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10 ottobre 2003

Syndication Killed the News Stars

Stamattina le impiegate dell'ASL stavano quasi litigando davanti a me perché una aveva più icone delle altre nella barra di sistema di Windows (l'icona galeotta in eccesso, hanno scoperto dopo attenti studi mentre noi stavamo ad aspettare in fila, era quella di WinZip), e mentre attendevo da buon cittadino paziente pensavo quant'è tristemente comico che noi siamo qui a preoccuparci di accessibilità e rispetto delle regole W3C mentre era chiaro che queste "utenti medie", qui osservate nel loro ambiente naturale, probabilmente non sanno nemmeno che c'è qualcosa al di fuori di www.libero.it, sempre che sappiano far partire un browser.
E mentre aspettavo ragionavo su come noi power user abbiamo una visione "distorta" dell'uso del Web, almeno rispetto alla visione dell'utente base. Ma anche su come questa visione (la nostra da power user) stia cambiando il nostro rapporto con il mondo, per esempio il rapporto con le notizie e con lo strumento che finora ce le aveva comunicate con maggiore immediatezza: la televisione.
Per esempio, mi sono reso conto che da qualche tempo, da quando uso un aggregatore news che in 5 minuti mi aggiorna dalle agenzie stampa su tutto quello che è accaduto nel mondo nell'ultima mezz'ora - syndication in tempo reale, altro che CNN - non mi serve più il telegiornale. Stasera il TG l'ho visto, dopo diverse settimane che lo evitavo come la peste, e devo ammettere di essere rimasto sorpreso del fatto che non mi ha detto nulla che non sapessi già grazie agli RSS.
La syndication ha reso obsoleta l'unica ragione per cui prima guardavo il TG, cioè sapere cos'è successo. Perché ovviamente il TG non approfondisce e non spiega: si prende giusto il tempo minimo necessario per dirti cosa è successo e dove (cito: "la televisione va sempre di corsa: è per questo che fa tante stronzate").
Ora questa è una cosa buffa, perché se è vero che i tanto (da noi) esecrati piani delle major di trasformare Internet nella cugina povera della TV sono falliti, è altrettanto vero - imho - che Internet si stia trasformando non in un surrogato ma in una valida alternativa non solo testuale ma anche multimediale alla TV.
Come strumento di informazione, sì, ma anche di approfondimento, perché Internet non è costretta a stare entro una schedule di tempi prefissati e molto brevi.
E se una volta l'idea di un'Internet che in qualche modo surroga o assomiglia alla TV mi raccapricciava, ora trovo che un uso audiovisivo ragionato del Web mi permetta di scoprire (vedere, sentire) più e meglio di quanto avrei potuto sapere grazie alla TV. Il New York Times per esempio impiega il flash in percorsi multimediali piuttosto interessanti, come nel caso dell'interactive feature sul voto di recall californiano.

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