Kill them
Una donna e un uomo si stagliano come ombre cinesi, entrambi brandiscono una spada, la sua è lunga, eretta, potente, ma trema, dio come trema, trema sempre di più finché lei gliela fa a fette e lo caccia via a sculaccioni. Nascosta alla fine di una lunghissima sequenza di lotta, ecco la tremenda rabbia delle donne, la sempre meno nascosta paura degli uomini, ecco la vendetta, fredda e spietata. Hai voluto il frutto del mio ventre? Ti ucciderò per questo. Vi ucciderò tutti.
E fin dall'inizio del film, accreditando il "la vendetta è un piatto che va servito freddo" ai Klingon, mischiando l'Hagakure a Twin Peaks, le Charlie's Angels alle Volpi Forza Cinque, disattivando la narrazione come solo lui sa fare, fin dalle prime inquadrature Tarantino ci avvisa che la violenza delle donne viaggia su talmente tanti binari paralleli che solo lui sa maneggiare materia tanto incandescente. E dolorosa. E comica. E seriale.
Film incontenibile, insostenibile, indimenticabile. Esci e ne vuoi ancora e ce ne sarà, oh, se ce ne sarà.
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