L'abuso del sangue
Non andrò a vedere La passione di Cristo, per puro ignavo boicottaggio pregiudiziale: mi ha definitivamente convinto la Aspesi, che scrive "si perde fortunatamente ogni senso di tragedia e sofferenza come fosse un cartone animato e ci si guarda attorno per vedere se gli altri spettatori invece svengono o si sono assopiti." Da atea, io ho un grande rispetto per la fede altrui, e non ci sto a vederla svilita e splatterata a colpi di uffici stampa e gatti a nove code: "A parte tutto, ci sarà una ragione, non solo estetica ma anche religiosa per cui l'arte ha risparmiato di infierire sul corpo di Gesù".
Altro film che va a titillare i più bassi istinti è L'odore del sangue (purtroppo di Mario Martone): a meno che non siate una coppia borghese in vena di esperimenti sessual-sessantottini e desiderosi della giusta punizione, certo. Al sangue e al dolore vero continuo a preferirei le metafore del cinema di genere: L'alba dei morti viventi, per esempio, che uscirà il 23 aprile e che è un bel thrillerone teso senza troppi trucchetti (anche se con un sospetto di razzismo che vado ad approfondire).
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