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13 febbraio 2004

Oh, Valentina

Una delle obiezioni che i miei possibili clienti (prospect) fanno spesso quando proponiamo di utilizzare le community come cardine della loro presenza online è che sono una roba da smanettoni, da nerd, da techies incalliti. E basta. No: i loro clienti sono o troppo fiki o troppo imbranati per queste cose. Niente community. Un sito con qualcosa che si muove, subito!

E' una paura difficile da smontare con dei dati precisi (che non esistono) e ho visto che portare la propria personale esperienza serve a poco (in fondo, sto cercando di vendergli qualcosa). Se la sociologia non aiuta, però, viene in nostro soccorso l'antropologia: il singolo caso paradossalmente è più convincente della media statistica.

Valentina statisticamente ha pochissime probabilità di essere una nerd da community: fascia 30/40 anni, residente in un piccolo centro, sposata con figli, lavoro part time, studi umanistici. Un anno fa non riusciva - con grande frustrazione - a rispondere ai miei sms. I suoi primi post erano in un file di Word che le pubblicavo io. Frega poco: erano assolutamente e completamente post da blogger nata.
La confidenza con lo strumento non c'entra NIENTE con la capacità di approfittarne umanamente. E' il contrario: se comunicare via Internet fa per te, imparerei a usare Internet (come ho fatto io, come sta facendo lei, che adesso se la cava da sola con il suo Mamma per sbaglio).

Porterò il suo resoconto dell'aperitivo blogger di mercoledì ai prossimi prospect, e poi vediamo.

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