussurrava "poverina, sindrome di Stendhal". Poi, per fortuna, come ogni volta mi riprendo, la ragione riprende il sopravvento e comincio ad ascoltare la musica con il cervello, oltre che con il corpo.
Concerto indimenticabile: il programma è riuscito a mettere insieme il meglio - acustico, estetico, storico - della musica di questo eccezionale gruppo di musicisti giapponesi. Si parte con grande energia (Hayate), i musicisti saltano fuori dalle viscere del teatro agitando una specie di enorme tamburello, in formazione completa: li rivedremo tutti insieme solo nel pezzo conclusivo (Yatai-Bayashi) e nell'incredibile bis (per dare una seppur vaga idea a chi non li conosce, pensate al tip tap finale di Zatoichi moltiplicato all'ennesima potenza). Il pezzo più potente è sicuramente Monochrome: ho apprezzato meno quelli basati sul flauto, ma solo per colpa dell'acustica del teatro che ha penalizzato notevolmente questo strumento (l'ho scoperto quando il musicista è salito in platea a suonare). Indimenticabile l'o-daiko, l'enorme tamburo il cui suono fa addormentare i bambini: 120 centimetri di diametro per 350 chili di peso.
Sarà difficile, dopo questo concerto, apprezzare i Kodo in CD: la fisicità dei musicisti e dei tamburi è indispensabile per apprezzare completamente ritmiche e arrangiamenti che davvero riproducono il battito del cuore, il ritmo del sonno, le stagioni dell'anno e della vita. Stasera a Milano si replica a grande richiesta, ma temo che sia già tutto esaurito.

Per mischiare alto e basso, che mi piace sempre, a proposito dei Kodo non posso non citare l'esimio Lorenzo in arte Jovanotti: "il battito del cuore è lo stesso per tutti la musica, la musica fa muovere tutti ma il battito del cuore è per tutti lo stesso la musica, la musica e il resto nel cesso". (Una tribù che balla)

1.3.04

Osta c'ha ragione Phil Ringnalda (linkato da 4 Banalitäten): Blogger esclude MSN dalla ricerca sui suoi blog per tramite del robots.txt E noi ce l'eravamo presa con Splinder.

To Spurl or to Furl?

Sono indeciso se furlare o spurlare.
Furl ha la navigazione orizzontale, ma Spurl (via Brodo) ha in HP la lista degli Hot Spurls, i siti più spurlati.
E poi c'è anche Stumble Upon che ha persino la sua apposita toolbar. Che imbarazzo della scelta.

Licenze e dati personali

Faccio fatica a capire il problema sollevato da Vittorio Bertola relativamente alla presunta "schedatura" da parte di siti come Orkut o LinkedIn (che io amo molto). Non vedo il problema, perché se non voglio che Orkut (o Friendster, o Tribe, o Ryze) abbiano i miei dati, molto semplicemente posso evitare di darglieli (o posso darglieli falsi, come si fa da sempre quando si annusa il pericolo di utilizzi non gradevoli delle informazioni che lasci in rete). Vittorio però (che ne sa a pacchi più di me) parla di cookie che permettono di sapere chi realmente siamo, anche quando ci registriamo a un sito con un'identità falsa: ma esistono davvero? E da dove prendono questa informazione?

Comunque, anche se questa fosse l'ennesima macchinazione per sottrarmi con l'inganno preziose informazioni sui miei comportamenti, è o non è una libera scelta, quella di dare quelle informazioni? Posso non attribuire nessun valore alla mia privacy senza dover per forza passare per un'ignava inconsapevole del rischio di far sapere a Eric Schmindt (o a Wesley Clark o a Silvio Berlusconi) che sono atea e potenzialmente bisessuale?
(mafe)


Effettivamente un po' ha stufato questa bizzarra tendenza in base alla quale bisogna per forza prendere posizione pro o contro qualunque cosa. Ogni volta che nasce un nuovo strumento (parliamo di tool, non di ideologie), un sacco di persone - fateci caso, soprattutto maschietti di mezza età come me - si sentono obbligate a decidere da che parte stare (pro o contro), da che parte della lavagna metterlo (buoni o cattivi), e si sentono autorizzate a profetizzarne gli sviluppi futuri e attribuirgli complotti interstellari manco fosse l'Arma Fine di Mondo.
Io sono dell'idea che gli strumenti vanno usati o meno, non psicanalizzati, e così come non vado a cercare i secondi fini di una chiave inglese e la mia vita non dipende dal futuro del Segway, non so se reti sociali siano buone o cattive: mi interessa solo se saranno utili e divertenti. Per ora sì. Come il blog, del quale un manipolo di profeti di sventura continua imperterrito e un po' ossessivo a ripetere cose ugualmente terroristiche (uccide la scrittura, è masturbatorio, diseduca) senza più nessuno che li stia a sentire.
(vanz)

Tre semplici regole

Il flirt è arte e scienza, soprattutto quando si è accoppiate (qualunque forma prenda il vostro accoppiamento).
Richiede etica, discrezione e attenzione, soprattutto per non ingenerare false illusioni in chi non capisce il sottile piacere di sedursi senza mai concedersi. Nella mia lunga esperienza di cultrice del genere, ho messo a punto tre regole per evitare casini: le disattendo regolarmente, ma ogni volta me ne pento.

1. mai flirtare con gli ex delle amiche (flirtate invece tranquillamente con i loro attuali compagni)
2. mai flirtare con i single (a meno che non vogliate vendicarvi degli uomini)
3. se ci prova subito, non flirterà mai più con voi, neanche se ci state.

L'interessante corollario della Tre è che, se siete single e lui ci prova la prima sera, cavatevi la voglia.