I Kodo! I Kodo!
Quando ancora ero giovane, figa e libera di saltellare da un virgulto all'altro, avevo messo a punto una serie di tecniche per capire se valeva la pena di impegnarsi con un maschietto o se era meglio farlo entrare ampress' ampress' nel letto cosicché di non vederlo più. La mia verifica preferita erano i Kodo, un gruppo di percussionisti giapponesi che non si fanno esattamente apprezzare al primo ascolto (se non sei proprio fuori di testa).
Invitavo il malcapitato a cena, gli cucinavo pasta al ketchup (ho imparato a cucinare mooooolto più avanti) e mettevo su Irodori. Bei tempi.
Con mia grande gioia, il primo marzo al Dal Verme potrò finalmente godermeli dal vivo (alla modica cifra di sticazzi 30 euro): andrò con Babele Dunnit e consorte, se qualcuno vuole udire la luce (e sentire dei bei culi) mi scriva in mail.
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