Noi siamo dentro e lui è fuori (ma purtroppo no)
Ogni volta che leggo un'intervista ad Adriano Sofri mi viene il magone, ma non ne parlo mai per uno strano pudore, mi sembra di entrare in casa d'altri, e soprattutto in dolori altrui. Ma poi leggo cose come "In galera non solo si chiama aria l'aria che respiriamo, si chiamano 'aria grande' e 'aria piccola' le poche ore destinate ad andare all'aperto. Abbiamo due arie come Taranto ha due mari." e scopro incredibili ricordi d'infanzia comuni, il magone cresce e un dolore privato diventa anche mio, e pubblico, e finché Sofri è in galera, mi ci sento un po' anch'io.
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