Perchè Milano Succhia (un Casino) ovvero Why Milan Sucks (a Bundle)
Traaendo ispirazione da un post di Rageboy che trae ispirazione da un post su Epinions, in un'eterna ghirlanda brillante di ispirazioni incrociate:
Perché Milano Succhia un Casino
- La Cacca
A Milano la cacca è dappertutto, in una vastissima varietà di forme, colori, consistenze e dimensioni. Animale, umana e forse anche aliena. La cacca canina sui marciapiedi rappresenta il naturale pay-off turistico della città ("vieni a Milano e pesterai una merda"). La cacca piccionesca nelle piazze e sui monumenti produce un vago sentore di guano acido che caratterizza tipicamente la città e in determinati periodi oscura il cielo (sia messo gli atti che la nebbia, a Milano, NON esiste, perché persino la nebbia ha bisogno di un ambiente minimamente favorevole). La cacca felina nei milioni di cassette disseminate per i milioni di appartamenti della città rappresenta una presenza sinistra e inquietante la cui implicazioni devo ancora comprendere a fondo.
Nonostante una disponibilità pressoché infinita di escrementi in varie forme, studi delle più importanti università mondiali stanno accertando che la stragrande maggioranza della cacca presente in città risiede statisticamente all'interno del cranio dei marketing manager milanesi (MMM).
- L'MMM
Il temuto Marketing Manager Milanese rappresenta secondo autorevoli studiosi una delle forme di vita più basse esistenti sul pianeta, situandosi nella scala delle forme di vita tra il piccione cagatore e l'ameba responsabile della dissenteria.
Esso veste inspiegabili camicie dotate di colletto e polsini di colore diverso rispetto al resto della camicia, abbinate a improbabili cravatte con nodi grossi come teste di neonati. Viaggia in un'auto che ha scelto in virtù del rapporto tra massime emissioni inquinanti e massime capacità di violazione delle regole del codice della strada in ambito urbano.
L'MMM non mangia: recenti studi ipotizzano che si nutra di microonde radio assorbite attraverso il contatto con cellulari minuscoli dagli enormi schermi a colori. La suoneria polifonica del cellulare del MMM sembra avere una funzione nel processo di seduzione e accoppiamento equivalente al colore del piumaggio per gli uccelli dell'emisfero australe.
- Lo Skizzo
Il milanese è notoriamente skizzato, e questo non è un luogo comune. Il milanese cammina frenetico, dardeggia lo sguardo nervosamente, si esprime nevroticamente in qualunque situazione. Utile sapere che, in caso di necessità, percuotendolo sui reni emetterà il suono di una corda di violino che si spezza. La milanese, contraddicendo (unico caso al mondo) la consuetudine secondo cui la femmina è più in sintonia con la natura del maschio, è skizzata al cubo. Quando ti parla, entra nella gamma degli ultrasuoni e sturba tutti i cani nei dintorni, che immediatamente cagano sul marciapiede.
Grazie allo Skizzo il milanese medio ha sempre l'aria di essere addestrato e pronto a sgozzarti con una penna Bic, come Steven Seagal.
- Il Margine di Reazione Zero
L'automobilista medio dispone dell'abilità extrasensoriale di preconizzare l'arrivo del verde. Egli suonerà il clacson esattamente 1,3 millisecondi dopo l'apparizione del verde: considerando che la velocità di reazione dell'essere umano mediamente non scende molto sotto il minuto secondo, trattasi evidentemente di dote paranormale riconducibile a un qualche tipo di sesto senso.
Che il milanese ti suonerà prima che tu possa avvicinare la mano al cambio, tu che sei davanti naturalmente ne sei ben cosciente, e la cosa ti rende nervosissimo. Come tutto il resto di Milano, peraltro.
- Spizzico
Grazie alle pareti di un simpatico color giallo intossicazione alimentare e un'illuminazione da batteria di polli giapponese, l'ingresso in questa catena di "pizzerie" (le virgolette sono un understatement) garantisce un effetto-nausea immediato. Prima reazione: desiderare di essere entrato nel McDonads a fianco. Seconda reazione: entrare nel McDonalds a fianco.
- McDonalds
A Milano c'è sempre un McDonads a fianco. A fianco di qualunque cosa. Il banconista di McDonalds milanese non ha cognizioni di lingua italiana, o se le ha è istruito a non comunicare, e a reinterpretare creativamente qualunque cosa tu gli ordini. Nel formato più grande possibile, con tutti gli extra possibili.
- I supermercati
Notevolmente efficienti e comunque sempre ugualmente frequentati, indipendentemente da ora e giorno, i supermercati milanesi dimostrano la futilità dell'organizzazione aziendale. La fila alla cassa dei supermercati milanesi è una costante, a qualunque ora in qualunque supermercato. Irrompendo nottetempo in una qualunque Esselunga di Milano si troveranno presso tutte le casse e i banconi file esattamente identiche di persone in attesa di essere servite.
- Il Jargon
A Milano non comunichi un'informazione, condividi un dato. Non ti dichiari d'accordo, validi un input. Non descrivi la tua azienda, powerpointizzi degli asset.
- Il Dialetto
Per iscritto comprensibile, se parlato rappresenta una sfida gutturalmente improba. A Milano le uniche persone che incontri per strada e che sembra valga la pena di ascoltare ti parlano in dialetto, guardandoti con aria di sfida mentre emettono suoni incomprensibili, un po' come fa l'upupa della Nuova Guinea.
- L'Efficienza dei Servizi
Chiunque abbia mai considerato Milano una città razionale, organizzata ed efficiente nei servizi al cittadino non è mai passato di fianco a un mucchio di sacchi della spazzatura in una giornata molto calda. A Milano la frequenza di raccolta della spazzatura è inversamente proporzionale ala temperatura. Il che è anche secondario, poiché la spazzatura milanese ha l'aria di puzzare tremendamente anche se portata allo zero assoluto.
- L'Efficienza dei Servizi 2
L'evoluto tabellone elettronico posto alla fermata dei tram milanesi ti informa civilmente che mancano soli 19 minuti all'arrivo del prossimo mezzo. L'informazione "soli 19 minuti" resta fissa per i 35 minuti successivi.
- Il Clima
A milano le giornate si dividono in torride e artiche. Si dice che nel dialetto locale, che nessuno capisce tranne i milanesi veraci, che non esistono, non esista la parola "primavera". Il milanese perciò non è in grado di comprendere il luogo comune "non esistono più le mezze stagioni (signora mia)", e quando argutamente glielo esponi ti propone il tipico sguardo della mucca al pascolo.
- Il Cinema
Al cinema, a Milano, non è possibile scegliere il posto. Un computer si occupa di distribuire le poltrone secondo un algoritmo complesso, in modo da assegnare a ogni singolo spettatore la poltrona meno corrispondente alle sue necessità. Stereotipi umani progettati da un software altamente evoluto popolano con impressionante, computeresca regolarità i posti adiacenti. Uniche costanti in un mutevole universo, nel cinema milanese hai sempre dietro alle spalle una coppia di signore di mezza età leggermente sorde riunitesi al cinema per fare un reciproco riassunto della settimana passata che dura esattamente due ore, e davanti una squadra di giocatori di basket mentalmente ritardati.
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